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Casta, non se ne può più

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2010 21:08
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18/07/2010 11:52
 
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Casta, non se ne può più

Scorte, l'Italia non ha paragoni con il resto d'Europa: cento milioni l'anno per tutelare anche chi non ne ha bisogno. In tutto 650 persone, soprattutto giudici e politici. Intanto a Roma molti commissariati chiudono alle 20 per mancanza di personale
 

Passi per le più alte cariche dello Stato, passi per i magistrati Antimafia, ma quando si vedono i servizi di scorta assegnati a “semplici” politici o ai figli di qualche personaggio importante, i conti non tornano davvero più.

L’Italia ha un apparato scorte che non ha paragoni col resto d’Europa, una macchina che – secondo un calcolo molto approssimativo – ci costa circa 100 milioni di euro ogni anno. Ma che soprattutto toglie uomini delle Forze dell’ordine a servizi che sarebbero molto più utili per la popolazione, vedi il controllo del territorio, e che invece sono e saranno sempre più carenti (anche grazie alla manovra economica in via d’approvazione).


Difficile conoscere i dati ufficiali (gli ultimi disponibili sono relativi al gennaio 2009), ma – come si dice in questi casi – fonti bene informate riferiscono che nel nostro Paese sarebbero circa 2.500 gli uomini (tra poliziotti, carabinieri e finanzieri), impegnati quotidianamente nei servizi di scorta e tutela, e in quelli di vigilanza ai luoghi sensibili. 650 le persone che ne usufruiscono: al primo posto i magistrati, poi politici, diplomatici, generali, testimoni di giustizia, giornalisti, sindacalisti, imprenditori e qualche religioso.

Sono numeri che, secondo il Consap – sindacato di polizia di destra – vanno moltiplicati quando si parla dei dispositivi giornalieri.

“Solo a Roma – fa sapere il segretario generale Giorgio Innocenzi – ci sono 3.500 persone che ogni giorno scortano qualcuno.

Oltre alle tutele fisse, quelle che vengono predisposte giorno per giorno con turni di accompagnamento di qualcuno.

E tra questi qualcuno ci sono anche il figlio di Schifani e quello di Paolo Berlusconi”.


Cifra forse un po’ esagerata, se si pensa che, per esempio, dall’Ispettorato Viminale dipende la scorta fissa per 36 persone, da Villa Tevere (ovvero la Questura) per poco più di una decina. Per quanti magistrati o politici arrivino nella Capitale ogni giorno (discorso diverso, naturalmente, se dovesse venire in visita il presidente americano), il numero complessivo delle persone da proteggere si aggira attorno a un centinaio.

Questo significa poco più di 500 uomini delle Forze dell’ordine, cui vanno sommati quelli che prestano servizio di vigilanza sotto punti sensibili o sotto le abitazioni di persone da proteggere. Si tratta comunque di numeri poco giustificabili.

Il godimento della scorta è, naturalmente, bipartisan. Sempre secondo il Consap, tra i politici ci sarebbero per esempio l’ex ministro Pdci Oliviero Diliberto, il capogruppo dei senatori della Lega Federico Bricolo, il presidente della Commissione Difesa del Senato Giampiero Cantoni, l’onorevole Marco Minniti.

L’ultima assegnazione è arrivata proprio ieri ed è toccata al da poco sottosegretario alla Semplificazione amministrativa, il leghista Francesco Belsito. Tanto per fare qualche nome.


L’assegnazione delle scorte viene decisa dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis), che fa parte del dipartimento di Pubblica sicurezza, quindi del Viminale. All’Ucis spetta assicurare in via esclusiva e in forma coordinata l’adozione delle misure di protezione e di vigilanza, in conformità alle direttive del capo della Polizia. Le richieste provengono dalle Prefetture e, visto che i prefetti sono nominati dal Consiglio dei ministri su indicazione del ministro dell’Interno, la politica c’entra, eccome.

