Ghandi Speaks On Non-Violence

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animhatua
00domenica 23 settembre 2007 13:03
Un film che sto rivedendo in questo momento sulla vita ....
Mahatma Gandhi

...Per questa causa anch'io sono disposto a morire...però non c'è nessuna causa per la quale io sia disposto ad uccidere...''Mahatma Gandhi ''
animhatua
00domenica 23 settembre 2007 13:08
Re: Un film che sto rivedendo in questo momento sulla vita ....
appena ho finito di tagliare...cucire e assemblare e caricare vi faccio avere la versione in italiano [SM=g27987] [SM=x1061920] [SM=x1061915] it is wonderful


animhatua
00domenica 23 settembre 2007 14:01
eccovi la versione italiana...
animhatua, 23/09/2007 13.03:

Mahatma Gandhi

...Per questa causa anch'io sono disposto a morire...però non c'è nessuna causa per la quale io sia disposto ad uccidere...''Mahatma Gandhi ''



parliamonepino
00domenica 23 settembre 2007 14:46
Re: eccovi la versione italiana...
animhatua, 23/09/2007 14.01:

animhatua, 23/09/2007 13.03:

Mahatma Gandhi

...Per questa causa anch'io sono disposto a morire...però non c'è nessuna causa per la quale io sia disposto ad uccidere...''Mahatma Gandhi ''






Cara Lucy,

Si tratta di un film che ho visto molte volte!
Fa parte della cultura cinematografica mondiale.
Un film che ho visto all'età di 27 anni, nel 1982.
Subito dopo, mi comprai dei libri che riguardavano la storia biografica di Gandhi e tutto quello che ho trovato su di lui.
Non sapevo che era avvocato e che aveva una profonda cultura teologica.
Come non sapevo della sua corrispondenza con lo scrittore russo il conte Leone Tolstoj, da cui fu molto "impressionato".

Cara Lucy, sei una donna speciale, hai riportato un "pezzo" che merita grandi riflessioni e autocritica personale sul nostro modo di vedere le cose, sul nostro modo di comportarci.

Cara Lucy, ti ringrazio molto!!!

Consiglio a tutti di ascoltare con attenzione questo video, così saggiamente riportato da Lucy!

Un bacione,
Pino


[SM=x1061958] [SM=x1061964]




animhatua
00domenica 23 settembre 2007 18:31
Occhio per Occhio e il mondo diventa cieco
Un'altra bella sequenza ...

“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Io invece
vi dico di non resistere al male; anzi, se uno ti colpisce alla guancia destra,
volgigli anche la sinistra.” (Matteo, 5, 38)



