NEVIO63
Nevio è un segugio, il segugio per antonomasia.
Come un buon tenente di polizia, quando sente qualcosa di strano, fiuta.
Se ha dei sospetti ricerca. Percorre una pista, analizza, deduce, indaga e trae le conclusioni.
Soprattutto quando il colpevole, anzi la colpevole, è l’ipocrisia.
Perché l’ipocrisia non è facile da scovare.
Intanto latita. Nascosta tra le pieghe del pensiero, ripara nella dialettica e simula concetti.
Parla un linguaggio particolare, l’ipocrisia.
E’ forbita, gentile, educata. Talvolta indispone, ma nei limiti, per non tradirsi del tutto.
Inganna, l’ipocrisia. Diversi gli indizi che semina, occultati nell’omertà dell’intelletto.
Non paga, l’ipocrisia. Trae le ragioni della sua esistenza nell’avidità. Per questo si tradisce. Banalmente, nell’assurda convinzione di essere al di sopra di tutto e di tutti, e di ogni sospetto.
Nevio ama la musica.
La musica progressive, da quanto ho capito.
Musica difficile, per palati fini.
Frutto di semi diversi casualmente germogliati insieme, come ci ricorda Cesare Rizzi nel suo libro”Progressive e underground in gran Bretagna ed Europa”.
Musica di ricerca, che ci lascia coinvolgere man mano ci si addentra. Come la pista di un segugio, appunto.
La scelta del brano è difficile.
Il segugio, però, è anche un fedele amico dell’uomo.
E perché allora non un brano delle Orme? E perché no, Amico di ieri?
Jules.....continua
[Modificato da espritdejules 26/06/2009 12:48]