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Bambini adottati da genitori dello stesso sesso?

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2007 21:13
26/03/2007 18:33
 
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Leggendo la statistica di "Salute a Tutti",mi viene in mente una riflessione,messa cosi' di getto!

Da qualche parte avevo letto qualcosa sulla psicologia dell'eta' evolutiva, in merito alla crescita e all'educazione dei figli sia maschi che femmine!

In ambedue le situazioni,avevo letto che nella strutturazione della personalita' sono fondamentali sia componenti maschili che componenti femminili,insomma,fondamentale risulta essere l'apporto di genitori di differente sesso per la crescita dei bambini sia maschi che femmine!

Non so quanto possa cio' essere stravolto,ma sarei curioso di sapere come crescerebbe un bambino adottato solo da genitori dello stesso sesso,sia esso maschio che femmina,inoltre,come crescerebbe un bambino maschio de venisse adottato da genitori di sesso femminile diversamente da genitori di sesso maschile? Stessa domanda per le bambine!

Non so se queste problematiche siano mai state affrontate in ambito specialistico,limitatamente all'adozione di figli di genitori dello stesso sesso,sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli educatori e i pediatri nonche' i psicologi dell'eta' evolutiva!

Ci avete mai pensato?

Paolo

www.animelibere.net

[Modificato da pcerini 26/03/2007 18.39]

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27/03/2007 11:36
 
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Probabilmente i problemi dei genitori adottivi verrebbero ampliati nella psiche dei figli adottati... [SM=g27994]
Flavio
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Quello che è diverso , non è obbligatoriamente sbagliato.
Io penso che se una coppia può garantire ad un bambino adottato sostegno, amore, sicurezza, risorse adeguate,non per forza deve etero.
Non è detto che questa coppia non sia capace di crescere una bambino.
Certo, i bambini crescerebbero in un ambiente diverso da quello che siamo abituati a vedere,rispetto alla Società,(Fino a qualche anno fa, suscitava persino stupore vedere coppie miste, di diverse religioni).
Se cresciuti senza pregiudizi, potrebbero crescere benissimo






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


27/03/2007 14:13
 
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Cosa chiederebbe un bambino ?
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27/03/2007 14:31
 
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Le critiche, essenzialmente, si possono ridurre a:

i bambini, per una crescita equilibrata, necessitano della presenza di un padre ed una madre di sesso diverso.

l'esposizione all'omosessualità nei giovanissimi è pericolosa per l'acquisizione dell'identità di genere.

i bambini, nella famiglie gay, soffrirebbero maggiormente di abuso sessuale.

le coppie gay sarebbero interessate solo ed esclusivamente al sesso e, per questo, i genitori gay esisterebbero solo in quesi paesi nei quale l'adozione è a loro permessa.

I favorevoli all'adozione, al contrario, sostengono che gli argomenti degli oppositori non sono supportati da prove scientifiche e sono carichi di pregiudizio. Numerosi studi condotti dall'American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Academy of Pediatrics e altri gruppi non hanno evidenziato alcuna differenza, neppure minima, negli effetti della omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale.


fonte:

it.wikipedia.org/wiki/Adozione_da_parte_di_coppie_dello_stes...



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27/03/2007 14:42
 
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sarei curioso di sapere come crescerebbe un bambino adottato solo da genitori dello stesso sesso,sia esso maschio che femmina,inoltre,come crescerebbe un bambino maschio de venisse adottato da genitori di sesso femminile diversamente da genitori di sesso maschile? Stessa domanda per le bambine!

Domanda:

Come cresce un bambino africano con la pancia gonfia (perche' piena di vermi, per chi non lo sapesse) scheletrito, denutrito e senza prospettiva alcuna di un qualunque futuro?

Risposta:

NON cresce, DEVE morire, e tra le piu' atroci sofferenze, mangiando escrementi d' animale.


Pero' mica si puo' dare in adozione a due persone che vivono nel peccato ...

Ma dico, scherziamo?


Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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27/03/2007 15:07
 
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Re:

Scritto da: Claudio Cava 27/03/2007 14.42

sarei curioso di sapere come crescerebbe un bambino adottato solo da genitori dello stesso sesso,sia esso maschio che femmina,inoltre,come crescerebbe un bambino maschio de venisse adottato da genitori di sesso femminile diversamente da genitori di sesso maschile? Stessa domanda per le bambine!

