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Il libero arbitrio

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2008 18:35
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Il libero arbitrio è uno dei tanti controsensi o dogmi delle religioni e delle filosofie che è basato fondamentalmente su un sentire legato al cosiddetto senso comune, un sentire che non viene però neanche minimamente analizzato su base razionale. Non voglio screditare del tutto i nostri sensi, sentimenti o sensazioni, voglio solo dire che debbano essere anche passati al vaglio dell'intelletto prima di fare delle affermazioni categoriche (e pertanto potenzialmente pericolose). Così come la terra, se non si osservassero certi fenomeni o non si avessero certe conoscenze, sulla base di un malinteso senso comune potrebbe sembrare piatta, così come il nostro mondo potrebbe sembrare a tre dimensioni invece che a quattro, così potrebbe essere facile credere che l'uomo sia dotato di della capacità di scegliere, di determinare le proprie azioni solo in base alla propria volontà, indipendentemente da qualsiasi cosa che possa chiamarsi divinità, fato, destino prestabilito, ordine naturale delle cose ... credere in breve che l'uomo sia dotato di "libero arbitrio".

L'esistenza del libero arbitrio è un pregiudizio dei più radicati, perché è spesso alla base (a volte come presupposto non dichiarato) non solo delle più "alte" filosofie, ma anche dei ragionamenti più spiccioli. Gran parte delle nostre azioni e reazioni sono basate sul fatto che ogni persona con cui ci relazioniamo sia dotata di libero arbitrio e per questo suscettibile di essere rimproverata, lodata, biasimata, giudicata, condannata, messa in prigione, messa sul podio, esaltata ... Tutto ciò è ovviamente umano, fin troppo umano, e se non ci comportassimo nella vita pratica in tante occasioni "come se" il libero arbitrio esistesse, sembreremmo comportarci "da pazzi" e non riusciremmo a raggiungere certi fini. Ma da un punto filosofico più alto, più razionale, la negazione del liberto arbitrio porta alla negazione di qualsiasi giustificazione filosofica per il senso del peccato e della vendetta, per il senso di colpa e per l'autocelebrazione, per le morali dogmatiche, religiose e secolari. Di fronte alla negazione del libero arbitrio e quindi del concetto di colpa, e quindi via via del concetto di peccato, di onore ... cadono ad uno ad uno tutti i più biechi pregiudizi su cui il potere religioso e temporale hanno basato la repressione di innocui piaceri terreni predicando al loro posto odio e intolleranza.

Provate a immaginarvi delle crociate, delle guerre di razza o di religione, provate a immaginarvi il fanatismo razzista e nazista in un mondo in cui l'uomo non crede nel libero arbitrio ... La negazione del libero arbitrio porta alla negazione di ogni motivo per sentirsi migliori o peggiori degli altri proprio perché mostra che non si è (se non apparentemente) artefici di sé stessi; così la negazione del libero arbitrio, ben lungi dal "distruggere la morale" con la negazione dei meriti e delle colpe, apre la strada alla comprensione. Negare il libero arbitrio è un primo passo verso una strada che porta a comprendere ogni azione umana in base alle cause che la determinano, proprio il contrario della tanto decantata "morale" tradizionale che semplifica tutto con uno sbrigativo giudizio di condanna o di esaltazione. In questo senso mi sembra di poter affermare che una filosofia fondata sulla negazione del libero arbitrio è una filosofia dell'umanesimo, dell'amore e della comprensione.

Ribadisco, in certi casi il libero arbitrio è "come se" venisse a tutti gli effetti tacitamente riconosciuto, l'uomo non può (non ce la fa proprio, a meno di essere inumano) agire sempre essendo cosciente che i suoi simili non siano dotati di tale arbitrio, ma quel "come se" va analizzato con attenzione per evitare assurde confusioni, ed è qualcosa che mi prometto di fare più in là.


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Negazione del libero arbitrio

Ma cominciamo per gradi, perché il discorso, anche se potrebbe essere breve, si deve in realtà dilungare per essere comprensibile a chi, come qualsiasi uomo contemporaneo, è stato cresciuto nel senso del dovere e del peccato, della giustizia terrena e divina, e quindi in breve nel culto del "libero arbitrio".

