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26/01/2010 08:20 | |
Caro Raffaele, la trasmissione "Grande Fratello", segue un preciso progetto commerciale di consumo.
Milioni di persone sono attirate da questo programma, che gioca tutto sulla emotività, esasperandola fino all'estremo. In questo modo, seguendo questa formula, lo spettacolo è assicurato e le persone si "eccitano" nel vedere, dentro la casa, dei ragazzi che si muovono in una "arena" piena di insidie e di imboscate.
Purtroppo, questi giovani protagonisti, sono sottoposti ad ogni genere di "umiliazione", pur di raggiungere, attraverso questo canale, la notorietà, il successo ed il facile guadagno.
Come ogni gioco, ci sono delle regole da rispettare, ma il grande fratello, anche se le regole vengono violate, sa perdonare o, comunque, punisce con una "tirata d'orecchio".
C'è una cosa su cui non si transige ed è la "blasfemia", l'offesa alla divinità, una grave forma di irriverenza verso ciò che è sacro.
Diciamo che un certo tipo di linguaggio è una forma di malcostume, come quello di esprimere epiteti contro la mamma o il papà di chi mi ascolta.
Non so se la "bestemmia" è ancora considerata un reato, un illecito amministrativo o le due cose insieme. So che ci sono state dele sentenze. So, anche, che come tutte le leggi datate, in base a vari contesti, ci sono delle interpretazioni.
Per chi non crede in Dio, può essere considerata una "bestemmia" dire: "sia lodato Gesù Cristo!", e quindi urtare la sua sensibilità.
Da quello che so, in questa decima edizione del "Grande Fratello", abbiamo assistito ad ogni tipo di volgarità e di maleducazione, di isterismi e di frustrazione.
Evidentemente, se la conduzione di questo programma prevede una serie di "colpi di scena", basati su tradimenti, atteggiamenti sessuali espliciti, linguaggio scurrile, vendette, provocazioni, confessioni messe in mostra, è perchè la domanda del pubblico televisivo vuole questo tipo di situazioni. Per cui, il fatto che milioni di persone, ogni lunedì, sono incollate al teleschermo, da' ragione al palinsesto.
Si parla di soldi, di pubblicità, di operazioni commerciali miliardarie. Questo conta veramente.
Fa tutto parte del gioco, un ingranaggio che coinvolge gran parte di questo paese, mentre i problemi, quelli veri, si consumano nell'indifferenza e nel silenzio. Figli che sgozzano il padre, case di "cartone" che crollano, uomini di governo corrotti, catena di "suicidi" nelle carceri, uomini che si lasciano morire di fame sui tetti per conservare il posto di lavoro, lavoratori ex-Eutelia senza stipendio da 6 mesi, un cardiopatico cui viene fissata la visita dopo 18 mesi, assenteismo incontrollato nei posti pubblici, criminalità organizzata che uccide ogni giorno come nel far west, centinaia di persone che dormono in automobile perchè non hanno più la casa, ecc. ecc..
Termino, caro Raffaele, dopo aver letto il tuo "sfogo" e la tua provocazione volutamente "blasfema", dicendoti che hai sufficiente buonsenso per comprendere che il linguaggio, comunque, irriverente, che hai usato, non scalfisce più la sensibilità di nessuno.
Sei libero di esprimere ciò che vuoi, per manifestare la tua "protesta" (anche Martin Lutero fu considerato blasfemo), ma non è questo il vero dramma della nostra società.
Mi auguro che tu non usi questo "linguaggio" in famiglia.
Poco fa, mio fratello, mi ha telefonato per chiedermi come mai non avessi cancellato delle esplicite bestemmie. Ho risposto che, conoscendo l'autore, avrei rispettato il suo modo di valutare alcune situazioni, pur non essendo d'accordo.
Un abbraccio
Pino
[Modificato da parliamonepino 26/01/2010 18:53] __________________________________________________
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