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Moneta e chip; Dio o Cesare?

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2007 14:38
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27/08/2007 21:17
 
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<<Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio>>!!!

Questa è una frase di Gesù citata, per secoli, da molti, con varie interpretazioni, a volte, facendone uso e consumo per sostenere e dare forza alle proprie convinzioni.
C’ è un potere Istituzionale, umano e temporale; c’è un potere divino, spirituale e atemporale.
Le parole di Gesù sul tributo a Cesare assumono un significato completamente diverso se si ha l'onestà di non estrapolarle dal contesto in cui vennero pronunciate.
In quell’epoca, lo scopo dei farisei e degli erodiani era quello di screditare, davanti alle folle, la figura del Cristo.
La trappola che escogitarono, per mettere Gesù in difficoltà, era, praticamente, perfetta.
Alla domanda se “era lecito o no pagare il tributo a Cesare”, qualunque risposta avrebbe dato Gesù sarebbe stata a favore dei suoi nemici.
Gesù decide di dare una risposta che non avrebbe intaccato la sua integrità e che fosse a favore della verità.
Gesù chiede che gli si mostri una moneta, subito, un fariseo, gliene mostra una dal palmo della sua mano.
Gesù non tocca la moneta e chiede di chi era l’effigie marcata, <<di Cesare!>> fu la risposta corale.
L’iscrizione della moneta dava risalto al culto pagano del divino Augusto, pontefice massimo.
Gesù, con la sua frase, non dice ai farisei di pagare l’imposta, le tasse, ma di renderla al suo legittimo proprietario.
Mi spiego meglio, l’imposta è un contributo che si rende allo Stato, non è la restituzione di qualcosa. Gesù non prende posizione sul tributo da pagare, dice di restituire la moneta al suo possessore, il divino Cesare.
Gesù non incitò a pagare le tasse, la cosa non lo riguardava, anzi disse: «date a Dio ciò che è di Dio», ordinò di compiere azioni che onoravano Dio.
Per cui, il potere assoluto è dato a Dio ed alla sua Parola.
L’uomo non è una moneta, neanche il chip è una moneta, la moneta è di “Cesare”, è un mezzo per sopravvivere.
Quello che conta è il servizio che rendiamo a Dio, se siamo credenti e a noi stessi se non lo siamo.



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27/08/2007 22:02
 
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Re x Pino
Ho notato una piccola imprecisione nella citazione scritturale.
Mc.12:17 dice "Rendete a Cesare.....e non date a Cesare"
Questa precisazione aumenta ancor più la pregnanza del tuo post.!!!
Abbraccio teologico.
omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]
[Modificato da =omegabible= 27/08/2007 22:07]
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27/08/2007 23:35
 
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Re: Re x Pino
=omegabible=, 27/08/2007 22.02:

Ho notato una piccola imprecisione nella citazione scritturale.
Mc.12:17 dice "Rendete a Cesare.....e non date a Cesare"
Questa precisazione aumenta ancor più la pregnanza del tuo post.!!!
Abbraccio teologico.
omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]




Norby, sei un osservatore lucido e acuto.
Hai un raffinato intendimento teologico.
Infatti, la tua precisazione è la "ciliegina sulla torta".
Gesù intendeva dire, in effetti, che la "moneta" fosse restituita a Cesare e non data, restituita al suo proprietario, in quanto la "moneta", il "denaro" non meritano il nostro amore ma solo la possibilità di assicurare il "nostro pane quotidiano".
Cristo ha spostato l'attenzione di quei "provocatori" verso Dio, la "moneta" l'ha lasciata nel palmo della mano del fariseo.

Un abbraccio esoterico
Pino


[SM=x1061958] [SM=x1061964]



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28/08/2007 22:09
 
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RENDETE A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE E A DIO QUEL CHE E' DI DIO ...

Chissà se "Cesare", oggi, vuole solo la moneta?

E' sufficiente rendergli solo la moneta?

Qualè il dritto e il rovescio di questa frase?

A "Cesare" la moneta e a Dio tutto il resto?



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06/09/2007 17:27
 
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Re:
parliamonepino, 27/08/2007 21.17:

<>!!!