Domanda:

Come cresce un bambino africano con la pancia gonfia (perche' piena di vermi, per chi non lo sapesse) scheletrito, denutrito e senza prospettiva alcuna di un qualunque futuro?

Risposta:

NON cresce, DEVE morire, e tra le piu' atroci sofferenze, mangiando escrementi d' animale.


Pero' mica si puo' dare in adozione a due persone che vivono nel peccato ...

Ma dico, scherziamo?

Ciao
Claudio



Caro Claudio,
Ovviamente, la tua è una provocazione che annulla qualsiasi ragionamento, riguardante l'argomento trattato ed inserito da Paolo Cerini.
Sono due cose completamente diverse.
Il problema della sopravvivenza è, senza ombra di dubbio, più importante del discutere di adozioni in matrimoni di coppia dello stesso sesso.
Certo, i nostri commenti, sono ben poca cosa di fronte a temi che investono la nostra società.



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Sai Pino, il fatto e' che non ne posso piu' di leggere dappertutto di pippe mentali inneggianti alla sacralita' dei bambini, di quanto siano cari a Cristo, che la vita di un bambino e' la cosa piu' importante, del fatto stesso che la sua nascita sarebbe un miracolo e via dicendo.

Il che potrebbe pure starci, ma non sulla bocca di chi poi antepone la salvaguardia partitica dei deliri di potere dei suoi capi alla vita di bambini che con un minimo di senso pratico si potrebbe salvare e migliorare.

Sono solo ipocriti che devono tacere.

Almeno.

Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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27/03/2007 16:01
 
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Mi sembra che la legislazione italiana in merito alle adozioni internazionali risenta di questi argomenti controversi posti da Pino in merito alle coppie omogenitoriali,una legislazione che si muove come un elefante!

Ma vorrei pore qui un caso un po' diverso dall'adozione,che potrebbe dare qualche risposta seppure piccola senza che esaurisca i nodi controversi! Si sa poi che la legislazione italiana si muove come un'elefante rispetto ai numerosi cambiamenti che avvengono nelle societa' europee!

da www.arcigaymilano.org/stampa/rs.asp?BeginFrom=0&ID=21299

Due madri gay e una bambina nata in Olanda: «Rispettateci»


Milano - Maria Silvia e Francesca sono due lesbiche che hanno deciso, tre anni fa, di avere un figlio...
[Prima pagina] La coppia di Milano
Milano - Maria Silvia e Francesca sono due lesbiche che hanno deciso, tre anni fa, di avere un figlio. Poiché la legge italiana vieta la fecondazione eterologa alle coppie omosessuali (ma la vieta pure alle coppie sposate), le due donne, che abitano a Milano e lavorano nel terziario, hanno deciso di andare in Olanda per mettere in pratica il loro progetto.

La bambina è nata grazie al seme di un donatore registrato, che la piccola potrà conoscere, se lo vorrà, al compimento del diciottesimo anno. Oggi ha tre anni e gode di ottima salute. Le due mamme, quella biologica e la sua compagna, l'hanno iscritta in un asilo nido dove altri bambini si trovano nelle sue stesse condizioni. «Perché - dice Maria Silvia - non siamo un caso isolato. In Italia saremo un centinaio e adesso chiediamo rispetto e diritti».


--------------------------------------------------------------------------------



[pagina 9]


La bambina con due mamme

Concepita artificialmente in Olanda da coppia di lesbiche Milano. Elena è bionda, ha tre anni, è senza papà e ha due mamme, una delle quali biologica che l’ha concepita con la tecnica dell’inseminazione artificiale.

«Detta così può sembrare una cosa terribile ma invece è tutto incredibilmente normale ».

Come sarebbe a dire normale? Gli occhi grandi e celesti di Maria Silvia, la mamma di Elena (ma il nome della piccola è di fantasia) si fanno ancora più vivi. Questa signora alta dai lineamenti nordici, sulla quarantina, che abita a Milano ma conserva l’accento romano delle origini, riflette pochi attimi e prosegue: «Alla fine un bambino mette d’accordo tutti. E allora accade che davanti a mia figlia ognuno si comporti a modo e di conseguenza la nostra venga considerata come una famiglia qualunque».