Si potrebbe infatti dire semplicemente che una persona, o più in generale un qualsiasi essere pensante, potrebbe essere dotato di tale libero arbitrio solo se si fosse letteralmente fatto da sé, voglio dire creato da sé, se ciò può avere un senso. Ma ciò per sfortuna non ha alcun senso. Se anche ammettessimo l'esistenza di una qualche divinità immortale esistita da sempre (lasciando perdere quello che significherebbe l'eternità o il tempo per un essere trascendente) o anche creatasi per caso (o per le leggi della fisica tento il ragionamento che segue non cambia), ebbene questa divinità o è sempre esistita con certi attributi (che siano la bontà e l'amore o la cattiveria e l'odio non importa poi tanto), cioè con le caratteristiche sue proprie, e in base a queste caratteristiche ha condotto le sue azioni (che siano fisiche, terrene, spirituali o metafisiche). Siccome le caratteristiche della divinità non sono state scelte dalla divinità stessa (non si può scegliere quello che si è prima ancora di essere, soprattutto se si è eterni), le Sue azioni sono dettate da tali caratteristiche innate che Lei non si è scelta ma di cui si è trovata dotata sin dall'origine dei tempi. In basi a tali caratteristiche la divinità compie le sue azioni e svolge i suoi pensieri che sono dovuti quindi al modo in cui Essa è sempre stata, un modo di essere di cui Essa non è responsabile.

Di conseguenza:
1) nessuna divinità eterna o meno, onnipotente o meno, misericordiosa o meno può essere dotata del libero arbitrio
2) nessuna divinità può a ragione essere lodata o biasimata, amata od odiata, ringraziata o denigrata per quello che fa, dato che ciò che fa deriva da una situazione di necessità e non di "libero arbitrio".

Pensare che un Dio non dotato di libero arbitrio sia in grado di conferirlo a qualche altro essere da lui creato sembrerebbe una barzelletta, ma siccome la filosofia (quella seria almeno) non si dovrebbe basare su quello che sembra, sul "comune buon senso", su sensazione non passate al vaglio dell'intelligenza o su altre idiozie, mi sembra corretto confutare anche questa ipotesi.

Un Dio creatore potrebbe essere onnipotente oppure non esserlo, ma il concetto di onnipotenza, per quanto vago e indefinito non può che essere contraddittorio: ad esempio un Dio per quanto onnipotente certe cose non le può fare, o per essere più chiari, non può fare sì che due più due sia uguale a cinque perché il miracolo è una cosa, ma la logica è un altra. Insomma, quello che sto cercando di dire è che un Dio, per quanto bravo e bello (onnipotente se volete) non può "creare" il libero arbitrio perché è una cosa impossibile, contraddittoria, illogica.

Se fosse onnipotente saprebbe di certo che creandoci in un certo modo con un certo corpo e una certa intelligenza, mettendoci in un certo mondo, alla fine tale Dio conoscerebbe tutto di noi e sarebbe in grado di determinare ogni nostra minima azione da qui all'eternità, alla faccia del libero arbitrio. Se poi non fosse onnipotente l'unica cosa che cambierebbe è che Lui non saprebbe sin dall'inizio quali sarebbero le nostre azioni, per quanto poi le cause di tali azioni siano già poste, siano già determinate una volta per tutte, e anche se non ci fosse un'intelligenza nell'universo capace di fare delle previsioni, il nostro destino sarebbe già stato determinato una volta per tutte.

Per finire ribadisco un concetto che mi sembra particolarmente importante: il libero arbitrio è un pregiudizio, è qualcosa in cui tante persone credo od hanno creduto senza averlo minimamente dimostrato, e non ci si dovrebbe in realtà dare troppa pena a dimostrare la sua inesistenza. Se ad esempio qualcuno asserisse che esistono i draghi alati sarebbe lui a dovere provare l'esistenza di tali fantomatici animali e non noi a doverlo smentire. Ma questo purtroppo è quello che bisogna fare coi pregiudizi.


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Volontà e libero arbitrio

Certo il pregiudizio di cui stiamo parlando ha un motivo di essere, e tale motivo e la nostra autocoscienza, la nostra percezione di una volontà che sperimentiamo nella coscienza. Ma bisogna stare attenti a non confondere le due cose, perché noi tendiamo a prendere per libero arbitrio la volontà, senza pensare che la nostra volontà non è per niente libera ma è determinata dal periodo e dal luogo in cui viviamo, dal contesto sociale nel quale cresciamo, dal nostro patrimonio genetico, dalle nostre esperienze ... sono tutti questi dati che fanno sì che la nostra personalità si costruisca in un modo invece che in un altro e che alla fine quella che noi chiamiamo volontà ci faccia decidere in un senso piuttosto che in un altro.

