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  16/05/2007 09:49 | |
Cari amici,
Prima di tutto ringrazio ogni singola persona che mi ha dimostrato affetto, amore e solidarietà per la mia vicenda personale che, in questi giorni, mi ha tenuto lontano dal mondo virtuale.
In particolare, da venerdì 11 maggio, si era creata una forte tensione, dovuta principalmente dai risultati della risonanza magnetica fatta il 3 maggio da mio figlio per un problema cardiaco.
Il referto era chiaro, la dilatazione del bulbo aortico era marcata, avendo superato il limite consentito, per cui, ieri, mentre ci recavamo a San Donato Milanese, il nostro animo era pronto a sentire le fatidiche parole: "Dobbiamo fare l'intervento chirurgico!".
Come siamo arrivati, dopo aver sbrigato le formalità, io, mio figlio, la sua fidanzata e la mia ex moglie, attendiamo in una saletta, di essere ricevuti.
Finalmente ci chiamano e, dopo aver esaminato il rapporto della risonanza magnetica, il cardiologo che segue Michele da 12 anni, sbianca in volto, fa chiamare il cardiochirurgo e ci rivela la sua preoccupazione.
L'atmosfera ci aveva paralizzato tutti, per la gravità delle parole del dottore che dichiara l'urgenza di un secondo intervento per inserire una valvola meccanica.
Poi, dopo aver esaminato, con più attenzione, i documenti che avevamo portato, il cardiologo comincia a notare delle incongruenze che subito non erano saltate all'occhio.
Col cuore in gola assisto all'esame dell'eco-color-doppler ed alla verifica di altri dati.
Dopo interminabili momenti, il cardiologo, con il volto più sereno, ci informa che c'è stato un errore, che la situazione era invariata e che l'intervento poteva aspettare.
La dilatazione non era 58 mm come diceva il referto, ma tra 51 e 52, quindi, sotto la soglia dei 55 mm.
L'emozione è stata la stessa di quando ti dicono che hai un tumore maligno e poi, 4 giorni dopo, ti dicono: "ci siamo sbagliati!".
Cari amici, mi rivolgo, in particolare, a chi ha dei figli, non vi dico l'emozione che abbiamo passato.
Al ritorno, cantavamo in macchina e i nostri visi erano sorridenti per lo scampato pericolo.
Cari amici, torno a ringraziare voi tutti per le telefonate che ho ricevuto, per gli sms sul telefonino, per le mail private piene di affetto, grazie, mi hanno dato molto conforto.
Persino coloro, con cui avevo avuto qualche alterco, mi hanno mostrato solidarietà e amore cristiano.
Ieri sera, mio figlio, mi ha detto: "Papà, oggi abbiamo imparato una grande lezione! Non bisogna mai arrendersi anche di fronte all'evidenza, anche quando tutto sembra perduto, mai arrendersi.".
Un abbraccio con tutto il cuore a tutti
Pino Lupo
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