| | | | Post: 92 Post: 9 | Registrato il: 19/02/2006 | Città: BARI | Età: 69 | Sesso: Maschile | Occupazione: avvocato | Utente Junior | | OFFLINE | |
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19/03/2006 16:24 | |
Questa mattina, di buon'ora, ho fatto un patto speciale con Sokol LUSHA, un giovane uomo (ha 34 anni e due figli) di origini albanesi.
Lui e suo padre Selim (che ho conosciuto in una precedente occasione) sono persone eccezionali, gran lavoratori, amanti e rispettosi non solo della natura ma anche degli esseri umani!. Grazie al loro notevole bagaglio culturale alquanto represso, hanno una verve comunicativa davvero eccezionale che, a parte tutto, permette loro di essere degli eccellenti O.C.-'OPERATORI CULTURALI' italo-albanesi.
Nella sfida tutta cristiana di aiutare don Lorenzo MINUTI che, suppongo, molti di voi conoscono molto meglio di me, oltre a Sokol e a tutti i suoi familiari, abbiamo già al nostro fianco tre 'amici' eccezionali: una coppia di 'pionieri speciali' (lui si chiama Giuseppe, lei Grazia ed ha gli occhi celesti!) ed un parroco post-moderno: don Peppino che oggi, 19 marzo, oltre il nome, festeggia pure il cognome!. - Vedi infra.
Sicuramente, a parte Sokol ed i suoi familiari che non hanno ancora una religione, don Peppino DI MARZO e la coppia dei 'pionieri speciali' innanzi menzionati appartengono alla famiglia della fede, sempre più estesa, dei 'CRISTIANI CON LA MENTALITA' APERTA AL PLURALISMO'. - Confronta Daniele 12:4.
La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 12 Aprile 2005, parlando di don Peppino, un 'barese verace', tra l'altro, ha scritto quanto segue:
"IL COMPITO DEL PARROCO NON E' QUELLO DI AGGREGARE LE MASSE, ALTRIMENTI SIAMO FUORI DALLA BIBBIA. IL POPOLO DI ABRAMO E' UN POPOLO DI PRIVILEGIATI.
E I CRISTIANI, QUELLI VERI, CHE CREDONO E PRATICANO, SONO UNA MINORANZA PRIVILEGIATA CHE DEVE FARE DA LIEVITO ALLA MASSA.
COME PARROCO DEVO PENSARE AI PRIVILEGIATI, FARLI STARE BENE E FARE IN MODO CHE SIANO LORO A PENSARE AL TERRITORIO, NON IL LORO PRETE. CHE INVECE DEVE FARE L'ANNUNCIATORE".
"MI SENTO PRETE, NON PARROCO. SONO PER UNA CHIESA CHE SIA MENO CLERICALE. NON DARO' I BIGLIETTI PER CONVINCERE I PARROCCHIANI A VENIRE A MESSA".
Siccome l'intervista è davvero speciale e don Peppino -grazie all'Amico Sokol- l'ho conosciuto di persona solo questa mattina, mi riprometto di riportare, magari a puntate, il testo della stessa così come è stata pubblicata.
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DON MINUTI: nonostante la Madonna (Radio Maria) e le lauree plurispecialistiche, ha un problema serissimo di 'comunicazione'.
Vi sembrerà strano, ma -i fatti lo attestano- è uno degli amici migliori dei 'vertici (spiritualmente) corrotti' dell'Ente giuridico Congregazione cristiana (?) dei Testimoni di Geova, via Bufalotta 1281, Roma.
Mi spiego meglio.
Come molti sanno, don Minuti è il celebrato Autore di un libro di successo, un vero best seller politico-religioso, intitolato:
I TESTIMONI DI GEOVA NON HANNO LA BIBBIA!.
Sta di fatto che detto best seller è una delle prove migliori per convincere (e tenere soggiogati) i miei carissimi amici Testimoni di Geova (quelli normali, molto bravi, che, a livello politico, contano meno del nulla!) ed anche i loro figli minori!.
