Sabato scorso ho ricevuto la visita di due anziani dei Testimoni di Geova.
Abbiamo trascorso insiemo molto tempo, discusso in tutta serenità delle Scritture, della loro interpretazione, delle nostre differenti vedute.
Ci siamo confrontati con abilità, amorevolezza, pazienza e preparazione da ambo le parti.
Un rapporto cristiano, adorno di mitezza e accettazione.
E' stata un' esperienza piacevole.
Ho visto fede e sincerità, e amore per il dialogo e la conoscenza.
Certo con tutti i limiti che la WTS impone.
Non avevano alcun obbligo di venire ad aprire un dialogo.
Certo proponevano un rientro alle condizioni dell'Organizzazione.
Ma non c 'è stata nessuna alterazione emotiva, nessuna accusa, nessun accenno alla loro superiorità nel discernimento o nella conoscenza.
Per la prima volta, ho potuto discutere da pari a pari.
Nemmeno una briciola di disappunto nello sguardo.
Nessuna presunzione ma un' evidente umiltà che ha facilitato lo scambio e l' esposizione delle diverse vedute.
Niente a che vedere con l' atteggiamento di alcuni che si sono affacciati in queste pagine di recente.
Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che, indipendentemente dall' atteggiamento del vertice, i singoli possono rapportarsi mettendo alla luce la loro fede od il loro atteggiamento personale in modo costruttivo o distruttivo.
Dipende molto dalla spinta che anima il cuore.
Il sincero cristiano, indipendentemente dai suoi legami con una struttura gerarchica o assolutista che limita il suo viaggio verso la realizzazione spirituale, si distingue sempre.
Non ho ravvisato mai la minima appartenenza interiore al Cristo, in coloro che hanno fatto scempio in queste pagine.
Questa è la loro condanna.
E contro questa non hanno speranze.
Con affetto,
[Modificato da nikitha 20/09/2007 20:41]
Marina