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16/08/2009 11:44 | |
ALPHACLUB, 16/08/2009 8.05:
-Fino a quando non si capirà quanto male si fa al nostro prossimo, anche inconsapevolmente.
Se uno non sa nuotare, può aiutare uno che sta annegando?
Prima dobbiamo capire quanto male facciamo a noi stessi inconsapevolmente!
Per quanto riguarda il nostro prossimo, dobbiamo cercare di capire il bene che si può fare, il male si farà comunque....
-Fino a quando l'essere umano penserà che nulla è dovuto al nostro prossimo.
A pagare e morire c'è sempre tempo! Il nostro prossimo appartiene prima alla nostra sfera affettiva.
-Fino a quando si penserà solo a sè stessi.
Che male c'è? "Ama il prossimo tuo come te stesso".
-Fino a quando si lascerà agire indisturbato il male degli e negli uomini.
Il male non si può fermare! Non siamo Dio!
-Fino a quando l'essere umano penserà che la crescita interiore, sia sufficiente a fare l'unica cosa giusta.
Perchè tu ti conosci?
Il tuo percorso è finito?
Sei sufficientemente cresciuto interiormente?
Se si miscela il tutto, senza formare e creare un sistema esattamente contrario, non si potrà mai vivere e far esistere, un mondo migliore.
Ti bastano 10 vite?
Le armi, possono essere anche un "fiore nero", ma sempre di fiore si tratta.
Le armi puzzano, i fiori no!
Non lo dico per chi oggi, non avendo avuto ancora le corrette informazioni, esprime una personale opinione, rasentandone un giudizio, ma lo dico con tutto l'amore che posso, e con tutta la migliore capacità comunicativa in mio possesso.
I "calci" e le "sferzate", alle volte, servono a far risvegliare in noi la voglia del riscatto personale e per il nostro prossimo più debole.
Il "samaritano", quando si chinò verso il "bastonato giudeo", suo nemico, si limitò a curare le sue ferite, ma non fu obbligato o "sferzato" da qualcun'altro per farlo.
Pino
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