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''Camere a gas? Mai esistite'' intervista shock

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2009 17:43
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28/01/2009 14:20
 
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RE

Il bue che dice cornuto all'asino!!!!! [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]
Chi commina una scomunica non è è diverso da colui al quale è comminata!!!.
Povero papocchio!!!! [SM=g1601783] [SM=g1635837] [SM=g1635837] [SM=g1638567] [SM=g1638567] [SM=g1638567]



omega [SM=g1608735] [SM=g1608735] [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



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28/01/2009 14:29
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Jon Konneri, 28/01/2009 14.06:



C'è un aticolo del giornale la stampa .it che parla appunto di questo
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200901articoli/40407gi...
parla di Eluana si ma
Bagnasco ha affrontato il tema della grazia ai lefebvriani. «Infondate» e «immotivate» le «dichiarazioni di uno dei quattro vescovi» lefebvriani sulla Shoah. Dura condanna del presidente dei vescovi italiani, alle parole del vescovo canadese Richard Williamson che ha negato l’Olocausto in Germania. «A proposito della recentissima revoca della scomunica alla Fraternità di San Pio X - afferma il presidente della Cei, aprendo questo pomeriggio il Consiglio permanente - mentre esprimiamo il nostro apprezzamento per l’atto di misericordia del Santo Padre, manifestiamo il dispiacere per le infondate e immotivate dichiarazioni di uno dei quattro Vescovi interessati circa la Shoah; dichiarazioni peraltro rese alcuni mesi or sono e solo adesso riprese con intento strumentale; dichiarazioni - conclude Bagnasco - già ripudiate dalla stessa Fraternità».

cosa leggi qui alla fine di questo discorso (già ripudiate dalla stessa fraternità)



ah ok,non era ancor del tutto chiaro, gracias for you brother [SM=x1061918]


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28/01/2009 14:30
 
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Re: RE
=omegabible=, 28/01/2009 14.20:


Il bue che dice cornuto all'asino!!!!! [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]
Chi commina una scomunica non è è diverso da colui al quale è comminata!!!.
Povero papocchio!!!! [SM=g1601783] [SM=g1635837] [SM=g1635837] [SM=g1638567] [SM=g1638567] [SM=g1638567]



omega [SM=g1608735] [SM=g1608735] [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



Non so da che cosa è stato scomunicato, tu ne sai qualcosa?



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

28/01/2009 15:27
 
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Comunque,questo papa verra' ricordato per gli ostacoli che sta mettendo al dialogo con gli ebrei,prima la questione su Pio XII, poi la questione del ripristino della preghiera del venerdi',e mo' l'abolizione della scomunica ad un vescovo che ha sparato una immensa cazzata sull'olocausto,senza contare che ci sono anche degli apologeti che complicano la situazione come le sparate di Messori sul caso di Edgardo Mortara (che ho avuto modo di approfondire avendo anche uno scambio via email con due storici dell'ebraismo moderno).

[Modificato da pcerini 28/01/2009 15:38]
28/01/2009 15:30
 
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Re: Re: RE
Jon Konneri, 28/01/2009 14.30:



Non so da che cosa è stato scomunicato, tu ne sai qualcosa?




E' stato scomunicato perché non ha accettato i "nuovi intendimenti" apportati dal concilio vaticano II.
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Re: Re: Re: RE
NewWorldOne, 28/01/2009 15.30:




E' stato scomunicato perché non ha accettato i "nuovi intendimenti" apportati dal concilio vaticano II.



Giusto!!! Concilio vatic-ano II.


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]








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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
helenhelen, 28.01.2009 14:01:


ah quindi era stato scomunicato? non avevo capito gracias [SM=x1061918]





Da quel poco che ne so, scomunicato, 20 anni fa, era stato Lefebvre.
Di conseguenza, anche i 4 vescovi da lui consacrati dopo la scomunica.

Adesso, il Papa, ha tolto la scomunica ai vescovi... ma a Lefebvre?


