Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.



   
 
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

LA TORRE DI GUARDIA: FABBRICA DEGLI ORRORI

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2015 23:29
Email Scheda Utente
Post: 267
Post: 266
Registrato il: 03/09/2010
Città: VENARIA
Età: 90
Sesso: Maschile
Utente Junior
OFFLINE
18/12/2010 18:25
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Una delle pagine più oscure e crudeli che si leggono nella stampa del Corpo Direttivo finemondista, è quella che appare nella Torre di Guardia del 15 maggio 1990, alle pagg. 6 e 7, che porta il sottotitolo: “Quando si combatterà Harmaghedon?”, che è il suo argomento spesso citato e scelto ad arte, allo scopo di irretire la coscienza e lo spirito, condizionando l’individuo al punto tale di impedirgli, di conseguenza, le proprie libere funzioni spirituali e le scelte della vita.

Davanti a sé, il testimone ha un solo orizzonte: Harmaghedon e, poi se sarà meritevole, la vita eterna sulla terra.

Il tdG, come quelli che sono vissuti nel passato ed ora sono morti, sentendosi un provvisorio, in quanto da un momento all’altro, in questo tempo potrebbe scatenarsi l’ira di Dio, non sente alcun desiderio di costruirsi un futuro, una vita in questo mondo.

Abilmente, i finemondisti hanno modificato, essendo presi dalla fregola di profetare la fine, lo stato psicologico dell’individuo, vanificando, in questo modo, ogni prospettiva di dedicarsi, in qualche modo, a vivere una vita normale come tutti. Tutto questo, usando la Bibbia e i suoi versetti tradotti come eventi catastrofici imminenti da parte di Geova.

Si tratta di un sistema di linguaggio subliminale, usato da parte del Corpo Direttivo, dei più collaudati, il cui effetto è più efficace di quello dell’uso delle immagini.

Ciò è evidente da quello che si può osservare nella vita di tensione che conduce il testimone di Geova, l’eccitazione dell’attesa finale per questo mondo; “fine del sistema” sempre a portata di mano che difficilmente gli permette delle distrazioni.

La paura inconscia poi, di essere disapprovato da Dio, se manca dalla predicazione, o si assenta dalle adunanze, farà il resto. E’ un prigioniero senza uscita, e se riesce ad uscire, si rende conto del dramma dell’isolamento.

Chi sta dentro, in questa organizzazione ha il dovere di seguire strettamente, passo a passo, il programma prestabilito dal Corpo Direttivo, una dialettica fuorviante.

In cima alla lista abbiamo l’ossessivo invito alla predicazione e all’osservanza della frequenza alle adunanze, perché assentarsi a queste ed altre attività, cosiddette teocratiche, vuol dire crearsi sensi di colpa, il timore di essere un disapprovato è ciò lo mette a disagio, lo induce a diventare inquieto e chiede assistenza da parte di Geova di mettersi in carreggiata.

Tra i racconti del “Gulag” ai tempi dell’Unione Sovietica, si narra, tra l’altro, che quando un detenuto usciva dalla fila che si recava al lavoro forzato, veniva freddato dalle guardie che stavano ai lati. Gli “anziani” posti a guardia dal Corpo Direttivo, ai fianchi delle file dei testimoni di Geova, sono vigili per impedire che nessuno esca da esse, pronti ad “incoraggiare”, a redarguire, perché Geova e lì pronto, dall’Olimpo, ad inviare le sue saette per colpire il dissidente che abbandona le sue file.

Di fronte alle tetre immagini, scelte ad arte, dal Corpo Direttivo rende il testimone molto timoroso ed insicuro.

Il Corpo Direttivo, sfrutta abilmente la sua creatura per piegarla al suo volere e gli causa, inevitabilmente, disorientamento se sorge in esso il dubbio di non essere nella “verità”.

Attraverso immagini bibliche, specialmente quelle del Vecchio Testamento, avulse dal loro contesto letterario e storico, cerca di suffragarle con argomenti truci e di una violenza inaudita che appiattisce la coscienza da rendere la sua vittima ormai incapace di una costruttiva e libera critica personale.

Quello del Corpo Direttivo è un insegnamento davvero preoccupante che, purtroppo, mette nelle condizioni il semplice testimone di Geova di non rendersi conto della gravità e delle nefaste conseguenze che avvengono all’interno della sua psiche; è chiuso nel suo mondo, costruito da altri, il cui sguardo è fisso in questo orizzonte:<< Quando Geova sorgerà per difendere i suoi servitori dall’attacco di Gog, Harmaghedon sarà in corso! I governi umani crolleranno. Acquazzoni torrenziali, grandine devastante, fuoco e zolfo dal cielo, dilaganti pestilenze – veri e propri atti di Dio – getteranno il panico fra tutti quelli che non saranno testimoni di Geova. I nemici umani di questi ultimi volgeranno le proprie armi contro le proprie file. E quelli che non verranno uccisi in questa guerra suicida saranno annientati da Geova. – Ezechiele 38:18-23 ; Daniele 2:44 . In preda al terrore, ogni uomo leverà la mano contro il suo prossimo in una frenetica quanto inutile lotta della sopravvivenza. (Zaccaria 14:12,13) ”Gli uccisi da Geova certamente saranno in quel giorno da una estremità all’altra della terra. Su di essi non si farà lamento, né saranno raccolti o seppelliti. Diverranno come letame sulla superficie del suolo”. (Geremia 25:33) Ogni tentativo di rimanere neutrali nella guerra di Dio vi costerà la vita ad Harmaghedon! E come questa rivista ha più volte dimostrato scritturalmente, l’attuale generazione non passerà finché non scoppia Harmaghedon! – Matteo 24: 21,34>> (Torre di Guardia 15/05/1990, pagg. 6 e 7)

Bella prospettiva per i non geovisti!

