Scritto da: Max Cava 09/07/2007 21.39
Appunto, quando si comincia ad essere persona?
La scienza non ha risposta. Quindi? Quindi non avendone risposta deve tenere in considerazione l'individualità dell'organismo.
L'individualità nell'organismo lo si ha a partire dallo zigote.
Quindi...la scienza ha il dovere etico di considerare persona lo zigote stesso.
Con calma... prima hai scritto che l'unica cosa di cui essere sicuri al 100% é: Penso quindi esisto. Il resto può essere illusorio. Uno zigote, pensa? Se la risposta é no, dire che sia un esere umano a tutti gli effetti é altrettanto illusorio....
Una domanda, pensi che io sia a favore dell'aborto? Se lo pensi, devo darti una grossa delusione.
Il problema è che scientificamente non si può dire che non sia cosciente già lo zigote stesso.
Quindi, in assenza di tale certezza, bisogna considerarlo cosciente.
Non ci si può permettere di rischiare di considerarlo non cosciente.
Non mi interessano le opinioni personali, quanto l'argomento che stiamo trattando.
Non sono d'accordo, se metti paura al tuo asciugacapelli (cosa che fai ogni volta che lo prendi in mano
) il flusso di elettroni non aumenta di un millesimo.
Se é plausibile pensare che ci si trovi di fronte ad un EFFETTO, perché non dovrebbe esserlo il presupposto che la CAUSA che lo genera non sia nello stesso posto?
Esclusivamente perchè il meccanismo dell'asciugacapelli è assai più semplice.
Non ha sensori ma esclusivamente un'interruttore on-off.
Se vai a prendere il singolo neurone...alla fine non è tanto diverso.
I meccanismi di depolarizzazione della membrana utilizzano neurotrasmettitori per dare il comando di depolarizzazione.
Riguardo alla seconda domanda:
perchè le zone cerebrali che si depolarizzano è come se venissero concertate contemporaneamente.
Non parte tutto da un singolo neurone per poi diffondersi agli altri neuroni...
E' come quando un pianista schiaccia i tasti del pianoforte per comporre un accordo...
Li schiaccia tutti assieme.
Ecco, si osserva questo...depolarizzazioni che partono da zone cerebrali in maniera contemporanea.
C'è chi ha ipotizzato che tale concertazione sia dovuta a microvibrazioni dei neuroni che, tutti assieme, compongono la nostra individualità.
Il problema è che di microvibrazioni non ce n'è nemmeno l'ombra.
L'unico fenomeno osservabile è la depolarizzazione delle membrane dei neuroni.
Nessun organulo atto a tramsissioni che esulino dal contatto sinaptico.
Indipercui, materialmente, non si può isolare l'individualità o la coscienza di una persona.
Una risposta vera non la dà neanche questo articolo. Da quello che ho capito, o cambiamo le leggi della fisica o dobbiamo avere fede. Penso però che se mi mettessi a cercare, con ogni probabilità troverei 10 articoli che dicono il contrario.
Opinioni personali...
Caro Mauri, trovo un tantino antipatico il fatto che ogni volta che abbiamo una discussione, tu mi citi quell'articolo o questa scrittura. Sinceramente, a me interessa ciò che pensi tu e non quello che pensa chi lo fà per te. Detto senza malizia alcuna.
Mi dispiace ma non sono abituato a separare le argomentazioni in "ciò che viene da me e ciò che viene da qualcun altro".
Per me l'argomentazione è argomentazione.
In ogni caso mi sembra che ne stiamo discutendo.
Come studiare scientificamente un sentimento? Perché secondo me la nostra coscienza questo é, un sentimento, e come tale, soggettivo. In qualcuno molto marcato, in altri meno. Altri ancora la coscienza non l'hanno proprio. Quindi, come spiegare?
Chissà, forse ci sono più vicino di quanto immaginiamo entrambi.
Ciao
Non confondiamo il termine coscienza (non fare quello...non fare questo...questo è male, dovresti fare così) con il termine "coscienza" inteso scientificamente.
Per "coscienza" si intende "l'io penso", quella persona che sono IO e che vede in prima persona il mondo che lo circonda.
Relegare la coscienza ad un "sentimento" mi sembra cosa alquanto riduttiva.
Ciao
Mauri
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)