Massimo [SM=x1061913]





Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

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Re: Re:
@nounou@, 28.01.2009 12:47:




ah!! ogni tanto una giusta viene fuori Jon!! [SM=x1061921]




Questo perché segue i miei consigli. [SM=x1061938] [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946]

Massimo [SM=x1061913]



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Re: Re: RE
Jon Konneri, 28/01/2009 14.30:



Non so da che cosa è stato scomunicato, tu ne sai qualcosa?





l’Arcivescovo Lefebvre, il 30 giugno 1988, ha consacrato quattro Vescovi, senza mandato pontificio.
Questa è stata la causa della scomunica.






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


28/01/2009 22:28
 
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Re: Re: Re: RE
@nounou@, 28/01/2009 21.54:





l’Arcivescovo Lefebvre, il 30 giugno 1988, ha consacrato quattro Vescovi, senza mandato pontificio.
Questa è stata la causa della scomunica.




Grazie Nounou, ho ricevuto il documento.




[SM=g1380307]


[SM=g1660863]
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Re: Re: Re:
Max Cava, 28/01/2009 21.52:




Questo perché segue i miei consigli. [SM=x1061938] [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946]

Massimo [SM=x1061913]




e per fortuna nostra [SM=x1061910] grazie Max!!






Nounou
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Re: Re: Re: Re: RE
Kalos52, 28/01/2009 22.28:




Grazie Nounou, ho ricevuto il documento.




[SM=g1380307]


[SM=g1660863]




di nulla Lillo [SM=x1061956]






Nounou
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Blaise Pascal


29/01/2009 11:41
 
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Fin dove puo' arrivare l'ignoranza
da www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/benedetto-xvi-29/prete-lefebvriano/prete-lefebvri...

Prete lefebvriano: "Le camere a gas
servivano per disinfettare"

TREVISO - "Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dirle se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione". Sono parole shock quelle pronunciate, in un'intervista alla Tribuna di Treviso, da don Floriano Abrahamowicz, rappresentante dei lefebvriani di Treviso. Le dichiarazinoi del prelato - che rifiuta di definirsi antisemita - arrivano nel pieno della polemica sul negazionismo che alligna tra i lefebvriani, scoppiata dopo il perdono del Papa.

(29 gennaio 2009) Tutti gli articoli di esteri

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Ecco qui un'articolo preso da La Stampa che parla dell'esistenza di prove fotografiche, su cui e' stato scritto un libro (per non parlare poi delle testimonianze dei sopravissuti)

da www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/Libri/grubrica.asp?ID_blog=54&ID_articolo=1893&ID_sezione=81&...

NEWS
27/1/2009 - IL GIORNO DELLA MEMORIA. FOTOGRAFIE

In fila verso le camere a gas




Gli scatti dall'orrore, ora in YouTube, raccolti da Ando Gilard


GIUSEPPE MARCENARO

Si chiamava Alex, non meglio identificato ebreo di nazionalità greca, di cui si sono perdute le tracce. Stava ad Auschwitz e a lui si devono «quattro scatti» dall'orrore.

Nell'agosto 1944 riuscì a fotografare una fila di internate nude, avviate alle camere a gas. La visione emulsiona terrore. La «sfocatura del mosso» fa sentire il tremito di chi stava scattando l'immagine. Insieme a pochissimi anonimi altri che documentarono con rudimentali macchine fotografiche nascoste l'universo concentrazionario dall'interno, Alex «fermò» il suo angosciato sguardo. L'incomprensibile e irragionevole troppo di cui era testimone. E proprio perché troppo, fuori da ogni immaginabile, sapeva che un giorno non sarebbe stato creduto.

