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Escort, giudici e spie: ecco i nuovi indagati!

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2010 18:34
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Fonte: www.ilgiornale.it/interni/escort_giudici_e_spie_ecco_nuovi_indagati/04-03-2010/articolo-id=426807-page=0-co...

Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica


La rete di Angelo Balducci si allarga. Anche il presidente aggiunto del consiglio di Stato, Pasquale De Lise, finisce negli atti dell’inchiesta, intercettato mentre parla con l’ex braccio destro di Bertolaso. E De Santis, in un’altra conversazione, pensa proprio a De Lise come capo di una commissione per decidere il destino dei cantieri bloccati per i mondiali di nuoto. Ma tra le relazioni di Balducci salta fuori pure Giancarlo Elia Valori. L’ex numero uno di Confindustria Lazio secondo gli inquirenti sembra promettere un interessamento al presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici. Balducci parla anche con Della Giovampaola di un incontro agli Uffizi di Firenze per la nomina di un ingegnere a nuovo direttore dei lavori per il cantiere dei «Nuovi Uffizi». «Mi sono sentito un po’ George Clooney», scherza Della Giovampaola. Ancora Balducci, nelle vesti di «confessore», raccoglie il lamento di Manuela Manenti, dirigente della Protezione civile, che «firma» una dichiarazione sui soccorsi in Abruzzo che farà discutere: «I militari sembrava che facessero l’ira di Dio... fanno peggio di noi che siamo l’armata Brancaleone». Ma nelle nuove intercettazioni spunta pure l’amministratore delegato di Conad, Baldi: è l’imprenditore Riccardo Fusi che cerca di organizzare un incontro con lui. E trova spazio nei voluminosi faldoni dell’inchiesta anche Arnaldo Pascucci, un ex agente dei servizi segreti civili, pizzicato mentre il factotum di Anemone, Rossetti, gli chiede una mano per togliere una multa presa in autostrada, e attivo in seguito anche per far prendere il patentino al figlio del commercialista di Anemone e Balducci, Stefano Gazzani. E dopo la brasiliana Regina Profeta (che è stata iscritta nel registro degli indagati dalla procura fiorentina), Anemone viene ascoltato mentre parla con una donna austriaca che si occupa di centri benessere. Si chiama Gisela Stramer, e fa una domanda all’imprenditore che ha incuriosito gli inquirenti, chiedendogli se è «utile vedere gli affari di quel pm». Anemone risponde di sì.

IL «SEGNALE» A BALDUCCI DAL GIUDICE AMMINISTRATIVO C’è anche un giudice amministrativo, il presidente aggiunto del Consiglio di Stato Pasquale De Lise, nella rete dei contatti di Angelo Balducci. Il Ros intercetta l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici al telefono, la sera del 12 ottobre 2009, proprio con De Lise. Il quale dice di avergli mandato un «segnale» tramite il genero, l’avvocato Patrizio Leozappa. De Lise: «Ti avevo mandato un segnale tramite lui.... però poi lui non mi ha fatto sapere niente, forse non vi siete sentiti... ». Balducci infatti chiama subito il genero del giudice. E fissa un appuntamento per il giorno dopo: «Senti - spiega - ho parlato con il Presidente ... adesso (...) diceva che dovevamo vederci un attimo... (...) lui mi ha detto “Patrizio”... non ti ha detto che dovevamo vederci, un attimo?». Leozappa prende appuntamento con Balducci per l’indomani: «Tu sei magari da queste parti, dai Parioli? Ci vogliamo vedere magari all’Hungaria?». Balducci è soddisfatto: «Così almeno vediamo subito, va bene...».



PRESIEDUTA DA DE LISE»
Ma di De Lise parla anche l’altro protagonista dell’inchiesta, Fabio De Santis. Al telefono con una dirigente, De Santis accenna a una strategia per superare il blocco dei cantieri per i Mondiali di nuoto di Roma, una strategia di cui avrebbe parlato con il vicecapo di gabinetto del ministero delle Infrastrutture, Francesca Paola Anelli. De Santis: «Le ho detto ... “che ne pensa? ...perché io e Maria Pia siamo fermamente convinti che la soluzione passa attraverso un’autorevolissima commissione” ... e le ho detto ... “io vedo come presidente ... che possa esserci solo il presidente De Lise per la sua autorevolezza e per la sua collocazione al Consiglio di Stato che è persona che sul tema degli appalti è il numero “1” indiscusso in Italia ... una commissione fatta da lui”».

«NON SAI CHE APPLAUSI E C’ERA ANCHE MALAGÒ»
Sempre De Lise è protagonista di una telefonata con Balducci, pochi giorni dopo. Il giudice chiama per complimentarsi per la prima di «Io, don Giovanni», in cui recita Lorenzo, figlio di Balducci. E spiega di non aver assistito alla prima perché era, con il presidente del comitato organizzatore dei mondiali di nuoto, Giovanni Malagò, al Circolo Aniene a presentare un libro. E nell’occasione aveva toccato l’argomento dei cantieri bloccati. De Lise: «Buongiorno ...senti un trionfo ho sentito ... veramente ... ieri mi è dispiaciuto ... ma ho detto ... lo vedo nelle sale perché c'avevo ’sta cosa lì all'Aniene ... come sei stato evocato .. presentavamo 'sto libro di Emanuele ... però c'era Malagò... c’era tutto quanto... ho fatto un accenno alle piscine ... ho avuto un applauso a scena aperta insomma...».

