Lo chiedono i G8 alle Tigri Tamil
I ministri degli Esteri del G8 sono preoccupati per il numero di vittime civili e per quelli usati come scudi umani nell'area del conflitto nel nord dello Sri Lanka.
I ministri degli Esteri del G8 "condannano con forza il ricorso ai civili come scudi umani da parte dell'Esercito di liberazione delle Tigri Tamil (Ltte), l'uccisione di civili e il terrorismo in tutte le sue manifestazioni" e si "appellano a tutte le parti affinchè prendano le misure necessarie per evitare ulteriori morti tra la popolazione civile" in Sri Lanka, dove è in corso un sanguinoso conflitto tra il governo e le Tigri Tamil.
Lo si legge in una dichiarazione diffusa a Roma dalla presidenza del G8. E' "profonda" la "preoccupazione" espressa dai ministri degli Esteri del G8 "per il massiccio numero di vittime tra i civili ed il deterioramento della situazione umanitaria nel nord dello Sri Lanka". "La nostra prima preoccupazione - si legge nella dichiarazione - è la situazione dei civili che si trovano ancora intrappolati nella zona dei combattimenti esposti a rischi estremi dall'andamento delle ostilità ". "In base alla stima delle Nazioni Unite sono migliaia - sottolineano - i civili nell'area del conflitto.
Ci preoccupano profondamente i rapporti che attestano di civili feriti ed incapaci di mettersi in salvo". I ministri degli Esteri del G8 esprimono quindi il loro "convinto sostegno" alla decisione delle Nazioni Unite di "inviare un team umanitario nella zona di sicurezza". "E' tempo che il conflitto finisca adesso", sostengono infine i ministri nel ribadire il loro "sostegno a tutti gli sforzi internazionali" per arrivare al risultato. Da parte loro, assicurano, continueranno a "monitorare da vicino l'evolversi della situazione in Sri Lanka".
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