Quando nell'estate del 1945 una sopravvissuta di Auschwitz tornò alla propria casa, la memoria era l'unico documento dell'orrore attraversato. Cominciò a raccontare. La presero per matta. Convocata al commissariato di Pubblica Sicurezza venne diffidata dal diffondere il panico. Se questo è un uomo di Primo Levi fu respinto da due editori. Fu supposto «non credibile». Tanto il racconto della donna quanto il libro di Levi erano «narrazioni». Prove dell'orrore aberrante, ma «soltanto» testimonianze. Nei «loro limiti» non facevano vedere. Poi affiorarono le «prove fotografiche» di quegli anonimi che erano riusciti a fermare ciò che sembrava impossibile comunicare con le parole. Delle povere prove dilettantesche. Tragica la loro aura. Ando Gilardi nel suo originale Lo specchio della memoria sostiene che le fotografie più documentarie e decisive per conoscere la verità sulle vicende umane degli ultimi cento anni non hanno firma. Non sono d'autore, ma l'estrema e forse unica traccia di sconosciuti.

I «fotografi» della Shoah riproducevano l'incomprensibile con occhi spogli ed esangui. Le fotografie di Alex e dei suoi compagni sono il rovescio dell'estetica. Scatti impietosamente inequivocabili. Esprimendo l'estremo limite dell'impossibile umano, sono le uniche immagini degne della costruzione di un'enciclopedia visiva del mondo. Sono infatti entrate in YouTube. Le testimonianze scritte e orali sono diventate le loro oracolari didascalie. Con strana e imperturbabile indifferenza scatenano gli impulsi delle nostre ancora incredule e lacerate anime.

Ando Gilardi
LO SPECCHIO DELLA MEMORIA
Bruno Mondadori, pp. 136, euro 17

(fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 24 gennaio)

[Modificato da pcerini 29/01/2009 12:20]
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Shoa: nuovo caso tra i lefebvriani: camere a gas per “disinfettare”

29 Gennaio 2009 di Paolo De Martino  Nuovo caso di negazionismo all’interno del clero lefebvriano.Intervistato dalla Tribuna di Treviso, don Floriano Abrahamowicz della Fraternita’ Sacerdotale di San Pio X appena riammessa da Benedetto XVI nella comunione ecclesiale dichiara che le camere a gas sono ‘’state usate per disinfettare” . Testualmente ha detto: “ Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dirle se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione. So che, accanto a una versione ufficiale, esiste un’altra versione basata sulle osservazioni dei primi tecnici alleati che sono entrati nei campi“.Il sacerdote rilancia anche la teoria per cui i numeri della Shoah sono un ”problema secondario”. ” Non metto in dubbio i numeri. Le vittime potevano essere anche più di 6 milioni. Anche nel mondo ebraico le cifre hanno un valore simbolico. Papa Ratzinger dice che anche una sola persona uccisa ingiustamente è troppo, è come dire che uno èuguale a 6 milioni. Andare a parlare di cifre non cambia niente rispetto all’essenza del genocidio, che è sempre un’esagerazione”. Un’esagerazione? In che senso? “I numeri derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere? “



Frasi shock di don Floriano Abrahamowicz, rappresentante dei tradizionalisti a Treviso

Contro la riammissione del vescovo Williamson, salta l’appuntamento con la comunità ebrea

.Don Floriano Abrahamowicz con l’esponente della Lega Borghezio.TREVISO - “Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione”. Sono parole shock quelle pronunciate, in un’intervista alla Tribuna di Treviso, da don Floriano Abrahamowicz, capo della comunità lefebvriani del Nordest. Le dichiarazioni del religioso - che rifiuta di definirsi antisemita - riaccendono la polemica sul negazionismo dopo il mea culpa pronunciato dal leader del movimento tradizionalista Bernard Fellay addolorato dalle parole di monsignor Williamson.Le acque che le parole del Papa hanno tentato di placare, ritornano a farsi agitate. In segno di protesta per la riammissione nella Chiesa del vescovo negazionista, il rabbinato capo di Israele ha cancellato l’incontro con funzionari cattolici previsto a Roma per il prossimo marzo. Anche la comunità ebraica tedesca ha interrotto temporaneamente il dialogo con la Chiesa cattolica.E le parole di don Floriano Abrahamowicz non aiutano il dialogo. Smentendo Benedetto XVI che nell’udienza generale di ieri ha ricordato la Shoah e “l’eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti”, il religioso trevigiano mette in dubbio il genocidio di sei milioni di ebrei: “I numeri - spiega il religioso - derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere?”