Intendiamo, non si può certo negare che l'esercizio della nostra volontà non contribuisca a cambiare (in bene o in male) il mondo che ci circonda e ad avere effetti su di esso, il fatto fondamentale è che anche quando crediamo di essere "liberi" nelle nostre scelte siamo in realtà determinati dalla nostra personalità, dai nostri gusti, dalle nostre inclinazioni, tutte cose che a loro volta si basano su dati quali le nostre esperienze passate, il contesto sociale in cui viviamo, il nostro corpo, il nostro cervello, dati che sono al di fuori della nostra volontà perché, come già accennato all'inizio, nessuno si può costruire da solo.

Non voglio quindi asserire che bisogna accettare tutto quello succede nel mondo senza cercare di intervenire sulla realtà facendosi schermo del fatto che tutto è predeterminato, la nostra volontà (o quello che noi riteniamo essere tale) va usata perché così possiamo ottenere dei risultati utili modificando il contesto, la realtà in cui viviamo, solo dobbiamo stare attenti a non credere che tale volontà si possa identificare con un fantomatico libero arbitrio che non può mai esistere se non nei sogni e nelle farneticazioni dei peggiori "filosofi" e teologi, quelli cioè che partono non dai dati in nostro possesso per dimostrare qualcosa, ma che partono invece direttamente da quello che vogliono dimostrare e poi si arrampicano sugli specchi per portare a termine la loro dimostrazione.

digilander.libero.it/scienzamarcia/libera.htm





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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I diversi significati del termine libertà sono problematici. Molti filosofi hanno negato che all'uomo siano applicabili, in tutto o in parte, questi concetti ed hanno scritto saggi voluminosi per dimostrare che in alcune di queste accezioni l'uomo è un essere non libero.

In particolare lo scontro è stato profondo - ed in alcuni momenti della storia moderna anche grave - sul libero arbitrio. I filosofi cattolici lo hanno difeso a lungo; ma i luterani lo hanno negato. Il razionalismo si è spaccato su questo punto, mentre le filosofie materialiste nel Settecento hanno assunto una posizione determinista, contraria cioè al libero arbitrio inteso come facoltà dell'uomo. E' in gioco l'immagine dell'uomo come creatura capace di autonomia e di responsabilità morale; se infatti i deterministi avessero ragione, quale responsabilità potremmo ancora attribuire all'uomo?

Le difficoltà inerenti al libero arbitrio sono di diverso ordine.

Innanzitutto si tratta di intendere la volontà, facoltà umana di cui è difficile comprendere con esattezza la natura: da dove trae l'uomo le motivazioni per volere o no un'azione? Se questi motivi sono determinanti, l'azione non è veramente libera, ma determinata; se non lo sono, non è facile definire il quadro ontologico in cui si ritaglia questa indeterminazione. E' una sorta di atto creativo? Da dove prendiamo l'energia per scegliere tra due cose sulle quali siamo indecisi? Se qualcuno ci chiede perché abbiamo fatto una certa scelta, daremo dei buoni motivi per averla fatta. Ma allora la scelta è veramente nostra? Certo abbiamo scelto noi, ma lo abbiamo fatto seguendo delle motivazioni - e quindi in qualche modo dei condizionamenti - o del tutto liberamente?

Spesso pensiamo di avere scelto liberamente, poi ad una più attenta analisi scopriamo di avere - senza accorgercene - seguito impulsi di cui non eravamo ben coscienti. E se accadesse sempre cosi? Se l'uomo nell'agire non scegliesse mai in modo veramente libero, ma seguisse sempre impulsi oscuri, di cui si rende appena conto o che addirittura non conosce? In questo caso si potrebbe ancora parlare di libero arbitrio per l'uomo?

