Persone inutili
A chi non è mai capitato di sentirsi inutile, emarginato, magari in un periodo di sconforto o dopo qualche insuccesso.
Non siamo esseri perfetti e viviamo in un contesto competitivo,
il nostro istinto in genere ci sprona ad avere un ruolo attivo nella società e ricavare da essa un beneficio materiale e psicologico.
Non tutti purtroppo hanno un ruolo attivo o comunque autosufficiente, spesso non volontario in quanto disabili o deboli.
Foglie autunnali in attesa della brezza finale che libererà l'albero dal suo peso inutile. Ma chi è l'"inutile"? E' la persona che per vivere ha bisogno degli altri, ma gli altri non hanno alcun bisogno di essa.
La nostra cultura buonista agisce contro natura, permettendo che la società pulluli di persone inutili oltre ogni limite, dandone un apparente significato di solidarietà che si traduce in un freno evolutivo che rallenta l'obiettivo comune di maggior benessere.
Io penso che la vita debba avere un minimo di dignità per essere vissuta, sono contro ogni accanimento terapeutico, e fondamento della dignità della persona è l'esistenza della ragione:
l'annullamento di questa è la fine della vita.
Che senso ha vivere senza poter ragionare, interagire, comprendere ciò che ci circonda? E' aberrante costringere alla vita pupazzi inermi per il solo scopo di rispettare una coscienza dettata dall'ipocrisia.
L'aborto prima e l'eutanasia dopo sono da considerarsi azioni di pietà e di guarigione da un male inguaribile vivendo.
Oltre alla bonifica della non vita, bisogna premiare l'efficienza e le virtù giovanili, spesso annaspate per favorire la gerontocrazia e la quiescenza conservatrice di mummie redivive.
Odio vedere stuoli di vecchi fare la fila ogni giorno negli ospedali per l'ennesima visita che posporrà la loro fine di qualche giorno a spese di giovani precari lavoratori, odio vedere inabili inebetiti spinti in carrozzella dall'extracomunitario vessato e sfruttato, odio sentire i preti elogiare i difetti cromosomici dei down e denigrare quelli degli omosessuali, odio i figli che rinnegano la loro vita per fare da badanti e compiacenti ai loro cari sulla riva dello Stige, odio il pietismo che lava la coscienza, odio l'ipocrisia e la melanconia di chi vuole che la vita (altrui) sia solo una valle di lacrime.
Noi dobbiamo vivere ora, perché ora è il nostro tempo, e la natura non è clemente, prima o poi saremo le foglie morte che lasceranno il posto ai nuovi virgulti e dovremo resistere alla tentazione di toglierli la linfa.
[Modificato da ®@ffstef@n 09/10/2009 20:07]