Secondo me un caso del genere è, semplicemente, ingiudicabile. Non si può dire chi ha fatto bene o male, sono concetti che qui non esistono. Una persona può essere disposta a fare le cose così, un'altra non tornerebbe indietro, magari per codardia; una terza (anche coraggiosa) non lo farebbe perché è abituata ad obbedire per il bene della squadra, una quarta (anche coraggiosa e indipendente) non tornerebbe indietro semplicemente per logica, visto che potrebbe pensare che in fondo l'amico non avrebbe mai voluto una sua morte senza scopo.
Quel soldato ha fatto la sua personale scelta, e nel farla, non si è mostrato né migliore né peggiore di nessun altro. Sì è solo mostrato umano. Potrebbe l'ufficiale giudicarlo, ma sarebbe bene che se ne astenesse: giusto o sbagliato che sia il suo gesto, ha pagato con la vita, questo è stato il tributo alla logica ignorata; la pallottola in corpo era l'inevitabile risarcimento che doveva pretendere la crudele realtà del mondo, per essere stata disattesa. Fatto ciò, il conto è tornato in pari... che quel soldato sciocco e coraggioso possa dunque morire in pace e con serenità. Nessuno ha più titolo per parlare male di lui.
[Modificato da Rainboy 10/09/2008 00:53]