IL «CAPO DI TUTTI» ANEMONE E GLI «AFFARI DI QUEL PM»
Sempre a ottobre i carabinieri intercettano una strana telefonata tra Diego Anemone e Gisela Stramer, un’austriaca che «si occupa della gestione di centri benessere», annotano i Ros, ricordando che ha rapporti anche con Balducci e Rossetti. «Stramer Gisela - scrivono i carabinieri - fa una allusiva proposta a Diego Anemone riguardante con tutta probabilità il dr. Sergio Colaiocco, il pm che sta conducendo le indagini che hanno determinato il sequestro dell’impianto del Salaria Sport Village: “Ci deve venire un’idea qui (...) ma è più utile vedere gli affari di quel pm o è più utile vedere di quello dell’albergatore?”. Diego Anemone dà come priorità vedere gli affari di quel pm: «Forse quello ...il primo che hai detto (....) meglio, no ?». Stramer recepisce l’indicazione «... gli affari di quello ...ok». L’ambizione al controllo dell’imprenditore non stupisce gli inquirenti. In un’altra conversazione, questa tra Balducci e Anemone, il primo definisce il secondo «il capo di tutti».

TRA GLI INDAGATI SPUNTANO LA BRASILIANA E IL GIUDICESfogliando i provvedimenti di iscrizione nel registro degli indagati il numero delle persone coinvolte nell’inchiesta fiorentina sugli appalti dei «grandi eventi» sale a dismisura. Le «nuove iscrizioni» investono personaggi tra loro diversissimi. C’è il consigliere della Corte dei Conti Mario Sancetta, indagato per concorso in corruzione. E c’è pure Regina Profeta, la brasiliana che si occupava dell’animazione al Salaria sport village. E che, secondo la procura, avrebbe procacciato prostitute per l’organizzazione.




VALORI: «TI DEVO PARLARE È IMPORTANTE CHE TU SAPPIA»
La sera del tre febbraio 2009 a chiamare Balducci è Giancarlo Elia Valori, ex presidente di Confindustria Lazio, a capo di numerose società, e in contatto con il procuratore Achille Toro, secondo quanto emerso da alcune indagini tecniche svolte dal perito Gioacchino Genchi. Valori riferisce a Balducci di una visita che ha ricevuto da parte di una sua amica: «Stasera è venuta a trovarmi, così una mia amica, moglie di un mio amico carissimo, così è venuto fuori il tuo nome... ho detto quello bisogna assolutamente essergli vicino». Valori - scrivono i Ros - fa cenno a un suo interessamento a tutela di Balducci e della necessità di parlarne a voce: «Adesso a Roma è venuto un numero uno, un grande amico... preferisco parlartene a voce... non da questi mezzi...che ci ascoltano tutti... (...) perché è importante che tu sappia...».

LA VERA TALPA CHE SPAVENTA BALDUCCI
Il 22 dicembre 2009 Balducci legge L’Espresso e si proccupa anche se il settimanale aveva puntato il capo della Protezione civile: «Stavolta hanno preso di mira Bertolaso e dintorni». Per il Ros Balducci ha la netta sensazione che l’ispriratore di questi articoli sia tale Giuseppe Macchia: «E senti però - spiega al suo interlocutore Patrizio La Bella - ieri pomeriggio mi è venuto Macchia in ufficio... be’ io ho la precisa sensazione che lui... sì perché lui diciamo nei miei confronti c’ha sempre un affetto chiamiamolo peloso perché insomma una cosa di questo genere ha un odio profondo, profondissimo».

SUPERMARKET DEGLI APPALTI: SPUNTA L’AD DI CONAD
«La sera del primo febbraio 2010 - continua il Ros approfondendo il capitolo sulla gestione della società Bpt - Riccardo Fusi sollecita ad Armando Vanni l’organizzazione di un incontro con Ugo Baldi», che i carabinieri identificano nell’ad di Conad, spiegando che parteciperà anche Denis Verdini: «Si potrebbe fare o lunedì o venerdì oppure ascolta, potremmo prendere un caffè se lui è a Viareggio», dice Fusi, e Vanni si assume l’impegno di organizzare l’incontro: «Ci penso io non ti preoccupare».

L'AGENTE SEGRETO CHE TOGLIE MULTE E REGALA PATENTI
Un intero capitolo è dedicato al poliziotto Arnaldo Pascucci passato al Sisde. Le sue telefonate con Diego Anemone e con altri indagati vertono inizialmente sul suo passaggio all’Aisi, ex Sisde, dopodichè l’agente viene contattato da Rossetti che gli chiede di risolvergli il problema di una multa presa andando a Venezia per organizzare l’incontro a sfondo sessuale tra una escort e Fabio De Santis all’hotel Excelsior. Pascucci fa anche ottenere illegamente al figlio del commercialista Stefano Gazzani una patente di guida. Numerose le intercettazioni, alcune esilaranti, fino a che il 21 ottobre Pascucci riferisce a Gazzani padre che per raggiungere l’obiettivo bisogna pagare: «Per comprare il motorino a tuo figlio... mi devi da’ 300 euro in acconto subito e 1.200 alla consegna... con calma... se ti interessa... tanto ne parliamo a voce magari, eh Ste'...». L’interessamento dello 007 va a buon fine.

«SERVIREBBE UN POLITICO: SI È ROTTO IL PARACADUTE»
La moglie di Achille Toro, Anna, parla con Sabina, moglie del figlio, Stefano. Anna: «Comunque insomma l’ultima stronzata che gli è venuta in mente alla coppietta (forse si riferisce al figlio Camillo e alla nuora Silvia, ndr) e praticamente dice “no, bisognerebbe rivolgersi a un uomo politico”». Sabina: «Per che fare?». A: «Perché dice così non so praticamente l’uomo politico poi dopo gli può trovare ad Achille una non so... di farlo andare da qualche parte». S: «Ma questo suo marito non c’ha voglia di farlo». A: «No, ma non ha nessuno, hai capito una cosa, che non ci caca nessuno e che il loro paracadute si è rotto, non so se rendo l’idea».

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