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02/12/2010 16:35 | |
Non sono un economista, ma ho cercato di riflettere sulla questione moneta.
Tutti i ragionamanti fatti sul "signoraggio" bancario e le considerazioni fatte in questa discussione, credo siano solo frutto di un grosso abbaglio.
Il mio pensiero vuole essere semplice e non basato su formule matematiche o concetti che usano terminologie che non comprendo.
La moneta non è frutto di un grande inganno, ma è il mezzo attraverso il quale è possibile la creazione di ricchezza e lo sviluppo dell'umanità.
Come ricordo, forse l'ho letto in un libro di Marcuse, nel 1973 (L'uomo a una dimensione), tutto il sistema è basato su un semplice concetto: il moltiplicatore della moneta.
E' vero che dietro gli euro che spendiamo ogni giorno non esiste più la necessaria quantità d'oro o di altro bene a garanzia, ma se così fosse, il nostro sistema sarebbe per sua natura limitato alla quantità di oro in circolazione.
Attualmente invece se io guadagno 100, spenderò 80 per i miei consumi e risparmierò 20.
Questi venti saranno impiegati dalle banche per prestarli ad altri operatori che, spendendoli, creeranno reddito per qualcun altro (il venditore di frigoriferi), il quale a sua volta consumerà una parte dei 20 reimpiegando la rimanenza.
La differenza tra quanto la banca può investire concedendo prestiti e quanto deve tenere sotto forma di riserva per fronteggiare l'eventuale richiesta di chi ha depositato i 20 è ovviamente ricchezza prodotta in più.
E' naturale che su tutto ciò le banche siano portate a guadagnare (tale guadagno è il saldo tra l'interesse che corrispondono a me che ho risparmiato 20 e quanto pagato da chi chiede il prestito per il frigorifero).
Il sistema, in linea teorica, è assolutamente corretto e volto al bene, diviene perverso quando si esce da questo semplicissimo sistema e si inventano le operazioni di finanza creativa (delle vere e proprie scommesse sul rendimento di un bene o sull'andamento di una impresa).
Per cui è vero, che esiste un complotto a danno dei più, ma tale complotto può e deve essere fermato attraverso l'introduzione di regole chiare, precise e trasparenti cui sottoporre l'intero sistema finanziario.
Con questo voglio dire che è giusto chiedersi il perchè delle cose, ma occorre anche dare risposte coerenti con il sistema: non è possibile partire dall'assunto che tutti gli economisti del mondo siano degli idioti, corrotti o assoldati, e che nessuno abbia veramente capito come il sistema funziona.
Per concludere, alcuni economisti del passato, come Marcuse, avevano già previsto un declino drammatico come quello che stiamo vivendo. O forse, quello che succede, è dovuto ai cambiamenti così sconvolgenti come quello della comunicazione telematica.
E' certo, anche, che la vita di tutti i giorni caratterizza un continuo precipitare dell'economia, fino al punto da pietrificare le Banche trincerate come dei bunker e fa pensare al peggio.
In Italia, la disoccupazione ha varcato la soglia del controllo e presto la disperazione potrebbe agire come una molla impazzita. E' difficile esprimere una valutazione su come si manifesteranno certe reazioni.
Il mio conto in banca è lo stesso di circa 13 milioni di italiani, appena sufficiente per arrivare fino al prossimo mese, nel mio caso 20 giorni. Nel frattempo, succede sempre qualcosa che mi permette sopravvivere e brindare, ogni giorno, a quello che i lati oscuri della vita non mi permettono ancora di comprendere, ma che mi consentono di mettere sempre un piatto sul tavolo per me e se è il caso, per qualche ospite.
Pino
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