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AIDS: 33 milioni tra adulti e bambini vivono con virus

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2008 18:09
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CITTA' DEL MESSICO - Il virus Hiv responsabile dell'Aids continua la sua corsa e nel mondo sono più di 33 milioni le persone colpite. La volontà dichiarata dalla conferenza mondiale sull'Aids che questa serà (le 19,00 locali, le 2 del mattino in Italia) aprire i battenti a Città del Messico è quella di sferzare il colpo finale al virus Hiv: portare le cure ovunque e farlo in tempi rapidi è il nuovo obiettivo, ma è una corsa contro un'infezione che continua a colpire duramente. Secondo le cifre più recenti diffuse dal programma delle Nazioni Unite sull'Aids (Unaids), oggi nel mondo più di 33 milioni fra adulti e bambini sono colpiti dal virus Hiv. Di questi, 22 milioni vivono nell'Africa sub-sahariana, 4,2 milioni nel Sud-Est asiatico e nell'Asia meridionale, 1,7 milioni in America Latina e 1,5 milioni nell'Europa dell'Est e in Asia centrale. Seguono il Nord America, con 1,2 milioni di persone colpite dal virus Hiv, seguito a distanza da Asia orientale (740.000), Europa occidentale e centrale (730.000), Medio Oriente e Nord Africa (380.000), Caraibi (230.000) e Oceania (74.000).

'AZIONE GLOBALE ORA' - Azione globale ora: e' l'appello che da Citta' del Messico si prepara a lanciare la conferenza mondiale sull'Aids che si aprira' questa sera, preceduta da una marcia lungo una delle vie principali di questa citta' immensa. Un appuntamento che ha richiamato 25.000 tra esperti e attivisti nella citta' piu' popolosa del mondo, con i suoi 24 milioni di abitanti, e che da oggi si propone come il ponte fra l'epidemia in America Latina e il resto del mondo. Tutto e' pronto per dare il via ad una conferenza organizzata all'insegna della concretezza, per definire le azioni globali e concrete perche' farmaci e prevenzione arrivino davvero ovunque e raggiungano i 33 milioni fra adulti e bambini colpiti dal virus Hiv. Dopo anni di appelli perche' fossero disponibili anche nel Sud del mondo i farmaci antivirali che dalla meta' degli anni '90 hanno cambiato il volto della malattia, e' ormai chiaro che i farmaci da soli non bastano a sconfiggere quella che piu' volte e' stata definita la piu' aggressiva delle epidemie. Adesso, dicono gli esperti, e' ora di mettere in atto una nuova strategia che punti, oltre che sulla disponibilita' dei farmaci, su un'organizzazione dei sistemi sanitari di ciascun Paese tale da permettere che terapia e prevenzione raggiungano effettivamente tutti coloro che ne hanno bisogno. Accanto al presidente del Messico, Felipe Calderon Hinojosa, e al ministro messicano della Salute, Jose Angel Cordova Villalobos, inaugureranno la conferenza mondiale il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms), Margaret Chan. Atteso anche il discorso del direttore esecutivo del programma sull'Aids delle Nazioni Unite (Unaids), Peter Piot. Se i temi sociali e di organizzazione sanitaria occupano uno spazio notevole, c'e' una grande attesa anche sul versante della ricerca, con il rilancio della ''caccia'' al vaccino. A indicare, questa volta in modo stringente, la ricerca sul vaccino contro l'Aids come una priorita' sara' nei prossimi giorni un'intera sessione del congresso, coordinata dal direttore dell'Istituto statunitense per la ricerca sulle malattie infettive (Niaid), Anthony Fauci.

www.ansa.it





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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re

Chissà se Maurif offrirà la sua consulenza..... [SM=x1061908] [SM=x1061908]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



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Re: re
=omegabible=, 03.08.2008 17:44:


Chissà se Maurif offrirà la sua consulenza..... [SM=x1061908] [SM=x1061908]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]




Mah.

Se gli e' rimasto un briciolo di coscienza scrivera' al Papa per sollecitare l' invio di aerei cargo pieni di preservativi.

Bucati son permessi, no?

I destinatari ci metteranno le toppe per i tubolari delle bici.

Ma almeno hanno la materia prima.


Ciao
Claudio







“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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CITTA' DEL MESSICO - Dieci miliardi di dollari per la lotta contro l'Aids: fondi che superano di 20 volte quelli disponibili dieci anni fa, ma che non bastano ancora.
Tanto che ci si chiede come sarà possibile raggiungere l'obiettivo ambizioso dell'accesso globale ai farmaci entro i prossimi due anni, fissato dalla conferenza mondiale che si apre questa sera a Città del Messico. "L'epidemia si sta stabilizzando, ma a livelli inaccettabili", dicono gli esperti del programma delle Nazioni Unite per la lotta all'Aids (Unaids).

I casi stimati nel mondo superano infatti i 33 milioni e l'epidemia regredisce in modo lentissimo, tanto che i nuovi casi dal 2001 al 2007 si sono ridotti appena da tre a 2,7 milioni. In alcuni Paesi africani, come il Kenya si registra invece un deciso aumento: da una percentuale di nuovi casi del 6,7% nel 2003 a quella compresa fra il 7,1% e L'8,5% registrata nel 2007. E anche al di fuori dell'Africa l'epidemia continua ad estendersi, soprattutto tra i tossicodipendenti che si scambiano le siringhe, fra gli omosessuali e nel mondo della prostituzione.

I bambini sono, poi, un dramma nel dramma: bambini e adolescenti al di sotto dei 15 anni che vivono con il virus Hiv sono aumentati da 1,6 milioni nel 2001 a due milioni nel 2007.

Il 90% di essi vive nell'Africa sub-sahariana. Nonostante siano quasi tre milioni le persone che hanno accesso alle terapie nei Paesi in via di sviluppo (sono stati 950.000 solo nel 2007), in questi stessi Paesi, sempre nel 2007, due milioni e mezzo di persone sono morte a causa di nuove infezioni: vale a dire che ogni due persone trattate, ce ne sono cinque che contraggono il virus.

Con questa realtà si scontra l'appello all'accesso universale alle terapie e alla prevenzione, slogan della conferenza mondiale di Città del Messico. Permettere che chiunque, dovunque viva, abbia le stesse opportunità di beneficiare dei farmaci anti-Aids sembra davvero utopistico, ma gli esperti riuniti a Città del Messico sono comunque convinti che sia davvero finita l'era in cui solo i Paesi più ricchi potevano permettersi le terapie. Le esperienze di Brasile e India lo hanno dimostrato, ma c'é ancora moltissimo da fare.

L'orientamento generale è considerare i farmaci stessi come una potente arma di prevenzione.
Il presidente della Società Internazionale per l'Aids, Pedro Cahn, per esempio, osserva che "mentre andiamo in cerca di microbicidi e vaccini efficaci, mentre invitiamo la popolazione a usare i profilattici e i tossicodipendenti a non utilizzare gli stessi aghi, abbiamo già la strategia della terapia antiretrovirale, sempre più riconosciuta come un'opportunità".

E' d'accordo anche il presidente eletto della Ias, Julio Montaner, che da tempo sostiene che l'uso dei farmaci antiretrovirali è in effetti un'efficace arma di prevenzione. "Se la presenza del virus decresce con la terapia antiretrovirale, il rischio di trasmissione si riduce - osserva - perché la carica virale viene ridotta non solo nel sangue ma anche nel fluido seminale, in quello vaginale e nelle mucose".

ansa.it






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Aids, nuova fase "sociale" nella lotta al virus
Servono finanziamenti per aumentare la prevenzione e l'educazione contro la discriminazione.

CITTA' DEL MESSICO

Nella lotta all'Aids si e' aperta una nuova fase ''critica'', come l'ha definita il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms), Margaret Chan, nella conferenza mondiale che si e' aperta poche ore fa a Citta' del Messico.

Nella prima conferenza mondiale sull'Aids organizzata in America Latina e' ormai chiaro il rilievo sociale dell'epidemia. Il virus Hiv, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, potra' essere sconfitto solo se ai risultati della ricerca e alla disponibilita' ai farmaci si uniranno forti azioni sociali, in primo luogo la riorganizzazione dei sistemi sanitari e finanziamenti importanti al servizio della prevenzione.

Il Messico, con le sue campagne di prevezione pressoche' uniche nel Sud America, si pone in prima fila nella lotta: dopo lo stanziamento di 300 milioni di dollari che hanno permesso di distribuire piu' di 32 milioni di preservativi, e in vista del progetto di garantire l'accesso ai farmaci a tutta la popolazione in occasione del bicentenario dell'indipendenza del Messico, il presidente messicano, Felipe Calderon Hinojosa, ha annunciato in apertura della conferenza mondiale di voler aprire la via alla distribuzione dei farmaci antiretrovirali generici.

Nel frattempo si avvicina il termine del 2010, fissato dalle Nazioni Unite per rendere i farmaci disponibili a tutti, ed e' sempre piu' chiaro che questo obiettivo non potra' essere raggiunto senza una forte azione sociale e politica.

Ed essere uniti e' tanto piu' importante considerando che, come ha osservato il direttore esecutivo del programma sull'Aids delle Nazioni Unite (Unaids), Peter Piot, questa nuova fase della lotta all'Aids avviene in una situazione critica.

Per la prima volta negli oltre 20 anni dell'epidemia, ha detto, ''sono disponibili dati su larga scala, inoltre per la prima volta meno persone muiono di Aids e meno persone contraggono l'infezione da Hiv. Per la prima volta abbiamo l'evidenza empirica che la nostra brillante coalizione e' in grado di spostare montagne. Questo ci incoraggia, ma non possiamo dichiarare la vittoria'' e ''non cadere nell'illusione che l'epidemia possa finire in breve tempo''.

L'Aids si sta infatti evolvendo in un ambiente in rapido cambiamento e subisce le conseguenze di una situazione globale influenzata da recessione economica, aumento delle ineguaglianze sociali, cambiamento climatico, crisi energetica ed emergenza alimentare.

In questo scenario tutt'altro che facile ''deve essere chiaro che non e' troppo il denaro assegnato alla lotta all'Aids, ma troppo poco'', ha aggiunto Piot che, d'accordo con Margaret Chan, ha definito ''storica'' la decisione del Congresso degli Stati Uniti di rifinanziare il programma di prevenzione Pepfar con 39 milioni di dollari.

Solo vincendo pregiudizi e discriminazione si potrà garantire l'accesso alle cure contro l'Aids a tutti coloro che ne hanno bisogno, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nella cerimonia di apertura della conferenza mondiale sull'Aids di Città del Messico. "La maggior parte dei Paesi - ha detto - hanno ancora una lunga strada da percorrere prima di rendere effettive la prevenzione" e realizzare così l'obiettivo fissato nel 2005 dalle nazioni Unite, dell'accesso globale a prevenzione e cure per il 2010.

"In molti Paesi - ha aggiunto Ban Ki-moon - lo stigma contro le persone sieropositive rimane una grande sfida. Un terzo dei Paesi non ha ancora leggi per proteggere le persone che vivono con il virus Hiv e nella maggior parte dei Paesi sono ancora legali forme di discriminazione contro le donne, gli omosessuali, la prostituzione, la tossicodipendenza e le minoranze etniche. Tutto questo deve cambiare".

Ban Ki-Moon ha quindi lanciato un appello ai politici di tutto il mondo perché si impegnino nel contrastare ogni forma di discriminazione. "Non proteggere questi gruppi - ha concluso - non soltanto non sarebbe etico, ma non ha senso ai fini della tutela della salute, con conseguenze che si ritorcerebbero contro la stessa società".

Un appello per la difesa dei diritti umani e' stato lanciato anche dal co-presidente della conferenza mondiale, Luis-Soto Ramirez, fra l'entusiasmo generale per la prima conferenza di questo tipo ospitata in America Latina.

''Azione globale ora!'', e' lo slogan della conferenza, accolto dal ministro della salute messicano Jose Angel Cordova Villalobos. ''La prossima sfida - ha detto il ministro - e' riuscire a controllare l'epidemia eliminando stigma, discriminazione e omofobia''.

Sull'Aids, ha aggiunto, ''non deve piu' esserci il silenzio, ma e' tempo di parlare forte e chiaro per eliminare ogni forma di discriminazione'', compresa ''ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne''.

Il primo passo verso la prevenzione, ha proseguito, e' l'educazione, con una grande attenzione alle nuovi generazioni. Un altro grande ostacolo, ha aggiunto, sono gli alti costi dei farmaci, che rendono difficile l'accesso alla terapia nei Paesi in via di sviluppo. ''Solo con l'azione comune di tutte le nazioni e governi del mondo, solo tutti insieme potremo garantire l'accesso universale alle cure''.

Dopo la disponibilita' dei preservativi gratuiti per la popolazione, il presidente del Messico, Felipe Calderon Hinojosa, ha annunciato il via libera alla distribuzione dei farmaci generici in Messico. Si tratta, ha detto, di un altro passo in avanti nella lotta contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone sieropositive.

''Obiettivo di questa conferenza mondiale - ha detto il presidente - e' combattere non soltanto il virus, ma omofobia e discriminazioni. Queste ultime procurano un danno sociale grave tanto quello prodotto dal virus stesso''.

Di qui le iniziative promosse recentemente in Messico, che quest'anno, ha detto il presidente, ha stanziato 300 milioni di dollari per le campagne di prevenzione e di educazione, che hanno permesso di distribuire piu' di 32 milioni di preservativi. E in vista del progetto di garantire l'accesso ai farmaci a tutta la popolazione in occasione del bicentenario dell'indipendenza del Messico, ha annunciato questa sera di voler aprire la via alla distribuzione dei farmaci antiretrovirali generici.

fonte: la stampa






Nounou
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re

Leggo:

Dopo la disponibilita' dei preservativi gratuiti per la popolazione, il presidente del Messico, Felipe Calderon Hinojosa, ha annunciato il via libera alla distribuzione dei farmaci generici in Messico. Si tratta, ha detto, di un altro passo in avanti nella lotta contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone sieropositive.

''Obiettivo di questa conferenza mondiale - ha detto il presidente - e' combattere non soltanto il virus, ma omofobia e discriminazioni. Queste ultime procurano un danno sociale grave tanto quello prodotto dal virus stesso''.


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Lo stesso preciso programma del papocchio!!!! [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]
Poi uno si incazza ehhhh!!!! [SM=x1061928] [SM=x1061928]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



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