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Il caso Calvi

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2007 12:48
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IL CASO CALVI

A Londra il caldo deve ancora arrivare davvero quel 18 giugno 1982. Il vento che viene dal nord soffia forte e increspa le acque scure del Tamigi. Sotto il Ponte dei Frati Neri viene trovato impiccato il banchiere del Banco Ambrosiano Roberto Calvi. E' l'epilogo di una della più travagliata avventure finanziarie avvenuta nel nostro paese


Giorni dopo l'operazione Centrale-Rizzoli. La commissione parlamentare di inchiesta sulla Banca Privata di Michele Sindona pubblica gli elenchi della Loggia massonica coperta P2, Propaganda 2 sequestrati a Castiglion Fibocchi nella villa di Licio Gelli. Anche Roberto Calvi é iscritto alla loggia così come i massimi vertici degli apparati dello Stato, politici, faccendieri. In 34 buste sigillate è contenuta anche la documentazione relativa ai rapporti fra Roberto Calvi e Licio Gelli, il Venerabile che ama definirsi il burattinaio e in questa dichiarazione fa intravedere che nella P2 c'é molto di più di quello trovato dai giudici di Milano Colombo e Turone....

Il 20 maggio 1981 scattano le manette per Roberto Calvi. L'accusa é di aver violato le norme valutarie. A luglio viene processato con altri amministratori del Banco Ambrosiano e della Centrale. Condannato a quattro anni nel carcere di Lodi, Calvi tenta il suicidio. Ottiene la libertà provvisoria. Mesi dopo rientra al vertice della banca. 27 aprile 1982 il boss della Banda della Magliana Danilo Abbruciati tenta di uccidere il vicepresidente del Banco Ambrosiano Roberto Rosone che resta ferito nell'agguato. Abbruciati viene invece ucciso da una guardia giurata. 5 maggio1982 . La Banca d'Italia autorizza la quotazione del titolo "Ambrosiano" 17 giugno 1982, le quotazioni vengono sospese. Roberto Calvi é già da giorni irreperibile; la sua segretaria, Graziella Corrocher si suicida. Il giorno dopo viene trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri. Omicidio o suicidio? Mettiamo in fila i fatti..

Prima scena, la fuga. Le sei e mezza del 10 giugno 1982. L'autista si reca nell'abitazione di Calvi ma il banchiere non c'é. L'11 giugno é già a Trieste. Al suo arrivo il banchiere viene preso in consegna da Silvano Vittor, profondo conoscitore dei valichi di frontiera. Deve mettere Calvi in condizione di espatriare illegalmente. Destinazione, Klagenfurt, Austria. Il banchiere ora ha in tasca un nuovo documento d'identità a nome Calvini.. Raggiunta Klagenfurt, Calvi telefona alla figlia Anna. "Sono stanco morto". La sera del 13 giugno 1982, insieme a Vittor raggiunge in auto Innsbruck. Poi vola a Londra su un velivolo privato. Insieme a Calvi c'é ancora Silvano Vittor. Per entrambi in Chelsea Cloisters Avenue c'é una prenotazione all'appartamento 881. Sera del 17 giugno 1982, alcuni uomini prelevano Roberto Calvi, lo caricano su una macchina con autista dal forte accento siciliano, lo trasportano sulla riva del Tamigi.

Seconda scena, il ritrovamento. All'alba del 18 giugno 1982, un impiegato delle poste britanniche si reca al lavoro, percorre la riva del Tamigi e nota un corpo che pende da una corda legata ad un traliccio del ponte dei Frati Neri. Due autopsie ordinate dall'autorità giudiziaria inglese, giungono a conclusioni diverse: una stabilisce che Calvi si è suicidato; l'altra lascia il verdetto "aperto": suicidio oppure omicidio.

Terza scena, l' inchiesta giudiziaria italiana. Il giudice istruttore del tribunale di Milano sostiene la tesi del suicidio, ma non esclude la possibilità che il banchiere sia stato assassinato. 1988, processo civile intentato dalla moglie del Presidente dell'Ambrosiano Clara Calvi contro le Assicurazioni Generali. Il tribunale di Milano sostiene che Roberto Calvi è stato ucciso. 1992. La Cassazione trasferisce l'inchiesta sulla morte di Calvi da Milano a Roma. 1997. Il GIP del tribunale di Roma, Mario Almerighi emette un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di omicidio a carico del boss mafioso Pippo Calò e del faccendiere Flavio Carboni.

Quarta scena, la svolta.1998. Otello Lupacchini, é il nuovo GIP del tribunale di Roma. Lui ordina una nuova perizia sulle cause della morte di Calvi, riesumato il cadavere del banchiere. Il Gip chiude l'inchiesta e la passa ai sostituti procuratori della Repubblica di Roma Luca Tescaroli e Maria Monteleone. Per loro Calvi é stato ucciso. Il reato é omicidio aggravato e premeditato. Chiedono il rinvio a giudizio per il cassiere di Cosa Nostra Pippo Calò, il potente faccendiere Flavio Carboni, L'esponente della Banda della Magliana Ernesto Diotallevi e dell'allora compagna di Carboni, l'austriaca Manuela Kleinszig. Si ricomincia da zero. Ventun anni dopo la morte del banchiere Roberto Calvi, anche Scotland Yard riapre l'indagine.

Quinta scena, i pentiti. Dice Antonino Giuffré in un verbale segretato: "Le disavventure di Calvi sono iniziate quando ha investito senza oculatezza grosse somme di denaro di Pippo Calò e in seguito ai contrasti di natura economica con il suo gruppo. Successivamente ho saputo che a fatica le somme di denaro investito sono state recuperate..A Calvi veniva imputato il fatto di non aver gestito bene i soldi che gli erano stati affidati e questa cattiva gestione aveva fatto fare una brutta figura allo Ior, la banca del Vaticano. Il rapporto di fiducia tra Cosa Nostra e Calvi si era rotto. Le cose della mafia si risolvono solo in un modo:con l'eliminazione"

Sesta e ultima scena, i protagonisti secondo l'accusa. Pippo Calò incaricato di gestire e investire grandi quantitativi di denaro sporco della mafia, impartirebbe l'ordine a due killer della camorra di uccidere Roberto Calvi e di simulare il suicidio. Flavio Carboni organizzerebbe la fuga di Calvi dall'Italia, curerebbe ogni dettaglio degli spostamenti, farebbe in modo che il banchiere venga prelevato degli esecutori materiali dell'omicidio. Manuela Kleinszig si occuperebbe della logistica collaborando con Flavio Carboni nell'organizzazione della fuga di Calvi. Ernesto Diotallevi, faccendiere legato alla Banda della Magliana sarebbe l'uomo di collegamento tra Pippò Calò, il presunto mandante, e Flavio Carboni, il presunto organizzatore dell'omicidio.

In un'udienza del processo sul crack del Banco Ambrosiano é il faccendiere Flavio Carboni a descrivere amici e nemici di Roberto Calvisanterrebbeunaconferma: il de
Allessandro Gamberini é l'avvocato che difende la moglie di Roberto Calvi, Clara e il figlio Carlo. Gli abbiamo chiesto cosa si aspetta dall'apertura dell'inchiesta inglese sulla morte del banchiere



a cura di Daniele Biacchessi

www2.radio24.ilsole24ore.com/speciali1/speciale_gialloenero200320...





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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