Perchè? Perchè anche le pietre sanno che in ogni casa di Testimoni di Geova, buono o cattivo che sia, a parte le innumerevoli riviste SVEGLIATEVI! (è letterale, anche per loro!) e TORRE DI GUARDIA, ogni componente della famiglia, maggiorenne o minorenne, italiano o straniero, istruito o analfabeta, oltre al libretto ocra dei 'Cantici del Regno', ha a sua completa disposizione almeno una Bibbia.
Non vado lontano dal vero se aggiungo che, in media, ogni Testimone di Geova, possiede, legge e studia regolarmente almeno due bibbie personali. Spesso, il Testimone di Geova è fiero di avere a disposizione per la consultazione e lo studio, oltre la Traduzione del Nuovo Mondo, formato maiuscolo, anche Bibbie cattoliche, protestanti, rivedute, ecc.
Una contro-prova?.
Nello scorso mese di novembre sono stato a Torino, a casa del nostro amato/odiato comune amico Pino LUPO.
Nonostante le dimissioni dalla WTS date formalmente nel marzo 1992, a distanza di quasi 15 anni, detta abitazione (semplicissimo monovano accessoriato) è sommersa di libri e bibbie di tutti i tipi!
Oltre a monsignor Ravasi, a Berescitte, al cardinal Martini ed al mio 'diletto amico' (un giorno vi spiegherò perchè) Camillo RUINI, alle 'strane fantasie' di don Minuti ci credono davvero in pochi e, tra questi pochi, ve lo assicuro, non c'è nessun Testimone di Geova, nè vero nè falso, nè italiano nè di qualsiasi altra nazionalità!.
Dico di più. Nel febbraio 1995, spinto da 'sacro fuoco' (eccesso di zelo?. Sì.), il Nostro fu trasportato dalle circostanze proprio qui a Bari per dare man forte ad un mite 'parroco di campagna', don Franco RENNA, rettore della Parrocchia di San Domenico di Rutigliano/Ba, oggi quasi ottantenne.
Era accaduto che, nella primavera di due anni prima, per farsi perdonare un errore imperdonabile commesso ai danni di una Testimone di Geova 'esemplare' e delle sue figlie innocenti, don Renna non esitò a chiedere espressamente scusa e, quale segno di pentimento, oltre ad accettare riviste ed altre pubblicazioni cristiane, non esitò ad assistere al rito della Commemorazione della morte di Gesù Cristo tenuta nella locale Sala del Regno.
La cosa suscitò troppo clamore, anche a causa e per effetto del clamore suscitato dai giornali e dalla televisione. Naturalmente, un tale 'scandalo' non poteva essere tollerato oltre!.
Convinto in coscienza, nessuno riuscì a convincere il mite don Abbondio pugliese a fare retromarcia, ovvero: a pentirsi di essersi pentito.
In occasione dell'udienza penale fissata a suo carico per il giorno 2 Febbraio 1995 dinanzi alla Pretura di Bari, Giudice Dott. Salvatore DE FEO, don Renna -ancora una volta, in tutta onestà- riconobbe in pieno la sua responsabilità e non esitò ad accettare la 'giusta pena' concordata con il P.M. Dott.ssa Gianna NANNA.
L'aiuto di don Minuti, vero (?) 'cibo a suo tempo', consistè in un ciclo di nove incontri non a caso intitolati -udite, udite- "I TESTIMONI DI GEOVA NON HANNO LA BIBBIA!", furono organizzati e tenuti presso altrettante Parrocchie di Bari.
Vito ARMENISE, un giovane commerciante ambulante che, all'alba, era già in Piazza, mi riferì che una mattina le strade del centro di Bari erano piene dei pieghevoli stampati in gran numero per l'occasione e, avendone raccolti una certa quantità, me ne mise a disposizione alcuni.
In quegli stessi giorni, le porte di tutte le Chiese avevano tutte, in bella evidenza, le gigantografie dello stesso volantino che pubblicizzava l'evento.
L'effetto boomerang consistè in una vittoria di Pirro del mite fraticello: infatti, scandalizzando tutti, il Giudice De Feo non accettò il patteggiamento chiesto ed ottenuto da don Renna e, per l'effetto, a seguito di un processo sommario, lo assolse con formula piena 'perchè il fatto non costituiva reato'.
