CASO CUCCHI: IMMAGINI AGGHIACCIANTI DI UN OMICIDIO

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parliamonepino
00venerdì 30 ottobre 2009 20:46
Una cosa è certa, Stefano Cucchi, non è morto per cause naturali, come Gesù Cristo non è morto di freddo!

Si parla di indagine per un omicidio preterintenzionale, in pratica la morte è una conseguenza ulteriore e non prevista da colui che ha percosso o lesionato.

Quindi, ad un ragazzo con la colonna vertebrale e gli arti spezzati, mandibola fratturata e dislocata denti rotti, un bulbo oculare che ha sfondato l'orbita, la vescica spaccata, il viso tumefatto, viene detto che chi l'ha picchiato in questo modo non voleva ucciderlo.

Ai genitori e la sorella di Stefano, viene vietato di poter incontrare il proprio congiunto e non vengono informati di nulla. Trovano una serie di "funzionari" omertosi, vaghi, scarica barile. Nessuno sa niente. Poi, la notizia che non solo era morto, ma si era disposta l'autopsia.

Un cittadino italiano, è "preso in consegna" dalle Strutture dello Stato, entra sano, e dopo qualche giorno, esce cadavere, con tracce inequivocabili di una violenza inaudita.

In questo momento, vorrei essere il Presidente del Consiglio, dopo aver visto queste foto sul PC, alzerei la cornetta del telefono per chiamare il Ministro della Difesa, subito dopo, il comandante generale dei carabinieri e le parole sarebbero state queste:

"ENTRO 24 ORE, VOGLIO SULLA MIA SCRIVANIA DUE RAPPORTI DETTAGLIATI CHE CHIARISCANO, CON ASSOLUTA CERTEZZA, CHI SONO I RESPONSABILI DI UN FATTO COSI' BRUTALE E FEROCE!"

La famiglia di Stefano Cucchi ha diritto di sapere perchè!

La famiglia di Stefano Cucchi ha diritto di sapere chi è stato!

La famiglia di Stefano Cucchi ha diritto di sapere che la giustizia agisce, in questi casi, in modo rapido ed esemplare!

La famiglia di Stefano Cucchi ha diritto di sapere che lo Stato esiste e sa intervenire con autorità e tutta la solidarietà che merita un fatto così infame e clamoroso!

La famiglia di Stefano Cucchi ha diritto ad una risposta!

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®@ffstef@n
00sabato 31 ottobre 2009 00:27

Indossiamo per un attimo i panni dei genitori di questo ragazzo e
domandiamoci:

Posso ottenere giustizia in Italia ?
Quando ?
Come ?
Dove ?

Ebbene se prendo a prestito la frase di Pino:


"ENTRO 24 ORE, VOGLIO SULLA MIA SCRIVANIA DUE RAPPORTI DETTAGLIATI CHE CHIARISCANO, CON ASSOLUTA CERTEZZA, CHI SONO I RESPONSABILI DI UN FATTO COSI' BRUTALE E FEROCE!"



Immedesimandomi nei panni dei genitori,
In mancanza di immediata risposta,
Personalmente, oltre ad aggiungermi alla lista di facebook, sarei stato il primo a cancellare dalla faccia della terra i minestroni della giustizia e i suoi capi mafiosi di questa puttanopoli Italia.

Chissà se avrei ottenuto la stessa omertà del killer napoletano che ha agito fra l'indifferenza totale, addirittura filmata da telecamere.





Vitale
00sabato 31 ottobre 2009 00:29
Ho visto le foto .... sono aghiaccianti, inverosimile.
Non ci sono termini adatti allo scempio perpetrato a un cittadino.


®@ffstef@n
00sabato 31 ottobre 2009 00:57
Re:
Vitale, 31/10/2009 0.29:

Ho visto le foto .... sono aghiaccianti, inverosimile.
Non ci sono termini adatti allo scempio perpetrato a un cittadino.






Perdonami Vitale

Approfitto del tuo commento per dire che la colpa e di noi tutti poichè non sappiamo reagire come si conviene in questi casi.





parliamonepino
00sabato 31 ottobre 2009 09:58
Purtroppo, nelle carceri italiane, si riflette la stessa "sofferenza" che vive questa società vittima di un sistema che non riesce più a controllare e gestire innumerevoli contraddizioni che "aggrediscono" in modo particolare i cittadini appartenenti ad una fascia più debole.

Chi ricopre incarichi di responsabilità non sa come deve svolgere le sue funzioni, è confuso, si deve arrangiare, non è preparato ad esercitare i suoi poteri in modo chiaro e costruttivo.

La Giustizia italiana vive un clima da collasso, reati gravi che vengono trattati con leggerezza e reati minori con estrema durezza.

Non parliamo degli errori giudiziari...........

Quest'anno, da gennaio alla fine di ottobre, sono morti per suicidio 59 detenuti, dati forniti da "Ristretti Orizzonti" (centro elaborazione dati autorizzato dal Ministero della Giustizia). In 10 anni, i morti per suicidio sono stati 543.

MA VENIAMO AL CASO DI STEFANO CUCCHI.

HO LETTO NUMEROSI ARTICOLI E COMMENTI DA PARTE DI UOMINI DEL GOVERNO, DISPIACIUTI PER QUESTO EPISODIO, SOLIDALI ALLA FAMIGLIA ECC. ECC. ECC.......

I COMMENTI E LE SPIEGAZIONI STANNO A ZERO.........CI VOGLIONO AZIONE E TEMPI STABILITI.

UN RAGAZZO DI 31 ANNI, IN CUSTODIA DALLE FORZE DELL'ORDINE, HA SUBITO UN PESTAGGIO CHE LO HA RIDOTTO IN "POLTIGLIA", LE FOTO, RESE PUBBLICHE, NON HANNO BISOGNO DI COMMENTI FATTI DA PERITI ESPERTI IN MEDICINA.

DAL 15 OTTOBRE AL 22 OTTOBRE, NESSUNO SI E' ACCORTO DI NIENTE, NESSUNO SA NIENTE, NESSUNO HA CAPITO IL DRAMMA CHE SI STAVA CONSUMANDO. UN PRIMO REFERTO, SUBITO ACCANTONATO, PARLAVA DI "MORTE PER CAUSE NATURALI". "SI E' SPENTO", HANNO DETTO ALL'INFERMERIA.

