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I BASTONATI

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2006 17:07
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Penso sia incalcolabile il numero di persone che in qualche modo sono stati “bastonati” dalla vita, ma la vita è così, non si può fare niente per cambiarla. A volte quello che ci succede è inevitabile, a volte, se si cambia atteggiamento, possiamo modificare il corso degli eventi, ma non è così semplice. E’ impossibile spiegare perché certe cose succedono a Tizio ed altre a Caio, succedono e basta. Anche dando spiegazioni scientifiche o filosofiche o letterarie non si può fare a meno alla fine di accettare il corso dell’esistenza come un mistero. Sta di fatto che i “bastonati” esistono e molti di loro stanno così male che c’è la necessità che si rivolgano ad un “centro” come il nostro per essere ascoltati e curati. Dire “bastonati” è molto generalizzato, ovviamente, perché ogni caso è un caso a se; ci sono quelli che le “bastonate” se le vanno a cercare, quelli che si “bastonano” da soli, quelli che non ne possono fare a meno, quelli che le attirano, i “bastonati” a scoppio ritardato, quelli che ne hanno ricevuta solo una e stanno più male di quelli che ne hanno ricevuto centinaia. In ogni caso, io so, che tutti, prima o poi abbiamo bisogno del nostro buon samaritano; di qualcuno che ci prenda in braccio e ci porti alla locanda finchè non ci riprendiamo dalla batosta. Poi ci sono quelli che dicono: “a me non mi ha mai bastonato nessuno”. Sono aggressivi, guardinghi, è un disonore ammettere di essere stati “bastonati”. “Chi, io?” “Ma stai scherzando?” “A me non mi frega nessuno!” Di solito, questo tipo di persone, quando prendono la “legnata” non si riprendono più. Non abbiamo ancora parlato di quelli che le “bastonate” le danno. Come dobbiamo considerarli? I cattivi? Quasi sempre, questo genere di persone, sono i cosiddetti uomini di potere, quelli che prendono le decisioni, che tengono i fili della politica, della finanza, dei mezzi d’informazione, della religione. Platone disse: “chi ha un potere, prima o poi, finisce per abusarne”. Chi ha un potere finisce sempre per diventare una vittima schiacciata dal peso dei suoi privilegi. Intanto “bastona”, uccide, commette crimini giustificando la cosa come inevitabile per il progresso, per il raggiungimento dei nobili obiettivi, per l’evoluzione dell’umanità e altre fesserie del genere. Poi si suicidano, vengono ammazzati, imprigionati e quelli che si rendono conto di cosa abbiano combinato, passando la barricata, anche loro vengono “bastonati”. Spesso non sono consapevoli dei guai che combinano, o se lo sono, finiscono poi per pagare un prezzo salato, in sofferenza dolore e morte. Più in alto si va, più la caduta è rovinosa! Alcuni pensano che dire “bastonato” sul loro conto sia troppo poco e usano un termine più evoluto, che forse esprime meglio il concetto, la parola in questione è: “bombardato”. Il “bombardato viene investito a raffica dalle situazioni, sempre più incalzanti, e quando il bombardamento è a tappeto il malcapitato è uno straccio inerme. Come direbbe il saggio Saro: “alcuni non ingoiano il rospo, ma un coccodrillo, non in verticale ma in orizzontale”. C’è un altro soggetto di cui non abbiamo ancora parlato: “del bastonato immaginario”. Tutto il mondo ce l’ha con lui, si considerano eterne vittime, vivono in compagnia di crisi profonde, esaurimenti, sempre sofferenti, accigliati e poi ti accorgi che hanno una salute di ferro, che stanno bene finanziariamente, che hanno la casa di proprietà, un buon lavoro, insomma non gli manca niente, eppure a sentirli parlare non c’è persona più infelice di loro. Tanto è vero che, in un primo momento, fai di tutto e di più per aiutarli, sei coinvolto emotivamente nella loro “tragedia personale”, ma a poco a poco viene fuori che le cose non stanno proprio così. Si tratta di persone che parlano di valori e di nobili ideali senza muovere neanche un dito per essi, sono capaci di farti sposare un idea magnifica, a favore dell’umanità, senza, però, credere una parola di quello che dicono, e si meravigliano e compiacciono di trovare qualcuno che ci crede. Questi soggetti è meglio lasciarli cucinare nel loro brodo, a meno che siano loro stessi a modificare il loro atteggiamento ma, ripeto, è molto difficile. Sono persone, in ogni caso, che vanno ascoltate senza dire nulla. E che dire dei “bastonati collettivi”, vittime di organizzazioni nazionali, internazionali e mondiale? Cooperative interminabili di persone, milioni e milioni di individui strumentalizzati nella coscienza, incatenati nell’anima, indifesi.

Appena posso continuo questo mio pensiero.............



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01/10/2006 06:09
 
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....eppure a sentirli parlare non c’è persona più infelice di loro..



persone che si piangono addosso..bha!! ne ho incontrate un paio nella mia vita,gli ho consigliato di farsi un giro tra le corsie di qualche ospedale per vedere veramente la gente che soffre! [SM=x1061944]






Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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01/10/2006 17:07
 
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Tutti nella vita dobbiamo affrontare delle difficoltà , chi più chi meno riceve delle bastonate. Ma la grandezza della difficoltà secondo me ha un aspetto relativo, cioè dipende molto dalla persona che si trova ad affrontarla.
Ho visto persone ottantenni lamentarsi per i dolori di atrosi cervicale, ho viso persone giovani affrontare con fiducia le terapie contro un tumore che li aveva colpiti.
Ho visto persone con un consistente conto in banca disperate perchè i titoli in borsa sui quali avevano fatto degli investimenti erano scesi del 5%, ho visto persone che vivono con 600 euro al mese che sono state felici quando non ho chiesto loro il pagamento di 10 iniezioni endovenose.
Poi c'è il bastonato immaginario. Posso dire che la bastonatura è una immaginazione ma la sofferenza è reale; per loro purtoppo non c'è nessun samaritano che li può aiutare. A me trasmettono molta tristezza.

....eppure a sentirli parlare non c’è persona più infelice di loro.


Per la mia esperienza è proprio così, non esiste secondo me una infelicità immaginaria; forse le difficoltà di cui si lamentano non sono per noi così rilevanti ma queste persone tutte prese dal loro "sé sofferente" vivono una sofferenza continua.
Siria [SM=x1061967]
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