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L'ATTIVITÀ SPORTIVA DEGLI ATLETI DIVERSAMENTE ABILI:

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2010 11:59
23/08/2010 11:59
 
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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Atlanta ha cambiato tutto! Come Los Angeles, nel 1984, ha ridefinito il movimento olimpico, così Atlanta avrà gli stessi effetti per le future competizioni Paraolimpiche.

E' stata la prima volta che i Giochi sono stati trasmessi in TV negli Stati Uniti, la prima volta che i diritti televisivi sono stati venduti in tutto il mondo e la prima volta che i biglietti venduti e le sponsorizzazioni sono state la principale fonte di entrate. L'impatto e la consapevolezza del livello di elite degli sport dei disabili è cresciuto enormemente.

Mark Shepherd, manager dei servizi per gli sport dei disabili dell'USOC (United States Olympic Games), ha riportato che la sua organizzazione ha speso 8,9 milioni di dollari nel quadriennio 1993-1996 in borse di studio, affitto di strutture, organizzazione di competizioni ed altri servizi per gli sport dei disabili. La crescita di questo movimento sportivo è attribuibile direttamente al sostegno ed alle relazioni crescenti con il Comitato Olimpico Internazionale.

I Giochi Olimpici e Paraolimpici si sono svolti insieme a Seul e hanno continuato a crescere insieme attraverso Barcellona ed Atlanta: questa è stata, forse, una conclusione inevitabile poiché, ormai, il legame si era creato; ora per far raggiungere allo sport per disabili il suo massimo potenziale di sviluppo, sarà necessaria una riorganizzazione che dovrà riprodurre ancora meglio quella del movimento olimpico.

Le Paraolimpiadi di Atlanta hanno dimostrato il mercato potenziale del movimento dello sport per disabili e poco dopo la conclusione delle Paraolimpiadi, sono aumentate le richieste di sponsorizzazione per atleti disabili (la BellSouth Mobility ha rinnovato la sua sponsorizzazione al corridore cieco Tim Willis, Deanna Sodoma è stata scritturata per la pubblicità della Northwest Airlines e più recentemente è stato fatto un accordo commerciale con la squadra di sci dei disabili.

Come in ogni altro sport, il "battage pubblicitario" è un imperativo per crescere e per continuare ad avere successo.

L'aver ospitato i Giochi negli Stati Uniti è stato determinante: questi giochi hanno dato un'impronta di "legittimità" allo sport dei disabili, la riorganizzazione e il consolidamento attraverso il marketing e la comunicazione creeranno, comunque, una maggiore efficienza. Intanto tantissimi cambiamenti positivi stanno venendo fuori da Atlanta, incluso un riconoscimento degli sport per disabili come entità commerciale.

Sarà importante potenziare le strutture per lo sport dei disabili per aumentare le possibilità degli atleti con handicap: in confronto, gli sport per disabili sono attualmente dove gli sport olimpici erano 15-20 anni fa, quando tutto era basato su organizzazioni di volontari, che cercavano di organizzare riunioni sportive e manifestazioni collaterali.

L'evoluzione, obbligatoria, verso una gestione e un marketing più sofisticato è complessa; i volontari, il cui apporto è determinante arrivati a questo punto, dovranno attivarsi per permettere tutti quei cambiamenti di cui poi beneficeranno tutti.

Il futuro di questo sport sarà sempre più indirizzato verso l'associazione con i Comitati Olimpici Nazionali; un'integrazione verticale sembra sicuramente essere il sentimento della maggior parte degli atleti che vedono in primo luogo se stessi come atleti e solo in secondo luogo come atleti con handicap: è facile essere distratti dalla tecnologia dei Giochi Paraolimpici, il lustro e l'aerodinamicità della corsa sulla sedia a rotelle, la fibra di carbonio e l'idraulica delle nuove protesi degli atleti, ma, quando tutto è finito, rimane sempre la "macchina umana" che determina il risultato della gara.

E' assolutamente vero, infatti, che la gloria continuerà ad esistere nello sport, nelle Olimpiadi e nelle Paraolimpiadi, e l'abilità ed il desiderio di eccellere rimarranno sempre e al di sopra di tutto.

Tutti gli atleti affrontano le sfide.

Gli atleti paraolimpici, come i loro colleghi olimpici, non si chiedono perché esiste la sfida, la risposta deve ancora essere data, ma il loro obiettivo è lo stesso: andare più in alto, essere più veloci e più forti.

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