Luoghi e veicoli di diffusione
Le sette sataniche e le sette in genere, come del resto qualsiasi gruppo organizzato, necessitano di forme di comunicazione sia interna che esterna. E’ dunque evidente che per comprendere il fenomeno occorra conoscere anche questi aspetti, utili, soprattutto, nelle attività di prevenzione.
Per questo, alcuni autori sostengono che l’analisi delle modalità comunicative intragruppo ed intergruppo costituisca un interessante approccio allo studio criminologico delle sette.
Vengono quindi distinte le dinamiche di comunicazione interna da quelle di comunicazione esterna.
La comunicazione interna avrebbe una “funzione soprattutto coesiva per il gruppo e risulterebbe caratterizzata da un linguaggio specifico, sovente criptico, comprensibile integralmente solo dagli adepti. Si tratta dell’utilizzo di una fraseologia che attribuisce un significato ad un oggetto o ad un evento utilizzando parole solitamente estranee al vocabolario corrente (parole appositamente confezionate) o che hanno nella consuetudine un significato diverso. Il linguaggio specifico rappresenta così la base dell’interazione tra il leader carismatico e gli adepti di una setta”....”In ambito criminologico lo studio del linguaggio degli adepti costituisce un fattore importante per stabilire il livello di complessità dei rapporti intragruppo ed il livello di introiettamento della cultura della setta da parte dei soggetti che giungono all’osservazione clinica. La quasi totalità delle sette esplica dinamiche comunicative anche attraverso una ricca simbologia (numeri, oggetti, segni grafici, animali eccetera), come documentato dai rapporti criminalistici sulle sedi e sui luoghi abitualmente frequentati dai gruppi esoterici e satanici. La comunicazione all’esterno rappresenta invece la modalità espressiva attraverso la quale la setta svolge azione di proselitismo e giustificazione comportamentale (legittimazione) in ambito sociale. I canali impiegati vanno dalla tradizionale produzione di letteratura specifica (libri e riviste) fino alla semplice divulgazione face-to-face nella sfera parentale-amicale degli adepti” .
Un discorso a parte va fatto per quello che oggi rappresenta uno dei maggiori strumenti di comunicazione quale è internet.
Utilizzato in generale per diffondere notizie, viene, come ovvio, impiegato anche dalle sette per diffondere liberamente le loro dottrine e talvolta anche contenuti illegali.
Vista dunque la diffusione del mezzo telematico e la sua grande fruizione da parte di molti navigatori in età adolescenziale tale strumento desta particolare interesse criminologico.
D’altro canto, se la diffusione delle sette sul web, consente un maggior probabilità di fare proseliti, catturando la curiosità dei potenziali adepti, è vero anche che offre “nuove opportunità di comprensione attraverso l’osservazione anche da parte di scienziati esterni ai gruppi, ad esempio con l’analisi dei newsgroup e dei forum dedicati”.
Se internet rappresenta uno degli strumenti più diffusi, soprattutto dagli adolescenti, è vero anche che la produzione di testi che trattano l’argomento permane copiosa.
Ilaria