A QUESTO PUNTO, LA RABBIA, E' LA PIU' FORTE EMOZIONE CHE MI ESPLODE IN CORPO. UN GENITORE, DOPO UN CALVARIO DI "ATTESE BUROCRATICHE" DURATE UNA SETTIMANA, NON PUO' ACCETTARE PASSIVAMENTE TUTTO QUESTO.

UNA SOCIETA' CHE SI REPUTA LA "CULLA DELLA CULTURA MONDIALE", CHE SI REPUTA CIVILE, CHE MANDA I SUOI SOLDATI IN GUERRA PER DIFENDERE I DIRITTI UMANI DELL'UOMO, CHE HA UN GOVERNO OPERATIVO, CHE SI REPUTA EFFICIENTE, NON PUO' STARE FERMA.

VOGLIO LA VERITA' CON UNO SCHIOCCO DI DITA.

HO DIRITTO, COME OGNI CITTADINO DI QUESTO PAESE, DI CONOSCERE, NEL PIU' BREVE TEMPO POSSIBILE, COSA E' SUCCESSO.

ARRESTATE TUTTI COLORO CHE HANNO AVUTO A CHE FARE CON QUESTO RAGAZZO, FINTANTO CHE NON SI VIENE A SAPERE CHI E' O CHI SONO COLORO CHE SI SONO MACCHIATI DI QUESTA "BESTIALITA'".

QUESTO DEVE FARE UNO STATO CHE INTENDE GOVERNARE CON TUTTI I POTERI CHE HA A DISPOSIZIONE.

CONSEGNATE AI GENITORI DI STEFANO LA VERITA'!

MI RISERVO DI INVIARE ALLE PIU' ALTE CARICHE DELLO STATO ED A PIU' TESTATE GIORNALISTICHE, QUESTO SCRITTO, STILATO IN UN MINUTO DI OROLOGIO, SECONDO I BATTITI DEL MIO CUORE.

Pino Lupo

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maria24
00sabato 31 ottobre 2009 14:49
E SE'....
maria24
00sabato 31 ottobre 2009 14:53
ANZICHE' MANDARLI IN PRIGIONE NON SAREBBE PIU' GIUSTO CHE VENISSERO PRIVATI DELLE CARICHE CHE RICOPRONMO VISTO CHE NON SANNO FARE IL LORO LAVORO, E VISTO CHE TRATTASI DI RESPONSABILITA' FAR PAGARE LORO QUESTO OMICIDIO IN MANIERA ESEMPLARE, E SE LO STATO NON INTERVIENE CON LE LORO LEGGI EBBENE ALLORA VISTO CHE LO STATO SIAMO NOI CITTADINI PENSO SIA ORA CHE COME UN CORPO UNICO TAGLIASSIMO QUESTO GOVERNO POLITICO CHE E' ANDATO IN CANCRENA E STA' UCCIDENDO IL RESTO DEL CORPO SANO
maria24
00sabato 31 ottobre 2009 14:54
MA COME SI PUO' FARE?
maria24
00sabato 31 ottobre 2009 15:00
EBBENE CI VORREBBE QUALCUNO CHE ORGANIZZASSE QUALCHE SCIOPERO, O MANIFESTAZIONE CHE SMUOVA QUESTE COSCENZE NARCOTIZZATE,( COME STA' SUCCEDENDO A NAPOLI, CHE SI RIMANE INDIFFERENTI ANCHE DIFRONTE AD UN OMICIDIO)
QUALCOSA CHE CI COINVOLGA PER ELIMINARE DAL GOVERNO CHI CI GOVERNA DA MAFIOSO, CAMORRISTA DELINQUENTE ECC. ECC.
GRILLO PARE CHE STIA CERCANDO DI FARCI APRIRE GLI OCCHI , MA NON E' ABBASTANZA .
PENSP CHE SIA ARRIVATA L'ORA DI MUOVERCI, DI RIBELLARCI.
parliamonepino
00sabato 31 ottobre 2009 20:36
La madre: «Il silenzio su Stefano è il nostro tormento»


«Credo che una madre e un padre - continua la madre di Cucchi - abbiano il diritto di bussare alla porta di un ospedale e chiedere come sta un figlio e perché è stato portato di corsa lì. Il fatto che questo figlio sia un detenuto non cambia nulla. Zero. Invece al Pertini non ce l’hanno fatto vedere e si sono difesi con il silenzio. Perché? Se non rispondono a questa domanda, li tormenterò e tormenterò lo Stato che permette tutto questo».

FONTE




Lo strazio atroce di due genitori, il dolore intenso e continuo, una sofferenza che non conosce tregua.

La drammiticità che vivono questi sventurati genitori è di una profondità immensa.

Per rendere l'idea di questo "inferno" psicologico, mi viene in mente una frase di una canzone napoletana del '500, tradotta nei primi dell'800:

Fenesta vascia (Finestra bassa, o misera)


Muorto mme vide e nun mme vuó' ajutare!?...
Mi vedi morire e non mi vuoi aiutare!?....




@nounou@
00sabato 31 ottobre 2009 22:07
Stefano Cucchi è il secondo ragazzo, dopo Federico Aldovrandi, e forse altri di cui non siamo a conoscenza, morto in circostanze assurde, ho letto da qualche giornale, che qualcuno si è anche inventato che Stefano sia caduto dalle scale..
Io auguro di cuore alla famiglia di Stefano di avere giustiza, e una verità fin'ora nascosta da chi ha sbagliato, da chi l'ha ucciso!


parliamonepino
00sabato 31 ottobre 2009 23:54
La vendetta non dovrebbe e non deve animare questo ennesimo caso di violenza per non cadere nei panni del "giustiziere" alla Charles Bronson.

Per onorare la memoria di Stefano Cucchi, dobbiamo gridare con forza, attraverso ogni mezzo civile, con lettere, mail, informazione, a chi ha poteri di Stato, che non devono più succedere episodi così barbari e sconcertanti.

E' umano provare rabbia e desiderio di farsi giustizia da soli, ma la vera Giustizia è un'altra cosa.