La seconda difficoltà riguarda il rapporto tra l'uomo e la natura nella quale l'uomo opera. Se questa è determinata e in essa non vi è alcuna forma di libertà (se ve ne fosse, come potrebbero valere con certezza le leggi fisiche?), come può l'uomo operare dentro la natura, che costituisce il suo stesso corpo, introducendovi forme libere? Non si crea forse entro l'uomo stesso una contraddizione insanabile tra la sua volontà libera ed il suo corpo determinato dalle leggi di natura?

www.galileimirandola.it/frattali/nuova_pa1.htm





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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03/08/2008 09:42
 
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Caro Claudio,

Questi concetti riportati, non sono di facile comprensione.
Accettare questi "ragionamenti" è come accettare i ragionamenti per credere in una triade di dei.

Credo che la verità delle cose sia molto più semplice. Quando i ragionamenti sono complessi mi sorgono molti dubbi e perplessità.

I bambini sono il mio banco di prova. Quando li interrogo, mi rispondono in modo semplice e disarmante. Ho imparato più "verità" da loro, sulla vita, che dai libri.

La verità delle cose non è mai complicata, è semplice, come è semplice un tramonto, o il sorriso di un bambino, talmente semplice e grandioso che nessun attore lo può imitare.

Leggo molti testi, alcuni di grande spessore intellettuale, ma le affermazioni più formidabili sono di estrema semplicità.

Questa è solo una mia opinione.

Ciao
Pino







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Re:
parliamonepino, 03.08.2008 09:42:

Caro Claudio,
Questi concetti riportati, non sono di facile comprensione.



Per me sono addirittura lapalissiani.

Forse perche' parto dal "sonno della ragione" in cui fanno sprofondare le religioni.


Ciao
Claudio






“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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Re: Re:
Claudio Cava, 03/08/2008 9.50:



Per me sono addirittura lapalissiani.

Forse perche' parto dal "sonno della ragione" in cui fanno sprofondare le religioni.


Ciao
Claudio




Mi baso sul senso della ragione, che trovo più logico e completo.

C'era un pittore che diceva che "il sonno della ragione genera mostri".

Pensa che molti trovavano lapalissiano che la terra fosse piatta.

Ciao
Pino






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Re: Re: Re:
parliamonepino, 03.08.2008 10:14:



Mi baso sul senso della ragione, che trovo più logico e completo.

C'era un pittore che diceva che "il sonno della ragione genera mostri".

Pensa che molti trovavano lapalissiano che la terra fosse piatta.







Non mi stupisce affatto, dato che ancora oggi si crede al Grande Puffo.

Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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Re: Re: Re: Re:
Claudio Cava, 03/08/2008 10.20:



Non mi stupisce affatto, dato che ancora oggi si crede al Grande Puffo.

Ciao
Claudio




Come il "grande Puffo"? Non era il vecchio "Puffo"?


[SM=g27989]



Paxuxu





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Certo che il "libero arbitrio" esiste, ma è determinato dal raggio della sfera in cui ci troviamo...
Flavio [SM=x1061913]
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Re:
flavio2157, 11/08/2008 10.44:

Certo che il "libero arbitrio" esiste, ma è determinato dal raggio della sfera in cui ci troviamo...
Flavio [SM=x1061913]



Dove esiste?
Dove abita?
Me lo presenti?


Pyccolo


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Il libero arbitrio sono tutte quelle porcate che il Signore vi permette di fare .

spiegato tutto [SM=x1061920]



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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Re:
flavio2157, 11/08/2008 10.44:

Certo che il "libero arbitrio" esiste, ma è determinato dal raggio della sfera in cui ci troviamo...
Flavio [SM=x1061913]




cioè
dalle condizioni in cui cresciamo? dalla nostra eredità culturale...

intendevi questo Flavio?







Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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Il "libero arbitrio" ha a che fare con le scelte che noi, tutti i giorni, facciamo nel nostro cammino.

Trovo che sia semplice da capire come ragionamento.

Così semplice che non riesco ad aggiungere altro.








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Re:
Jon Konneri, 11/08/2008 11.17:

Il libero arbitrio sono tutte quelle porcate che il Signore vi permette di fare .

spiegato tutto [SM=x1061920]



Anche le cavolate che ti permettiamo di dire sui forum sono libero arbitrio. [SM=g1601783]

[SM=x1061910] [SM=x1061908]

[SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061914]





La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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Re: Re:
kelly70, 11/08/2008 12.12:



Anche le cavolate che ti permettiamo di dire sui forum sono libero arbitrio. [SM=g1601783]

[SM=x1061910] [SM=x1061908]

[SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061911] [SM=x1061914]





Vedo che stai imparando? [SM=x1061920] [SM=x1061920]



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
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Re:
parliamonepino, 11/08/2008 11.24:

Il "libero arbitrio" ha a che fare con le scelte che noi, tutti i giorni, facciamo nel nostro cammino.