Sono quattro i livelli di rischio, che determinano quattro diversi tipi di scorta.
Il primo (imminente, evidente ed elevato) prevede fino a tre auto blindate;
il secondo (alto) configura la necessità di due auto blindate (su una viaggia la persona scortata, sull’altra la scorta);
per il terzo (intermedio) si parla di tutela: un agente accompagna su un’auto blindata la personalità a rischio;
il quarto (basso) presuppone la tutela ma su un’auto non blindata guidata da un agente, oltre alla presenza dell’agente di scorta.

Ultimamente le auto blindate si sono comunque molto ridotte. A differenza delle altre, la scorta del presidente del Consiglio dipende dai servizi segreti.

Comunque lo si calcoli, lo spreco è sotto gli occhi di tutti. Soprattutto in un momento in cui, sia a livello centrale sia a livello periferico, si taglia per mancanza di risorse.

Il 7 luglio scorso il questore di Roma Giuseppe Caruso ha diffuso una circolare per comunicare che “è stato avviato un piano di fattibilità al fine di ottimizzare le risorse umane e finanziarie che vanno progressivamente riducendosi. In particolare – scrive ancora Caruso – si è dovuto registrare la chiusura degli Uffici emergenza e Pronto intervento nei turni serali e notturni in diversi commissariati”. Come a dire che, mentre l’ex ministro Scajola gira ancora con la scorta, i cittadini di Trastevere (come quelli di altri 18 commissariati) dalle 20 in poi troveranno le porte chiuse in caso di necessità.

Inutili gli appelli e soprattutto le proposte che il Consap e, in precedenza, il Silp Cgil, hanno avanzato circa la riorganizzazione del personale.

La casta continua a proteggere solo se stessa.


Da Il Fatto Quotidiano del 17 luglio 2010
 
[Modificato da ®@ffstef@n 18/07/2010 11:53]
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18/07/2010 11:59
 
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L'UTILIZZATORE FINALE

In questi giorni si sta discutendo se il Cesare che viene fuori dalle intercettazioni sulle varie bande cricche e P3 è Berlusconi oppure qualche altro. 

A me scappa francamente da ridere.

E' una storia che si ripete. La ritengo un 'offesa all'intelligenza di tantissimi cittadini.

Capisco che in tribunale bisogna dimostrare il legame aldilà di ogni dubbio, ma in sede politica e per rispetto alla logica, dire che B è all'oscuro dela fango su cui poggia il suo impero di potere è oltraggioso. Francamente inaccettabile. Ed al solito l'opposzione si muove con la massima tidimidezza, quasi per evitare troppo disturbo al Cesare!!
 

 
Mangano, notorio mafioso stava nella sua villa, ma Berlusconi non sapeva chi fosse e perchè era li.

Previti comprava sentenze di cui poi Berlusconi ha beneficiato come nel caso Mondadori, però lui non sapeva quello che faceva il suo avvocato di fiducia, portato in parlamento e fatto anche ministro.

I soldi per corrompere i giudici (miliardi di lire) uscivano da un conto collegato alla Fininvest ma B non lo sapeva.

Come se in un 'azienda qualcuno rubasse miliardi, il proprietario non se ne accorge e quando scopre il fatto invece di licenziare e denunciare gli autori della porcheria li premia con un posto da ministro

Dell'Utri si accordava con vari soggetti per la nascita di FI ma lui non lo sapeva. Trescava con la mafia come si legge nelle condanne ma lui non spaeva niente. Che angioletto e che ingenuità!!

Mills mentiva in tribunale sulle relazioni avute con Berlusconi, la sua testimonianza salva il culo a B, ma manco stavolta Cesare ne sapeva niente.

Tarantini pagava le puttane..ooops le escort, lui ci andava a letto ma non sapeva che mestiere facevano.

Va bene il garantismo anche peloso, ma qui si tratta di pigliare per imbecilli i cittadini italiani.

Vero che i berlusclones sono antropologicamente diversi, bambini di 11 anni e manco tanto intelligenti come li dipingeva lo stesso B, ma faccio fatica  credere che siano cosi idioti da pensare che sia sempre  e solo un complotto dei soliti comunisti e delle toghe rosse.