Tutto ossigeno per dare fiato ai consumatori di scarpe!

Accanto a questo tenebroso discorso appare un’immagine che non ha bisogno di tanti commenti.

E’ disegnato il cavaliere Gesù Cristo, il “maresciallo di campo” dal volto ferocissimo, seguito da un esercito di altri cavalieri pure del medesimo volto con le spade sguainate che galoppano furiosamente per dar battaglia a questo mondo di per sé già piagato dai suoi mali. E’ un’immagine, questa, del “virile” Geova, molto lontana da quella che ci offre Gesù il figlio proprio di Dio.


Ed è paradossale che, mentre Geova lancia le sue saette nel mondo, Gesù Cristo di fronte alla città minacciata di distruzione pianse: “Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:<<Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace! Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.
Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te, ….” (Luca 19: 41-44a CEI)

Dal discorso che fanno i testimoni di Geova, appena letto, nella Torre di Guardia citata, non mi sembra che Geova pianga per le sue vittime, miliardi di esseri umani che non sanno distinguere “la destra dalla sinistra”. Il contrario di Gesù che, osservando la folla senza pastore, dice il Vangelo, fu preso da profonda tristezza: “Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore” (Matteo 9:36 CEI)

Ebbene, quel pianto e quella tristezza sono sempre presenti nel mondo, perché, infatti, il mondo di oggi non è diverso del mondo di ieri. La pietà di Gesù, la sua infinita misericordia, per questo mondo sofferente, non sono vanificate dal comportamento degli uomini che lo corrompono.

Quando Gesù avvicinava le persone, la cui maggioranza ignorava chi fosse, Egli, con profonda pietà, sanava le ferite morali e fisiche di questa nostra esistenza.

Pertanto, Egli, ci offre un quadro vivo del futuro escatologico della salvezza umana, negato dall’Harmaghedon dei testimoni di Geova, perché Gesù è lo stesso di ieri, di oggi e per sempre. (Ebrei 13:8)

E’ vero che Gesù disse ad alcuni come sarebbero potuti sfuggire al giudizio della Geenna, per una loro sciagurata scelta, ma, pur tuttavia, nello stesso tempo, per essi, Gesù, sulla croce implorò il Padre che perdonasse “coloro che non sanno quello che fanno”.

Si tratta di un grido denso di significato, un grido che attraversa i secoli, che penetra ponderatamente ancora più forte il nostro giorno solcato da inquietudini, tormentato da gravi problemi sociali e politici.

Ma i testimoni di Geova non demordono, nella predicazione di morte e salvezza soltanto per se stessi. A tavolino, hanno deciso, che tutti gli altri, miliardi di persone, compresi i bambini innocenti, saranno, fra breve, annientati per sempre, motivo per cui si accingono a correggere le parole del Maestro, che invece parla della salvezza escatologica dell’intera umanità, in quanto, Egli dice: “Io non sono venuto a giudicare il mondo ma a salvarlo”. (Giov. 3:17) Ma per il Corpo Direttivo sono salvati solo quelli che accettano il loro verbo. Il mondo intero è per i tdG già cadaverico, perché fuori dalla sala del Regno.

Ecco l’insegnamento geovista su Isaia 26:20, che dice: <<Oggi le “stanze interne” di questa profezia potrebbero essere strettamente legate alle più di centomila congregazioni dei testimoni di Geova di tutto il mondo. Queste congregazioni hanno un ruolo importante nella nostra vita, e continueranno ad averlo attraverso la “grande tribolazione”. (Riv. 7:14) Al popolo di Dio è comandato di entrare nelle proprie “stanze interne” e di nascondersi “finché la denuncia sia passata”.>> (Torre di Guardia 15/05/2009, pag. 8; si veda anche primo vol. La profezia di Isaia, anno 2000, pagg. 282-283)

Tutto questo, che effetto può avere nella psiche del testimone di Geova?

Con quali occhi guarda il mondo che lo circonda?

Come si sente nel misurarsi con gli altri?

E’ evidente, che fuori dalla congregazione dei testimoni di Geova c’è solo la morte; egli vede le persone che incontra, che non fanno parte della “congregazione”, che tra breve saranno usate da Geova come “letame” per la coltivazione di patate e cavoli per i sopravvissuti, i soli testimoni, che vivranno per sempre su una terra paradisiaca.

Poveri non geovisti!

Essere trovati fuori dalla sala del Regno, per i tdG è pericoloso, anzi la morte agli occhi di Geova, e se uno malauguratamente viene a scoprire che è stato defraudato della sua libertà e che le dottrine propugnate dal Corpo Direttivo non trovano nessun sostegno scritturale, si trova, oltretutto, a esperimentare, suo malgrado, le parole di Gesù che “i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua”.

