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L’Avallo di Troia
Scritto da Alteredo
martedì 07 agosto 2007
…per un “Grande Centro” che nasce già pieno di gran figli di…
Da una parte Via Arenula 70. Dall´altra Circonvallazione Aurelia 50. Il ministero della Giustizia e la sede della Cei. Lì negli ultimi giorni di luglio si sono dati appuntamento molti dei leader "moderati". Di centrodestra e di centrosinistra. Pier Ferdinando Casini, Savino Pezzotta, Gerardo Bianco sono saliti nello studio di Clemente Mastella. Per rispolverare l´aspirazione coltivata da molti dal ´94 ad oggi: ricostruire un "grande centro". Un progetto che secondo i diretti interessati starebbe prendendo corpo. Anche grazie ad una sorta di avallo della Chiesa.
(tratto da un articolo di Claudio Tito pubblicato su Repubblica di martedì 7 agosto 2007, a pagina 10)
Eccoli lì, nascosti e stipati nella pancia gonfia della Cei, pronti a sbucare furtivi nel cuore della notte dall’orifizio posteriore di qualche cardinale per assaltare il bipolarismo e sclerotizzare, pardon “clericalizzare” (ancor di più, se ce ne fosse bisogno), il sistema politico italiano.
Sono loro, i quattro cavalieri dell’apocalisse: Casini, Pezzotta, Bianco e Mastella. Ora hanno anche l’avallo di Santa Madre Chiesa, che dal Family Day in poi sembra non voler smettere di nitrire.
Nascosti per tre lustri nei due poli a covare vendetta e pianificare nuove teocrazie, hanno fatto finta di tirarsi indietro, poi hanno mandato avanti Ruini e Bagnasco come battistrada, travestiti da regalo per noi poveri ottimisti troiani…
E ora che stanno per uscire dall’Avallo, non ce ne sarà più per nessuno.
Commenti (1)
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scritto da Tiziana, agosto 08, 2007
8/8/07 – Spengono le luci, tacciono le voci e nel buio senti sussurrar… prego vuol ballare con me? Grazie, preferisco di no…
A Roma c’è una piazzetta deliziosa con al centro una bella fontana poggiata su quattro tartarughe con delfini che soffiano l’acqua. Lord Byron, che per un periodo della sua vita fu a Roma, abitava davanti alla fontana e scriveva “notte, fontana con delfini, inquietanti presenze”. Oggi in piazza Mattei c’è la sede romana della Fondazione per il Sud presieduta da Savino Pezzotta che, dopo il grande successo del Family Day, prova a dare corpo a un partito di riferimento per i supercattolici. E così, come ai tempi di Lord Byron, ecco che la piazzetta si ripopola di inquietanti presenze: il fondatore di Sant’Egidio Riccardi, gli udc Cesa, Casini e Baccini, Clemente Mastella, i margheriti Enzo Carra, Gerardo Bianco e Alberto Monticone.
Pezzotta è il simbolo che i cattolici hanno scelto per avere una rappresentanza in politica, e una forte legittimazione gli viene dalla rivista Formiche, che dedica il numero di agosto a Fede e politica. Nell’introduzione, affidata al patriarca di Venezia Angelo Scola, si legge: “lo Stato non può essere indifferente ai valori della tradizione prevalente cui esso fa storicamente riferimento”. Si riferisce al cattolicesimo ovviamente.
Il mondo supercattolico che gira intorno a Pezzotta ha un formidabile collante, che è quello di collocarsi fuori dai due poli tifando per una riforma elettorale alla tedesca, che gli consentirebbe di formare una terza punta e essere l’ago della bilancia in un eventuale governo. La prossima uscita del popolo del Family Day è prevista per il 13 ottobre, giusto 24 ore prima delle primarie.
Chissà se Pezzotta in queste ore sta pensando alla Polonia. Nessuna analogia con quel paese e il nostro, ma certo la politica di conservatorismo, razzismo, omofobia, antisemitismo cattolico di preti vicini ai gemelli terribili (vedi 28/7), ha portato rapidamente quel governo allo sfascio e a probabili elezioni anticipate. La scelta conservatrice fatta dalla Polonia tre anni fa ha retrocesso il paese di vent’anni. La scelta di Pezzotta potrebbe essere anche peggiore. Tiziana Ficacci,
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