Influenza da suini: tipi, sintomi, trasmissione, vaccini e farmaci
ROMA (25 aprile) -
La velocità con la quale si diffonde il virus dell'influenza dei suini fa pensare a una potenziale pandemia, come afferma l'Oms. Pandemie di influenza furono la Spagnola del 1918, l'Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968.
- I TIPI DI INFLUENZA DA SUINI
Come tutti i virus influenzali, anche quelli che colpiscono i suini cambiano in continuazione. I maiali possono essere infettati anche dal virus dall'aviaria. Nel corso degli anni sono emerse diverse varianti del virus. Al momento esistono quattro principali virus influenzali di tipo A (H1N1, H1N2, H3N2 e H3N1) ma la maggior parte dei casi isolati appartengono al H1N1.
- I SINTOMI
I sintomi dell'influenza da suino avvertiti dall'uomo risultano del tutto simili a quelli di una influenza "stagionale". Febbre alta, tosse, letargia e mancanza di appetito. Alcune persone hanno anche riferito di mal di gola, nausea, vomito e diarrea.
- NON SI TRASMETTE CON IL CIBO
Non è possibile ammalarsi di influenza da suini mangiando carne di maiale o prodotti derivanti da carne suina. Per evitare qualsiasi rischio è preferibile, comunque, cucinare la carne ad almeno 70 gradi
- Il PIANO ANTI-PANDEMIA
Delle sei fase di allerta previste nella scala di riferimento internazionale, quella indicata finora è la 3, che corrisponde a casi di trasmissione del virus da uomo a uomo nulli o molto limitati. Le fasi 1 e 2 corrispondono, rispettivamente, alla fase interpandemica (basso o leggero rischio di casi nell'uomo). Con la terza fase scatta l'allerta pandemia. La fase successiva, la 4, si riferisce a un aumento evidente di trasmissione del virus da uomo a uomo, con la comparsa di un virus mutato capace di infettare l'uomo. La fase 5 corrisponde ad un aumento significativo di infezioni da uomo a uomo e la fase sei è la pandemia vera e propria, con una sostenuta trasmissione del virus da uomo a uomo.
- VACCINO
Gli esperti sono già al lavoro. Il primo passo è conoscere tutte le caratteristiche del virus. Le sta analizzando da ieri il Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena diretto da Rino Rappuoli. Dal 1997 lo stesso gruppo di esperti sta lavorando a un vaccino pre-pandemia, basato sul virus H5N1 diffuso nel 1997 a Hong Kong. Secondo Rappuoli sarà possibile produrre i primi milioni di dosi in meno di sei mesi.
- FARMACI
Secondo l'Oms non tutti i farmaci antivirali oggi disponibili sono efficaci contro il nuovo virus. Secondo quanto finora è noto del virus, questo è sensibile all'oseltamivirus, mentre è resistente all'amatadina e alla rimantidina.
- SORVEGLIANZA CONTINUA
E' la chiave per riconoscere in tempo l'arrivo della pandemia. L'Oms ha una rete di oltre 120 centri nazionali di riferimento in oltre 90 Paesi e ognuno di essi controlla l'andamento dell'influenza e isola i virus responsabili. Non appena viene identificato un virus insolito, questo viene immediatamente segnalato al programma globale dell'Oms sull'influenza
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