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Stretta sul testamento biologico - 50mila firme per la libertà di cura

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2009 15:29
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ROMA - La questione del testamento biologico accelera. A breve, nonostante le divisioni che agitano, trasversalmente, gli schieramenti, il Pdl porterà in commissione Sanità al Senato un testo unificato, mentre venerdì il Pd si riunirà in un seminario per tentare di stabilire una linea unitaria in vista dell'accelerazione parlamentare.

Il tutto mentre l'appello per una legge sul testamento biologico, lanciato dal senatore del Pd Ignazio Marino raggiunge le 50mila adesioni e si continua a firmare sul sito dell'appello.

Stando alle anticipazioni il testo della maggioranza stabilisce il rispetto per la libertà di decisione del medico sul trattamento terapeutico cui sottoporre il paziente e la possibilità per il paziente di esprimersi solo sulla terapia da seguire ma non di decidere se vivere o morire.

Principi che incontrano perplessità anche all'interno della stessa maggioranza. "Se questo è il testo mi pare improbabile che possa essere condiviso" dice Benedetto della Vedova, presidente dei riformatori liberali.

Ma se la maggioranza si divide, il Pd rischia di spaccarsi. Conclusi con un nulla di fatto i lavori del "comitato dei sei", di cui facevano parte Marino e la senatrice teodem Paola Binetti, il partito di Veltroni ha deciso di correre ai ripari, organizzando il seminario di venerdì. Cercando, così, di fare in modo che sul testamento biologico non si registri una spaccatura profonda tra le varie anime dei democratici.

Nel frattempo l'iniziativa di Marino continua a raccogliere adesioni. Scorrendo l'elenco delle firme spiccano quelle del premio Nobel Rita Levi Montalcini, del fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, di Miriam Mafai, di Corrado Augias, del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Ed ancora Umberto Veronesi, Luciana Littizzetto e il ct della nazionale, Marcello Lippi.

Le loro firme e quelle di tanta gente comune hanno fatto toccare quota 50mila. Tutti insieme per chiedere una legge che, se si dovesse perdere la facoltà di espressione, possa dare la possibilità di indicare le terapie alle quali essere sottoposti e quelle no. Un testamento che, se ci fosse già stato, avrebbe evitato lo straziante stillicidio della vicenda di Eluana Englaro

di MATTEO TONELLI

FONTE

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Il sito dell'appello:

[SM=g1380262]

Qui






[Modificato da @nounou@ 13/01/2009 15:29]






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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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