Trovo che sia semplice da capire come ragionamento.

Così semplice che non riesco ad aggiungere altro.





Una piccola aggiunta!

Chi ha un credo, dovrebbe difenderlo con la coerenza e confrontarlo con altri, per convincersi ulteriormente della sua scelta, o per modificare qualche pensiero.

Chi ha un pensiero differente, dovrebbe, comunque, confrontarsi, ma considerare la persona degna di rispetto.

Se uno non desidera confrontarsi e mantiene il suo pensiero come assoluto e inescusabile, allora, si mette in una condizione aperta ad ogni reazione anche "antipatica".








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Re: Re:
parliamonepino, 11/08/2008 13.18:



Una piccola aggiunta!

Chi ha un credo, dovrebbe difenderlo con la coerenza e confrontarlo con altri, per convincersi ulteriormente della sua scelta, o per modificare qualche pensiero.

Chi ha un pensiero differente, dovrebbe, comunque, confrontarsi, ma considerare la persona degna di rispetto.

Se uno non desidera confrontarsi e mantiene il suo pensiero come assoluto e inescusabile, allora, si mette in una condizione aperta ad ogni reazione anche "antipatica".








Caro Pino,

Ho l'impressione che questa piccola aggiunta abbia poco a che fare col libero arbitrio e molta attinenza con un'altra ben nota faccenda... [SM=x1061927]

Sbaglio? [SM=x1061920]

Ciao [SM=x1061918]
Kelly





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Re: Re: Re:
kelly70, 11/08/2008 13.35:



Caro Pino,

Ho l'impressione che questa piccola aggiunta abbia poco a che fare col libero arbitrio e molta attinenza con un'altra ben nota faccenda... [SM=x1061927]

Sbaglio? [SM=x1061920]

Ciao [SM=x1061918]
Kelly





Qui entriamo in un discorso più complesso!

Il "libero arbitrio" significa poter scegliere e intraprendere un certo cammino.

Una persona che non sceglie e non ha obiettivi, è una persona "morta", "paralizzata".

Spesso sono altri che scelgono per lui.

E' importante nella vita scegliere e assumersi le proprie responsabilità.

E' meglio fare una scelta sbagliata, che non fare nessuna scelta.

Tutto ciò, rientra nel "libero arbitrio", nella scelta!



[SM=x1061970]


[Modificato da parliamonepino 11/08/2008 13:48]



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Re: Re: Re: Re:
parliamonepino, 11/08/2008 13.48:




Qui entriamo in un discorso più complesso!



Qui...dove???Nella domanda che ti ho fatto io e alla quale non hai risposto?


Il "libero arbitrio" significa poter scegliere e intraprendere un certo cammino.

Una persona che non sceglie e non ha obiettivi, è una persona "morta", "paralizzata".

Spesso sono altri che scelgono per lui.

E' importante nella vita scegliere e assumersi le proprie responsabilità.

E' meglio fare una scelta sbagliata, che non fare nessuna scelta.

Tutto ciò, rientra nel "libero arbitrio", nella scelta!


[SM=x1061970]






Sono daccordo con quello che dici, ma ho l'impressione che tu voglia sviare il discorso...

[SM=x1061919]





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11/08/2008 14:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
kelly70, 11/08/2008 14.05:




Sono daccordo con quello che dici, ma ho l'impressione che tu voglia sviare il discorso...

[SM=x1061919]





Ci sono domande a cui è bene rispondere subito, domande a cui è bene rispondere in seguito e domande a cui non rispondere.

[SM=x1061920]







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11/08/2008 14:28
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
parliamonepino, 11/08/2008 14.22:



Ci sono domande a cui è bene rispondere subito, domande a cui è bene rispondere in seguito e domande a cui non rispondere.

[SM=x1061920]







Caro Pino,
l'ultima cosa che voglio è mettermi a polemizzare con te.
Sono certa che hai capito benissimo il senso delle mie osservazioni.

[SM=x1061969]


Ciao
Kelly





La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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