Due lettere, di comuni cittadini, spedite a Napolitano e postate sul sito Termometro Politico:
Egregio Presidente della Repubblica.
le scrivo perchè come altri miei compatrioti sono indignato per quanto accaduto. Mi duole dirlo ma Lei, con la Sua firma al DL licenziato nella serata del 5 Marzo, ha promulgato un atto che non solo è palesemente incostituzionale ma anche una legge “ad personam” (o meglio, ad partitum) che apre precedenti inquietanti e dimostra come la legge non sia uguale per tutti ma che chi è un politico è più uguale degli altri, come diceva Orwell nella “Fattoria degli Animali”.
Io per iscrivermi ai bandi di concorso per i Dottorati di Ricerca ho dovuto seguire una burocrazia pedante, tempi certissimi, ogni firma e timbro al loro posto. E guai se avessi sgarrato! Mi sarei trovato fuori da ogni concorso.
Ebbene Lei oggi ha certificato con la sua firma al DL che i Partiti Politici possono fregarsene della Burocrazia che opprime noi onesti cittadini che paghiamo le tasse e fare un pò quello che gli pare, tanto poi si fa la leggina ad hoc e si risolve tutto.
Lei, in quanto supremo guardiano della Costituzione e dei principi in essa contenuti, avrebbe dovuto preservare il diritto di ogni Italiano e di ogni Italiana all’uguaglianza davanti alla legge. Io oggi invece da Italiano mi sento offeso, dato che Lei ha certificato che certi Italiani possono fare i furbi, mentre tutti gli altri devono seguire le regole.
Questa non è l’Uguaglianza predicata dalla nostra Carta Costituzionale, questo è irridere milioni di Italiani e di Italiane che ogni giorno devono pagare le tasse, le multe, le bollette, il canone RAI in tempi certi altrimenti si vedono colpiti da pesanti more e penali.
Sono ben felice che ad Ottobre mi recherò nel Regno Unito, dato che in questo Paese, la mia amata Italia, il Regno della Legge è stato sostituito dal Regno dell’Arbitrarietà. Io voglio vivere in uno Stato in cui il diritto è certo ed uguale per tutti, non uno dove chi ha il potere può fregarsene della Legge. Lei questa sera, come quando firmò il Lodo Alfano, ha ucciso nuovamente ogni speranza nello Stato di Diritto in questo Paese.
Concludo ricordandole che lei ha firmato un DL che contiene ampi elementi di Incostituzionalità: con il Suo atto ha aperto la strada ad una probabile bocciatura del DL da parte della Corte Costituzionale (cosa che è già avvenuta per il Lodo Alfano che Lei non ha minimamente ritenuto incostituzionale). Bocciatura che però arriverà, ottimisticamente, fra un anno. Quindi fra un anno ringrazieremo Lei, oltre che il Governo, per doverci far tornare alle Urne (e spendere altri soldi delle nostre tasse).
Da una persona con la Sua Storia politica mi sarei aspettato molto di più, non certo un comportamento degno di Vittorio Emanuele III.
Cordiali Saluti
Dott. M…….
Egregio Presidente
Le scrivo la presente per esprimere tutta la mia angoscia per quello che e’ successo ieri sera.
La sua firma sotto quel decreto legge e’ uno schiaffo a chi lavora onestamente dalla mattina alla sera, alle prese con inderogabili scadenze di lavoro e burocratiche.
Artigiani a cui non basta fare una passeggiata all’Agenzia delle entrate per dire di aver rispettato i termini di pagamento delle tasse, insegnanti cui non basta fare una capatina in classe per dire di aver compiuto il proprio dovere, impiegati cui non basta avere un indistinto scarabocchio sulle proprie pratiche, pena la loro inutilità, e cosi’ via.
Ma non e’ solo questo, ieri sera e’ morto anche formalmente lo stato di diritto in Italia: il diritto di competere ad armi pari per il governo del paese.
Ora infatti sappiamo che il governo ha il potere di interpretare le norme come più gli aggrada, come un bambino prepotente e stizzoso che presagisce una possibile sconfitta nel suo gioco preferito.
Finora avevo visto in lei il garante dell’Unita’ Nazionale, di tutti i cittadini, il mio garante. Da ieri sera non più
Tristemente
E…….
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[Modificato da ®@ffstef@n 07/03/2010 13:31]