Credo sia il momento che lo Stato debba dare un segnale forte di Giustizia, senza guardare in faccia nessuno.

E' importante e fondamentale che venga fatto questo "servizio" per il paese, per non trasformarlo in una voglia di linciaggio verso colui o coloro che in questo momento sono "assassini impuniti".




E' la prima volta che pubblico una foto così cruda e reale, ma i genitori di questo ragazzo hanno voluto che si pubblichi, per non dimenticare il volto di un giovane sorridente ed un volto tumefatto, dove si nota, nelle labbra di questo giovane, un grido di aiuto lasciato in sospeso, un corpo abbandonato alla morte ed alla solitudine più atroce.


parliamonepino
00domenica 1 novembre 2009 12:48
Questo è un caso che non mi fa stare zitto.

Non ci riesco.

Certo, pestare in modo selvaggio, un ragazzo che pesa 43 kg è facile.

Ai camorristi ed ai mafiosi questo non succede.

Immaginate se Salvatore Riina, si presentava davanti al suo avvocato con il volto tumefatto dalle botte.............tempo un paio d'ore sterminavano le famiglie di coloro che lo avevano percosso.

Dei veri criminali si ha paura!

I volti dei genitori di Cucchi, sono quelli di due persone normali, non appartenenti a cosche mafiose o ad organizzazioni criminali.

Non devono finire nel dimenticatoio, a costo di parlarne ogni giorno per anni, a costo di scrivere tutti i giorni alle testate giornalistiche, con le foto di Stefano.



parliamonepino
00domenica 1 novembre 2009 13:35
Ho appena sentito, al telegiornale di canale 5, che Stefano è stato appellato come "SPACCIATORE".

Il servizio sembrava impostato per giustificare i vari passaggi nelle strutture che avevano "ospitato" Stefano, piuttosto che lo sdegno di un caso così ignobile.

Il "pestaggio" continua, senza ritegno da parte di un servizio pubblico di informazione.

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Jon Konneri
00domenica 1 novembre 2009 18:29
Alcune foto dalla stampa.it


Ecco le alcune delle immagini rilasciate dalla famiglia che mostrano il corpo di Stefano Cucchi, il giovane di 31 anni fermato il 15 ottobre scorso per droga al Parco degli acquedotti di Roma e morto all'ospedale Sandro Pertini il 22 dopo essere passato per gli ambulatori del Tribunale, del carcere di Regina Coeli e dell'ospedale Fatebenefratelli senza avere mai la possibilità di essere visitato dai parenti.

Nelle foto si vedono lividi, ferite e lo stato di denutrizione del ragazzo 31enne. Ora i familiari del giovane chiedono chiarezza sull'accaduto.



maria24
00domenica 1 novembre 2009 21:03
SECONDO ME
L'HANNO UCCISO PERCHE' SAPEVA COSE CHE COINVOLGEVANO I SERVIZI DI SICUREZZA.
SPERIAMO CHE SIA L'ULTIMA VITTIMA E CHE PRESTO SI FACCIA CHIAREZZA .
parliamonepino
00lunedì 2 novembre 2009 10:01
I familiari di Stefano Cucchi: "Vogliamo sapere che cosa è successo"






Questa sofferenza dolorosa e privata di una famiglia deve essere resa pubblica prima che il "sipario dell'omertà Istituzionale" chiuda le sue maglie per sommergere nel dimenticatoio questo ennesimo caso di abuso di potere.


parliamonepino
00mercoledì 4 novembre 2009 09:14
E' TALMENTE CHIARO QUELLO CHE E' SUCCESSO!

Quando un cittadino qualunque, dopo 5 minuti dalla notizia riguardante il caso Stefano Cucchi, ha capito cosa è successo e un Ministro della Giustizia, dopo dieci giorni, dichiara nella tribuna del Senato che Stefano è morto perchè rifiutava di essere curato, perchè rifiutava di mangiare, perchè, accidentalmente, è caduto dalle scale, allora, il Ministro Alfano, rappresentante della più alta carica dello Stato per tutelare la giustizia, sta "indirizzando" molto male le sue "energie".

Stefano, racconta il Guardasigilli Alfano,rifiuta di far sapere, per sua volontà, quali sono le sue condizioni di salute a chi fa parte dei suoi affetti più cari, dove è coccolato ed in buoni rapporti.
Come si fa a credere ad una chiara "menzogna" di questo genere?

Riguardando le foto del cadavere di Stefano, non riesco a trattenere una rabbia che mi arrovella le viscere, non riesco a trattenere dei pensieri terribili dove le emozioni prevalgono sulla ragione.

Far passare nel dimenticatoio questo ennesimo sopruso verso persone che non possono più parlare perchè uccisi dalle botte di qualche psicopatico, non è possibile.

Questo caso non è un punto di vista, è un omicidio!!!!

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parliamonepino
00giovedì 5 novembre 2009 07:34
Una delle cose che, in questi casi, danneggia terribilmente l'individuo è la burocrazia, la prassi, il protocollo, le procedure da seguire.

Immaginate una famiglia disperata, precipitata nella tragedia più assoluta, che deve compilare dei fogli, che deve sentire degli impiegati dello Stato che parlano in automatico, dando, con estrema leggerezza, notizie che sgomentano e gettano nello sconforto delle persone inermi.

Un caso, altrettanto tragico, successo due anni fa, è quello di un falegname Umbro che viene prelevato di notte, dalla sua casa, insieme alla moglie, Roberta Radici, perché trovato in possesso di qualche pianta di marijuana.

A casa, rimangono da soli, una donna di 91 anni ed un ragazzino di 14 anni.

Aldo Bianzino, rinchiuso nel carcere di Perugia, nel giro di 36 ore, esce cadavere.

La moglie, Roberta Radici, viene scarcerata e alla sua richiesta di quando poteva vedere il marito, riceve questa risposta: "Dopo che avranno effettuato l'autopsia!".

Questa primavera, muore la nonna di 92 anni, a giugno muore Roberta Radici, nella disperazione per non aver capito cosa era successo in quei giorni infernali, per non aver ricevuto nessuna risposta alle sue domande.

Rimane Rudra, un ragazzo di 16 anni, isolato, senza che le Istituzioni muovessero un dito per sostenere un minore colpevole solo di essere innocente.