Questa è una frase di Gesù citata, per secoli, da molti, con varie interpretazioni, a volte, facendone uso e consumo per sostenere e dare forza alle proprie convinzioni.
C’ è un potere Istituzionale, umano e temporale; c’è un potere divino, spirituale e atemporale.
Le parole di Gesù sul tributo a Cesare assumono un significato completamente diverso se si ha l'onestà di non estrapolarle dal contesto in cui vennero pronunciate.
In quell’epoca, lo scopo dei farisei e degli erodiani era quello di screditare, davanti alle folle, la figura del Cristo.
La trappola che escogitarono, per mettere Gesù in difficoltà, era, praticamente, perfetta.
Alla domanda se “era lecito o no pagare il tributo a Cesare”, qualunque risposta avrebbe dato Gesù sarebbe stata a favore dei suoi nemici.
Gesù decide di dare una risposta che non avrebbe intaccato la sua integrità e che fosse a favore della verità.
Gesù chiede che gli si mostri una moneta, subito, un fariseo, gliene mostra una dal palmo della sua mano.
Gesù non tocca la moneta e chiede di chi era l’effigie marcata, <> fu la risposta corale.
L’iscrizione della moneta dava risalto al culto pagano del divino Augusto, pontefice massimo.
Gesù, con la sua frase, non dice ai farisei di pagare l’imposta, le tasse, ma di renderla al suo legittimo proprietario.
Mi spiego meglio, l’imposta è un contributo che si rende allo Stato, non è la restituzione di qualcosa. Gesù non prende posizione sul tributo da pagare, dice di restituire la moneta al suo possessore, il divino Cesare.
Gesù non incitò a pagare le tasse, la cosa non lo riguardava, anzi disse: «date a Dio ciò che è di Dio», ordinò di compiere azioni che onoravano Dio.
Per cui, il potere assoluto è dato a Dio ed alla sua Parola.
L’uomo non è una moneta, neanche il chip è una moneta, la moneta è di “Cesare”, è un mezzo per sopravvivere.
Quello che conta è il servizio che rendiamo a Dio, se siamo credenti e a noi stessi se non lo siamo.




Caro Pino.

Sono sicuro che gradualmente, se avrai la costanza di approfondire il tema moneta, un giorno ne comprenderai la natura stessa.

Ti rilascio questo link.

Le parole di satana


Enrico Frassinetti


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06/09/2007 17:55
 
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Ho letto l'articolo tutto d'un fiato. Impressionante e chiarissimo.



---------------------------------------------------------
"Mi chiamo Massimo e avrò la mia vendetta.
In questa vita o nell'altra."
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07/09/2007 10:43
 
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Re:
genesis2000, 06/09/2007 17.55:

Ho letto l'articolo tutto d'un fiato. Impressionante e chiarissimo.




[SM=g27988]


Vedrai cose ancor più impressionanti di queste......... FIDATI!


Ciao a presto.

Enrico Frassinetti
07/09/2007 12:07
 
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Chissa',forse ho fatto bene quando tolsi i soldi dalla mia banca per comprare un terreno! Bene o male che vada a livello mondiale,il terreno mi rimane mentre i soldi no,prima o poi,in caso di una crisi "all'argentina",i soldi te li bloccano definitivamente (e non penso che ti espropriano anche il terreno o la casa)!

Anche se con ina eventuale crisi "all'argentina" i beni immobili scendono di valore fino ad arrivare a zero,per lo meno sono beni tangibili che rimangono!
[Modificato da pcerini 07/09/2007 12:08]
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07/09/2007 14:35
 
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Re:
pcerini, 07/09/2007 12.07:

Chissa',forse ho fatto bene quando tolsi i soldi dalla mia banca per comprare un terreno! Bene o male che vada a livello mondiale,il terreno mi rimane mentre i soldi no,prima o poi,in caso di una crisi "all'argentina",i soldi te li bloccano definitivamente (e non penso che ti espropriano anche il terreno o la casa)!

Anche se con ina eventuale crisi "all'argentina" i beni immobili scendono di valore fino ad arrivare a zero,per lo meno sono beni tangibili che rimangono!



Questo è vero, ma dal punto di vista economico, in quei casi, solo i terreni avranno molto ma molto più valore interscambiabile, in confronto a quello degli immobili.
Il motivo è che un immobile, (lo dice lo stesso termine) è un capitale fermo, che non frutta nulla di proprio, mentre il terreno porta frutti.
Paradossalmente, un terreno agricolo, che oggi vale molto di meno delle proprietà immobiliari, in caso di piena recessione prolungata, prenderebbe molto più valore.

Considerando che i bisogni primari, li soddisfa solo il terreno coltivato, credo molto più logico e da ricercare e l'avere terreni agricoli, invece che case e proprietà immobiliari.

Il consiglio che dò e che se avete l'opportunità oggi di acquistare ed investire, fatelo, ma comprando terreni agricoli e non case, ed ancor peggio, con mutui bancari.


Con affetto e stima.

Enrico Frassinetti


[Modificato da ALPHACLUB 07/09/2007 14:38]
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