Non solo, si troverà anche a provare che cos’è l’isolamento dalla sua stessa famiglia e da tutti gli amici con i quali è vissuto e che ora non ci sono più.

Non solo, si innescherà il crollo delle certezze con le quali, per anni, è stato nutrito dal Corpo Direttivo.

Se non si convince che non è la “congregazione” o nessun’altra corrente religiosa il mezzo per la salvezza, ma che il vero rifugio è soltanto Gesù Cristo, difficilmente troverà serenità e tranquillità interiore.

Quando si parla di ira divina, i testimoni di Geova, danno il senso della passione umana. In realtà, Dio non è soggetto alle passioni umane, la sua ira significa che Egli distoglie lo sguardo perchè gli uomini hanno distolto lo sguardo da lui, ciò non significa che Egli non ami gli uomini, ma è come un genitore che ama il figlio, anche se cattivo.

L’esempio lo dà Dio stesso verso il figlio che torna dal “paese lontano”, quello della parabola del figliol prodigo. Egli torna non perché sia pentito, ma per la fame. Il pentimento avviene solo al momento dell’abbraccio paterno, lo stesso abbraccio dell’intera umanità nel futuro escatologico.

Tanti Saluti e buon Natale!

Alla prossima!
Adriano Baston
[Modificato da Adriano Baston 18/12/2010 19:08]
18/12/2010 21:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Adriano Baston, 18/12/2010 18.25:

Una delle pagine più oscure e crudeli che si leggono nella stampa del Corpo Direttivo finemondista, è quella che appare nella Torre di Guardia del 15 maggio 1990, alle pagg. 6 e 7, che porta il sottotitolo: “Quando si combatterà Harmaghedon?”, che è il suo argomento spesso citato e scelto ad arte, allo scopo di irretire la coscienza e lo spirito, condizionando l’individuo al punto tale di impedirgli, di conseguenza, le proprie libere funzioni spirituali e le scelte della vita.

Davanti a sé, il testimone ha un solo orizzonte: Harmaghedon e, poi se sarà meritevole, la vita eterna sulla terra.

Il tdG, come quelli che sono vissuti nel passato ed ora sono morti, sentendosi un provvisorio, in quanto da un momento all’altro, in questo tempo potrebbe scatenarsi l’ira di Dio, non sente alcun desiderio di costruirsi un futuro, una vita in questo mondo.

Abilmente, i finemondisti hanno modificato, essendo presi dalla fregola di profetare la fine, lo stato psicologico dell’individuo, vanificando, in questo modo, ogni prospettiva di dedicarsi, in qualche modo, a vivere una vita normale come tutti. Tutto questo, usando la Bibbia e i suoi versetti tradotti come eventi catastrofici imminenti da parte di Geova.

Si tratta di un sistema di linguaggio subliminale, usato da parte del Corpo Direttivo, dei più collaudati, il cui effetto è più efficace di quello dell’uso delle immagini.

Ciò è evidente da quello che si può osservare nella vita di tensione che conduce il testimone di Geova, l’eccitazione dell’attesa finale per questo mondo; “fine del sistema” sempre a portata di mano che difficilmente gli permette delle distrazioni.

La paura inconscia poi, di essere disapprovato da Dio, se manca dalla predicazione, o si assenta dalle adunanze, farà il resto. E’ un prigioniero senza uscita, e se riesce ad uscire, si rende conto del dramma dell’isolamento.

Chi sta dentro, in questa organizzazione ha il dovere di seguire strettamente, passo a passo, il programma prestabilito dal Corpo Direttivo, una dialettica fuorviante.

In cima alla lista abbiamo l’ossessivo invito alla predicazione e all’osservanza della frequenza alle adunanze, perché assentarsi a queste ed altre attività, cosiddette teocratiche, vuol dire crearsi sensi di colpa, il timore di essere un disapprovato è ciò lo mette a disagio, lo induce a diventare inquieto e chiede assistenza da parte di Geova di mettersi in carreggiata.

Tra i racconti del “Gulag” ai tempi dell’Unione Sovietica, si narra, tra l’altro, che quando un detenuto usciva dalla fila che si recava al lavoro forzato, veniva freddato dalle guardie che stavano ai lati. Gli “anziani” posti a guardia dal Corpo Direttivo, ai fianchi delle file dei testimoni di Geova, sono vigili per impedire che nessuno esca da esse, pronti ad “incoraggiare”, a redarguire, perché Geova e lì pronto, dall’Olimpo, ad inviare le sue saette per colpire il dissidente che abbandona le sue file.

Di fronte alle tetre immagini, scelte ad arte, dal Corpo Direttivo rende il testimone molto timoroso ed insicuro.

Il Corpo Direttivo, sfrutta abilmente la sua creatura per piegarla al suo volere e gli causa, inevitabilmente, disorientamento se sorge in esso il dubbio di non essere nella “verità”.

Attraverso immagini bibliche, specialmente quelle del Vecchio Testamento, avulse dal loro contesto letterario e storico, cerca di suffragarle con argomenti truci e di una violenza inaudita che appiattisce la coscienza da rendere la sua vittima ormai incapace di una costruttiva e libera critica personale.

