Capitolo XVIII: Il sistema totalitario mercantile “La natura non ha creato né padroni né schiavi, non voglio né consegnare né ricevere leggi.” Denis Diderot Il sistema dominante si definisce quindi con l’onnipresenza della sua ideologia mercantile. Occupa tutto lo spazio e tutti i settori della vita. Non dice altro che: “Producete, vendete, consumate, accumulate!”. Ha ridotto l’insieme dei rapporti umani a rapporti commerciali e considera il nostro pianeta una semplice merce. Il dovere che ci impone è il lavoro servile. L’unico diritto che riconosce è la proprietà privata. L’unico dio che ostenta è il denaro. Il monopolio dell’apparenza è totale. Si vedono e si sentono soltanto uomini e discorsi favorevoli all’ideologia dominante. La critica a questo mondo è affogata nell’onda mediatica che decide ciò che è bene e ciò che è male, ciò che si può vedere e ciò che non si può vedere. Onnipresenza dell’ideologia, culto del denaro, monopolio dell’apparenza, partito unico sotto le spoglie del pluralismo parlamentare, assenza di un’opposizione visibile, repressione in ogni forma, volontà di trasformare l’uomo e il mondo. Questa è la vera faccia del totalitarismo moderno chiamato “democrazia liberale” ma che bisogna chiamare ora con il suo vero nome: il sistema totalitario mercantile. L’uomo, la società e tutto il pianeta sono al servizio di questa ideologia. Il sistema totalitario mercantile è quindi riuscito a compiere ciò che nessun totalitarismo era riuscito a fare prima: unificare il mondo a sua immagine. Oggi non c’è più esilio possibile.