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Non dirlo a nessuno...
Pino Nicotri, scrittore e giornalista
martedì 24 luglio 2007
"La Bibbia finisce in Tribunale" era il titolo di un articolo pubblicato su Il Venerdì di Repubblica il 3 novembre 2006.
Il processo si svolge presso il Tribunale di Roma contro la Cei, contro 26 Case editrici della Bibbia-Cei e contro il Ministero dell'Istruzione, promosso da un editore scolastico (Editing & Printing) per "manipolazione e incostituzionalità della Bibbia-Cei".
Ma qual è l'antefatto?
La Editing & Printing, nell'approntare la pubblicazione della Bibbia-Cei per l'ora di religione (Riforma Moratti 2003), riscontrava che numerosi brani sono stati volutamente deformati, cancellati o aggiunti in relazione alle precedenti Bibbie ufficiali della Chiesa cattolica.
E non solo.
La Bibbia, in quanto testo di formazione scolastica, contiene tantissimi brani in contrasto con le norme e i principi costituzionali, lì dove "approva e ordina lo stupro, l'infanticidio, la legittimità della schiavitù, la pena di morte, la guerra civile e religiosa, la sottomissione della donna, la morale della maledizione, lo sterminio, la lapidazione e altri delitti…" (100 brani depositati nell'atto di citazione dall'editore).
Leggete e vedrete.
Dopodiché, la E&P ha dovuto bloccare il suo piano editoriale (L. 47/1948 e L. 633/1941) e ha citato in giudizio la carovana di 28 convenuti per "manipolazione e incostituzionalità della Bibbia Cei".
La faccenda mi ha incuriosito.
Ed ecco, allora, che ho contattato la Casa editrice E&P.
Una segretaria mi ha risposto affabilmente: "Il nostro portavoce è su Internet".
E cioè? Ho domandato.
E lei candidamente, è il sito utopia.it
Indi, mi sono immerso nel web.
E lì ho capito che il processo è in una fase delicata. Ho capito che è prossima la quarta udienza e si sta per giungere a decisioni importanti.
Nelle pagine del sito ho trovato 700 antinomie e 70 manipolazioni bibliche, ho trovato le certificazioni sulla pena di morte nel Vangelo, nell'Antico Testamento e nel catechismo attuale. E tante altre cose che non sapevo sulla Bibbia. Ma soprattutto ho trovato il testo della comparsa della Cei e degli altri convenuti in Tribunale.
Io non debbo esprimere un giudizio, ma un breve appunto me lo dovete concedere. La Cei e i coeditori si difendono asserendo che la Bibbia "non è libro di testo adottato né adottabile" per l'ora di religione. Si difendono rintanandosi, come se annusassero di non poter scagionare la Bibbia Cei. Questo è paradossale!
In verità, la Bibbia Cei è già adottata come testo scolastico. È sufficiente visitare il sito delle adozioni scolastiche (A.I.E.) ove si trovano diversi editori che da un anno già pubblicano e già vendono la Bibbia per la scuola, con tanto di nulla osta della Cei. Parimenti, è nell'elenco dei libri di testo adottati da centinaia e centinaia di scuole.
Ebbene, essendo in rete i primi atti del processo, possiamo scommettere che dopo il deposito delle memorie, dopo la replica alle domande e dopo l'ammissione delle prove (art. 183 cpc) saranno fruibili tutti gli altri documenti giudiziari. E allora ci sarà un vero e proprio "quarto processo in rete". Dove noi saremo i giudicanti, a prescindere dal verdetto del Tribunale, del Tar o della Corte Costituzionale.
La partita in gioco è rilevante, molto più di quanto si possa immaginare. Dopo il processo a Galilei, il duello sembra quasi epocale. Ma, ora, tutto è ribaltato… La Cei è la parte convenuta…
La sacrale dottrina è "sotto inquisizione" per reato giudiziario e morale sulla legge civile dello Stato italiano. Il pensiero laico accusa il "pensiero assoluto" di "misero relativismo". Guarda in silenzio gli atti del processo
(
www.subarchivio.it/tribunalebibbia/citazione.htm )
, senza parlarne troppo in giro.
Almeno, per ora...