Sta di fatto che a seguito di puntuale e tempestivo appello della parte civile e dello stesso Pubblico Ministero, la Corte di Appello di Bari, Prima Sezione Penale, con Sentenza n. 1728/95 emessa in data 23/10/95, capovolse il verdetto dichiarando l'imputato colpevole del reato ascrittogli e, concesse le attenuanti generiche, lo condannò alla pena della multa di L. 1.000.000, al risarcimento dei danni in favore della parte civile Sig.ra Domenica GRAVINA e al pagamento delle spese processuali.
Coerentemente con la posizione processuale assunta in precedenza, l'esemplare don Renna accettò di buon grado il verdetto avverso e, a seguito della Sentenza n. 3088/00 emessa dal Tribunale di Bari, Prima Sezione Civile, non esitò a pagare la somma di L. 30.000.000 (trentamilioni), oltre interessi e spese, a titolo di danno marale per i fatti costituenti reato innanzi indicati.
Sta di fatto, però, che a seguito della denuncia sporta nel maggio 1995 dalla Sig.ra Gravina (e da altre tre 'esemplari' Testimoni di Geova ingiustamente perseguitate perchè, dopo il matrimonio cattolico, si erano convertite liberamente alla religione cristiana dei Testimoni di Geova), con una sconvolgente mossa a sorpresa, a fianco e a sostegno di don Minuti, scesero addirittura i plurimenzionati vertici (spiritualmente) corrotti dell'Ente giuridico innanzi indicato che, a torto più che a ragione, pretende di rappresentare tutti i cristiani Testimoni di Geova d'Italia.
I fatti successivi, seppure sommariamente, sono abbastanza noti perchè riferiti in precedenti posts. Se necessario, nella sede più opportuna, ogni chiarificazione e/o dettaglio potrà/dovrà essere necessariamente fornito.
Poichè il 'partito dei Geovologi', specialmente dopo la caduta -11/9/01- delle simboliche Torri Gemelle di New York, è ormai daccordo sulla necessità, urgente e improrogabile, di dar bando alle ciance "BADANDO AL SODO, AIUTANDOCI AD AIUTARE", è necessario che qualcuno provi a toccare anche il cuore (per me) inarrivabile di don Lorenzo MINUTI e a suggerigli semplicemente che "IL SEGRETO E' L'UMILTA'".
Con riferimento ai fatti gravi innanzi menzionati, produttivi di conseguenze nefaste inenarrabili per molti, è assolutamente necessario che il buon don Minuti chieda innanzitutto perdono a Dio quindi, con espresso riferimento alla Sig.ra Gravina e a tutti i Testimoni di Geova ingiustamente perseguitati per la loro fede (io sono fra questi!), impari in fretta l'"ARTE DI CHIEDERE SCUSA" e, con la massima sincerà, pronunci la difficilissima (perchè semplicissima) formula di rito:
"SCUSATEMI TESTIMONI DI GEOVA, HO SBAGLIATO, AVEVATE RAGIONE VOI", nel senso che non è assolutamente vero che NON avete la Bibbia!.
All'esito, non mi tratterrò un minuto dal correre a Taranto dal mio caro zio parroco per abbracciarlo e ringraziarlo di avermi indicato, molti anni fa, nella nobile persona di don Minuti, un cristiano bisognoso di un sorso di ... umiltà.
Grazie a tutti dell'attenzione prestata nel leggermi fino a questo punto!.
Un grazie particolare all'amicone Berescitte per le ragioni che, meglio di altri, lui stesso ben conosce.
A risentirci presto e, se non vi costa, come di consueto, fatemi conoscere le vostre illuminanti opinioni personali.
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Dice il Saggio:
"LA CONCLUSIONE DELL'ARGOMENTO, AVENDO UDITO OGNI COSA, E': TEMI IL VERO DIO E OSSERVA I SUOI COMANDAMENTI. POICHE' QUESTO E' L'INTERO OBBLIGO DELL'UOMO. POICHE' IL VERO DIO STESSO PORTERA' IN GIUDIZIO OGNI SORTA DI OPERA IN RELAZIONE A OGNI COSA NASCOSTA, IN QUANTO A SE E' BUONA O CATTIVA". - Ecclesiaste 12:13-14, Traduzione del Nuovo Mondo.
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