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"Lei è un villano e dovrebbe meritare ben altra cortesia rispetto a quella che io le riservo. Si vergogni!”.

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2010 14:17
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Fonte: www.inviatospeciale.com/2010/03/il-body-guard-la-russa-in...



Il ministro aggredisce un giornalista ed è ripreso dalle telecamere di tutto il mondo. Si dimette? No!

Rocco Carlomagno è un giornalista senza testata, quelli che vengono chiamati free lance ed è anche un ‘cittadino attivo’, aderente al Coordinamento nazionale contro i siti di stoccaggio nucleare ed al Coordinamento ‘Aiutiamo l’Abruzzo’.

Ieri, durante la conferenza stampa di Berlusconi (leggi qui), ha cercato di fare alcune domande sulla questione Protezione civile e Bertolaso e siccome non riusciva ad avere il microfono ha cominciato a chiedere a voce alta per riuscire a fare il suo lavoro.

Il premier che non è abituato a domande ’scomode’ ha reagito, del tutto ignote a gran parte dei cronisti italiani ha reagito: “Lei è un villano e dovrebbe meritare ben altra cortesia rispetto a quella che io le riservo. Si vergogni”.

Il Cavaliere non soddisfatto ha continuato: ” Questa è una conferenza stampa per i giornalisti e non per gli individui come lei..noi non ci saremmo mai permessi di andare a disturbare la conferenza stampa dell’altra parte politica. In questo sta la differenza con la sinistra. Le sarà chiesto di rilasciare le sue generalità affinchè il capo della Protezione Civile possa denunciarlo”.

Carlomagno per nulla infastidito, però, ha continuato a porre la sua domanda ed allora il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha cominciato ad avvicinarsi a lui per intimargli di andar via.

Intanto Berlusconi si è avventurato su un terreno scivoloso per una persona che si è sottoposta a trapianto di capelli. Continuando a rivolgersi al giornalista ha voluto ironizzare sulla calvizie del ragazzo: “Capisco perché lei è cosi, perchè tutte le mattine quando va a pettinarsi davanti allo specchio si vede…”.

La Russa nel frattempo ha deciso di passare a vie di fatto e dopo avergli urlato in faccia ha scelto di portare lui in persona fuori dall’aula il ‘disturbatore’ ed ha comininciato a strattonarlo. Carlomagno a quel punto gli ha gridato: “Lei è un picchiatore fascista”. Mentre decine di fotografi e cineoperatori filmavano tutto il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, è intervenuto ordinando:”Allontanate La Russa”.

Accompagnato alla porta dai body guard professionisti del Pdl, il cronista è stato accolto su via dell’Umiltà da fischi del supporter del premier, una piccola folla che staziona permanentemente in quel luogo nella speranza di poter vedere il proprio leader carismatico.

In tempi molto rapidi la notizia ha fatto il giro del mondo, perchè un ministro che salta addosso ad un giornalista in un Paese europeo è un vero e proprio scoop. La France presse, una delle più importanti agenzie di stampa ha subito rilanciato: “Italie: un journaliste malmené par le ministre de la Défense”, “Italia: un giornalista malmenato dal ministro della Difesa”.

Carlomagno dopo l’accaduto è immediatamente salito agli onori della cronaca ed è stato immediatamente intervistato da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro nel programma di Radio2 della Rai dove ha detto: “Il ministro La Russa mi ha dato due pugni nello sterno” e quindi ha rivelato: “Verdini mi ha pregato di non querelare La Russa e mi ha detto “facciamo che la cosa finisce qui”".

Rocco Carlomagno è un frequentatore assiduo di conferenze stampa e manifestazioni di partito. Giornalista freelance e attivista politico (fa parte, ad esempio, del coordinamento nazionale contro i siti di stoccaggio nucleare e del coordinamento ‘Aiutiamo l’Abruzzo’), compare spesso nei dibattiti politici per porre domande irriverenti e fuori dagli schemi. E’ stato iscritto al Pd, è vicino al Popolo Viola e tra le sue vittime illustri annovera anche Marco Pannella.

Sull’accaduto il Pdl ha rilasciato una nota imbarazzante, definendo Carlomagno come “una persona non nuova a simili gesti provocatori”, ovvero abituato fare domande non addomesticate, e spiegando che “alla conferenza stampa che si è significativamente tenuta nella sede del Pdl in Via dell’Umiltà e a cui erano ammessi a partecipare i giornalisti di tutte le testate, si è introdotto indebitamente, con una palese violazione, un soggetto che ha ripetutamente dato in escandescenza e che provocatoriamente ha più volte disturbato e interrotto la conferenza stampa”.

Per il partito del premier, ma in generale per i politici, non è accettabile ricevere domande ‘impreviste’, per cui confondere indipendenza con provocazione è facile. Il Pdl ha quindi insistito: “La persona in questione è subito risultata non essere iscritto all’Albo dei giornalisti professionisti, né essere neanche semplicemente pubblicista. All’ingresso ha fugacemente esibito, contando sulla buona fede degli addetti alla reception un tesserino tipo pass per il Senato, qualificandosi falsamente come ufficio stampa del Senato, circostanza risultata falsa”.

L’ordine dei giornalisti è una ‘creatura’ tutta italiana, perchè i reporter di altri Paesi lavorano con credenzali rilasciate dalle proprie testate, mentre i free lance si qualificano come tali e vengono ammessi. Tutti ricorderanno il cronista di ‘Cavalli e segugi’, interpretato da Hugh Grant in Notting Hill, con Julia Roberts.

Il comunicato del Pdl, uniformandosi al clima fantasioso della conferenza stampa nella quale Berlusconi aveva fornito una versione ‘alternativa’ sulle circostanze che hanno portato alla bocciatura delle liste del partito nel Lazio ha concluso che siccome “il soggetto” (ovvero Carlomagno) si era rifiutato di produrre un documento, La Russa “era intervenuto proprio per calmarlo ed evitare che durante la conferenza fosse allontanato dagli addetti alla sicurezza, cosa che avrebbe cresciuto il disturbo”.
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Non sono di destra né di sinistra, anche se per me uguali sono.

Ho delle forti riserve nel servizio d'ordine.

Un disturbatore come il sig. Rocco Carlomagno, perchè di provocatore si tratta, in altri paesi, sarebbe stato invitato ad uscire da quella conferenza stampa, dove un'alta carica dello Stato svolgeva il suo ruolo nel rispondere a delle domande.

Nel continuare ad interrompere le interviste, senza rispettare il protocollo, il sig. Carlomagno, doveva immediatamente essere allontanato dagli uscieri preposti.

Non è questo il modo di fare contestazione o propaganda, indipendentemente da chi poteva essere il rappresentante del Governo.




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