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Una lettera significativa

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2009 08:15
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da riflettere.....


Cara MicroMega.net - Lettere alla redazione


La Chiesa che non c’è e il peso del battesimo



Tra dicembre e febbraio Rai Uno ha trasmesso una fiction intitolata “Tutti pazzi per amore”. Paolo, vedovo e con una figlia adolescente, cambia casa, e s’innamora della vicina di pianerottolo, Laura, separata, due figli. Fanno da piacevole cornice amici, colleghi, parenti. L’ex marito di Laura, che da anni vive negli USA, rientra all’improvviso, e così scopriamo che è gay, e che per questo dopo dieci anni di matrimonio si erano lasciati. Suo figlio inizialmente rifiuta di accettarlo. Nel mentre la storia tra Laura e Paolo si fa seria, al punto che in una delle scene più emozionanti di tutta la serie abbattono a picconate le pareti che separano i due appartamenti, divenendo una famiglia di fatto. La figlia adolescente di Paolo intanto s’innamora di un ragazzo, e durante l’occupazione della scuola fanno l’amore per la prima volta. Le cose della vita, insomma, quelle che sono capitate e capitano a tutti noi.
Sono stato battezzato nel 1970, appena nato. Non ho mai creduto in Dio, ma non ho mai vissuto con disagio l’essere battezzato. Anzi, da adulto l’ho ritenuto il segno di appartenenza ad una storia di cui sento di fare parte: l’annuncio d’amore di Gesù di Nazareth, la testimonianza di Francesco d’Assisi, il ricorrere ad immagini quali “sono lassù in cielo che ci guardano” per spiegare a mia figlia dove sono i nonni morti, le croci che mi accolgono quando arrivo in vetta ad una montagna. Ho utilizzato intenzionalmente il tempo presente: di cui sento di fare parte. Questo sentimento non è venuto meno, semplicemente non ritengo più che la Chiesa cattolica romana, questa storia, la rappresenti.

NO alle unioni di fatto.
NO all’eutanasia.
NO alla contraccezione.
NO alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
NO all’omosessualità.
NO ai preservativi in Africa per evitare di morire di AIDS.
NO al testamento biologico.
NO alla sessualità – se non a scopo procreativo ed all’interno del matrimonio.
NO alla pillola del giorno dopo.
NO al divorzio.
NO all’aborto.
NO, NO, NO ed ancora NO.

Il papa ed i vescovi sanno benissimo che l’Italia non è quella che vorrebbero che fosse, ma quella che è. La fiction “Tutti pazzi per amore” l’ha rappresentata meglio di qualsiasi rapporto del Censis. Ma il carattere autoreferenziale del magistero vaticano, non sottoposto ad alcuna delle regole della democrazia, ma anzi autovalidato dal principio di autorità e dal dogma dell’infallibilità papale, gioca a sfavore, risulta penalizzante, in quanto non porta a chiedersi: perché? Perché il nostro insegnamento è sempre meno seguito? Come possiamo essere più incisivi? Sbagliamo in qualcosa? Domande che si pose Angelo Giuseppe Roncalli quarantasette anni fa, indicendo il Concilio Vaticano II. Altri tempi, un altro uomo. La Chiesa cattolica romana oggi preferisce percorrere una strada radicalmente differente: perché perdere tempo a parlare alle coscienze dei propri fedeli, con esito incerto, quando basta avere dalla propria parte, non importa se per cinica convenienza oppure intima convinzione, alcune centinaia di parlamentari, con risultato sicuro?
Lo Stato della Città del Vaticano compie 80 anni, fioriscono convegni ed iniziative. La ricorrenza è utile, aiuta a mettere a fuoco. Il papa, nel suo quotidiano operare, agisce infatti assai più come Capo di Stato che come discepolo dell’insegnamento di amore di Gesù di Nazareth. L’assemblea dei vescovi italiani da tempo non propaga più la metafisica testimoniata dal Cristo bensì la verità della propria tradizione istituzionale. Le parole di Aldo Moro all’indomani della sconfitta referendaria sul divorzio risulterebbero oggi letteralmente incomprensibili alla grande maggioranza dei suoi eredi in Parlamento: “realizzare la difesa dei principi e valori cristiani al di fuori delle istituzioni e delle leggi, e cioè nel vivo, aperto e disponibile tessuto della nostra vita sociale”.
Il giorno dopo la morte di Eluana Englaro sull’Avvenire leggo: “Eluana è stata uccisa. E noi vogliamo chiedere perdono ai nostri figli e alle nostre figlie. Ci perdonino, se possono, per questo Paese che oggi ci sembra pieno di frasi vuote e di un unico gesto terribile, che li scuote e nessuno saprà mai dire quanto. Con che occhi ci guarderanno? Misurando come le loro parole, le esclamazioni? Rinunceranno, forse per paura e per sospetto, a ragionare della vita e della morte con chi gli è padre e madre e maestro e amico e gli potrebbe diventare testimone d'accusa e pubblico ministero e giudice e boia?”. La violenza di queste parole, scritte sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, mi lascia senza fiato. Nel vuoto d’aria, cerco ossigeno nel futuro, nella speranza di vedere un giorno una Chiesa mite e non minacciosa, che educhi alle scelte anziché pretendere obbedienza, che sappia accompagnare e non solo dirigere. Una Chiesa con le porte aperte, più cattolica e meno romana, capace d’amore.
Ma questa Chiesa oggi non c’è.
E, per la prima volta in vita mia, essere battezzato mi pesa davvero.

Saverio Bombelli



Fonte Micromega.net



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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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