Toghe che si stanno rivelando piuttosto nere, visto che quelli corrotti pare facciano capo alla destra.

I giudici politicizzati non sono Caselli e la Bocassini, ma Toro, Lombardi, Miller, Marra. E   Squillante condannato insime a Previti.

E questi stessi giudici coinvolti negli scandali odierni sono quelli che hanno brigato per far fuori la "toga rossa" De Magistris!!

Quest'ultimo si politicizzato, perchè non guardava in faccia a nessuno.

Quanto alla presunta opposizione molto presunta di sinistra in questi anni è stata il migliore alleato di salvandolo dagli angoli in cui si ficcava.

Anche oggi, con questo clima e con questa crisi politica basterebbe un 'alternativa appena credibile per mandare B a casa.


giuseppe galluccio
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18/07/2010 12:14
 
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Vi propongo sotto un bell'articolo di Curzio Maltese.
Come Lui  sotto ho sempre sostenuto che dopo Tangentopoli nulla è cambiato. Perchè Berlusconi fu inserito come si inserisce  una chiave inglese in un  sistema per bloccarlo. Quel grumo di potere oscuro [ma manco tanto!] che governa questo paese da decenni per impedire che ci fossero veri cambiamenti dopo Tangentopoli si inventò un partito, Forza Italia,  ed un uomo per guidarlo, Berlusconi.


 

Guardando i componenti dell'attuale maggioranza e i nomi ed i legami che stanno venendo fuori dai tanti merdai, possiamo capire qual'è questo potere definito oscuro: ex nani e ballerini craxiani, piduisti, camorristi, mafiosi, la chiesa nella sua faccia peggiore (Cl, Propaganda Fide).

Una continuità perfetta con la prima Repubblica dei Craxi degli Andreotti, della mafia, di Calvi e del Banco Ambrosiano, di Gelli e Marcinkus di Sindona, sei Salvo Lima e dei cugini salvo, di Ciancimino... Berlusconi è diventato quello che è grazie alla P2 ed a Craxi. Craxiani sono i i vari Cicchitto, Brunetta, Sacconi. Il primo piduista come Berlusconi. In più abbiamo la chiesa nelle vesti dei vari cardinali coinvolti come prima c'era lo IOR di Marcinkus ai tempi di Sindona e Calvi. Piduisti sono  Carboni e Bisignan, nomi venuti fuori negli ultimi scandali. Poi ci sono i Dell'Utri ed i Cosentino come una volta i Salvo Lima. E sempre come prima a tenere insieme questa banda è la giustificazione ideologica dell'anticomunismo. Che se prima del muro poteva anche avere un senso oggi farebbe solo ridere in un paese normale.

Pensate se in Germania o i  Inghilterra un candidate facesse un partito in nome dell'anticomunismo!!  Gli tirerebbero le uova e scoppierebbero a ridere tutti. Gli Itagliani invece lo vivono seriamente.
Insomma Maltese ha pienamente ragione. Non è mai cominciata la seconda repubblica, è continuata la prima nella maniera peggiore.  Sono convinto anche io che questo potere è alla fine. ma non sono ottimista. Temo che questo paese , ormai una fogna a cielo aperto, con i suoi abitanti che ormai ci sguazzano possano dar vita dopo una prima Repubblica bis alla prima Repubblica ter. Vedo come un incubo Berlusconi al Quirinale ed un suo pupo a fare il premier come è accaduto nella Russia di Putin. Spero di sbagliare, ma gli itagliani hanno dimostrato in questi anni di essere il peggior popolo d'Europa , almeno il più stupido.
  

giuseppe galluccio


L'articolo di Curzio Maltese

Il giuramento di Pontida non è un'idea della Lega o di Umberto Bossi, ma una trovata di Bettino Craxi. Molti non lo ricordano ma io c'ero.