E le camere a gas? “Sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no”. Il sacerdote della Fraternità San Pio X rilancia le tesi negazioniste del vescovo Richard Williamson convinto che “nessun ebreo è stato ucciso nelle camere a gas”, e che hanno ragione i revisionisti quando calcolano che le vittime della Shoah non superano “i 200-300 mila”.

Ma rifiuta la definizione di “antisemita” don Floriano - “Io stesso ho, da parte paterna, origini ebraiche” - e difende il vescovo Williamson riabilitato dopo la scomunica del 1988: “Tutta la polemica sulle sue esternazioni, è solo una grande strumentalizzazione”.

 
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[Modificato da ®@ffstef@n 29/01/2009 15:14]
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29/01/2009 15:37
 
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Strategie di comunicazione


Quando si studiano le basi della comunicazione, una delle prime cose che si imparano è la "scelta del momento giusto": un certo atto, un atteggiamento, una comunicazione, possono suscitare un' eco positiva in un determinato momento e del tutto negativa in un altro momento. Bisogna, dunque, saper scegliere il momento, e saper valutare quale sarà l'impatto, in quel determinato momento, di quell'atto, di quell'atteggiamento, di quella comunicazione. E se non è il "momento giusto", saper rimandare.

Non è il caso del Vaticano, che in quanto a strategia di comunicazione sembra essere piuttosto carente.
Dopo la
presa di posizione nei confronti della moratoria proposta dalla Francia per la depenalizzazione dell'omosessualità, con il conseguente calo dei consensi anche tra i cattolici, arriva la revoca della scomunica ai vescovi scismatici lefevbriani. E arriva in un momento quanto mai inopportuno, proprio dopo le affermazioni negazioniste di uno dei vescovi, Richard Williamson, che in una intervista ad una televisione svedese aveva affermato che non vi erano state camere a gas e che solo 200-300 mila ebrei erano morti nei lager nazisti e non 6 milioni.

I giornali che hanno riportato la notizia hanno però dimenticato di fare un po' d'ordine sulla vicenda, limitandosi a riportare il fatto in sè ma non altri fatti che ne costituiscono la premessa. Facciamo ordine, partendo dalla figura di un arcivescovo: monsignor Marcel Lefevbre.
Lefevbre veniva da una famiglia di matrice fortemente cattolica, e vantava nel proprio albero genealogico almeno una cinquantina tra sacerdoti e religiosi, più qualche vescovo e perfino un cardinale. La sua carriera nella Chiesa, a partire dall'ordinazione sacerdotale che ricevette nel 1929, fu di tutto rispetto: prima vescovo, poi Vicario Apostolico, poi arcivescovo di Dakar, poi Superiore Generale della Congregazione dello Spirito Santo (nella quale era entrato già dal 1932) e infine fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Laureato alla Pontificia Università Gregoriana in Filosofia e Teologia, partì per l'Africa nel 1932 e fu nominato Professore di Dogma e di Sacra Scrittura al Gran Seminario di Libreville. Due anni dopo assunse la direzione del Seminario.

I problemi cominciarono al suo ritorno in Francia, dopo trent’anni d’Africa, e soprattutto col Concilio Vaticano II, cui partecipò come Superiore Generale della Congregazione dello Spirito Santo. Fermo oppositore di qualsiasi progetto di rinnovamento liturgico, era convinto che le idee conciliari avrebbero favorito il “lassismo” da parte della Chiesa nei confronti delle “false religioni” che avrebbero avuto piena libertà di espressione.
Fondò così la Fraternità Sacerdotale San Pio X, dedicandola al Papa il cui pontificato maggiormente si contraddistinse per l’accanita lotta al Modernismo. La Fraternità aveva anche un proprio seminario, e già due anni dopo la sua fondazione i vescovi francesi lo etichettarono come “seminario selvaggio”, proprio per la mentalità chiusa e ostile ai dettami conciliari, e cercarono di ottenerne la chiusura. Così, tre anni più tardi, l’arcivescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo ritirò il riconoscimento canonico alla Fraternità e ordinò la chiusura del seminario. Decisione che monsignor Lefevbre non accettò mai, così come non accettò mai la sospensione a divinis che gli fu comminata da Paolo VI nel 1976.