Uno zio, dalla Germania, si trasferisce in Italia, per poter assistere questo giovane.

Due autopsie, sul corpo di Aldo Bianzino, rivelano 4 emorragie celebrali, 2 costole rotte, lesioni al fegato e alla milza, ma pochi segni di percosse, tecniche professionali di pestaggio.

Sono passati due anni, non poche ore, due anni......e non sappiamo cosa sia successo.

Le persone fragili, gridano, chiedono aiuto, chiedono solidarietà, chiedono verità e giustizia, chiedono dignità.

Il potere, rappresentato dalle Istituzioni, risponde con le solite frasi di circostanza, con parole vuote ma autorevoli e piene di fermezza, intanto, la "burocrazia", i tempi e le procedure, riempiono di polvere le pratiche, i fascicoli, le relazioni.........ed a poco a poco, in una cella dove un povero ragazzo gridava aiuto, cala il silenzio della morte, cala il silenzio dello Stato, che consegna alla famiglia le "più sentite condoglianze".

Pino
[SM=g1380307]








parliamonepino
00sabato 7 novembre 2009 21:14
Sono quasi 20 giorni che Stefano Cucchi giace cadavere dentro una bara!

Nella famiglia, un ruotare di domande e di angoscia estrema per una situazione da thriller di "pulcinella".

Le Istituzioni, depositarie del massimo potere per dare risposte e sicurezza al cittadino, manifestano indecentemente: dubbi, perplessità, incertezze, sospetti oscuri, scaricabarile, negligenza, incompetenze inaccettabili.

"E' morto per cause naturali", "è caduto dalle scale", non voleva farsi curare", "rifiutava il cibo", "i medici hanno fatto il loro dovere", "i carabinieri sono custodi integerrimi", "abbiamo seguito le procedure secondo la prassi, senza trascurare nulla", "non voleva la visita dei genitori".

Un governo che non si indigna e non prova vergogna, che dà una versione penosa di un fatto così eclatante, balbettando frasi prive di significato, è un governo che ha smarito la priorità dei Diritti Umani, è un governo che ha perduto il senso di solidarietà verso le fasce più fragili dei suoi cittadini.

Stefano è morto ammazzato di botte, lasciato morire in una lunga agonia, malato, indifeso, impietosamente abbandonato da ogni diritto, persino dell'ultima carezza dei suoi genitori.

C'è una parola che mi sale dal cuore, per coloro che hanno "lapidato" questo giovane, ognuno lanciando una "pietra" contro un bersaglio indifeso: "VIGLIACCHI!".

Neanche chi predica la carità cristiana nel nostro paese, come la Chiesa, ha tuonato per questo singolo ragazzo, vittima di codardi.            

Una Chiesa che grida ed inveisce, quando si tratta di tenere in vita una ragazza in coma da 17 anni, ma non spende nemmeno una parola per una violenza così mostruosa.



parliamonepino
00martedì 10 novembre 2009 09:40

"Stefano Cucchi era in carcere perchè era uno spacciatore abituale. Poveretto, è morto. Ma la verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perchè era di 42 chili". E' la droga "Che ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così". dichiarazioni di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.




Carlo Giovanardi (60 anni, a gennaio).

Laureato con lode in Giurisprudenza.

Avvocato.

Immaginate, per qualche istante, di essere al posto dei genitori e della sorella di Stefano Cucchi, mentre ascoltate le parole, su riportate, di un rappresentante del Governo italiano come il Senatore, l'Onorevole Giovanardi.

Non ho nulla contro Giovanardi, ma se un Capo dello Stato, un Presidente del Consiglio, tutta la classe politica, di fronte ad affermazioni del genere, che denotano insensibilità umana, un cervello "anoressico" ed una totale mancanza di gestione della propria cultura, non chiedono immediatamente le dimissioni di un tale individuo, allora, siamo alle fasi conclusive di uno Stato ormai privo di valori costituzionali e senza cognizione di quelli che sono i Diritti Umani.

Mi ricordo un Presidente della Repubblica, con la pipa, un uomo minuto, forse pesava "42" kg, con lo sguardo fiero, che si recò personalmente dove era caduto nel pozzo artesiano un bambino (Alfredino).
Mi ricordo, nel 1982, lo stesso Presidente Sandro Pertini, con quel corpicino esile, ottantenne, esultare allo stadio di Madrid, giganteggiando su tutti, sulla vittoria mondiale, della nazionale di calcio italiana, con un marcatore esile e magrissimo (Paolo Rossi), forse del peso di "42" kg, uomini, che all'epoca hanno fatto la differenza.

Non ci sono più questi uomini?

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Jon Konneri
00martedì 10 novembre 2009 11:26
Si stanno rendendo complici di un omicidio , metterei nella lista anche questo Signore dicendo a chi stai difendendo , ci vorrebbe un governo buono no questi vigliacchi
®@ffstef@n
00martedì 10 novembre 2009 14:15
Giovanardi non è un complice è uno dei maggiori colpevoli,
infatti la legge che prevede 4 anni di carcere per un grammo di hashish, porta il suo nome e quello di Fini.

Ergo onde evitare che Giovanardi dia ancora aria alla sua bocca,questa andrebbe riempita con pallettoni.

Nel mentre ....

Quella misera chiesa in misero stato seguendo l'esempio del pio XII
è ricaduta nel silenzio degli innocenti.
®@ffstef@n
00mercoledì 11 novembre 2009 12:25
E in quel frastuono assordante in difesa di un crocefisso
si fece di colpo un inquietante silenzio
e quelli che prima si azzannavano
la chiesa, i politici, gli osservanti, i ricchi di opinione,
gli straricchi di culto, i democratici, i teodem,
i progressisti, i nazionalisti, i tradizionalisti, gli amanti di arredi sacri, i difensori della fede…

ebbero improvvisamente molte cose da fare
e svanirono chi da una parte chi dall’altra
variamente affaccendati

Giaceva il morto solo

il crocefisso vivente.


Viviana

..


Parafrasando Guccini “E voi politici ipocriti che a parole difendete la vita se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito guardatevi nel cuore, l’avete già tradito”.

Agi 63
..