Gandhi 1982

CastBen Kingsley, Candice Bergen, 


Edward Fox, John Gielgud, Trevor Howard, 


Ian Charleson, Athol Fugard, Rohini Hattangady 

Regia Richard Attenborough 

Sceneggiatura John Briley 

Data di uscita1982 

GenereDrammatico


"GANDHI" Sinossi


Il film presenta fin dalle prime sequenze la morte di Gandhi e l'apoteosi dei
suoi funerali. Chi hanno ucciso? La coscienza dell'umanità. Egli che aveva
sempre lottato per la non violenza fu vittima della violenza, presentando nella
morte, come in vita, un'impressionante somiglianza con il suo più grande
maestro, Cristo. Il racconto della vita di Gandhi, splendidamente interpretato
dall'attore inglese Ben Kingsley, inizia nel 1893 in Sud-Africa, con la famosa
notte di Maritzburg, la piccola capitale del Natal, ove un poliziotto getta il
giovane avvocato Mohandas Karamichad Gandhi dalla prima classe del treno (come
indiano doveva viaggiare in terza classe) e dove ha trascorso la notte gelida
(era inverno) nella sala d'aspetto. Così, nel silenzio e nella solitudine di
quella notte africana, Gandhi, si era trovato per la prima volta,
all'improvviso, dinanzi alla missione della sua vita. Dopo decenni, conversando
col missionario inglese J.R. Mott, indicava nella notte di Maritzburg
l'avvenimento più significativo della sua vita. Quella notte è costata
all'Inghilterra un impero: l'impero delle Indie. Difatti Gandhi comincia le sue
proteste con lettere, con articoli sui giornali, con raduni contro le ingiuste e
assurde discriminazioni razziali del Sud-Africa: proibizione di camminare sui
marciapiedi, necessità dei lasciapassare, delle impronte digitali e tante altre
angherie. Alle reazioni violente della polizia, Gandhi, sanguinante per le
bastonate, reagisce caparbiamente disobbedendo, con la non-violenza.
"Pratica il Vangelo - afferma - sono le cose semplici che mozzano il
fiato". Convinto della uguaglianza evangelica di tutti gli uomini, Gandhi
denuncia le leggi discriminatorie contro gli Indiani, deciso a lasciarsi
uccidere piuttosto che osservarle. Molti lo seguono in raduni e dimostrazioni.
Caricati dalla polizia a cavallo, i dimostranti si stendono a terra e gli
animali (più cristiani) rifiutano di calpestarli. Gandhi finisce in prigione,
ma ormai più nulla lo arresta: ha scoperto la via di Dio, la via dell'amore.
Alla fine i sud-africani devono arrendersi. Gandhi, liberato dalla prigione,
ritorna in India, nel 1915. La fama l'ha preceduto. E' accolto trionfalmente a
Bombay e si impegna a scoprire la vera India: quella umile, delle campagne, dei
settecentomila villaggi. Accanto a Gandhi e nella sua luce si profila la
coraggiosa figura della moglie Kasturba, ormai tanto remissiva e dolce, quanto
all'inizio dei sessant'anni di vita coniugale (si erano sposati a 13 anni) era
stata indomita e ribelle con l'adolescente marito, tiranno, crudele, follemente
geloso. Il rimorso di queste colpe dell'adolescenza non rimargineranno mai in
Gandhi e spiegano la bellissima scena del film, quando, sul fiume, Gandhi,
risposa, in un dolcissimo idillio, la sua fedele Kasturba: "che possiamo
sempre vivere come amici" - "Tu sei il mio migliore amico".
Kasturba segue sempre il marito, senza mai capirlo a fondo. A contatto con la
vera India, quella dei contadini, che faticano nei campi, sotto il sole cocente,
Gandhi vive le drammatiche e commoventi situazioni degli umili, sopportate con
una rassegnazione secolare. Alle ingiustizie dei padroni inglesi solo gli
indiani devono reagire, devono sentirsi caparbiamente sicuri della vittoria
della non-violenza. Perché questa sicurezza sia tutta indiana, Gandhi non esita
ad allontanare il suo più grande amico europeo, che aveva incontrato in
Sud-Africa e ritrovato in India, nel 1915: Charlie Andrews. Con l'uso
intelligente della stampa e la potenza dell'opinione pubblica vengono le prime
vittorie; ma inizia anche la reazione violenta degli inglesi che culmina nella
strage di Amritsar del 13 aprile 1919, quando il generale Dyer fa sparare su una
folla di circa quindicimila persone. Milleseicento proiettili, in dieci minuti,
uccidono trecentosettantanove persone e ne feriscono millecentotrentasette. La
strage è commentata nel film solo dal volto tristissimo di Gandhi. La legge
marziale imposta dagli Inglesi dimostra la loro debolezza. Centomila indiani
finiscono in prigione, ma come controllare gli altri trecentocinquanta milioni?
La non-collaborazione continua. Gli abiti europei sono bruciati in un gran falò.
Gli Indiani sono invitati a vestirsi semplicemente come Gandhi, con un pezzo di
stoffa bianca, fatta in casa. E' l'abito dei contadini indiani. Entra ora nella
vita di Gandhi, Mirabehn (Miss Slade), figlia di un ammiraglio inglese, che ha
lasciato l'Inghilterra, per diventare discepola attiva e devota del Mahatma.
Intanto si manifestano i primi contrasti fra Indù e Mussulmani: "Occhio
per occhio - ammonisce Gandhi - finisce col rendere cieco il mondo" e
inizia un digiuno ad oltranza. Le lotte fratricide cessano. Intanto la non
collaborazione, la non-violenza contro gli Inglesi continuano: incoronano di
ghirlande di fiori i poliziotti, iniziano la campagna per il sale dell'Oceano
Indiano agli Indiani, accettano multe, prigioni, bastonate. Lo scopo della
resistenza civile è di provocare la reazione o cambiare la legge. L'opinione
pubblica mondiale, sensibilizzata dalla stampa, è tutta per Gandhi, contro gli
Inglesi. Questi sono ormai prostrati dalla debolezza della loro violenza, dal
ridicolo, dalla perdita di ogni ascendente. Gandhi ha vinto. L'India è
indipendente. Ma il problema più grave è la divisione all'interno dell'India
in Induisti e Mussulmani. Ha un bel dire Gandhi che sono come "l'occhio
destro e l'occhio sinistro della stessa faccia: nessun padrone, nessuno
schiavo"; Jinnah, il capo dei mussulmani, vuole l'India divisa, con la
creazione dello stato del Pakistan mussulmano. Il conflitto Indo-pakistano ha il
suo duro prezzo di un milione di morti. E' evidente il fallimento di Gandhi
proprio nella sua patria riguardo alla non-violenza e all'unità, le due cause
più care al suo cuore, piu' care della stessa indipendenza nazionale. Gandhi
reagisce con un ultimo digiuno, disposto a morire per la non violenza del suo
popolo, e vince. "I soli demoni - dice - che corrono nel mondo sono quelli
che devastano il nostro cuore". Gandhi ha ormai 79 anni. Ritorna spesso sul
pensiero della morte vicina e desidera una morte violenta: "Se qualcuno mi
uccidesse e io morissi con una preghiera, per il mio assassino, sulle labbra,
allora soltanto si potrà dire che ho posseduto la non-violenza del
coraggio". Come aveva desiderato, così avvenne il 30 gennaio 1948. Godse,
un estremista indù, lo uccise con tre colpi di rivoltella. Gandhi si accasciò
sul terreno intriso di pioggia, mormorando "He Rama!" (Oh, Dio!). Dopo
l'apoteosi dei funerali il film si chiude come era iniziato: su un immenso
fiume, inondato dai raggi del sole al tramonto, con una barca che si allontana
sulla corrente e scompare. Le immagini possono apparire un po' romantiche, ma
non sono state mai tanto vere riguardo alla vita di un uomo, come nel caso di
Gandhi, che ha illuminato, col suo messaggio di non violenza e di amore, non
solo l'India, ma il mondo intero.

