La pericolosa bufala dello Yogi breatharianesiano

2 maggio 2010

Da diversi giorni circola nei media ufficiali e nei blog una pericolosa bufala allo scopo di attirare i può poveri alla religione breatharianesiana, la quale sostiene che gli uomini possono nutrirsi attraverso il controllo della mente sul corpo.

Jani, lo Yogi protagonista di questa panzana sarebbe stato già visitato da diversi medici i quali non riuscirebbero a spiegare il fenomeno.

La verità è molto diversa. Solo il sedicente medico Sudhir Shah sostiene questa storia, il quale è stato già protagonista di altre storielle di questo tipo; è stato in passato il sostenitore di un certo Hira Ratan Manek, che vivrebbe di sola acqua.

Analizzando la storia di Jani si evince che sarebbe capace di nutrirsi riciclando la sua stessa urina. Ed è proprio questo un punto importante che le altre testate come Libero, TgCom e la stessa agenzia ANSA si sono lasciate sfuggire, dimenticando che il loro dovere è informare, non sostenere religioni che rischiano di far morire di stenti i suoi adepti.

Infatti l’urina è di per se tossica, essa non può nutrire in quanto lo scopo dei reni e quindi della vescica è quello di depurare il sangue dalle tossine e da altri elementi nocivi.

Può anche darsi che si possano trovare in minima quantità sostanze riciclabili (?), ma è inverosimile che dopo 74 anni di digiuno rimanga qualcosa.

Secondo TUTTI i nutrizionisti basta meno di una settimana per morire nutrendosi in questo modo.Se questo non basta è lo stesso Shah a confermare che Jani più volte al giorno ha avuto accesso a diverse persone falsando totalmente i dati dei medici che precedentemente lo avrebbero visitato.

La verità potrebbe essere che lo Yogi nella vescica ci tiene i suoi panini.

Il messaggio “se muori di fame è colpa tua perchè non conosci il breatharianesimo” è molto grave e la dice lunga su chi diffonde questo tipo di notizie.

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