Tradimento ideologico

=omegabible=, 27/07/2008 13.09:

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Anche io feci le stesse tue considerazioni verso il cattolicesimo romano,che sotto l'aspetto dottrinale è anche peggio.

Si sa, la libertà ha un costo!!!!

L'abbiamo pagata tutti e due, non abbiamo più debiti.

Con affetto

omega

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parliamonepino, 27/07/2008 9.48:

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Per molto tempo, la mia convinzione è stata quella di essermi sentito tradito ideologicamente, parlo dell'esperienza ventennale come testimone di Geova.

Mi sono interrogato profondamente, tentando di scoprire chi sono in realtà e cosa voglio.

Sono stato veramente tradito?

Chi mi ha tradito, la mia scelta, o la religione?

Quali delle due mi hanno tradito?

Che cosa, in realtà, è stato tradito?

Per cui, ho tentato di rispondere ai miei interrogativi, cercando la mia vera identità, così avrei trovato la risposta.

Con il tempo, dopo aver esaminato a fondo i miei "sotterranei" più profondi, ho scoperto che quello che consideravo un evento traumatico, una esperienza dolorosa, è stato un periodo della mia vita che sono stato io a desiderare.
Ora dovevo trasformare quel periodo come un'occasione di crescita, di evoluzione interiore, che possa approdare alla mia realizzazione personale. E così è stato!

La rivalsa, la vendetta, il rendere “pan per focaccia”, non è proprio il modo con cui si può ripristinare un buon livello di consapevolezza, da cui costruire il proprio benessere. Anzi, è un modo con cui si può perpetuare quel senso di "tradimento" che abbiamo dentro, perché ad ogni offesa ne corrisponderà inevitabilmente un’altra, innescando una reazione a catena. E così è stato!

L'indagine rivolta verso il nostro essere, ci aiuterà a darci quelle risposte adeguate e volte a raggiungere i nostri obiettivi personali, con buona pace e serenità. E' sufficiente essere animati da buone intenzioni.

Saluti
Pino

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Jon Konneri, 27/07/2008 13.43:

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Non a caso te ne sei andato , si vede che il Signore in qualche modo cerca di farti capire che non era la giusta strada , ti auguro che ti illumini sulla retta via, non pretendo che vai nel cattolicesimo ma che fai un buon discernimento sulle scritture

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Jon Konneri, 27.07.2008 13:23:

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Il problema è che tu sei rimasto nell'ignoranza verso il cattolicesimo
te ne sei andato senza approfondire se veramente era la verità .
OTTUSO.

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parliamonepino, 27.07.2008 14:04:

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E' quello che mi disse, tempo fa, anche il mio amico don Battista Cadei!

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Claudio Cava, 27/07/2008 14.06:

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ILLUSO

E schiavo.

Tu non sai neanche cosa sia, quella liberta' di cui parla Omega e alla quale io ho consacrato la mia vita sotto ogni aspetto.

Prova a riflettere un attimino.

Lui credente straconvinto che si basa proprio su quelle Scritture di cui vai tanto cianciando.

Io ateo fino all' ultimo neurone.

Alla faccia di tutto cio' che falsamente e strumentalmente viene messo in giro su noi atei io considero lui uomo libero mio pari al 100%.

Omega crede in cio' che secondo lui e' parola di Dio.

Ma non e' tanto allocco da credere nei padroni delle coscienze.

RIFLETTI


Ciao
Claudio

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parliamonepino, 27/07/2008 14.27:

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Un giorno, Saro Leone, mio grande amico, mi presentò, durante una cena a casa sua, don Battista Cadei e mi disse che era suo amico.

All'epoca, don Battista, era Direttore di un giornale "Papa Giovanni XXIII", a Bergamo. Un giorno, andammo a trovarlo. Don Battista faceva ancora l'insegnante di greco e aveva già scritto una decina di libri.
Ma ci fu una cosa che mi colpì in modo particolare. Un uomo di colore, Tommy, fu investito da un'automobile, fece diversi mesi di ospedale, era sposato con una bergamasca e avevano un figlio.
Tommy era di fede musulmana.
Don Battista lo aiutò, poi chiese a Saro di aiutarlo ad aiutare questa persona che, nonostante fosse un gigante, non poteva più fare lavori "pesanti".
Sarò gli insegnò a fare dei quadretti di legno di sua invenzione. Gli fece mettere in piedi un laboratorio, poi lo portò dai suoi clienti e gli fece vendere molti quadri. Con il tempo, Tommy, si comprò una casa a Bergamo e una a Parigi. Rimase musulmano. Considerava Saro come suo padre. Diventai molto amico di questo "gigante". Andò, in seguito a vivere, con la moglie a Parigi.
Quando Saro morì, venne al funerale e si sedette in prima fila in Chiesa, mentre Don Battista celebrava le funzioni per l'amico Saro.
In Chiesa c'erano evangelisti, atei, dianetici, "nemici", testimoni di Geova in incognita, una famiglia di albanesi, rumeni, polacchi e non so quanti altri.
Ecco cosa ho imparato da questi due amici, il rispetto verso tutti gli uomini.
Mi sento molto piccolo, di fronte a due giganti di questa statura umanistica.

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