 

Note


PREMI: 9 OSCAR: MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR ATTORE (BEN KINGSLEY),
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE, MIGLIOR FOTOGRAFIA, MIGLIOR SCENOGRAFIA,
MIGLIOR SONORO, MIGLIORI COSTUMI, MIGLIR MONTAGGIO (1982).

3 DAVID DI DONATELLO 1983: MIGLIORE FILM STRANIERO, MIGLIORE PRODUTTORE
STRANIERO (RICHARD ATTENBOROUGH) E DAVID EUROPEO.


http://it.movies.yahoo.com/g/gandhi/index-366494.html


Mohandas Karamchand Gandhi (1869 – 1948), pacifista e padre fondatore indiano.



Passo per un originale, un maniaco, un pazzo, evidentemente la reputazione è ben meritata perché, ovunque vada, attiro a me gli originali, i maniaci e i pazzi. (da Antiche come le montagne) 

Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male. (da L'arte di vivere) 

Se l'amore e la non violenza non sono la legge del nostro essere, tutta la mia argomentazione cade a pezzi. (da GONV, p. 25 I-121) 

È meglio essere violenti, se c'è violenza nei nostri cuori, piuttosto che indossare l'aureola della non violenza per coprire la debolezza. La violenza è sicuramente preferibile alla debolezza. C'è speranza per un uomo violento di diventare non violento. Non c'è questa speranza per i deboli. (da GONV, p. 37 I-240) 

Dio è coscienza. È persino l'ateismo dell'ateo. (da Antiche come le montagne) 

it.wikiquote.org/wiki/Gandhi



animhatua
00domenica 23 settembre 2007 18:43
Re: Re: eccovi la versione italiana...
parliamonepino, 23/09/2007 14.46:



Cara Lucy,

Si tratta di un film che ho visto molte volte!
Fa parte della cultura cinematografica mondiale.
Un film che ho visto all'età di 27 anni, nel 1982.
Subito dopo, mi comprai dei libri che riguardavano la storia biografica di Gandhi e tutto quello che ho trovato su di lui.
Non sapevo che era avvocato e che aveva una profonda cultura teologica.
Come non sapevo della sua corrispondenza con lo scrittore russo il conte Leone Tolstoj, da cui fu molto "impressionato".

Cara Lucy, sei una donna speciale, hai riportato un "pezzo" che merita grandi riflessioni e autocritica personale sul nostro modo di vedere le cose, sul nostro modo di comportarci.

Cara Lucy, ti ringrazio molto!!!

Consiglio a tutti di ascoltare con attenzione questo video, così saggiamente riportato da Lucy!

Un bacione,
Pino


[SM=x1061958] [SM=x1061964]



be sono felice che ti sia piaciuto
le riflessioni sono tante...
un bacio
lucy


@nounou@
00domenica 23 settembre 2007 18:59
proprio ieri, la mia nipotina di dieci anni ha recitato una poesia di Ghandi "un dono" è stata una bella emozione [SM=x1061917]
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