Ma l’anomalia resta e Maria Silvia sa benissimo che i bambini sono conservatori e che sentirsi diversi è per loro opprimente e può essere fonte di auto-esclusione. Si è informata, ha letto studi e sfogliato rapporti dei più noti pediatri al mondo, ci ha pensato sei anni e poi lo ha fatto: con la sua compagna Francesca è partita per l’Olanda dove, in una clinica specializzata, è avvenuta l’inseminazione grazie a un donatore registrato e che la bimba potrà conoscere, se lo vorrà, al compimento del diciottesimo anno. A questo punto la natura ha ricominciato a fare il proprio corso e, seguendo processi noti, dopo nove mesi è nata, con salute ottima, la bambina.

La quale non sarebbe un caso in molti Paesi dell’Occidente ormai avvezzi a queste pratiche, lo è in Italia dove la legge non prevede la fecondazione “eterologa” (con sperma non prodotto dalla coppia), men che meno prevede che due lesbiche possano riprodursi con l’aiuto della scienza. Infatti la burocrazia non sa esattamente come trattare questo nucleo familiare tutto al femminile (mamma, mamma-Franci e Elena): «La bimba risulta figlia di un solo genitore - dice Maria Silvia - ma sullo stato di famiglia siamo in tre, perciò la retta del nido è altissima».

E dall’asilo, qualche giorno fa, Elena è tornata con una considerazione: «Sai mamma, quel bimbo ha una mamma e un papà». Ma mamma Maria Silvia e mamma Francesca, che lavorano entrambe nel terziario, sono persone colte e previdenti, sapevano che la figlia avrebbe fatto presto confronti e hanno cercato di attutire possibili contraccolpi. L’hanno iscritta in un asilo dove altri bambini sono nella sua identica condizione: «Perché non siamo isolati - spiega Maria Silvia - solo io conosco altre venti famiglie come la nostra, in Italia potremmo essere un centinaio». A quel punto è diventato più facile spiegare a Elena che esistono bimbi che hanno mamma e papà, bimbi che hanno solo la mamma, bimbi che hanno due mamme.

E non è stato difficile neanche spiegarlo ai nonni. Semmai, i genitori di Maria Silvia non avevano gradito quando lei si era messa con Francesca.

Prima, la loro figlia stava con un uomo: «Sette anni, ma non ho mai pensato di fare un figlio con lui. Appena sono andata a vivere con Francesca ho capito che con lei, invece, sarebbe stato possibile». Gli stessi nonni che avevano espresso perplessità sull’unione omosessuale hanno accolto con entusiasmo l’idea di una nipote con due mamme. «Perché davanti a un bambino vero, in carne e ossa - dice Maria Silvia - le obiezioni fondate sulla teoria svaniscono.

Anche la Chiesa, anche Papa Ratzinger che sull’argomento appare molto conservatore, davanti a mia figlia come potrebbe dire “tu non dovresti esistere”.

Non ce la farebbe. Prevale il sentimento umano».

Maria Silvia non vuole, tuttavia, che sia pietà; quello che chiede per sua figlia è solo rispetto.

Lo chiede anche per se stessa («gli omosessuali hanno sempre avuto figli - dice - e questo è un fenomeno insondato ») e per una scelta difficile soprattutto perché fatta in Italia: «Abbiamo fondato questa associazione “Famiglie arcobaleno”, che ha anche un sito internet, proprio per cercare di uscire allo scoperto e rendere più semplice l’inserimento dei nostri bambini».

Da parte loro, Maria Silvia e Francesca hanno cercato di costruire adeguate protezioni attorno a Elena: una rete di amici attenti e comprensivi, amichetti che si trovano nelle sue stesse condizioni. Ma per adesso i problemi che devono affrontare sono quelli di tutti i genitori: vestire la bimba al mattino e portarla al nido, telefonare ai nonni in modo che qualcuno vada a prenderla, organizzare le vacanze estive. Domani le questioni potrebbero essere di ben altra portata. Elena potrebbe rivolgere alle due mamme domande ben più pesanti, come «Perché mi avete messo al mondo in un modo così strambo?». Maria Silvia si sta preparando anche ad affrontare un’adoloscente combattiva, ma cerca di essere ottimista: «Spero che mi chiederà: come mai avete scelto di farmi vivere proprio a Milano?».




