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L’IDOLO NEL TEMPIO DELLA TORRE DI GUARDIA!

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2015 21:30
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I testimoni di Geova sono idolatri?
Si!

Dio proibì al suo popolo che non doveva farsi alcuna immagine scolpita per rappresentare il Suo essere: “Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo né di quanto è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.” (Esodo 20:4 –CEI)

Il comando è esplicito, ma ciò non significa, con questo, che l’uomo sia libero, dopo che gli è stata proibita l’immagine fisica di Dio, che egli possa crearsi un’immagine mentale o psicologica per rappresentare la divinità come quella pensata dai testimoni di Geova.

Esistono tanti tipi di idolatria, uno dei quali è quella del Corpo Direttivo, il quale con la sua dottrina ha influenzato circa 7 milioni di persone. Immaginando che Dio abbia un “corpo”, anche se spirituale, come sostiene il Corpo Direttivo, non cambia i limiti di Dio imposti dall’idolo scolpito: “Corpo od organismo”: <<“… inoltre Geova merita di essere definito incomparabile a motivo della gloria personale o dell’eccellenza del suo corpo od organismo. Alcuni pretendono (in realtà è tutta la cristianità che lo pensa n.d.r.) che Dio sia onnipresente o che sia un principio senza corpo od organismo. Ma non è così. Geova Dio, come persona, ha un corpo e un luogo, come fu indicato dalle parole di Gesù: “Uscito dal Padre, … torno al Padre”. E circa il ritorno al Padre leggiamo ancora:” Cristo… entrò nel cielo stesso, per mostrarsi ora al cospetto d’Iddio in nostro favore.” (Giov. 16:28; Ebr. 9:24, Na)>> (Svegliatevi 22/08/1963, pagg. 29-30)

“Sono uscito dal Padre”, cosa significa? Non di sicuro il senso cui attribuiscono i testimoni di Geova, né l’espressione che “Cristo entrò nel cielo stesso”. “Uscire dal Padre” significa uscire dall’eternità ed entrare nella storia, nel finito, nel temporale e, ritornare al Padre vuol dire entrare nella sfera dell’eternità del divino, una dimensione “altra” rispetto al finito.

Credere di collocare Dio in un “luogo”, che lo stesso idolo occupa nello spazio, adorarlo in questa forma significa idolatria, in quanto la rappresentazione che né fa il Corpo Direttivo, riguardo a Dio nel suo tempio la Torre di Guardia, è la stessa che si osserva in un tempio pagano. La differenza, sta solo nel fatto che il Corpo Direttivo non concretizza fisicamente la sua immagine mentale che ha di Dio, come invece avviene nel paganesimo, ma che nella sostanza si tratta della stessa cosa. Mentalmente o psicologicamente, sia per il pagano che per il testimone di Geova, l’immagine non cambia. A questo punto, l’apostolo Paolo ci insegna, parlando agli ateniesi, all’Areopago, che Dio non abita in templi fatti dall’uomo: “ Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è il signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.”. (Atti 17:24-25-CEI)

Pertanto, la Bibbia ci spiega che Dio non è soggetto a esistere in luoghi immaginati dal Corpo Direttivo. Quando la Bibbia ci parla di Dio, essa ci parla in termini spaziali ma che con essi non intende per nulla stabilire un posto per Dio. Dio è altro rispetto a tutte le immaginazioni che l’uomo possa farsi di lui.

Tutt’ora, il Corpo Direttivo insiste sulla sua assurda dottrina che Dio, essendo dotato di corpo spirituale, abiti in un luogo specifico: “La Bibbia quindi, insegna che la dimora di Dio è distinta dall’universo fisico, ma allo stesso tempo né parla come di un luogo definito. - Giobbe 2:2”. (Svegliatevi 8/03/2005, pagg. 20-21)

Il Corpo Direttivo induce i suoi sudditi a leggere i termini “luogo”, “cieli”, “persona”, “tempio” celeste, alla lettera, invece che in senso metaforico o simbolico. Collocare Dio, in un luogo specifico, alla stregua di un’immagine scolpita, è la degradazione estrema di Dio.
Gesù ci insegna che “Dio è spirito” e, come tale, non ha nessuna forma né può esistere in nessun luogo circoscritto nel quale abitare. Insegnare in nome della Bibbia l’assurdità che per Dio sia impossibile di esistere in ogni luogo, il Corpo Direttivo si rende colpevole di spacciare per verità ciò che invece è falsità, proprio sulla base che la Bibbia piuttosto dice che “i cieli dei cieli”, parlando di Dio, non lo possono contenere.

E’ evidente, con questo, che l’Iddio Altissimo non può essere confinato in qualche luogo, anche se si parla fuori dallo spazio fisico.

Infine, chiedo, ai testimoni di Geova, dove la Scrittura riporta che Dio è dotato di “corpo od organismo”.

Tanti Saluti

Alla prossima!

Adriano Baston


[Modificato da Adriano Baston 13/01/2011 23:33]
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Caro Adriano, sono pienamente d'accordo con te.
Il cattolicesimo ci ha insegnato che Dio è in cielo, in terra ed in ogni luogo, infatti il Salmista Davide così scrive:

Dove andrò per sfuggire al tuo spirito e dove fuggirò dalla tua presenza? Se salirò
in cielo tu ci sei; se discenderò nell’inferno, tu sei presente; se al mattino presto prenderò le ali e
andrò ad abitare agli estremi confini del mare, anche là mi condurrà la tua mano e mi terrà la tua
destra (Sal 138, 7-11).

Ma è interessante anche quanto si trova scritto nella traduzione dei tdg vediamo insieme:

(Salmo 139:7-11) Dove posso andarmene dal tuo spirito, E dove posso fuggire dalla tua faccia?  8 Se ascendessi al cielo, là saresti; E se stendessi il mio giaciglio nello Sceol, ecco, [saresti là].  9 Se prendessi le ali dell’aurora, Per risiedere nel mare più remoto, 10 Anche là la tua propria mano mi guiderebbe E la tua destra mi afferrerebbe. 11 E se dicessi: “Di sicuro le tenebre stesse mi afferreranno presto!” La notte mi sarebbe quindi luce all’intorno.

Come possono quindi segregare Dio in un luogo specifico, quando la loro stessa traduzione li sbugiarda?

Ciao Velleda
[Modificato da parliamonepino 08/08/2013 18:59]
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