Capitolo XII: Il denaro “E quello che una volta si faceva per l’amore di Dio, ora si fa per l’amore del denaro, vale a dire per l’amore di quello che oggi dona il senso di potere più elevato e la coscienza tranquilla.” Nietzsche Come tutti gli esseri oppressi della Storia, lo schiavo moderno ha bisogno della sua mistica e del suo dio per anestetizzare il male che lo tormenta e la sofferenza che lo opprime. Ma questo nuovo dio, al quale ha consegnato l’anima, non è altro che il Nulla. Un pezzo di carta, un numero che ha significato soltanto perché tutti hanno deciso di conferirgliene. È per questo nuovo dio che studia, lavora, si batte e si vende. È per questo nuovo dio che ha abbandonato ogni valore ed è pronto a fare qualsiasi cosa. Crede che possedendo molti soldi si libererà dagli obblighi di cui è prigioniero. Come se il possesso andasse di pari passi con la libertà. La liberazione è un’ascesi che deriva dal controllo di sé. È un desiderio e una volontà in atto. Sta nell’essere, non nell’avere. Ma allo stesso tempo bisogna essere risoluti a non servire più, a non obbedire più. Bisogna essere capaci di rompere con un’abitudine che nessuno, sembra, osa mettere in discussione.