In memoria di un cane abbandonato.
Miei cari,
uso questo spazio per un lamento del mio cuore che chiede il diritto alla vita non solo per gli esseri umani, ma per ogni creatura di questa terra sconvolta dall' odio.
Ieri, a Genova, si è consumata l'ennesima tragedia verso gli animali.
Un cane del canile municipale, è stato ucciso a mitragliate da un poliziotto, davanti ad un' asilo.
Quello che è stato riportato dalla stampa è tendenzioso e da clima da " caccia alle straghe".
Una rissa tra due cani è finita tragicamente per entrambi.
Ma poteva andare molto peggio se l'arma usata avesse fatto altre vittime.
Scrivo un' appello a favore della razza canina più bistrattata dal genere umano.
Il Pitbull.
Ogni giorno della mia vita ho a che fare con questi animali, e vi assicuro che mai, in nessun caso, sono i veri colpevoli.
Il Pitbull è una razza dolce, estremamente sensibile ed intelligente.
Ha bisogno di una quantità di amore e di fermezza davvero al di sopra di ogni riga.
E molti lo usano per i loro sporchi affari o come arma impropria.
Le persone degne di essere considerate veramente umane hanno il sacrosanto dovere di occuparsi dei più deboli.
Siano questi anche cani, o gatti, o i milioni di creature che rallegrano la nostra esistenza con la loro sola presenza.
I volontari del canile, sconvolti dall' accaduto, mi hanno chiesto di rappresentarli con uno scritto.
Io faccio di più...
Vi chiedo questo piccolo spazio per pubblicare le mie parole.
Spero di non contrariarvi e mi auguro di potervi fornire un metro di giudizio diverso, quando avrete occasione di valutare gli avvenimenti che, sicuramente, accadranno ancora.
Finchè l' ultima , umile creatura di questa terra avrà da soffrire per causa dell'essere umano, nessuno potrà dirsi veramente felice ed in pace con se stesso.
Vi ringrazio veramente.
Sono disponibile a qualunque chiarimento.
In memoria di Ronald
Ronald era un cagnolino affettuoso e buono.
Abbiamo sempre letto la gioia nei suoi occhi, anche dietro le sbarre della gabbia del canile che lo dividevano dalla libertà a dall’affetto di una famiglia.
Ronald non riusciva a contenersi quando ti avvicinavi a lui.
Era una festa, un’esplosione di balzi e guaiti, non potevi non sentirti partecipe di questa emozione.
Non riuscivi a non farti trascinare da quell’onda di felicità che ti travolgeva.
Ed ogni volta che lo guardavi ti domandavi come fosse possibile che una creatura prigioniera e abbandonata, potesse provare ancora tanta gratitudine verso coloro che erano così simili a chi gli aveva fatto tanto male.
Ronald era passato da un’abbandono all’altro.
Futili ragioni lo avevano ricondotto in gabbia.
Sembrava che, per lui, non vi fosse alcuna speranza.
Ronald non era bello.
Ma peggio……Ronald era un Pitbull.
E questa colpa non ha fatto provare a chi lo ha ucciso, nessuna pietà.
Ronald ha sbagliato.
Noi tutti lo sappiamo.
Chi lo aveva adottato non si è curato delle corrette misure di sicurezza.
E Ronald, che di giustizia non sapeva nulla, ha ucciso.
Non possiamo giustificare il suo operato se non pensando che un’animale che ha pagato tutta la vita la sola colpa di essere al mondo, in un mondo in cui gli animali possono venire maltrattati o abbandonati senza che nessuno paghi nulla, un mondo dove non possono testimoniare o avere attenuanti o essere solo arrestati e non condannati a morte senza processo, non potesse arrivare a ragionare e perdonare chi aveva reso la sua vita un’ergastolo.
Ronald non avrebbe mai attaccato un essere umano se non per paura.
E chi non avrebbe paura di fronte ad un mitra?
Ronald non era un cane da caccia, o un cane fantasia.
Questo gli avrebbe salvato la vita.
Lui apparteneva alla razza più detestata dal genere umano.
Sparargli era lecito, quasi eroico.
Ma non c è nulla di eroico nell’estrarre un mitra.
L’unico atto eroico è l’amore.
E Ronald non avrebbe mai fatto ciò per cui è stato ucciso se avesse potuto vivere una vita dignitosa con qualcuno che si fosse preso cura di lui fin da cucciolo.
Ma noi ti abbiamo amato Ronald, noi, oggi, ti piangiamo, noi soli sappiamo chi eri e quanto grande era il tuo dolore.
Noi ricorderemo sempre la gioia che hai saputo darci, con quegli occhi, incredibilmente, mai tristi o cupi, con cui ci guardavi da dietro le sbarre dalla tua immeritata prigione.
E noi continueremo a pensare che, quando verrà il giorno in cui, anche l’uccisione o l’abbandono di un animale verranno considerati reati perseguibili (non in modo ridicolmente fittizio come oggi), quando anche gli animali avranno diritto di difesa, quando si capirà che il sentimento e la dignità non sono esclusivo appannaggio delle persone, ecco che allora l’essere umano avrà dimostrato una grandezza e un’onore che oggi non gli appartiene a nessun diritto.
Noi, che dedichiamo la nostra vita a queste creature sofferenti, siamo convinti che Dio, conoscendo la miseria degli esseri umani e la loro bassezza, abbia creato un paradiso per gli animali.
E ci auguriamo che lì, queste due sfortunate creature, possano riappacificarsi e vivere felici, lontani dalla cattiveria umana.
Per sempre.
[Modificato da nikitha 20/03/2007 15.32]
[Modificato da nikitha 21/03/2007 13.51]
Marina