27/03/2007 19:21
 
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Re:

Scritto da: @nounou@ 27/03/2007 13.55
Quello che è diverso , non è obbligatoriamente sbagliato.
Io penso che se una coppia può garantire ad un bambino adottato sostegno, amore, sicurezza, risorse adeguate,non per forza deve etero.
Non è detto che questa coppia non sia capace di crescere una bambino.
Certo, i bambini crescerebbero in un ambiente diverso da quello che siamo abituati a vedere,rispetto alla Società,(Fino a qualche anno fa, suscitava persino stupore vedere coppie miste, di diverse religioni).
Se cresciuti senza pregiudizi, potrebbero crescere benissimo
.

Condivido il tuo pensiero, inoltre aggiungo : molti bimbi crescono in orfanotrofi insieme a figure adulte dello stesso sesso tipo suore , molti bimbi nei paesi poveri vivono soli per strada...molti bimbi crescono con i nonni persone anziane, molti bimbi crescono con un solo genitore, per cui il tuo pensiero è azzeccato [SM=g28002]
28/03/2007 00:46
 
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Coppie Gay e adozioni, bel sondaggio
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28/03/2007 16:02
 
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nounou dice:


Quello che è diverso , non è obbligatoriamente sbagliato.
Io penso che se una coppia può garantire ad un bambino adottato sostegno, amore, sicurezza, risorse adeguate,non per forza deve etero.
Non è detto che questa coppia non sia capace di crescere una bambino.
Certo, i bambini crescerebbero in un ambiente diverso da quello che siamo abituati a vedere,rispetto alla Società,(Fino a qualche anno fa, suscitava persino stupore vedere coppie miste, di diverse religioni).
Se cresciuti senza pregiudizi, potrebbero crescere benissimo.



Decenni di psicoterapia ci hanno insegnato che il superamento del complesso d'edipo/elettra è uno dei fattori più importanti per la normale crescita psicologica di qualsiasi bambino/a. Se questo non viene superato si creano dei conflitti psicologici non indifferenti che possono portare a diversi dissesti morali/sessuali/comportamentali, come provato da innumerevoli casi di questo tipo.
Praticamente tutte le devianze sessuali sono causate da questo mancato superamento, compresi il feticismo, la necrofilia, la pedofilia e tanti altri dissesti che causano spesso depressioni croniche, mancato inserimento nella società, aggressività.

Dati? Nei paesi nordici quali ad esempio la Norvegia, il numero di omosessuali è molto più elevato rispetto alla media di altre nazioni. È stato provato che il motivo di questo risiede nella mancanza (maggiore che in altri paesi) di uno dei due genitori, il padre. Nei paesi con più alto numero di pescatori, e in particolar modo pescatori a lungo raggio (norvegia - balene merluzzi tonni - i pescatori d'alto mare stanno via per periodi dai 6 mesi in su), la madre è costretta a crescere i figli da sola.

Inoltre è possibile leggere qualsiasi libro di psicologia dello sviluppo di qualsiasi autore per rendersi conto di quanto detto.

Sono qui per ulteriori chiarimenti, volendo posso riportare parte di libri, non c'è problema.

Ciao,



PsYkoT|k

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PsYkoT|k, ti riporto io alcuni studi [SM=g27988]

In materia di famiglie gay o lesbiche sono state pubblicate dal ‘78 ad oggi, circa una cinquantina di ricerche scientifiche, sulle più autorevoli testate scientifiche internazionali di psicologia.
Le ricerche si sono occupate di confrontare lo sviluppo e le caratteristiche di bambini nati dalla donazione di seme a coppie di lesbiche o adottati da coppie gay e lesbiche, rispetto a bambini adottati da coppie eterosessuali o figli biologici di coppie eterosessuali.

I risultati non mettono in luce, in alcun modo, il “danno psicologico”.