Pur essendogli vietata la celebrazione dei sacramenti, nell’agosto del 1976 celebrò la famosa “Messa Proibita” alla presenza di 10.000 persone e 400 giornalisti, che riportarono la notizia con ampia risonanza. Tuttavia, il Vaticano non prese mai posizioni chiare e nette nei confronti di Lefevbre, e con Giovanni Paolo II sembrò aprirsi una possibilità di dialogo per un tentativo di riconciliazione.
Nel 1988, Giovanni Paolo II, in una lettera all’allora cardinale Ratzinger, Prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede, tracciava le linee di una proposta che permettesse alla Fraternità di ottenere nuovamente una collocazione regolare nella Chiesa, in piena comunione con la Sede apostolica.  
L’accordo fu raggiunto in tempi brevi, Lefevbre e Ratzinger firmarono un protocollo d’intesa l’otto maggio 1988, con il quale, tra le altre cose, Lefevbre prometteva, a nome suo e della Fraternità, obbedienza al Papa e alla Chiesa e dichiarava di accettare i principi del Concilio Vaticano II.

Il giorno seguente ritrattò, affermando di essere stato ingannato, e pur essendogli vietata la consacrazione dei vescovi senza l’autorizzazione del Papa, e nonostante la formale ammonizione del Pontefice, il 30 giugno 1988 Lefevbre consacrò quattro vescovi:  Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta. Lo stesso giorno fu formalizzata la scomunica sia a Lefebvre, sia ai vescovi da lui consacrati.
Tuttavia restava un problema legato alla successione apostolica, secondo la quale gli apostoli avrebbero trasmesso la loro autorità a dei successori, i vescovi, attraverso l'imposizione delle mani, costituendo quello che sarebbe divenuto l'ordine sacro. L'accettazione di questa dottrina è alla base della struttura episcopale delle maggiori chiese orientali e occidentali. Quando c’è la successione apostolica, quindi, le ordinazioni – anche compiute da vescovi scomunicati – sono pienamente valide anche se non legittime.


La Fraternità, tra l’altro, vanta un numero considerevole di sostenitori, una Casa Generalizia, sette seminari, 159 priorati, due università, 86 scuole, sei case di formazione, una trentina di comunità amiche, circa 500 sacerdoti, centinaia fra seminaristi, suore, religiosi, oltre che un milione di fedeli e un altro milione di “simpatizzanti”. Numeri rilevanti, che il Vaticano tiene in considerazione. E non di poco peso, presumibilmente, nella decisione di Benedetto XVI di ritirare la scomunica  ai vescovi lefevbriani.

E poco importa se questo accade proprio nel momento in cui vengono rese pubbliche le dichiarazioni negazioniste dell’Olocausto, rilasciate da uno dei quattro vescovi in questione, Richard Williamson, ad una televisione svedese. E poco importano anche le conseguenze, prima fra tutte la chiusura del dialogo con il rabbinato d'Israele, che ha rotto indefinitamente i rapporti ufficiali con il Vaticano e ha anche cancellato un incontro fissato a Roma il 2-4 marzo con la Commissione della Santa Sede per i rapporti con gli ebrei. E anche se i consensi continuano a calare in picchiata, la revoca della scomunica resta. E mentre in Germania Williamson è indagato per aver negato la Shoah, la Chiesa Cattolica lo accoglie nuovamente fra le sue possenti braccia.

 

http://viaggionelsilenzio.ilcannocchiale.it/

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