Il 3 marzo del 1990 il segretario del Psi, preoccupato per l'avanzata leghista nel feudo lombardo, convocò gli stati generali del federalismo nel paese di Alberto da Giussano.

Il programma era identico a quello della Lega di oggi. Si chiamava: "Decalogo del federalismo del buon governo".

Il primo punto prevedeva il conferimento alle Regioni di ampie autonomie, riscrivendo l'articolo 117 della Costituzione. Gli altri nove erano in linea con il primo, tutti conditi da una potente retorica contro lo Stato centralista. La Lega imitò lo show craxiano tre settimane più tardi ed allora non ha mai smesso di ritrovarsi ogni anno a Pontida. Nei tre anni dal giuramento di Pontida alla pioggia di avvisi di garanzia, il Psi di Craxi non mise in pratica nessuna delle solenni promesse fatte.

Ma non è questo il punto, visto che neppure la Lega, nei vent'anni successivi, ha realizzato una mazza nel campo del federalismo, per usare un termine caro a Bossi.

La questione è che Pontida l'ha inventata Craxi, come molte delle cose e tanti dei personaggi che ci hanno avvelenato l'esistenza negli ultimi vent'anni, dal Berlusconi al duopolio televisivo, da Tremonti a Brunetta, dallo sdoganamento dei fascisti al revisionismo storico, da Cicchitto all'anticomunismo come alibi universale, da Tangentopoli ai nani, alle ballerine, eccetera.

Questa rubrica sostiene da sempre che la cosiddetta Seconda repubblica non è mai cominciata, da due decenni viviamo una coda della Prima, una Prima repubblica bis riverniciata di modernità.

Berlusconi è soltanto una creatura di Craxi, circondata da uno stuolo di cortigiani ereditati da Craxi, più qualche imbecille dell'ultima ora.

L'opposizione ha cambiato quattro-cinque volte nome ai simboli, ma non una sola faccia, ed è guidata in sostanza dalle terze linee del Pci, con il rinforzo di qualche ex brillante giovanotto democristiano.

L'Italia ha una classe dirigente da anni 80, per età e ancora di più per cultura.

Questa è stata la Seconda repubblica, una sopravvivenza, un macigno del passato. La regressione di un Paese spaventato dal cambiamento, dalla globalizzazione, dal futuro. Ora la finzione è al capolinea.

La Prima repubblica bis è agli atti conclusivi.

Gli eterni anni 80 italiani stanno per terminare, con vent'anni di ritardo.

Non esistono certezze, tranne forse una.

Nulla di quanto sta per arrivare può essere peggiore di ciò che ci lasciamo alle spalle. 


c.maltese dal

dal Venerdì di Repubblica del 11 -7-2010
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28/07/2010 21:03
 
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LA MANOVRA COSTRINGE I COMMISSARIATI A CHIUDERE ALLE NOVE DI SERA, MA IL SINDACATO DI POLIZIA ACCUSA: PER RISPARMIARE 600 MLN BASTAVA TOGLIERE TUTTE LE SCORTE INUTILI - OTTO PERSONE PER SCAJOLA E CARLO VIZZINI. MARIO BACCINI E MARCO MINNITI DISPONGONO DI 5 ANGELI PROTETTORI, MENTRE L’AVVOCATO DI COGNE, CARLO TAORMINA, CAMMINA CON 4 POLIZIOTTI AL SUO FIANCO. 5 UOMINI PER PANNOLONE COSTANZO, VENTI PER SCHIFANI (DUE PER IL FIGLIO) E SEMBRA CHE IL VIMINALE ABBIA AUTORIZZATO LA PROTEZIONE DI 2 AGENTI "AL FIGLIO DI SCHIFANI E PAOLO BERLUSCONI" - INTANTO BRUNETTA PROMETTE: LA SCURE CALERÀ SULLE 90MILA AUTO BLU (COSTANO AI CONTRIBUENTI 4 MILIARDI). VOGLIAMO COMINCIARE DA QUELLA DELLA SUA SEGRETARIA? 
 



