Setta in una grotta da cinque mesi "Il mondo finirà". Morte due donne
Credo che Bradipo si riferisse a questa setta
ROMA - Da cinque mesi sono chiusi in una grotta a Penza nella Russia centrale, qualche centinaio di chilometri da Mosca. Attendono la fine del mondo prevista per il 27 aprile, giorno della Pasqua ortodossa. Sono barricati in un cunicolo freddo e buio insieme ai loro figli, indottrinati da un santone che si fa chiamare svjatoj Pjotr, nuovo san Pietro. E che ha scelto di restare in superficie.
Erano in 29 all'inizio dell'avventura, poi un gruppetto è riemerso terrorizzato, più che dalla fine del mondo, dalle frane che sono seguite all'inizio del disgelo. Ieri uno dei membri della setta millenaristica che ha preferito uscire dal rifugio, ha riferito che due donne sono morte durante il ritiro. "Tamara è morta di cancro; l'altra fedele, una donna bielorussa, è crollata durante il digiuno. Le abbiamo sepolte nella grotta".
Nel rifugio restano in undici: alcuni di questi sono bambini. A farli uscire non è riuscito neppure il loro leader, Pjotr Kuznestov, che nella grotta non ha mai messo piede. Accusato di propaganda dell'odio religioso, da qualche settimana è rinchiuso in un ospedale psichiatrico per un trattamento medico dopo che ha tentato il suicidio sbattendo la testa contro un ceppo di legno. Sembra che soffra di schizofrenia e, in passato, ha dormito quattro mesi in una bara. La Polizia lo ha accompagnato all'imboccatura del rifugio ma dall'interno, i suoi seguaci hanno risposto esplodendo colpi di pistola contro gli agenti.
"Minacciano un suicidio di massa", spiega un funzionario governativo. "Dicono che si daranno fuoco con il cherosene che si sono portati in grotta per alimentare le stufe. Preferiamo non intervenire con un blitz". Il ricordo corre a quell'aprile del '93 quando carri armati federali invasero la fattoria di un santone nel Texas, a Waco, dove si erano raccolti un centinaio di accoliti della setta Davidiana Avventista. Furono sparate bombe lacrimogene e un serbatoio di gas prese fuoco. Morirono arsi vivi 78 fedeli tra cui 18 bambini.
La Chiesa ortodossa ha preso le distanze dalla setta millenaristica. Il Patriarca di Mosca Alessio II ha inviato un messaggio ai seguaci di svjatoj Pjotr perché la smettano di "credere agli pseudopredicatori che spaventano annunciando la fine del mondo". Il "numero due" del Patriarcato, il metropolita Kirill di Smolensk fa risalire le istituzioni delle sette in Russia alla mancanza di cultura religiosa dopo decenni di ateismo: "Il tema religioso viene strumentalizzato. Qualcuno lo utilizza per fini privati, per neutralizzare le proprie fobie malsane. La setta di Penza - ha detto il metropolita - è l'esempio lampante di ciò che può accadere in un Paese e in una società se sono private dell'istruzione religiosa".
Pjotr Kuznestov, il nuovo san Pietro, è un architetto di 43 anni che proviene dalla Bielorussia. Si è trasferito nel villaggio vicino alla grotta, non più di due anni fa ma subito è riuscito a crearsi un gruppo di accoliti che crede fermamente nelle sue profezie. Per i seguaci della "Vera chiesa ortodossa russa", ogni comodità - il denaro, la tv, le auto e persino il codice a barre sui prodotti - sono opere del demonio. Ai bambini è vietato andare a scuola. Vivono da novembre nella grotta vicino alla chiesa che utilizzavano per radunarsi e ascoltare le parole del loro santone. Nel rifugio si sono trascinati stufe, coperte, candele e cibo. Alcuni sfiatatoi consentono il ricambio dell'aria. La temperatura esterna è ancora rigida ma all'interno della grotta sembra ci siano 17 gradi. All'esterno della caverna, la polizia ha allestito un posto di pronto soccorso. Tutto è pronto per accogliere gli evacuati mentre nell'ospedale psichiatrico dove è ricoverato, il loro santone trascorre le notti intonando, in un'incomprensibile "lingua sacra", canti che annunciano la fine del mondo.
Fonte
Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal