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Nella mente del Serial Killer: il predatore sessuale.

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2007 17:30
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02/04/2007 13:44
 
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Carissimi,

affronto questo complicato argomento non tanto per la attualità che riveste a livello , ormai, mondiale.
Questa dilagante modalità di comportamento, oggetto di cronaca quasi quotidiana è già, di per se, altamente allarmante.
Ma ciò che trovo preoccupante è, soprattutto, la mitizzazione che viene fatta sia a livello di media, sia nel mondo cinematografico, che letterario di questa aberrazione comportamentale che scivola in un perverso fanatismo e in una celata proposta di emulazione da parte di un sistema che vive e viene gratificato dalla perpetrazione della violenza stessa.
Non per nulla, molti di questi individui, si sposano nel braccio della morte, o trovano estimatori che ripropongono le loro gesta per nutrirsi dello stesso potere che alimenta i gesti originali dei killer.
Questo perverso desiderio che si riversa nel quotidiano di insospettabili persone, nelle loro fantasie sessuali, è, a mio parere, ancor più pericoloso del gesto rituale effettivamente compiuto.
Questo perchè la fantasia è ancor più silenziosamente dilagante della pratica, e continua a crescere e ad affascinare un' immensa moltitudine di persone.
Persone che, vittime del potere, si trasformano in carnefici, ad ogni livello, anche quasi non visibile, come riscatto di un esistenza senza più alcun modello positivo e costruttivo.
Questo gioco, che per il singolo rappresenta solo una modalità individuale di comportamento, per il Sistema è la maniera migliore di rinnovare la sua potenza ed annullare ogni anelito di vera libertà e giustizia.
L' odio che impera, distoglie l' animo e la mente dal problema reale.

[SM=x1061925]


Nella mente del Serial Killer : il predatore sessuale.


Queste ricerche, il cui compito è portare all' attenzione di tutti uno spaccato del mondo femminile, con tutte le implicazioni che questo vissuto comporta, sono, per forza di cose, estremamente parziali dal punto di vista scientifico e culturale.
Nello specifico, questo tema, ha proporzioni così vaste e sfaccettature talmente innumerevoli che, a veder bene, riassumerlo risulta quasi un' eresia.
Ma, tenendo conto di una sua ingerenza così pressante nel mondo femminile, spero venga perdonata una inevitabile superficialità.
Naturalmente è necessario distinguere il fenomeno dell' omicidio seriale da quello della violenza domestica sulle donne, che è uno studio a parte, con connotazioni diverse sebbene riconducibili al potere, al predominio ed al possesso che, sicuramente, risultano appannaggio anche di questo studio.
Le statistiche riportano che la percentuale dei serial killer sono, per il 90% dei casi, di sesso maschile.
Nei soli Stati Uniti, si stima che le vittime di questo fenomeno si aggirino intorno alle 3.500 unità annue : circa 10 al giorno.
I serial killer, talvolta, conducono una vita apparentemente normale: spesso hanno una casa, una famiglia, un lavoro ed una vita sociale rispettabile.
Nell' 85% dei casi sono di etnia bianca, con un' età che si aggira intorno ai 35 anni.
Nella quasi totalità dei casi, agiscono isolati, per il piacere di uccidere, spesso riscattando un' infanzia di maltrattamenti fisici o psicologici in famiglie multiproblematiche.
Le vittime sono principalmente donne, in molteplici casi, prostitute, bambini o ragazzi.
L' assassino seriale agisce sempre in modo accurato ed estremamente lucido, premeditato ed organizzato minuziosamente, con un' autocontrollo che ne complica la cattura e le indagini di polizia.
Le condizioni in cui si sviluppa la personalità deviata sono riconducibili non solo alle problematiche interne all' ambito familiare: lo stesso nucleo di base è, comunque, appartenente ad un ambito sociale che vede, a livello ormai globale, una totale alienazione dall' individuo dall' ambiente e dal contatto sociale sano e costruttivo.
La mancanza di rapporti interpersonali e di modelli di riferimento validi, provoca l' incapacità di interagire, in particolar modo, con persone dell'altro sesso, con l' accumulo di frustrazioni e rabbia.
Le fantasie si sostituiscono ad un sano e partecipe vissuto e si deformano in delirio di onnipotenza e nel binomio sesso-violenza.
Spesso sono sperimentate nell' infanzia come maltrattamenti nei confronti degli animali, in seguito, percorrono un iter che conduce, inevitabilmente, alla realizzazione pratica del desiderio coltivato per anni, di pieno dominio della vita altrui.
L' assassino seriale, appaga con l' eliminazione di un essere umano, i suoi fantasmi di morte e distruzione e, nello stesso tempo, concretizza e ritualizza questo sentimento di rivalsa sull' aggressore di un tempo, questa profonda sensazione di dominio che lo riscatta dalla violenza subita e gli restituisce la potenza di cui si sente privato.
Generalmente un conflitto affettivo infantile diventa fonte di estrema vulnerabilità e di negazione di se stesso al punto da scatenare una reazione violenta dovuta alla frustrazione della non soddisfazione dei bisogni.
La stretta relazione tra vittima e carnefice, spesso può portare all' inversione dei ruoli: e così chi è stato violato può, a sua volta, generare l' impulso di violare.
Sareste stupiti di vedere i disegni che, alcuni tra i più feroci serial killer, hanno elaborato in sede di indagine psicologica.
Immagini adolescenziali ed infantili che essi riproducevano raffigurando orsetti o personaggi dei fumetti o, ancora, cuoricini e uccellini che potrebbe, tranquillamente, disegnare anche nostro figlio.
La cultura della violenza che impregna a livelli profondi tutto il nostro vissuto umano, la frequenza con cui questa si manifesta ad ogni livello, condiziona lo sviluppo di ognuno di noi.
I serial killer sono vittime che non sono riuscite ad elaborare o ad indirizzare gli impulsi negativi trasformandoli in energia costruttiva.
Se all' individuo, viene mostrata questo tipo di cultura, se nella sua psiche non vi sono forze più grandi che gli permettono di trovare una soluzione alternativa, allora la cultura della violenza, diventa perpetrazione della violenza stessa.
I maschi, nella attuale società, sono i più predisposti a questo genere di forzatura.
La presenza di una sessualità disturbata, fenomeno sempre più evidente e presente nella società contemporanea, conduce i killer verso una sessualità immatura ed incompleta, e li porta alla volontà di acquisire quella altrui, ad impossessarsi della persona.
Ma, conseguentemente al fatto che non vi può essere possesso psicologico se l' altra persona non sia, in qualche modo, consenziente, ecco che, il killer, adotta la modalità omicida per avere questo "tacito" consenso.
Purtroppo, la categoria dei killer sessuali è la più perversa e crudele.
Appropriarsi di una persona che non è consenziente spesso significa appropriarsi del suo corpo senza vita ed interiorizzarlo , mutilarlo, stuprarlo e farlo proprio, ad esempio tramite il cannibalismo o le morsicature inflitte anche al corpo senza vita, che rivestono un carattere simbolico, un significato che va al di là del piacere e del senso di potenza ottenuto con un gesto così estremo, e che si va ad inserire all'interno di una oralità intesa come assimilazione, nel proprio corpo, di un oggetto esterno a se ed appartenente ad un altro corpo.
Attraverso queste orride modalità, essi interiorizzano totalmente la vittima,la sua psiche, la sua essenza, l' interiorità, come veri "vampiri sessuali".
Ognuno di noi è, continuamente, sottoposto a sollecitazioni devastanti da parte del sistema di potere.
Questa assurda perpetrazione dell' odio non ci fornirà le chiavi per cambiare direzione : le soluzioni vanno cercate in modalità totalmente differenti da quelle che ci vengono riproposte e che duplicano se stesse e i loro identici risultati, anche se con diverse finalità, all' infinito in una reazione a catena che ha una forza implosiva ormai inarrestabile.
Non basta più cambiare direzione: è necessario ricostituire il nucleo di una forza espansiva capace di scalzare il potere dalle sue stesse fondamenta.

[SM=x1061927]

[SM=x1061967]

Con affetto per ognuno di voi,



Marina
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Sicché Marina tu credi che ogni serial-killer abbia dei problemi sessuali irrisolti?
Flavio [SM=x1061982]
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03/04/2007 01:22
 
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Complimenti Marina!!

Sei un'ottima giornalista, ma anche un'ottima scrittrice.

Sei abbastanza informata, ma voglio chiederti se questo è il frutto di uno studio, o di una ricerca che tu hai condotto.

Interessante la tua esposizione sia nella forma che nei nei contenuti.

Notte

[Modificato da La Bidella 03/04/2007 1.25]




Maria La bidella!
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03/04/2007 13:17
 
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rispost a flavio .....

Flavio!!!
sei mica un serial killer anche tu????

[SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946]

No caro, non tutti i serial killer hanno problemi sessuali irrisolti.
Solo i predatori sessuali, come da titolo.
Le cause sono complesse, generalmente chi ha questa tipologia di problema rientra nella categoria summenzionata.

Love...

[SM=x1061943]



Marina
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Per la bidella..
Carissima,

innanzitutto grazie per il tuo apprezzamento.
Per me è un piacere, specie detto da te.
Per rispondere alla tua domanda, io sono sempre stata affascinata dalla psicopatologia in generale, non per morbosità, ma per il fatto che ho sempre pensato che, sotto la peggiore devianza, ci fosse sempre e comunque un problema irrisolto ( a parte le patologie mentali funzionali).
Quello che mi sono voluta dimostrare è che, se le situazioni fossero diverse e l' ambiente meno ostile o problematico, ogni persona, su questa terra, avrebbe seriamente la possibilità di sviluppare i suoi lati positivi ed interagire con l' esterno in modo realizzante e costruttivo.
Certo il serial killer è l' estremizzazione di una devianza, ma, e non sono l' unica a pensarlo, sotto la malattia permane un essere umano molto sofferente.
Queste ricerche e questi studi, purtroppo, non sono completi, ma sono un lavoro di miniaturizzazione di tutto ciò che io approfondisco personalmente.
Riporto anche brani di psicologi e studiosi, ma la conoscenza umana è così vasta che mi devo accontentare di sapere "di tutto un pò"....

E scriverlo quì è una cosa che, a suo modo, sento che mi premia... [SM=x1061949] [SM=x1061954]

Un abbraccio davvero grande....quasi gigantesco!

[SM=x1061959] [SM=x1061960]



Marina
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04/04/2007 02:20
 
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Nikitha, post n.112:


Generalmente un conflitto affettivo infantile diventa fonte di estrema vulnerabilità e di negazione di se stesso al punto da scatenare una reazione violenta dovuta alla frustrazione della non soddisfazione dei bisogni.



Se ne stava parlando anche qui, verso la fine della pagina.


Nikitha, post n.113:


Per rispondere alla tua domanda, io sono sempre stata affascinata dalla psicopatologia in generale, non per morbosità, ma per il fatto che ho sempre pensato che, sotto la peggiore devianza, ci fosse sempre e comunque un problema irrisolto ( a parte le patologie mentali funzionali).
Quello che mi sono voluta dimostrare è che, se le situazioni fossero diverse e l' ambiente meno ostile o problematico, ogni persona, su questa terra, avrebbe seriamente la possibilità di sviluppare i suoi lati positivi ed interagire con l' esterno in modo realizzante e costruttivo.
Certo il serial killer è l' estremizzazione di una devianza, ma, e non sono l' unica a pensarlo, sotto la malattia permane un essere umano molto sofferente.



E no che non sei l'unica a pensarlo, è l'idea di fondo dalla fondazione della psicoanalisi, metà ottocento, Freud.
Senza questo concetto la psicoterapia non esisterebbe nemmeno.

A proposito del problema non risolto, riguardante le risorse psichiche...
È molto utile l'esempio dei barbari che partono dalle foreste germaniche per invadere Roma. Passano il limes, e trovano una cittadella abbandonata, con ottimi terreni tutt'intorno. Un po' di barbari si installano in quel punto, mentre altri continuano.
Dopo qualche tempo, la tribù incontra un luogo stupendo, con pascoli verdi dove allevare il bestiame. Alcuni si fermano, mentre tutti gli altri continuano la marcia verso la meta finale, Roma.
Di nuovo, incontrano una verde piana con un ruscello, ideale per irrigare i campi. Alcuni si fermano, altri proseguono, e così via.
I barbari che continuano nella marcia, saranno infine sufficienti per espugnare Roma, una volta arrivati a destinazione?

Morale: i barbari sono le nostre risorse psichiche, nel momento in cui partiamo per il Viaggio, la crescita e la vita in generale. Capitano poi degli imprevisti nel nostro sviluppo psichico; alcune risorse rimangono ferme ad uno stadio intermedio, e sono, per così dire, "sprecate".
Saranno poi sufficienti le nostre risorse per superare l'ennesima difficoltà che troveremo sul nostro cammino - Roma - ?
Se non sono sufficienti, potremmo trovarci in una condizione di estremo disagio, a volte tale da farci perdere le nostre facoltà mentali e l'esatta percezione della realtà.

Ciao a tutti,



PsYkoT|k

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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide
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04/04/2007 13:55
 
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grazie psykotik.
Ho letto vari tuoi post,

sei molto preparato.
Fa parte di un tuo lavoro o di un tuo studio personale?
E' molto interessante ciò che dici.
Complimenti.

[SM=x1061956]



Marina
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04/04/2007 14:14
 
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Studio psicologia.

=)

Sono contento che sempre più persone - come te - si interessino a questa materia e alla sua applicazione pratica, anche se purtroppo nella concezione comune è ancora "una roba che non serve a niente".

Ciao,

[Modificato da PsYkoT|k 04/04/2007 14.15]




PsYkoT|k

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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide
04/04/2007 17:01
 
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Io mi ricordo che della psico-patologia se ne parlava anche in certi libri di filosofia dell'arte,in merito ai pazienti psichiatrici,si diceva che per i pazienti psichiatrici dipingere rappresentava per loro come una modalita' espressiva per esprimere il tentativo di ricucire il "tutto" frammentato della personalita',e' come se ad un certo punto nel dipingere un quadro un paziente psichiatrico ricomponesse il tutto della personalita' frammentata o dispersa (ovvero,il cui equilibrio e' stato alterato da forti traumi psicologici) ritrovando una sorte di unita' ed equilibiro (seppur temporaneo o momentaneo) delle componenti "affettive" della personalita'!

Tra questi pazienti figuravano persone che avevano subito abusi sessuali da bambini ad opera di un loro parente!

Paolo

[Modificato da pcerini 04/04/2007 17.06]

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04/04/2007 17:08
 
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Una cosa del genere dipende essenzialmente dal tipo di patologia che presenta l'individuo.

Non a caso in alcuni test si chiede al paziente il significato di alcune immagini, mentre in altri si chiede di disegnare un certo oggetto o una sensazione.

Ciao,



PsYkoT|k

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04/04/2007 19:50
 
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psicologia e vita vissuta.
Carissimo,

ho lavorato molti anni in ospedale psichiatrico, ho visto negli occhi di moltissime persone questo profondo "disagio dell' essere", non potrei sottovalutare l' importanza di questa disciplina nemmeno se mi riprogrammassi la mente.
Ho constatato di persona come il proporsi a chi soffre di questo disturbo, può fare la differenza.
Ho preso anche qualche manrovescio, non lo nego, perchè, talvolta è impossibile arginare la violenza scatenata da motivi così apparentemente futili, da sembrare incomprensibili.
Ma ho fatto pratica sul campo e ho compreso come amore e sicurezza, padronanza di se e comprensione, riescano a far sorridere anche occhi che avevano dimenticato questa emozione.
Ho studiato quanto potevo, perchè io adoro studiare tutto e, quindi, devo dividere il mio tempo.
Ma la mente umana ha infinite risorse, quindi persevero nell' imparare.

Complimenti di nuovo.
Sei in gamba,

[SM=x1061963]



Marina
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04/04/2007 23:46
 
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Con tutti questi complimenti mi farai arrossire... [SM=g27995]

L'esperienza sul campo - come la tua - è una delle cose più preziose in qualsiasi occupazione, ma in questa lo è particolarmente.

Complimenti a te,



PsYkoT|k

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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide
05/04/2007 00:18
 
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Io do' grande peso alla psicologia e alle altre scienze psicologiche,non sono d'accordo con certi intellettuali cattolici (come filosofi grecisti,teologi,..) che riducono le scienze psicologiche allo statuto di "non scienza" sul presupposto della non-verificabilita' di certi stati mentali e addirittura spingono la loro interpretazione piu' oltre paragonando le scienze psicologiche alle tecniche sciamaniche o a quelle usate da certi stregoni dell'antichita'.


A pensarci bene,anche le premesse filosofiche e teologiche allora vertenti sul piano metafisico non sono affatto verificabili,divenendo percio' mere speculazioni!

Paolo

[Modificato da pcerini 05/04/2007 0.25]

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05/04/2007 02:58
 
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Scritto da: pcerini 05/04/2007 0.18
Io do' grande peso alla psicologia e alle altre scienze psicologiche,non sono d'accordo con certi intellettuali cattolici (come filosofi grecisti,teologi,..) che riducono le scienze psicologiche allo statuto di "non scienza" sul presupposto della non-verificabilita' di certi stati mentali e addirittura spingono la loro interpretazione piu' oltre paragonando le scienze psicologiche alle tecniche sciamaniche o a quelle usate da certi stregoni dell'antichita'.


A pensarci bene,anche le premesse filosofiche e teologiche allora vertenti sul piano metafisico non sono affatto verificabili,divenendo percio' mere speculazioni!

Paolo

[Modificato da pcerini 05/04/2007 0.25]




Infatti quelle non rientrano nella categoria delle scienze, al contrario della psicologia ormai ritenuta tale in QUASI tutti i paesi del mondo (ad eccezione probabilmente del Vaticano e di altri postacci simili, rimasti culturalmente e idealmente al medioevo).

Ciò che rende scientifica la psicologia odierna, è il passaggio dal piano esclusivamente metafisico a quello pratico, grazie allo studio del cervello e delle sue connessioni, agli studi comportamentali e sociali con l'ausilio della statistica, ai metodi psicometrici costruiti con estrema attenzione e competenza.

Le tesi una volta campate per aria, su semplici intuizioni, sono così diventate dimostrabili e riproducibili, così come afferma il metodo scientifico, rendendo la psicologia una scienza a tutti gli effetti.

Per quanto riguarda questo aspetto, sia la filosofia che la teologia galleggiano in un "limbo" da cui non sembrano smuoversi.

C'è anche da dire che la psicologia è nata in un tempo relativamente recente, nella seconda metà dell'ottocento. Da quanto tempo esistono la filosofia e la teologia?
...

Ciao,



PsYkoT|k

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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide
05/04/2007 09:46
 
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"Ciò che rende scientifica la psicologia odierna, è il passaggio dal piano esclusivamente metafisico a quello pratico, grazie allo studio del cervello e delle sue connessioni, agli studi comportamentali e sociali con l'ausilio della statistica, ai metodi psicometrici costruiti con estrema attenzione e competenza."

Per non parlare poi delle teconologie che usano le neuroscienze,che stanno dando un contributo notevole alle scienze psicologiche!

Paolo
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05/04/2007 15:31
 
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Esatto!
Quello che volevo dire con "studio del cervello e delle sue connessioni", era proprio questo.

Guardate l'evoluzione delle tecniche di neuroimmagine, dalla prima MRI effettuata negli anni '50 ad oggi:



Non riesco ad ingrandirle, ma si dovrebbe vedere lo stesso. Ho dovuto usare un hosting esterno, dato che il file manager di FFZ non funziona.

Ciao,

[Modificato da PsYkoT|k 05/04/2007 15.35]




PsYkoT|k

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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide
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05/04/2007 17:30
 
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UAU ragazzi!!!!
[SM=x1061911]

Allora divido i complimenti tra te e Paolo,
Siete spettacolari..
Scusate ma quando ce vò....ce vò!!!

[SM=x1061956]

Moooolto interessante!!!



Marina
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