Quello del Corpo Direttivo è un insegnamento davvero preoccupante che, purtroppo, mette nelle condizioni il semplice testimone di Geova di non rendersi conto della gravità e delle nefaste conseguenze che avvengono all’interno della sua psiche; è chiuso nel suo mondo, costruito da altri, il cui sguardo è fisso in questo orizzonte:<< Quando Geova sorgerà per difendere i suoi servitori dall’attacco di Gog, Harmaghedon sarà in corso! I governi umani crolleranno. Acquazzoni torrenziali, grandine devastante, fuoco e zolfo dal cielo, dilaganti pestilenze – veri e propri atti di Dio – getteranno il panico fra tutti quelli che non saranno testimoni di Geova. I nemici umani di questi ultimi volgeranno le proprie armi contro le proprie file. E quelli che non verranno uccisi in questa guerra suicida saranno annientati da Geova. – Ezechiele 38:18-23 ; Daniele 2:44 . In preda al terrore, ogni uomo leverà la mano contro il suo prossimo in una frenetica quanto inutile lotta della sopravvivenza. (Zaccaria 14:12,13) ”Gli uccisi da Geova certamente saranno in quel giorno da una estremità all’altra della terra. Su di essi non si farà lamento, né saranno raccolti o seppelliti. Diverranno come letame sulla superficie del suolo”. (Geremia 25:33) Ogni tentativo di rimanere neutrali nella guerra di Dio vi costerà la vita ad Harmaghedon! E come questa rivista ha più volte dimostrato scritturalmente, l’attuale generazione non passerà finché non scoppia Harmaghedon! – Matteo 24: 21,34>> (Torre di Guardia 15/05/1990, pagg. 6 e 7)

Bella prospettiva per i non geovisti!

Tutto ossigeno per dare fiato ai consumatori di scarpe!

Accanto a questo tenebroso discorso appare un’immagine che non ha bisogno di tanti commenti.

E’ disegnato il cavaliere Gesù Cristo, il “maresciallo di campo” dal volto ferocissimo, seguito da un esercito di altri cavalieri pure del medesimo volto con le spade sguainate che galoppano furiosamente per dar battaglia a questo mondo di per sé già piagato dai suoi mali. E’ un’immagine, questa, del “virile” Geova, molto lontana da quella che ci offre Gesù il figlio proprio di Dio.


Ed è paradossale che, mentre Geova lancia le sue saette nel mondo, Gesù Cristo di fronte alla città minacciata di distruzione pianse: “Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:< Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te, ….” (Luca 19: 41-44a CEI)

Dal discorso che fanno i testimoni di Geova, appena letto, nella Torre di Guardia citata, non mi sembra che Geova pianga per le sue vittime, miliardi di esseri umani che non sanno distinguere “la destra dalla sinistra”. Il contrario di Gesù che, osservando la folla senza pastore, dice il Vangelo, fu preso da profonda tristezza: “Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore” (Matteo 9:36 CEI)

Ebbene, quel pianto e quella tristezza sono sempre presenti nel mondo, perché, infatti, il mondo di oggi non è diverso del mondo di ieri. La pietà di Gesù, la sua infinita misericordia, per questo mondo sofferente, non sono vanificate dal comportamento degli uomini che lo corrompono.

Quando Gesù avvicinava le persone, la cui maggioranza ignorava chi fosse, Egli, con profonda pietà, sanava le ferite morali e fisiche di questa nostra esistenza.

Pertanto, Egli, ci offre un quadro vivo del futuro escatologico della salvezza umana, negato dall’Harmaghedon dei testimoni di Geova, perché Gesù è lo stesso di ieri, di oggi e per sempre. (Ebrei 13:8)

E’ vero che Gesù disse ad alcuni come sarebbero potuti sfuggire al giudizio della Geenna, per una loro sciagurata scelta, ma, pur tuttavia, nello stesso tempo, per essi, Gesù, sulla croce implorò il Padre che perdonasse “coloro che non sanno quello che fanno”.

Si tratta di un grido denso di significato, un grido che attraversa i secoli, che penetra ponderatamente ancora più forte il nostro giorno solcato da inquietudini, tormentato da gravi problemi sociali e politici.

Ma i testimoni di Geova non demordono, nella predicazione di morte e salvezza soltanto per se stessi. A tavolino, hanno deciso, che tutti gli altri, miliardi di persone, compresi i bambini innocenti, saranno, fra breve, annientati per sempre, motivo per cui si accingono a correggere le parole del Maestro, che invece parla della salvezza escatologica dell’intera umanità, in quanto, Egli dice: “Io non sono venuto a giudicare il mondo ma a salvarlo”. (Giov. 3:17) Ma per il Corpo Direttivo sono salvati solo quelli che accettano il loro verbo. Il mondo intero è per i tdG già cadaverico, perché fuori dalla sala del Regno.

Ecco l’insegnamento geovista su Isaia 26:20, che dice: <> (Torre di Guardia 15/05/2009, pag. 8; si veda anche primo vol. La profezia di Isaia, anno 2000, pagg. 282-283)

Tutto questo, che effetto può avere nella psiche del testimone di Geova?

Con quali occhi guarda il mondo che lo circonda?

Come si sente nel misurarsi con gli altri?

E’ evidente, che fuori dalla congregazione dei testimoni di Geova c’è solo la morte; egli vede le persone che incontra, che non fanno parte della “congregazione”, che tra breve saranno usate da Geova come “letame” per la coltivazione di patate e cavoli per i sopravvissuti, i soli testimoni, che vivranno per sempre su una terra paradisiaca.