Restiamo impietriti alle parole ciniche e in malafede di Giovanardi:

“Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropositivo.
Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili. La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi c’è il fatto che in 5 giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l’hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così. La droga ha svolto un ruolo determinante, perchè è stata la causa della fragilità di Stefano, anoressico, tossicodipendente e soggetto a crisi di epilessia, secondo le sue dichiarazioni: ma proprio le sue patologie non dovevano e non potevano indurre i medici a prendere per oro colato le sue presunte volontà”.


Dunque proprio per il fatto che era malato, Stefano non poteva e non doveva esigere rispetto per la sua vita?

Ma cosa dice costui?


Stefano non era tossicodipendente e non era uno spacciatore abituale.
E’ stato arrestato per pochi grammi di droga.
Gli è stato rifiutato di vedere il suo avvocato e la sua famiglia.


E’ stato abbandonato nelle mani di feroci aguzzini, che resteranno impuniti, perché in Italia, mentre si dibatte sui crocifissi, la tortura da parte della polizia non è reato, e nemmeno l’omicidio e nessuno si cura dei delitti dello Stato, come se nessuno di noi potesse essere la prossima vittima.

Già l’inchiesta è cominciata con una presunzione di omicidio colposo, come se questa morte fosse accidentale e preludesse a una soluzione certa di irresponsabilità.

Ma sulle responsabilità dello Stato Giovanardi non dice una parola
.

Sì, è vero, Stefano era un ragazzo giovanissimo, fragilissimo e malato, ma cosa c’entra questo col giustificare la sua esecuzione? Dunque siamo in uno Stato dove è lecito giustiziare un debole, come è lecito assolvere un potente, e lo dimostra la furia di B per una prescrizione breve che ammazzerà tutti i processi di chi può permettersi costosi avvocati e riempirà le carceri di innocenti.


Anoressia ed epilessia sono malattie che dovevano semmai evitare a Stefano il carcere o implicare una maggiore cura dell’ente carcerario per la sua fragilità.

Per molto meno qualunque politico avrebbe ottenuto immediatamente i domiciliari.


Le parole di Giovanardi sono odiose e ripugnanti. Non c’è un solo riferimento al fatto che un ragazzo sia stato pestato a morte e il suo corpo mostri tracce evidentissime di sevizie, ossa rotte, un occhio sfondato… Il cinismo di quest’uomo impuro che ha la faccia di chiamarsi cattolico ci riempie di schifo.

Giovanardi sentenzia e accusa, quando di questo ragazzo non sa niente e non è uscito niente.

Come ogni laido Inquisitore pieno del proprio lerciume e della propria arroganza
, trasforma la vittima in colpevole e con ciò lava le mani sporche dello Stato e prepara altre esecuzioni.

Non così si difende il bene pubblico. Non così si onorano il cristianesimo e la democrazia. Stefano non è morto perché pesava 45 chili.

Stefano è morto perché è stato consegnato a uno Stato che protegge i suoi carnefici perché ha perso ogni senso dello Stato. Se questo arresto non fosse stato fatto, Stefano avrebbe pesato sempre 45 kg ma sarebbe vivo.

In quali mani è finito questo disgraziato paese?
...

I commenti per le ignobili parole di Giovanardi sono stati raccolti da Repubblica solo per un giorno e mezzo, poi il giornale li ha chiusi per la valanga unanime di insulti alla persona di Giovanardi.

Solo uno o due lettori hanno tentato una debole difesa o forse era proprio lui che tentava di difendere se stesso. Del resto la legge che Giovanardi ha firmato come Ministro è una delle peggiori nella storia di questo Stato e fu infilata di contrabbando in un enorme polpettone che riguardava i giochi invernali a Torino.
La legge Fini-Giovanardi sulla droga e la legge Bossi-Fini sui migranti sono due delle più vergognose leggi italiane e il fatto che Fini le abbia firmate tutte e due toglie ogni attendibilità a chi spera che qualcosa di civile sia difeso da Fini in questa legislatura o mai.



Prendiamo alcuni di questo commenti:
 

La prova del capello


Viviana Vivarelli


In verità ti dico che è più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago che uno solo di questi politici vada in paradiso


Mentre piccoli consumatori di spinelli sono trucidati in carcere nel silenzio dei partiti e delle istituzioni, e mentre la diffusione in Italia della cocaina batte i record europei e la mafia domina più incontrastata che mai, la proposta della prova del capello per vedere chi tra gli onorevoli si droga o no ha portato a soli 28 parlamentari che si sono offerti di farla. 28 su 952! Il 2,9% del totale!
Davvero vergognoso!


Ed è questa la gente che ha votato la legge Fini-Giovanardi sulla droga, incarcera anche il ragazzo portatore di pochi grammi di hashish e implicitamente ne permette l’assassinio?

Stefano è stato massacrato da tutori dell’ordine e i suoi assassini resteranno impuniti.

La Chiesa tace su questa ulteriore vergogna, mentre le carceri scoppiano di poveri cristi e in 15 anni, malgrado tante chiacchiere a vuoto, non è stato costruito un solo carcere, né si sono eliminate quelle leggi malvagie e anticristiane come la Fini-Giovanardi sulla droga e la Bossi-Fini sui clandestini che hanno reso le carceri italiane simili alle carceri turche.


Ma si continua a blaterare di crocefisso e radici cristiane!

L’onorevole Miccicché si fa venire il pusher fin nell’ufficio per fiutare la coca a suo comodo mentre il presidente B onora alla sua mensa un narcotrafficante pluriassassino, lo dichiara eroe nazionale e fa il vergognoso scudo fiscale per il rientro dei capitali dei narcotrafficanti e dei mafiosi con l’applauso di una Confindustria spudorata quanto iniqua.

Il luogo del potere pone se stesso sopra la legge e vota decreti che non valgono per la casta o che aumentano l’impunibilità della casta. I leader di partito e massimamente B continuano a sgretolare la giustizia e ora vogliono la prescrizione breve, dopo aver appesantito il processo di ogni sorta di rimando, per un’impunità garantita che legalizzi i loro reati per continuare a delinquere in pace. B ha detto che per i suoi processi avrebbe tolto “qualche ora” alla sua presenza in Parlamento mentre non si fanno leggi ormai altro che per aumentare la sua impunità e persino i governatorati di Regione diventano merce di scambio per garantirgli una giustizia dimezzata.