Ecco citate alcune tra le più recenti:

(adozioni di gay-lesbiche) “I risultati indicano un effetto non negativo della funzione genitoriale su bambini adottati da famiglie di gay/lesbiche” ( “A comparison of family functioning in gay/lesbian, heterosexual and special needs adoptions” P.Leung et al., University of Houston);

(figli di lesbiche) “I risultati sono in linea con quelli di precedenti investigazioni che mostrano relazioni positive madre-bambino e bambini sicuri e stabili.”
( “Children With Lesbian Parents: A Community Study”, Susan Golombok et al., Developmental Psychology, 39, January 2003, Pages 20-23).

(figli di lesbiche) “I risultati mostrano relazioni positive madre-bambino e bambini sicuri e stabili”.
(“Children's Play Narratives: What They Tell Us About Lesbian-Mother Families”, Beth Perry MSca et al., American Juornal of Orthopsychiatry, Volume 74, Issue 4 , October 2004, Pages 467-479)

(coppie di lesbiche che hanno ricorso a donazione del seme) “la qualità della relazione del bambino con la madre-sociale lesbica è comparabile a quella con la madre lesbica biologica. A differenza delle famiglie eterosessuali, la madre-sociale lesbica è altrettanto coinvolta nelle attività del bambino quanto la madre biologica. Inoltre, la madre-sociale lesbica esercita una funzione di autorità tanto quanto il padre nelle famiglie eterosessuali”
(“Family Functioning in Lesbian Families Created by Donor Insemination” Katrien Vanfraussen et al, American Journal of Orthopsychiatry, Volume 73, Issue 1 , January 2003, Pages 78-90).

(da uno studio longitudinale sull’orientamento sessuale condotto su figli di coppie lesbiche dai 9 anni e mezzo ai 23 anni e mezzo) “sebbene per figli di famiglie di lesbiche siano più probabile l’esplorazione di relazione con lo stesso sesso, particolarmente se l’ambiente familiare era caratterizzato da aperture e accettazione delle relazioni lesbiche e gay, la larga maggioranza dei bambini che è cresciuta in famiglie di lesbiche si identifica negli eterosessuali”.
(“Do Parents Influence the Sexual Orientation of Their Children? Findings From a Longitudinal Study of Lesbian Families” Susan Golombok and Fiona Tasker, Developmental Psychology , Volume 32, Issue 1 , January 1996, Pages 3-11)

“sono state usate una varietà di misure di assessement per valutare lo sviluppo delle funzioni cognitive e della regolazione del comportamento, così come la qualità della relazione coi genitori e le competenze dei genitori. I risultati rivelano una differenza non statisticamente significativa tra i due gruppi di bambini (di coppie di lesbiche e di eterosessuali)…. Solo nell’area della genitorialità i due gruppi differiscono; le coppie lesbiche esibiscono più competenze di consapevolezza e preoccupazione di quanto facciano le coppie eterosessuali”.
(“Lesbians Choosing Motherhood: A Comparative Study of Lesbian and Heterosexual Parents and Their Children”, David K. Flaks et al., Developmental Psychology, Volume 31, Issue 1, January 1995, Pages 105-114).






Nounou
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28/03/2007 17:17
 
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W la a donazione del seme
W gli uteri in affitto
W luxuria

W Cicciolina col cavallo "for president"
(certo si sa sceglire bene per farsi rappresentare)


w L'asino di chicago
e si perchè anch'egli ha fatto valere i suoi diritti

[Modificato da Salute a Tutti 28/03/2007 17.19]

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28/03/2007 19:54
 
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Ad un certo punto.... sembra che tutto fa brodo....
Flavio
[SM=x1061912] [SM=x1061913]
29/03/2007 11:26
 
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Osservando le cifre che ha postato @nounou@ e il quadro descrittivo da PsYkoT|k,mi sono reso conto che ci sono casi concreti che in parte coincidono con le statistiche e in parte coincidono con il quadro descrittivo!

Forse,questo potrebbe mostrare che oltre alle differenze legate a scelte interpretative e metodologiche delle varie scuole che sono tra loro a volte in contrapposizione,le differenze potrebbero mostrare anche dei reali contenuti come per esempio differenze legate al contesto instituzional,quello legislativo,e infine il contesto culturale (etico e religioso)!
Potrebbero queste cose (il cosiddetto ambiente costituito dai vari elementi istituzionali e culturali)avere impatto fodnamentale sulla formazione della personalita' di un bambino?