Poveri non geovisti!

Essere trovati fuori dalla sala del Regno, per i tdG è pericoloso, anzi la morte agli occhi di Geova, e se uno malauguratamente viene a scoprire che è stato defraudato della sua libertà e che le dottrine propugnate dal Corpo Direttivo non trovano nessun sostegno scritturale, si trova, oltretutto, a esperimentare, suo malgrado, le parole di Gesù che “i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua”.

Non solo, si troverà anche a provare che cos’è l’isolamento dalla sua stessa famiglia e da tutti gli amici con i quali è vissuto e che ora non ci sono più.

Non solo, si innescherà il crollo delle certezze con le quali, per anni, è stato nutrito dal Corpo Direttivo.

Se non si convince che non è la “congregazione” o nessun’altra corrente religiosa il mezzo per la salvezza, ma che il vero rifugio è soltanto Gesù Cristo, difficilmente troverà serenità e tranquillità interiore.

Quando si parla di ira divina, i testimoni di Geova, danno il senso della passione umana. In realtà, Dio non è soggetto alle passioni umane, la sua ira significa che Egli distoglie lo sguardo perchè gli uomini hanno distolto lo sguardo da lui, ciò non significa che Egli non ami gli uomini, ma è come un genitore che ama il figlio, anche se cattivo.

L’esempio lo dà Dio stesso verso il figlio che torna dal “paese lontano”, quello della parabola del figliol prodigo. Egli torna non perché sia pentito, ma per la fame. Il pentimento avviene solo al momento dell’abbraccio paterno, lo stesso abbraccio dell’intera umanità nel futuro escatologico.

Tanti Saluti e buon Natale!

Alla prossima!
Adriano Baston





Conosco più di una persona, appartenuta in passato alla confessione dei Testimoni di Geova che non ha costruito nulla per il proprio futuro, che non ha oggi contributi nè pensione statale e/o integrativa, priva di un lavoro a tempo indeterminato, nè determinato, nè precario.
E' disoccupato fisso, senza alcuna fonte di reddito perchè, come ingenua cicala, ha rinunciato negli "anni d'oro" a porre le basi per una vecchiaia serena, però non è libero di lamentarsi nè inveire contro alcuno in quanto si sente ripetere il ritornello: "chi è causa del suo mal, pianga sè stesso"!

Grazie Adriano, per una riflessione che seppur dolorosa, sgombera mente e cuore da rimpianti ed aiuta a non prendersela con Dio.

Kalos

[SM=x1061925]


[Modificato da Kalos52 18/12/2010 21:16]
Email Scheda Utente
Post: 440
Post: 321
Registrato il: 04/02/2008
Città: TORTOLI'
Età: 58
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
19/12/2010 19:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

UNA CHIMERA
Anch'io mi sono avvicinata ai tdg, perche' vedo il mondo andare in rovina e ho paura della situazione mondiale non per me ma per il futuro dei miei figli.
Ho visto una video cassetta di come vivono nella conmgregazione in America e sembrava di vivere in un futuro Paradiso, credevo che loro fossero l'Arca di Noe', mandata da Dio per salvarci nella prossima fine...che delusione.
Eppure continuo ad aver paura perche' la situazione non è delle migliori...cosa ci aspetta in futuro?

con tanto affetto
Anna Maria
Email Scheda Utente
Post: 7.575
Post: 4.387
Registrato il: 07/08/2006
Sesso: Femminile
Utente Master
OFFLINE
22/12/2010 20:24
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

complimenti ad Adriano Baston, che ritengo da che lo conosco una persona colta e sensibile..
i TdG non vedono oltre e non apsettano altro che la fine di questo sistema di cose,Harmaghedon!






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


Email Scheda Utente
Post: 11.764
Post: 9.459
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Master
AMMINISTRATORE
OFFLINE
22/12/2010 21:46
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: UNA CHIMERA
maria24, 19/12/2010 19.29:

Anch'io mi sono avvicinata ai tdg, perche' vedo il mondo andare in rovina e ho paura della situazione mondiale non per me ma per il futuro dei miei figli.
Ho visto una video cassetta di come vivono nella conmgregazione in America e sembrava di vivere in un futuro Paradiso, credevo che loro fossero l'Arca di Noe', mandata da Dio per salvarci nella prossima fine...che delusione.
Eppure continuo ad aver paura perche' la situazione non è delle migliori...cosa ci aspetta in futuro?

con tanto affetto
Anna Maria



Carissima Anna Maria,

Ho letto il tuo scritto ad Adriano e mi ha assicurato che nei prossimi giorni, in base al tuo significativo commento, scriverà una risposta che mi auguro possa soddisfare le tue preoccupazioni che rivelano una condizione mentale comune a tutti coloro che hanno avuto una esperienza religiosa in una comunità totalitaria (in senso religioso) che fa leva, in modo ingegnoso, sulle emozioni come la paura, sui sensi di colpa e sulla vergogna.

