Anche se quest'articolo mi lascia perplessa, per ovvie ragioni, penso che per fare certe cose non ci si puo improvvisare ''giustizieri della notte'' ci vanno persone preposte, preparate,
ma,,,
Forse mauriF dovrebbe dedicarsi come questo Padre alla ''caccia grossa'', invece di rompere i maroni ogni volta agli omosessuali, oppure potrebbe dedicarsi di piu ai baci
chissà che non gli ho dato un idea
sapete a volte si scherza ''duro''
però mi piacerebbe capire quest'avversione di mauri caratterizzata dal buttarsi a capofitto con la pedofilia ogni qualvolta si tocca l'argomento omosessualità, dopo aver superato le prime ostilità, le seconde reazioni di rabbia, ora vorrei che ci spiegasse perchè si comporta così
Mauri, perchè ostali la nostra amicizia, perchè rifiuti ogni dialogo non pregiudizievole?, perchè dobbiamo stare attenti ad ogni virgola, perchè non abbandonare le difese e bac...abbracciarci
suvvia non essere timido
ti voglio bene
a parte gli scherzi apri il tuo cuore e probabile che io sia la persona piu adatta a capire la tua avversione particolare, che ne sai?
perchè non mi provi?
torniamo all'articolo và prima che mi commuovisco.
Cyber-guerra al pedofilo virtuale
Oltre la morale, ma con la fedina pulita, il maniaco vive braccato grazie al successo dell'iniziativa informatica di un padre
NEW YORK
Pedofilo dichiarato, Jack McClellan gestisce alcuni blog nei quali pubblica immagini di bambine e rivendica il diritto degli adulti ad avere contatti con loro. E nessuno può impedirglielo, a termini di legge: ha la fedina pedina immacolata, ammette senza remore (anche in tv, essendo diventato un personaggio ma suo malgrado) la sua attrazione ma giura di non aver mai avuto rapporti sessuali con minori. Si muove oltre i confini della morale, non fuori dai Codici.
Jack fa paura a molti genitori, ma di riflesso ha iniziato ad avere paura da quando la sua vicenda è diventata un caso nazionale. A metterlo alla berlina è stato un genitore, Ron Tebo. Tebo ha dichiarato una «cyber-guerra», come spiega nell’homepage, registrando il dominio web jackmclellan.com: un sito «anti Jack», ispirato anche dalla sua esperienza passata di vittima di pedofilo.
Tebo, «webmaster di professione», ha scoperto l’attività di McClellan ad aprile. Ha deciso di combatterlo sul suo terreno, cercando di «reindirizzare il traffico Internet» dal sito pedofilo sul suo, grazie all’utilizzo del nome del pedofilo. Il risultato sul piano informatico è incerto, quello mediatico un successo.
McClellan ha dovuto lasciare lo Stato di Washington ed è andato a vivere in California, ma la sua fama l’ha accompagnato grazie alla cyber-guerra di Ron e vive braccato. Da gruppi di genitori che segnalano i suoi spostamenti via chat, e dai cronisti sulle sue tracce da quando il New York Times alcuni giorni fa ha rilanciato il suo caso.