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Il Presidente Napolitano risponde ai cittadini 6/3/2010

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2010 23:46
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06/03/2010 19:45
 
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Fonte: www.quirinale.it/

Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Signor Presidente della Repubblica,
le chiedo di non firmare il decreto interpretativo proposto dal governo in quanto in un paese democratico le regole non possono essere cambiate in corso d'opera e a piacimento del governo, ma devono essere rispettate da tutte le componenti politiche e sociali per la loro importanza per la democrazia e la vita sociale dei cittadini italiani.
Confidando nella sua serenità e capacità di giudizio per il bene del Paese e nel suo alto rispetto per la nostra Costituzione.
Cordiali saluti
Alessandro Magni

Signor Presidente Napolitano,
sono a chiederle di fare tutto quello che lei può per lasciarci la possibilità di votare in Lombardia chi riteniamo che ci possa rappresentare. Se così non fosse, sarebbe un grave attentato al diritto di voto.
In fede
M. Cristina Varenna

Egregio signor Magni, gentile signora Varenna,
ho letto con attenzione le vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto.
Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici. Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall'ufficio competente costituito presso la corte d'appello di Milano. Erano in gioco due interessi o "beni" entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di "beni" egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico.

Si era nei giorni scorsi espressa preoccupazione anche da parte dei maggiori esponenti dell'opposizione, che avevano dichiarato di non voler vincere - neppure in Lombardia - "per abbandono dell'avversario" o "a tavolino". E si era anche da più parti parlato della necessità di una "soluzione politica": senza peraltro chiarire in che senso ciò andasse inteso. Una soluzione che fosse cioè "frutto di un accordo", concordata tra maggioranza e opposizioni?
Ora sarebbe stato certamente opportuno ricercare un tale accordo, andandosi al di là delle polemiche su errori e responsabilità dei presentatori delle liste non ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali pronunciatisi in materia. In realtà, sappiamo quanto risultino difficili accordi tra governo, maggioranza e opposizioni anche in casi particolarmente delicati come questo e ancor più in clima elettorale: difficili per tendenze all'autosufficienza e scelte unilaterali da una parte, e per diffidenze di fondo e indisponibilità dall'altra parte.


Ma in ogni caso - questo è il punto che mi preme sottolineare - la "soluzione politica", ovvero l'intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. E i tempi si erano a tal punto ristretti - dopo i già intervenuti pronunciamenti delle Corti di appello di Roma e Milano - che quel provvedimento non poteva che essere un decreto legge.
Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero dell'interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. Né si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione - comunque inevitabilmente legislativa - potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura.
La vicenda è stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti e divisioni, e ha messo in evidenza l'acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali. E' bene che tutti se ne rendano conto. Io sono deciso a tenere ferma una linea di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo, e di rigoroso esercizio delle prerogative, che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica, nei limiti segnati dalla stessa Carta e in spirito di leale cooperazione istituzionale. Un effettivo senso di responsabilità dovrebbe consigliare a tutti i soggetti politici e istituzionali di non rivolgersi al Capo dello Stato con aspettative e pretese improprie, e a chi governa di rispettarne costantemente le funzioni e i poteri.
Cordialmente

Giorgio Napolitano
[Modificato da La Bidella 06/03/2010 19:49]
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06/03/2010 20:56
 
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ATTIVA I SOTTOTITOLI E VEDI QUESTO STRAPAGATO,LESTOFANTE, DECREPITO E VECCHIO PORCO, L'IMMAGINE CHE DA' ALL'ITALIA...

IN PERFETTO STILE BERLUSCONIANO



[Modificato da ®@ffstef@n 06/03/2010 20:57]
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06/03/2010 22:26
 
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Raffaele sono toni pesanti, a tratti eccessivi, verso la prima carica dello Stato, che non "merita" tanto.

Si può fare critica in tanti modi, evitando di cadere nella trappola delle offese personali.

Non lo trovo rispettoso e neppure decorso verso chi ci legge.

La mia non è ipocrisia, ne tanto meno un richiamo o una predica verso la tua persona, ci mancherebbe altro, sai che ti stimo e non ho bisogno delle classiche vie private per esternarti un mio disagio, il mio vuole essere un semplice invito ad abbassare i toni.

Provo imbarazzo e di disagio nel leggere il contenuto della tua replica.

Con la stima di sempre

[SM=g1660863]




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06/03/2010 23:42
 
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Re:
La Bidella, 06/03/2010 22.26:

Raffaele sono toni pesanti, a tratti eccessivi, verso la prima carica dello Stato, che non "merita" tanto.

Si può fare critica in tanti modi, evitando di cadere nella trappola delle offese personali.

Non lo trovo rispettoso e neppure decorso verso chi ci legge.

La mia non è ipocrisia, ne tanto meno un richiamo o una predica verso la tua persona, ci mancherebbe altro, sai che ti stimo e non ho bisogno delle classiche vie private per esternarti un mio disagio, il mio vuole essere un semplice invito ad abbassare i toni.

Provo imbarazzo e di disagio nel leggere il contenuto della tua replica.

Con la stima di sempre

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Il decoro e il rispetto verso chi ci legge
è anzitempo messo in discussione dal vecchio decrepito che rappresenta questi presunti suoi servi.

Io non mi adeguo e non mi sento rappresentato.

La mia e' e resta una personale opinione, condivisibile o meno.

e ha lo stesso valore e lo stesso peso di quella che può essere l'opinione della prima scarica dello stato delle banane.

Tu le vedi come offese personali...
Io ti dico che è la politica, sono questi uomini che stanno offendendo
l'intero popolo italiano e/o multietnico




[Modificato da ®@ffstef@n 06/03/2010 23:46]
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