Un abbraccio
Pino Lupo


[SM=x1061970] [SM=x1061958] [SM=g2093951]








__________________________________________________
Email Scheda Utente
Post: 9
Post: 9
Registrato il: 13/08/2009
Città: PESCARA
Età: 36
Sesso: Maschile
Utente Junior
OFFLINE
24/12/2010 20:54
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

a me "preoccupa" invece il discorso di qualcosa dopo la morte, anche se ultimamente sono spinto a non credere a niente, infatti mi sento molto volubile (si dice così? [SM=g27990])

[Modificato da charmin9dim 24/12/2010 20:58]
Email Scheda Utente
Post: 11.768
Post: 9.463
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Master
AMMINISTRATORE
OFFLINE
24/12/2010 23:18
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
charmin9dim, 24/12/2010 20.54:

a me "preoccupa" invece il discorso di qualcosa dopo la morte, anche se ultimamente sono spinto a non credere a niente, infatti mi sento molto volubile (si dice così? [SM=g27990])




Carissimo Charmin,

Comprendo la tua riflessione e cosa può attraversare nel cuore di un giovane con un vissuto come quello che ho avuto modo di conoscere solo in minima parte.

Sappiamo poco del potenziale che c'è nella natura dell'uomo, perchè l'uomo si è dilettato, negli ultimi decenni, più verso la scienza, la matematica, la tecnologia, lo sviluppo commerciale, ma non conosce ancora le sue risorse biologice e le sue vere esigenze biologiche. Sfuggono ancora molte cose sul grande patrimonio energetico che ogni uomo ha dentro.
La ricerca interiore per capire le nostre predisposizioni, il percorso che tutti i giorni dovrebbe dirigere i nostri desideri e i nostri sogni dovrebbero dominare le nostre scelte di libertà e di sfida al mondo che ci circonda.

Chi dice di credere in Dio e si comporta da "Robocop" non crede in nulla.
E' più facile che una persona incerta e volubile, paradossalmente incredula, possa credere in Dio.

Chi continua a cercare trova sempre qualcosa che lo stimoli a vivere e dare un senso a tutto ciò che fa.

Un abbraccio
Pino Lupo


[SM=x1061958] [SM=x1061956] [SM=x1061958] [SM=g1932039] [SM=g2093951]

[Modificato da parliamonepino 24/12/2010 23:19]



__________________________________________________
Email Scheda Utente
Post: 267
Post: 266
Registrato il: 03/09/2010
Città: VENARIA
Età: 90
Sesso: Maschile
Utente Junior
OFFLINE
26/12/2010 12:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ATTENZIONE AI FALSI PROFETI CHE DICONO CHE “IL TEMPO E’ PROSSIMO”, DICE GESU’!

Gentile sorella Anna Maria,

Preoccuparsi del futuro dei propri figli è legittimo e normale, i figli sono la parte più importante della nostra vita, ma una preoccupazione che va oltre misura corre il rischio di perdere la propria serenità, serenità che può essere sottratta ai propri figli ai quali viene indirizzata.

Il mondo di oggi è quello di ieri e sarà anche quello di domani.

A questa tematica è significativa la poesia di Quasimodo:

“Uomo del mio tempo”
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.


Per salvaguardare se stessi da inutili turbamenti, è saggio non lasciarsi fuorviare dai catastrofici proclami dei tdG per un’erronea lettura della Bibbia, sarebbe deleterio al proprio spirito. Essi fanno questo presentando il volto peggiore di questo mondo, trovano che sia il metodo più efficace per far discepoli, formula esperimentata già collaudata sin dal 1914, alla qual data si annunciava la palingenesi cosmica, fallita, in quanto essa non trovava appoggio scritturale come tutte le palingenesi successive che puntualmente fallirono.
Il Corpo Direttivo è un profeta fallito e, nonostante sia consapevole di questo, per mantenere il gruppo unito (che altrimenti si disperderebbe, se dicesse la verità) trova efficacissimo tenerlo in perenne tensione. Le proprie creature devono avere davanti agli occhi la presenza del cataclisma di Harmaghedon che è alle porte allo stesso modo che lo era nel 1914, 1925, 1942, 1975, 2000 e ora il 2034.

Dice un vecchio detto latino:‘sbagliare è umano, perseverare è diabolico’!

Non si dimentichi che ogni epoca è contrassegnata dai suoi mali e che ogni cosa è relativa nel tempo e nello spazio.

Quando cadde l’Impero Romano per mano dei Germani, dei Vandali e dai Visigoti, alla distruzione della città di Roma da parte di Alarico, Gerolamo da Betlemme scriveva: “Il mio cuore freme quando penso ai disastri del nostro tempo. Ecco, sono più di 20 anni che il sangue romano scorre ogni giorno…Quante donne, vergini di Dio, corpi nobili e delicati non sono stati lo zimbello di questi selvaggi? I vescovi vengono condotti in cattività, i presbiteri uccisi…Le chiese devastate, i cavalli stazionano presso gli altari del Cristo come in una scuderia, i resti dei martiri estratti dal suolo. Ovunque è lutto, ovunque gemiti; ovunque l’immagine della morte. Il mondo romano sta crollando…” Nel 409 scriverà: “neanche i nostri gemiti sono liberi”. L’anno dopo Roma viene presa da Alarico e devastata: “…ho provato dentro di me un tale turbamento al pensiero della catastrofe dell’Occidente - e soprattutto della devastazione di Roma – che, come dice il proverbio ‘Le parole adatte mi sfuggono’. Sono rimasto a lungo in silenzio, rendendomi perfettamente conto che quello era il tempo delle lacrime.”. (Jean Bernardi, i primi secoli della Chiesa, edizioni Queriniana, 1989, pag. 104)