Dago Report
- Il ministro Brunetta ha appena detto che le auto blu sono 90mila e costano ai contribuenti almeno 4 miliardi. Mentre si aspetta di sapere se la scure calera' anche sull'auto della sua segretaria, il sindacato di polizia Consap rivela dettagli sconcertanti sull'abuso delle scorte ai cosiddetti Vip.


Nell'elenco pubblicato oggi da Repubblica si legge che l'ex-ministro e bagnino, Mario Baccini e Marco Minniti dispongono di 5 angeli protettori, mentre l'avvocato di Cogne, Carlo Taormina, cammina con 4 poliziotti al suo fianco. E sembra che il Viminale abbia autorizzato la protezione di 2 agenti "al figlio di Schifani e Paolo Berlusconi".



LA MANOVRA "TAGLIA" I COMMISSARIATI "MA RESTANO TUTTE LE SCORTE INUTILI" -

Federica Angeli
e Giovanna Vitale per "la Repubblica - Roma"


La manovra finanziaria si abbatte sulla questura di Roma. Diciannove commissariati su 38 chiuderanno alle 20 per «ottimizzare le risorse umane e finanziarie che, come noto, vanno progressivamente riducendosi», è scritto in una circolare datata 7 luglio del questore Giuseppe Caruso. Ma secondo il Consap, sindacato di polizia, per far fronte al taglio di seicento milioni di euro basterebbe davvero poco.


Un esempio? Ridurre il servizio scorte. «Quando 19 commissariati sono costretti a chiudere alle 20, impedendo ai cittadini di sporgere denunce dopo quell´orario - dichiara Giorgio Innocenzi, segretario generale nazionale della Consap - ci domandiamo il senso di impiegare 3.500 poliziotti ogni giorno a Roma nel servizio di scorta a personaggi che potrebbero o farne a meno o comunque usufruirne in numero ridotto».



 

La lista delle scorte "inutili" a vip, secondo la confederazione sindacale autonoma della polizia, è lunga. «L´ex ministro Scajola, tanto per fare un esempio - spiega Innocenzi - si avvale di otto persone, così come sono sotto tutela della polizia il capogruppo della Lega al Senato Bricolo, che ha 4 uomini, il presidente della Commissione Difesa del Senato Gianpiero Cantoni che ne ha 2».


E ancora: «Il presidente del Senato Schifani, è vero che ricopre un ruolo importante, ma ha venti uomini al seguito - osserva ancora il segretario generale nazionale della Consap - il senatore Carlo Vizzini 8, l´onorevole Mario Baccini 5, il giornalista Maurizio Costanzo 5, l´ex presidente della regione Calabria Agazio Loiero 3, l´avvocato Carlo Taormina 4, l´onorevole Marco Minniti ne ha 5. Quando poi vengono a Roma il figlio di Schifani e Paolo Berlusconi, il Viminale ha dato l´ok perché abbiano due agenti di scorta al giorno».



Da una verifica dei dati la Consap ha studiato la possibilità di un recupero di circa 15 equipaggi di volante per turno nella capitale se venissero ridimensionate le scorte.

Oltre a un risparmio consistente ci sarebbe anche un recupero di agenti da mettere in strada e magari anche nei 19 commissariati - Castro Pretorio, Celio, Sant´Ippolito, Borgo, Montemario, Torpignattara, Vescovio, Trastevere, Porta Pia, Appio Nuovo, Colombo, Rai, Tuscolano, Esquilino, Università, Spinaceto, Flaminio Nuovo, Palazzo di Giustizia, Villa Glori - che invece, dal 7 luglio chiudono alle 20.



«Il ministro leghista Maroni, invece di offendere Roma, guardi agli sprechi veri - rincara la dose Michele Baldi, leader del Movimento per Roma - e da questi tragga spunto per risolvere i problemi legati ai fondi per Roma Capitale».
  


 [16-07-2010]
[Modificato da ®@ffstef@n 28/07/2010 21:08]
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