Mezzo parlamento è colluso con narcotrafficanti, mafia, camorra e ‘ndragheta e si continua spudoratamente a candidare pregiudicati nelle amministrazioni locali (vedi Cosentino) mentre l’opposizione affoga nelle sue stesse incertezze e nella mancanza cronica di una questione morale.

Una simile genia merita solo di essere distrutta!





Articolo Integrale
Jon Konneri
00mercoledì 11 novembre 2009 13:09
Affermazioni alle quali ha immediatamente risposto Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. "A Giovanardi che fa queste dichiarazioni a titolo gratuito -ha affermato ai microfoni di Cnrmedia - dico semplicemente che il fatto che Stefano avesse problemi di droga, noi non l'abbiamo mai negato, ma questo non giustifica il modo in cui è morto". "Non voglio aggiungere altro, la cosa che ha detto si commenta da sola", ha concluso.

Sconcertata dalle parole di Giovanardi anche l'Italia dei Valori che arriva a chiedere le dimissioni del sottosegretario. "Si dovrebbe vergognare delle sue affermazioni, palesemente false. Le sue parole sono sconcertanti e dimostrano che non ha rispetto per la verità dei fatti, per le istituzioni, per le forze dell'ordine e per il dolore della famiglia. Per questo si deve dimettere", afferma il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.

Dura anche la reazione del Pd. "Parlare in modo così crudele e strumentale, come ha fatto il sottosegretario Carlo Giovanardi, della morte di Stefano Cucchi è davvero offensivo", dice Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd.

Intanto arriva la notizia delle prime iscrizioni sul registro degli indagati per omicidio preterintenzionale. A questo proposito gli avvocati Fabio Anselmo e Dario Piccioni, legali della famiglia del defunto, hanno diffuso un comunicato. "In merito alle notizie diffuse in relazione alla esistenza di iscrizioni nel registro degli indagati o avvisi di garanzia -si legge nel comunicato- i difensori rilevano che in entrambi i casi si tratta di uno sviluppo particolarmente significativo e rilevante della delicata indagine in corso".

Inoltre l'avvocato Anselmo presenterà a breve ai pubblici ministeri Vincenzo Barba e Maria Francesca Loi una richiesta per riesumare la salma del giovane e la Procura è orientata ad accogliere la richiesta del penalista dando parere favorevole. Favorevole anche il medico legale Paolo Arbarello. Il perito sta completando una serie di accertamenti di natura istologica e su organi interni per accertare il livello di disidratazione. Comunque quando avrà a disposizione la salma, il medico legale potrà svolgere altri esami come una tac o accertamenti di natura radiologica. Per quanto riguarda le lesioni riscontrate sul corpo di Cucchi secondo le conclusioni del perito ci potrebbe essere compatibilità tra le stesse ferite ed eventuali cadute o percosse. Comunque allo stato non vengono ritenute queste lesioni come causa principale della morte.

Della vicenda si potrebbe occupare anche Amnesty International che intende condurre una propria inchiesta. Lo annuncia Luigi Manconi, che afferma di aver ricevuto una "richiesta di informazioni" dall'ufficio londinese dell'organizzazione.

www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Bufera-su-Giovanardi-Cucchi-E-morto-perche-era-un-drogato-La-famiglia-dichiarazioni-incredibili_3971933...
parliamonepino
00giovedì 12 novembre 2009 09:23
Qualcosa comincia a trapelare!

Dopo un mese di silenzio, di notizie depistatorie da parte di rappresentanti del Governo, il non voler ammettere che c'è un "tacere omertoso", si capisce che la "miccia prepotente della verità" è stata accesa.

Presto, le parole nascoste, dette sottovoce, i "documenti" alterati, diventeranno urla di accuse verso coloro che vogliono far calare il sipario troppo presto.

Medici, guardie, secondini, magistrati, che hanno commentato con sufficienza l'accaduto, come per dire "la cosa non mi riguarda", presto dovranno rendere conto di ogni istante, di una settimana trascorsa nell'"inferno", del "contatto" avuto con Stefano Cucchi.

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®@ffstef@n
00giovedì 12 novembre 2009 20:47
TRENTA DECESSI SOSPETTI IN CARCERE DAL 2002
Trenta casi di detenuti morti su cui bisognerebbe svolgere approfondimenti 'nelle sedi opportune'.

Li elenca 'Ristretti orizzonti' nel dossier 'Morire di carcere'.

Il rapporto parte dall' inizio del 2002 e arriva fino al caso di Stefano Cucchi, da giorni al centro delle polemiche.



30-1-2002: POGGIOREALE (Napoli). Raffaele Montella, 40 anni, napoletano, si impicca. I parenti non credono al suicidio. Prima di tornare in carcere, aveva detto:'Se torno in cella mi ammazzano'.

1/3/2002
- REBIBBIA (Roma). Stefano Guidotti, 32 anni, si impicca. I carabinieri hanno molti dubbi: le escoriazioni sul volto sono inconciliabili con l'ipotesi del suicidio.

24/4 2002 - OSPEDALE 'MARIA VITTORIA' di Torino. Fabrizio Linetti, detenuto alle Vallette, sfila la pistola a un agente penitenziario e si uccide. Le anomalie: non aveva alcuna possibilita' di scappare, ma anche il suicidio non sembra giustificato

20/5/2002 - O.P.G. di Reggio Emilia. Kolica Andon, 30 anni, albanese, si impicca, dopo 35 giorni di sciopero della fame.
'Preferisco morire, piuttosto che restare qui dentro da innocente' disse.

30/6/2002 - CUNEO. Muore Mauro Fedele, 33 anni. Versione ufficiale: 'arresto cardiocircolatorio'. Il padre lancia accuse: 'Il corpo e' pieno di lividi. Lo hanno riempito di botte'.

22/7/2002 - TORINO. Fabio Benini, 30 anni, muore per infarto.
Soffriva di anoressia, aveva perso 50 kg negli ultimi mesi.
Viene trovato sul letto.

3/8/2002 - BARI. Gianluca Frani, 31 anni, paraplegico, si impicca. La famiglia accusa: come puo' un uomo in carozzella riuscire ad impiccarsi al tubo dello scarico del water senza che nessuno si accorga di nulla?