Ma non era il solo a pensarla in questo modo, molti altri cristiani credevano nella caduta della Civiltà Romana, la rovina di un Impero dominatore da secoli di popoli della terra, fosse davvero la fine del mondo. Spiega lo storico, nel 1800, F. Gregorovius: “Nel IV secolo la pressione dei Sarmati e dei Germani ai confini dell’Impero diede maggiore verosilianza a tali profezie. Si diffuse allora un terrore superstizioso, poiché si aspettava che le città cadessero da un momento all’altro in mano ai barbari, dai quali soprattutto i cristiani da tempo credevano che Roma sarebbe stata messa a ferro e fuoco, come già Ninive o Gerusalemme. Non c’è dunque da meravigliarsi se, fin dai tempi di Costantino, si era diffusa la voce che la caduta di Roma avrebbe coinciso con la fine del mondo. <<Quando questa capitale della terra – diceva Lattanzio – rovinerà e andrà a fuoco, come profetizzano le Sibille, chi dubiterà più che sia giunta la fine dell’umanità intera e del mondo? Poiché essa è la città che ancora sostiene il mondo, dobbiamo pregare l’Iddio del cielo che, se è possibile, che il compimento della sua volontà sia differito, non appaia così preso come crediamo l’abominevole tiranno che compierà questo delitto e sopprimerà quella luce che è, estintasi, farà svanire il mondo intero>>” (Storia di Roma nel Medioevo, Volume I, Avanzini e Toraca Editori 1965, pag. 100)

Avere l’opinione che il nostro tempo, come quello di ieri o quello di domani possa essere il tempo della fine di questo mondo, è una cosa, insegnarlo come dottrina, per dar luogo ad un gruppo religioso è un’altra cosa. Gesù ha parlato chiaro: “Non sta a voi stabilire il tempo” (Atti 1:6-11)

Nello spazio intermedio tra l’ascensione e la sua venuta, questo tempo sarebbe stato contrassegnato, come dice Gesù, da guerre di ogni tipo, da fame, da pestilenze, ecc. ecc., i capitoli del Vangelo di Matteo capitolo 24, Marco 13 e Luca 21 tutto ciò è reso evidente che prima dell’apparizione di Gesù avverranno tutte le cose ivi descritte. Gesù invita perciò tutti i cristiani, in vista della sua venuta che verrà come un ladro nella notte, di star svegli, di conservare la fede in lui, di esseri fedeli alla propria coscienza di credenti e di guardarsi da coloro che dicono che “il tempo è prossimo”, Luca 21:8

Con tanti saluti fraterni.

Alla prossima
Adriano Baston


[Modificato da Adriano Baston 27/12/2010 20:03]
26/12/2010 14:19
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: UNA CHIMERA
maria24, 19/12/2010 19.29:

Anch'io mi sono avvicinata ai tdg, perche' vedo il mondo andare in rovina e ho paura della situazione mondiale non per me ma per il futuro dei miei figli.
Ho visto una video cassetta di come vivono nella conmgregazione in America e sembrava di vivere in un futuro Paradiso, credevo che loro fossero l'Arca di Noe', mandata da Dio per salvarci nella prossima fine...che delusione.
Eppure continuo ad aver paura perche' la situazione non è delle migliori...cosa ci aspetta in futuro?

con tanto affetto
Anna Maria




E' normale e giusto preoccuparsi del futuro dei nostri figli e nipoti: il nostro presente è il risultato del lavoro dei nostri genitori e nonni, quindi siamo noi che contribuiamo a costruire il loro mondo futuro e sta a noi far sì che abbiano il meglio.

Non sono d'accordo sul fatto che tutto vada in rovina, viviamo una fase del ciclo discendente ma presto torneremo a rivedere la luce, come è sempre stato nel passato e come sempre sarà.

Nel medioevo l'aspettativa di vita era di 30/40 anni, oggi invece di 80/90 e secondo esperti intorno al 2050 si potrà vivere anche 150 anni, grazie agli sviluppi medici/tecnologici/scientifici.

Quindi il futuro per i nostri eredi non è così grigio, come alcune religioni lo dipingono.

certo non sarà tutto facile, anche i nostri discendenti dovranno tirarsi su le maniche ma questo fa parte del ciclo della vita e senza fatica difficilmente si ottengono risultati soddisfacenti.

Kalos
[SM=g1876808]

Email Scheda Utente
Post: 11.837
Post: 9.531
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Master
AMMINISTRATORE
OFFLINE
02/01/2011 14:18
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il CRIMINE, il DRAMMA, la SOFFERENZA sono eventi che attraversano i secoli.

La storia è una testimonianza continua di rivolte, guerre, rivoluzioni, pestilenze, povertà, governi tiranni, crudeltà di ogni genere.

La Bibbia è un libro che già da due millenni annuncia macchinazioni diaboliche da parte dei poteri forti.

Ultimamemente, molti ricercatori escatologici che scrivono libri dove riportano progetti, frutto di menti assetate di assumere il potere assoluto sulle masse, informano con dovizia di particolari e di nomi e cognomi, coloro che sono fra i protagonisti di tali disegni criminosi.

Questo anno, appena cominciato, probabilmente, sarà caratterizzato da ulteriori disordini da parte dei giovani studenti, disoccupati, cassintegrati, tutte quelle fasce colpite dai profondi disagi economici e sociali.

