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19/08/2010 15:55 | |
parliamonepino, 19/08/2010 14.22:
Napoleone Bonaparte, che morì prima di compiere 52 anni, fu senz'altro un uomo geniale, grande leader decisionale. Anche lui, per statura fisica simile al "Cavaliere", giganteggiò compiendo opere impensabili da un punto di vista militare e politico.
Napoleone per diversi anni fece "tremare" l'Europa. Le sue memorie sono state riportate in migliaia di libri e decine di pellicole cinematografiche.
Il Manzoni, suo contemporaneo, scrisse dopo la morte del grande condottiero, in una sua famosa poesia, che un'altra "orma" o impronta di piede come quella di Napoleone sarà difficile che calpesterà il suolo terrestre.
« Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro,così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile orma di pie' mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà. »
(da Il cinque maggio di Alessandro Manzoni)
Ho letto molto di Napoleone, come di altri condottieri o generali: Scipione, Annibale, Giulio Cesare, Gengis Khan, Alessandro Magno, il duca di Wellington, Eisenhower, Horatio Nelson, Rommel, Ulysses Grant, George Patton, Zhukov.
Napoleone è certo annoverato fra i più grandi condottieri della storia (anche se Scipione l'africano fu l'unico condottiero a non aver perso mai una battaglia). Furono grandi le sue imprese, ma furono altrettanto grandi i suoi errori. Per cui, molti scrittori si sono cimentati, nel descrivere Napoleone, come un farabutto, un assassino, un delinquente. Nella campagna di Russia, morirono, secondo una stima attendibile, circa mezzo milione di soldati dell'armata francese.
Di Berlusconi si può dire tutto il male che si vuole, ma nessuno discute che sia un leader, un condottiero di uomini e un personaggio che si è creato un "impero" economico da renderlo fra gli uomini più ricchi del mondo.
Devo dare atto a Berlusconi di aver saputo "vincere" molte battaglie, soprattutto in campo giudiziario e, subito dopo, ha saputo approfittare e sfruttare, a suo favore, le "vittorie"."
Non è facile mettersi in competizione diretta con uomini come Berlusconi. Il suo potere, in questo momento è enorme.
La storia insegna che uomini di questo calibro, per quanto abili e geniali nel conquistare "imperi", poi rimangono vittime di complotti, o di se stessi per la loro presunzione. Spesso, vengono "scalzati" con la violenza!
Non c'è altro modo di fermare queste persone non comuni, anche perchè loro non possono più fermarsi. Poi, una volta "traditi e scalzati", si renderanno conto, per pochi istanti, di aver fatto cose importanti e utili per se stessi e per migliaia di persone, ma di aver causato anche dei "disastri".
Questi uomini rimangono nella storia, perchè in qualche modo, hanno saputo dare una svolta alla storia. Parlo, ovviamente, di storie di uomini che hanno raggiunto il potere attraverso azioni non sempre "corrette".
La mia opinione è che ogni protagonista della storia, in campo politico, militare, industriale, economico, è "obbligato" a prendere decisioni che possono dare lustro al loro talento e, in altri casi, consegnarli alla storia con terribili colpe.
Secondo la mia opinione, la mia stima, va ad un altro tipo di uomini, come Mosè, Gandhi e soprattutto Gesù. Protagonisti del bene e veri trionfatori nell'aver saputo guidare i popoli verso una "vittoria" priva di violenza e di prevaricazione.
Pino Lupo
Probabilmente è una questione anche di prospettive, dipende cioè dal punto di osservazione.
Molti nonni con cui dialogo, esaltano ad esempio Benito Mussolini per quelle leggi che al loro tempo erano innovazioni e miglioramenti.
C'è chi, al contrario, si concentra sul prezzo che l'Italia ha invece dovuto pagare per una alleanza politico/militare con la Germania che ha messo in ginocchio l'intera europa.
Non credo possano esistere "buoni condottieri" oltre a quelli che hai menzionato.
Tutti gli altri, piccoli e grandi, non avevano alternative ed hanno dovuto esercitare il potere con la forza, chi con violenza inaudita e chi invece con una parvenza di giustizia e democrazia.
Spesso mi chiedo come governerebbe uno di noi; aldilà della retorica sono convinto che avremmo solo tre alternative:
1) Guidare come fecero Gesù o Ghandi (entrambi scomodi e tolti di mezzo)
2) Adeguarsi al sistema (ed ingoiare i propri sogni)
3) opporsi al sistema (e finire come al punto 1)
Lillo
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