| | | | Post: 340 Post: 239 | Registrato il: 08/02/2006 | Sesso: Femminile | Occupazione: medico | Utente Junior | | OFFLINE |
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04/03/2007 09:41 | |
.. mi chiedo se c'è da fisarsi
“…Del resto si consideri l’atteggiamento che Freud riservò ai suoi continuatori: egli disprezzò i suoi allievi (che Jung giudicava un’accozzaglia di decadenti e di mediocri), qualificò Adler e Jung — dopo averli tanto esageratamente stimati — come pazzi odiosissimi, riconobbe che anche altri collaboratori, e tra i principali, erano proprio pazzi: il suo amico Weiss s’impiccò al ritorno dalla luna di miele; Otto Gross, tanto stimato, divenne assassino e morì suicida; Frink, tenuto in altissima considerazione, impazzì dopo il disastroso matrimonio caldeggiato dallo stesso Freud; Tausk, ritenuto tanto geniale, morì suicida sconvolto da una pazzia sconcertante, come diremo; una sorte analoga toccò a Federn (il maestro del triestino Edoardo Weiss, primo psicoanalista italiano); Rank stesso, il devotissjmo segretario di Freud, non poté sfuggire al suicidio, esito d’una pericolosa pazzia che lo devastò per vari anni; pazzo mori anche Reich; Stekel, cui erano state affidate alte responsabilità nella promozione del movimento psicoanalitico, si meritò da Freud la definizione di “alienato morale”; Ferenczi, personaggio ancor più autorevole, morì completamente pazzo... (Tacciamo di altri collaboratori meno noti)….”
Dal libro “Critica alla psicanalisi” di Ennio Innocenti
http://www.ccsg.it/F71.htm
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