Fonte: espresso.repubblica.it/dettaglio-local/allarme-randagi-in-citta-cento-assalti-in-un-anno...
Il servizio di accalappiacani affidato alla Gesip
Dopo la sterilizzazione gli animali tornano in strada
Cento i morsi di cani randagi registrati nel 2008 a Palermo, tremila le chiamate di soccorso raccolte al centralino del Comune, venticinque gli accalappiacani della Gesip che intervengono su incarico del Comune per fronteggiare l´invasione dei 10 mila cani che si aggirano per i vicoli della città. E 800 i cani sterilizzati l´anno passato contro i 300 del 2007 e i 200 del 2006. Sono alcuni dei numeri che misurano quanto a Palermo il fenomeno del randagismo sia difficile da contrastare. Nel canile di via Tiro a Segno, con i suoi duecento posti sempre pieni, i cani pericolosi vengono portati dentro e dopo una lunga trafila - l´identificazione, l´iscrizione all´anagrafe canina, l´applicazione di un chip di riconoscimento sotto l´orecchio, la sterilizzazione (il metodo contro il randagismo introdotto dalla legge regionale 15 del 2000), la degenza post-operatoria e la valutazione del loro comportamento - vengono ricollocati per strada.
Solo i cani che hanno aggredito qualcuno, o che continuano a manifestare un temperamento aggressivo, ma anche i cani troppo anziani, vengono trattenuti nelle gabbie. Per gli altri, l´arma adottata, che fa contenti i cinofili, ma non tranquillizza del tutto paurosi e poco appassionati del mondo a quattro zampe, è la sterilizzazione. Solo che togliere dalla strada e sterilizzare 10 mila cani tutti insieme, nel giro di sei mesi, per evitare che raddoppino, è una mission impossibile. Anche perché l´operazione di cattura non è ancora articolata ai massimi livelli. E allora? Si fa quel che si può. La coppia di operatori Gesip che agisce su segnalazione e su appalto del Comune, responsabile amministrativo del canile, si reca sul posto con la "calappia", una corda simile a un cappio più largo, e il furgoncino. Ma il compito non si presenta mai facile. «Dovremmo essere accompagnati dai vigili urbani. Perché spesso la gente del posto si oppone al prelievo di un cane di quartiere, da tutti accudito e coccolato - raccontano gli operatori, caricati anche dei compiti di pulizia del canile e dell´alimentazione dei cani - Se entra un cane in un negozio chiamano noi della Gesip ma non sempre poi ci fanno entrare senza consenso. Interveniamo noi anche nel caso di un cane investito. Correndo tanti rischi, perché spesso non abbiamo l´abbigliamento adatto.
E nemmeno l´indennità di rischio e lo straordinario, pur avendo la reperibilità notturna. A un collega accalappiacani un cane due mesi fa ha staccato un dito: gli hanno dato dieci punti in ospedale». È ai nastri di partenza un "piano di riduzione e di controllo del randagismo nell´area urbana", già finanziato dalla Regione, che prevede un censimento dei cani, l´aumento delle sterilizzazioni sulla base di un´intesa tra Comune, Ausl e i volontari delle associazioni animaliste (tipo Lav, Lida, Empa, Lega per la difesa del cane, Eureka, Lo scondinzolo, Ada etc). «Prevediamo 2 mila sterilizzazioni in un anno, a giorni siano pronti a partire con questo nuovo piano di accalappiamento più razionale - spiegano i veterinari dallo staff dell´unità operativa di igiene urbana coordinata da Francesco Francaviglia, con presidio nel canile comunale - Nel giro di cinque anni i 10 mila randagi che vivono per strada potranno essere tutti sterilizzati. Solo che aumentando le sterilizzazioni servirà più spazio per trattenere dentro i cani. Il progetto prevede per questo anche il recupero dei canili gestiti dalle associazioni animaliste, al momento cinque, per aumentare la disponibilità dei posti. Serve uno sforzo unitario per farcela».
Il numero dei morsi di cane, racconta l´esperienza di contrasto palermitana, diminuisce in coincidenza con l´aumento delle sterilizzazioni. «I cento morsi registrati a Palermo nel 2008 vanno in direzione di questo processo in calo. Di contro rimane alto il numero dei morsi di cani ‘familiari´, tra le pareti domestiche: ci sono stati 70 casi denunciati, sempre nel 2008», aggiunge Francaviglia. Il randagio sterilizzato, che non si riprodurrà, dunque, torna in libertà. Ma i randagi saranno sempre meno. Il microchip introdotto sotto la pelle ha contributo in questo anni inoltre a ridurre il fenomeno dell´abbandono. «Perché così si risale facilmente all´identità del cane abbandonato e del suo proprietario - aggiunge Paolo Giambruno, responsabile del dipartimento veterinario dell´Asl 6 - Ormai possiamo verificare via Internet se un randagio è stato sterilizzato. Con l´anagrafe telematica i veterinari possono inserire i dati on line». «La sterilizzazione è l´arma migliore - ne è convinto Giambruno che è anche presidente dell´Ordine dei veterinari - L´associazione di fronte a un aumento delle sterilizzazioni è disposta a ridurre le tariffe, per incoraggiare i privati». Tra poco il canile municipale, come ha annunciato l´assessore Aristide Tamajo, entra "in rete": con una email sarà possibile segnalare un cane che disturba o la presenza di un branco ma anche scegliere tra le foto degli abitanti del canile un cane da adottare. La realizzazione del servizio è stata affidata alla Sispi per un costo di 13 mila e 963 euro. Ma ancora non è attivo.