Il contesto, ovviamente, è diverso da quello dei secoli scorsi, ma le necessità sono identiche: la fame, la disperazione, il lavoro, i soprusi, le prepotenze, l'indifferenza di chi dovrebbe intervenire, la corruzione.

Molti uomini politici, in prima fila, sono ricattati, minacciati, impediti nello svolgere il loro mandato come dovrebbero, appartengono ad un ingranaggio da cui non possono più uscire, perchè coinvolti fino al collo.

La realtà, quella vera, è il quotidiano di ognuno di noi, che ha a che fare con le bollette da pagare, con una salute precaria, con gli affanni della vita, gli imprevisti, rari momenti di felicità con i nostri cari.

C'è molta indifferenza, alla gente non importa più di nessuno, ma c'è anche della solidarietà, fatta di piccoli gesti, di sorrisi, di una telefonata per chiedere "come stai?", fatta di visite in ospedale per chi non sta bene, fatta di pochi spiccioli per portare un pensiero.

Spesso ci occupiamo di annunciare cose grandiose, o di attaccare tutto il sistema corrotto che ci circonda, mentre la nostra vita comune di tutti i giorni, ci sfugge, non ne abbiamo il controllo e ci priva di quei dettagli che una volta davano più senso alla realtà, perchè non c'erano la TV, i PC, con tutte le distrazioni artificiali che riempiono la mente di persone portandoli fuori da una vita naturale.

In questi giorni ho visitato una comunità che ospita persone che hanno avuto gravi disagi da una vita di violenze, stenti, disperazione. Della pasta, un po' di zucchero, una torta fatta in casa, qualche vestito, dei cioccolatini, sono stati accolti come un "miracolo". Il sorriso e le feste dei bambini sono la cosa più bella del mondo. Ho visto giocare Gianfranco Suma, un mio amico gravemente malato, con tutti i bambini che lo circondavano per sentire le sue "imitazioni". La solidarietà, una volta che hai cominciato, diventa contagiosa, mi ha detto l'amico Gianfranco. Con i miei occhi, ho potuto constatare quanta ragione hanno le sue parole.

Chi fa il male, pagherà, in un modo o nell'altro, nella stessa misura.

Chi desidera raggiungere una propria serenità personale e decide di condividere la sua "briciola di pane" con altri, forse vive meglio una vita che tutto sommato è fatta di semplici cose.

Pino Lupo



[SM=g2093951]




__________________________________________________
Email Scheda Utente
Post: 5.823
Post: 290
Registrato il: 19/10/2006
Città: CASTELVETRANO
Età: 67
Sesso: Maschile
Utente Junior
OFFLINE
09/01/2011 17:05
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Per la signora Maria....
Chi fa il male, pagherà, in un modo o nell'altro, nella stessa misura.

Non sono d'accordo Pino. Da che mondo è mondo, i "furbastri" hanno sempre avuto il meglio dalla vita a discapito dei poveracci.
Giustizia da parte di Dio non ne ho mai visto ne sentito parlare, tranne che nella bibbia che però ritengo favoel per adulti, senza offesa per alcuno.

Per il resto della tua frase conclusiva, sono pienamente d'accordo con te e meno male che esiste questa gente che divide anche la briciola. Se non fosse per questio "veri uomini di dio" il mondo non meriterebbe quasi più di essere vissuto!

Per la signora Maria...

Se le può far rassenerare il suo cuore, signora, sappia che già duemila anni fa, diverse persone importanti di cui ora mi sfugge il nome, ma Adriano sicuramente glie li potrà menzionare, elencavano la loro situazione mondiale e... mi creda... pare di leggere il giornale di oggi! Stesse lamentele, stesse situazioni allarmanti, stesse paure e nefaste previsioni. Il mondo ha questi periodi ciclici. Poi per fortuna si riprende. Stia serena e si rimbocchi le maniche per quello che può fare per suo figlio. Non aggiunga al suo domani altre ansietà. Basta a ciascun giorno la propira dose. Shalom signora Maria.!
Email Scheda Utente
Post: 444
Post: 325
Registrato il: 04/02/2008
Città: TORTOLI'
Età: 58
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
14/01/2011 22:37
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

RINGRAZIO TUTTI PER LA VOSTRA CONFORTANTE RISPOSTA
Mi ha fatto riflettere il vostro intervento.
In effetti i drammi nel mondo sono ciclici, cosa dovevano dire appunto i nostri avi nell'ultima guerra?. Credo che dovro' tenere duro, e fare come disse Gesù, "non preoccupatevi del domani",quando meno ce lo aspettiamo lui ci invia un Angelo in forma d'uomo o altro per risollevarci, dunque d'ora in avanti mi preoccuperò ma non troppo

Con tutto il mio affetto
Anna Maria [SM=x1061918]
Email Scheda Utente
Post: 12.478
Post: 10.058
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Gold
AMMINISTRATORE
OFFLINE
25/04/2015 20:12
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Per non dimenticare!



__________________________________________________
Email Scheda Utente
Post: 12.486
Post: 10.066
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 68
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Gold
AMMINISTRATORE
OFFLINE
22/10/2015 23:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Certi Post sono da rileggere!
[SM=x1061948]



__________________________________________________
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com