5/8/2002 - OSPEDALE 'Fazzi' di Lecce. Sotaj Satoj, 40 anni, albanese, muore nel reparto Rianimazione. Era arrivato in Italia su un gommone, attraversando il Canale di Otranto. Aveva detto di essere un clandestino ma non era stato creduto.

27/11/2002 - QUESTURA DI ROMA. Maurizio Scandura, 28 anni, tossicodipendente, muore nella camera di sicurezza. Arrestato al termine di un inseguimento culminato con una caduta, sua e dei due poliziotti. L'ospedale lo aveva dimesso con una prognosi di sette giorni, dopo che la TAC non aveva individuato alcun problema neurologico.

4/12/2002 - MODENA. Maria Laurence Savy,belga,claustrofobica, si impicca tre giorni dopo l'arresto. Avrebbe scritto, stando al marito, una lettera per spiegare i suoi problemi. Il documento non si trova.

1/5 2003 - REBIBBIA (Roma). Marco De Simone, 41 anni, si impicca in una cella del reparto minorati psichici, 48 ore dopo essere arrivato in carcere. Era stato dichiarato incompatibile con il regime carcerario.

13/8/2003 - CATANZARO. Emiliano Mosciaro, 47 anni, muore di peritonite. Il 4 agosto telefona alla madre, per dirle che non si sente bene. Il giorno dopo viene trasferito d'urgenza all'Ospedale di Catanzaro. Muore sette giorni dopo.

2/9/2003 - MASSA CARRARA. F.M., 29 anni, con problemi mentali, muore nella sua cella durante la notte. Il direttore del carcere dice che si e' trattato di un malore, ma le sue parole sono smentite con forza dai parenti e dal tutore del giovane.

1/10/2003 - LIVORNO. Marcello Lonzi, 29 anni, muore in cella: sarebbe deceduto per collasso cardiaco, dopo essere caduto battendo la testa. La madre non crede a questa ricostruzione e sospetta si sia trattato di un omicidio, anche perche' il corpo del figlio e' coperto di lividi.

25/11/2003 - CIVITAVECCHIA. Un detenuto rumeno, 40 anni, muore per profonde ferite alla testa. Avrebbe battuto ripetutamente il capo contro le pareti della cella dove era rinchiuso.
FIRENZE. Un detenuto marocchino viene trovato morto in cella, nella branda, piegato di lato, con un rivolo di sangue alla bocca. Prima ipotesi: overdose di farmaci.

24/3/2004 - OPERA (Milano). Andrea Mazzariello, 50 anni, paraplegico su una sedia rotelle si impicca. L'avvocato riferisce che da settimane non gli davano la morfina che il suo medico gli aveva prescritto.

1/7/2004 - OSPEDALE DI BARLETTA (Bari). Vincenzo Milano, 30 anni, muore per le ferite subite durante la cattura - eseguita da una pattuglia della Polizia Municipale - dopo aver commesso uno scippo. Il pm indaga per omicidio colposo.

15/12/2004 - MESSINA. Francesca Caponnetto, 40 anni, si uccide gettandosi da una rampa di scale. La donna era uscita di cella per controlli medici, ma era sfuggita agli agenti. Nessun biglietto per spiegare il gesto.

23/12/2004 - SECONDIGLIANO (Napoli) Domenico Del Duca, 26 anni, muore in ospedale. Era stato un anno in un opg. Si era barricato per una sigaretta negata. Gli agenti irrompono con gli idranti.
Trasferito nella cella liscia, viene trovato in coma.Il referto: morte per crisi cardio-respiratoria ma non viene disposta l' autopsia.

12/1/2005 - PIACENZA. Mohamed El Mansouri, 30 anni, marocchino, si impicca nel giorno della ripresa del processo, per corruzione tra detenuti e guardie penitenziarie al carcere di Monza per introdurre alcol e droga, che lui stesso aveva in parte innescato con la sua denuncia. Era stato definito un 'infame'.

16/4/2005 - REBIBBIA (ROMA). Emanuela Fozzi, 26 anni, malata di aids, muore di varicella. Era stata dichiarata incompatibile con la detenzione.

31/5/2005 - VENEZIA. Andrea Fabris, 34 anni, viene trovato morto in cella. Sul corpo numerose ecchimosi.

24/10/2005 - REGINA COELI (Roma) Antonio Schiano di Colella, 36 anni, tossicodipendente, muore in una 'cella di osservazione'.
l'uomo e' arrivato a Regina Coeli 'con un referto dell'ospedale Sant'Eugenio, che certificava politraumi a suo carico'.

27/10/2005 - STAZIONE CARABINIERI DI MERCATALLO (SALERNO) Maurizio Calabrese, 41 anni, muore nella camera di sicurezza.
Per il comando provinciale dei Carabinieri la morte e' dovuta 'cause naturali'.

3/11/2005 - SECONDIGLIANO (NAPOLI) Pietro Del Gaudio, 44 anni, muore in ospedale dopo uno sciopero della fame per protestare contro le precarie condizioni igienico-sanitarie del carcere.

16/11/2005 - OPG di Castiglione delle Stiviere (MANTOVA).Katiuscia Favero, di 30 anni, impiccata con un lenzuolo ad una recinzione, nel giardino: per gli investigatori e' suicidio, ma la madre non ci crede e pensa che sia stata uccisa.

20/11/2005 - ISILI (NUORO). Rinaldo Ermatosi, cagliaritano di 36 anni, muore in circostanze da chiarire: la causa ipotizzata e' una broncopolmonite, i familiari sollevano dubbi sul comportamento dell' amministrazione carceraria.

24/12/2005 - LA SPEZIA. Romeo Cantoni, 37 anni, muore in carcere. Il giorno dopo sarebbe dovuto andare a San Patrignano.

14/5/2006 - CIVITAVECCHIA. Habteab Eyasu, 36 anni, eritreo, muore impiccandosi in cella di isolamento. Per l'inchiesta della procura e' suicidio. Dalle fotografie ha ferite alla fronte e alla nuca. La zia non crede al suicidio.

29/1/2007 - MONZA. Gianluca Concetti, 40 anni, allaga la cella, per una crisi psicotica, scivola battendo la testa e muore. Secondo i medici in carcere non poteva stare in carcere.

