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  04/05/2007 00:55 | |
Il malfidente
E' convinto che gli altri, tutti indistintamente, stiano complottando contro di lui.
Vede misteri dappertutto.
Crede che ci sia un governo nel governo sempre impegnato a cospirare.
Lui lo sa, ne è sicuro.
Per questo rimane sempre sulla difensiva e non socializza con nessuno.
Inoltre, passa le notti a fare ricerche in tutte le direzioni per capire dove sono nascoste le truffe.
Il malfidente è un'incompreso assoluto, è sempre insoddisfatto. Per lui le decisioni prese sono sempre le più sbagliate ed è arrabbiato con se stesso perché sa di essere nel giusto ma le sue nobili ragioni non sono state comprese dalla comunità.
Il malfidente ha una personalità disturbata, una personalità abnorme, un tratto personologico ritenuto di importanza clinica, si discosta, in modo significativo, in eccesso o in difetto, dalla media statistica della popolazione.
La personalità disturbata del malfidente vive nella sofferenza.
Interpreta in modo errato le azioni e parole degli altri come se avessero un significato particolare, e come se fossero dirette contro di lui.
Vive sempre gli altri in modo persecutorio.
Non si fida degli altri, è assai sensibile e sospettoso.
Crede che ciò che gli altri dicono sia sempre contro di lui e denigratorio.
Litigioso, facile ad offendersi, a volte violento.
E’ in grado di fare pressoché qualsiasi cosa per dimostrare la propria tesi.
Assai attento nel prendere precauzioni verso possibili attacchi.
Rifiuta qualsiasi tipo di accuse.
Può venire descritto da altri come rigido, schematico e assai riservato.
Può essere talmente geloso verso ciò che vede come proprio, non importa se persone o cose, che passa gran parte del proprio tempo a pensare a come reclamare la propria parte.
Può trovare espressione creativa e di successo in più campi, ma tende ad essere assai distruttivo nella vita privata e familiare.
Concludo, dicendo che il malfidente, alla fine della fiera, non ha soluzioni, né per sé, né per gli altri, non ha intenti nobili, perchè manca di riferimenti, in quanto non ne ha.
Come direbbe Artur Miller: vive nell'"inferno", il troppo tardi nella vita.
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