( una lettera )
Per essere migliori
Figlia mia,
posso solo immaginare
l’amaro, profondo dolore,
che ancor oggi
sbrana il tuo respiro,
come pure quell’orgoglio,
che la tua anima
schiava, conduce in catene
e la costringe
ad una oscura prigione,
lontana da me,
a cui manchi da morire.
E mi sembra di sentire
finanche la tua rabbia,
la tua paura e quell’orgoglio,
che ancor oggi
nell’amarezza tua di figlia,
ti fa gridare e piangere,
fino a toglierti il respiro
e respingere il mio amore.
E sono davvero tanti
cuore mio, i diciotto anni
trascorsi da te distanti
senza stringerti a me
e proteggerti come avrei
dovuto fare dal dolore
della vita, e non gioire
del tuo sorriso
o raccogliere quelle lacrime
che ti han deluso.
Nulla è tardivo, se il cuore
ha un sogno, neppure
questa lettera, in cui io
spoglio d’orgoglio, voglio
che tu sappia, quanto ancora
ho bisogno del tuo amore.
Nulla potrà modificare
il tempo né mai riempire
l’errore da entrambi fatto
o farci dimenticare le lacrime,
ma possiamo insieme tentare
con umiltà, di essere migliori.
di Aurelio Albanese