10/7/2007 - QUESTURA DI MILANO. Mohammed Darid, 32 anni, marocchino, viene trovato morto nella 'camera di sicurezza'.
Era stato fermato la sera prima per spaccio. L'autopsia: nessun segno di violenza, morte per arresto cardiocircolatorio.

15/10/2007 - PERUGIA. Aldo Bianzino, 44 anni, viene trovato morto in cella. Il medico, che esclude l' infarto, avrebbe riscontrato quattro emorragie cerebrali, almeno due costole rotte e lesioni a fegato e milza.

23/6/2008 - SOLLICCIANO. Niki Aprile Gatti, 26enne, si impicca in cella. I genitori non hanno mai creduto all'ipotesi di suicidio del figlio e si oppongono alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm.

25/7/2008 - GENOVA. Muore Manuel Eliantonio, 22 anni. Alla mamma aveva scritto 'Qui in carcere mi ammazzano di botte. Mi riempiono di psicofarmaci. Sto male'. Lo trovano senza vita con una bomboletta di gas in mano, in un bagno. 'Forse un incidente', lasciano intendere dalla casa circondariale ma la madre dice: 'Lo hanno ucciso, e stanno cercando di coprire tutto'.

22/10/2009 - REGINA COELI. Muore all'ospedale Pertini Stefano Cucchi.
 
®@ffstef@n
00venerdì 13 novembre 2009 20:09

Tre medici e tre agenti penitenziari
indagati per la morte di Cucchi

I sanitari sono accusati di omicidio colposo, gli agenti di omicidio preterintenzionale

Fondamentale il racconto del supertestimone.
Nessun riscontro sui carabinieri

CLICCA  QUI (per leggere l'articolo)


 



parliamonepino
00sabato 14 novembre 2009 08:50
NOMI E COGNOMI DEGLI INDAGATI X OMICIDIO


Nicola Minichini, 40 anni, Agente Polizia Penitenziaria.

Corrado Santantonio, 30 anni, Agente Polizia Penitenziaria.

Antonio Dominici, 42 anni, Agente Polizia Penitenziaria.

Aldo Fierro, 60 anni, medico primario reparto penitenziario.

Stefania Corbi, 42 anni, medico reparto penitenziario.

Rosita Caponetti, 38 anni, medico reparto penitenziario.


Ora voglio vedere le foto di queste persone e ascoltare cosa potranno dire per "giustificare" le foto che abbiamo visto del cadavere di Stefano Cucchi.

parliamonepino
00martedì 17 novembre 2009 17:16
Giusto per non dimenticare questo "mostruoso" omicidio.

"Mostruoso" per la crudeltà, l'indifferenza e la mancanza di rispetto per la vita!

"Mostruoso" perchè rappresenta uno spaccato della nostra società, arrivata ad abituarsi alla vista di immagini terribili senza quasi battere ciglio.

"Mostruoso" perchè ci indignamo nel vedere immagini di omicidi o di catastrofi in paesi lontani migliaia di km, e diamo poco spazio o attenzione ad un fatto successo "in casa nostra".

Il "Tormento di un povero Cristo", iniziato in un sotterraneo di una camera di sicurezza del Tribunale, per opera di tre agenti di polizia che gli hanno inferto, con con inaudita violenza, calci e pugni fino a rompergli la schiena. Cucchi, iniziò a morire in quel pavimento.

Ma, a finire il "lavoro" dei tre "carnefici", ci pensarono altri tre "campioni di umanità", con il camice bianco (non riesco a chiamarli medici), che alla vista del corpo "martoriato", in stato evidente di immediate cure, si limitano a scrivere che il giovane è polemico, reticente, "ha un atteggiamento oppositivo e diffidente".

Possibile che tre persone qualificate come medici, non si rendano conto di quanto è successo a Stefano?

Possibile che tre dottori non si accorgano della sofferenza fisica e psicologica di un ragazzo pestato selvaggiamente?

Il protocollo, il regolamento, la prassi, le relazioni modulistiche scritte secondo il codice, gli schemi riempiti con annotazioni di "raffinata tecnica" professionale, tutto come da norma.

Alcuni passaggi di una "mappatura" stilata da questi "specialisti" nel disprezzo della vita di chi sta morendo davanti ai loro occhi:

"si certifica che la percezione sensoriale non è limitata e lo stato di nutrizione eccellente",

"il paziente, in ragione delle fratture alle vertebre, è completamente allettato e immobile"

"Paziente molto polemico - scrive - Si gira con la testa mantenendo la posizione prona. Si convince a farsi visitare, ma è comunque scarsamente "collaborante"". (notate l'uso della parola "collaborante" al posto di "collaborativo". Lapsus, o scarsa padronanza del linguaggio? mia considerazione-Pino Lupo)

"Il paziente presenta verosimile ematoma regione glutea sinistra e vistoso ematoma ed ecchimosi preorbitaria sinistra. Rifiuta di continuare a parlare. Impossibile proseguire. Somministrare "Contramal" al bisogno".

"Si propone nuovamente al paziente reidratazione endovenosa - scrive - Ma il paziente rifiuta perché vuole prima parlare con il suo avvocato e con l'assistente della comunità Ceis. Rifiuta anche di alimentarsi, come sta facendo sin dall'ingresso per lo stesso motivo. Per lo stesso motivo rifiuta anche di effettuare ecografia dell'addome".

Alle 6,15 del 22 ottobre, il cuore di Stefano smette di battere.
Nelle note: "circondato da personale infermieristico impegnato in manovre di rianimazione fino alle 6.45, ora del decesso".

Continuo a ripetere che tutto ciò è agghiacciante e mostruoso!

Un paese che clicca con il telecomando, "scavalcando questi cadaveri", con indifferenza e rassegnazione, ha perso il valore per il significato della dignità umana con i suoi diritti.

Dobbiamo raccogliere il grido di solitudine, di rabbia e di abbandono di Stefano!

Non deve accadere più una cosa del genere. Per questo non dobbiamo dimenticare!

Quel grido di dolore potrebbe essere lo stesso grido dei nostri figli e di una madre che non può accettare una morte senza significato!

Pino Lupo








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