Due sere fa,ho ascoltato su Rai 3 una intervista dello psichiatra Vittorino Andreoli in merito al caso di Cogne,dicendo tra l'altro una cosa che forse puo' avere a che fare con questa complessa problematica.

Andreoli dichiarava l'apporto fondamentale e insostituibile del "biologico" femminile...Non ho ben capito cosa intendesse,comunque non so quale sia l'orientamento prevalente in Italia riguardo a cio',orientamento che potrebbe incidere sulle scelte legislative in merito alle adozioni internazionali!

Paolo

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29/03/2007 12:20
 
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Sicuramente ci sono opposte visioni sulla questione.
Da credente mi appoggio alla morale assoluta di Dio, non quella relativa che può avere l'uomo influenzato da una società moderna.
Eticamente potrebbe essere accettabile che un bambino venga cresciuto da una famiglia omo. E' sempre meglio avere una famiglia (anche se omo) che non averla!
Una famiglia omo potrebbe sicuramente impartire certi principi etici al figlio, ma sicuramente manca dei principi morali assoluti.
La Bibbia parla della distruzione di Sodoma e Gomorra da parte di Dio, e mi sembra che solo questo possa bastare a dimostrare il pensiero di Dio a proposito. Ma ci sono chiari riferimenti anche nel nuovo testamento (Romani 1:26-27)
Se, nella sacra Bibbia, il punto di vista di Dio è ben chiaro, ma nella società questi aspetti sono ritenuti di poca considerazione, la colpa di tutto ciò è solo umana!
Vorrei fare una domanda: se una famiglia omo ha un bambino, in che percentuale ritenete possibile che il figlio venga istruito anche con una morale che tenga conto dei principi di Dio? Credo che la risposta sia ovvia!
Flavio [SM=x1061920]
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31/03/2007 18:59
 
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Re x nounou
Grazie per le citazioni.

Sono andato a leggere il primo articolo, e con grande disappunto ho notato che non si tratta di uno studio ma di una semplice discussione.
Sarebbe invece interessante leggere uno studio vero e proprio, con numeri, analisi dei dati, descrizione del metodo, insomma una cosa come si deve.

Ti faccio un esempio per rendere meglio l'idea.
Tempo fa fu pubblicato un articolo su molti giornali. Questo articolo si intitolava: "Più si ingrassa più si diventa stupidi".
Andando a cercare più approfonditamente, trovai che lo studio innanzitutto era partito da ipotesi che non c'entravano un bel niente con quell'argomento, trovando quel risultato per caso.
Inoltre, spulciando nei dati, notai che ai soggetti era stato somministrato un test (per valutare l'intelligenza) vecchio, superato.
Come se non bastasse, il campione era molto ridotto e non randomizzato, quindi non rappresentativo della popolazione.
Finita qui? No.
In realtà si notò poi che gli scarsi risultati al test "dell'intelligenza" avuti dalle persone in sovrappeso, era dovuto nient'altro che all'orario di somministrazione. La maggiorparte delle persone in sovrappeso aveva infatti mangiato più degli altri nel pasto precedente, causando una naturale e fisiologica diminuzione della prestazione cerebrale dovuta alla sonnolenza indotta dalla digestione più prolungata.
- - -
Gli studi sulle adozioni per essere ritenuti di un certo valore non possono assolutamente essere "a spezzoni". Uno studio di questo tipo può essere ritenuto certamente valido solo se di tipo longitudinale, e per essere ancora più certi dovrebbe essere fatto su gemelli.

Mi sembra che ti interessi di questi argomenti quindi dovresti aver capito di cosa sto parlando; altrimenti sarò felice di spiegartelo.

Ciao,



PsYkoT|k

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Mi sembra che ti interessi di questi argomenti quindi dovresti aver capito di cosa sto parlando; altrimenti sarò felice di spiegartelo



Si PsYkoT|k, l'argomento m'interessa e mi riservo di inserire articoli e documentazioni in merito al piu presto.
In questo momento non sono sul mio pc. [SM=x1061919]






Nounou
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