BASTON ADRIANO
VIA TRUCCHI 39/A
VENARIA REALE (TO)
Tel. 01145…………….
8 AGOSTO 2015
“Ma perché la verità genera odio, e l’uomo che predica il vero in tuo nome diventa per loro nemico mentre amano pure la felicità, che non è se non il godimento della verità? In realtà l’amore della verità è tale, che quanti amano un oggetto diverso pretendono che l’oggetto del loro amore sia la verità; e poiché detestano di essere ingannati, detestano di essere convinti che s’ingannano. Perciò odiano la verità: per amore di ciò che credono verità. L’amano quando splende, l’odiano quando riprende. Non vogliono essere ingannati e vogliono ingannare, quindi l’amano allorché si rivela, e l’odiano allorché li rivela. Questo il castigo con cui li ripagherà: come non vogliono essere scoperti da lei, lei contro il loro volere scoprirà loro rimanendo a loro coperta. …” (Da Le confessioni di sant’Agostino)
Gentile fratello P….,
l’idea di rispondere alla tua pagina non è sorta da mio cugino, al quale ti sei rivolto, ma da me, che, per esigenze scritturali, mi ha spinto a rispondere ad alcuni quesiti biblici, il cui scritto ha sollevato suffragato da scritture lette alla lettera senza tener conto del loro contesto letterario e storico. E come è evidente, alla lettura non si è badato neppure allo sviluppo spirituale del mistero della salvezza nella storia della redenzione. Inutile dire che le tue parole sono permeate dalla convinzione che gli unici, tra i numerosi gruppi cristiani che fanno capo alla Bibbia, solo i Testimoni di Geova (TdG) sarebbero in possesso della “verità”! Essendo quella “verità”, come tu credi, riconducibile alla stessa scrittura sulla quale si basa a differenza degli altri gruppi religiosi che non lo farebbero per usare altre fonti al posto della Bibbia.
Lungi da me il proposito di farti cambiare idea, l’intenzione di risponderti esula da questo motivo; mi prefiggo invece di rivelarti, in base alle mie limitate conoscenze intellettuali, ciò che leggo nelle Scritture. Trovo che quando tu parli della cosiddetta “verità” essa sia più ispirata dalla Torre di Guardia (TG) che a quella della Bibbia stessa. Infatti lo studio dei TdG poggia innanzitutto sugli scritti della società TG s.p.a. , il filtro per la comprensione della “verità”. I dirigenti di questa Società, a mio avviso, sono subdolamente esperti di psicologia, seduttori, capaci di indurre con i loro ragionamenti tortuosi e antiscritturali, molte persone, deboli culturalmente a seguirli, ma sul piano esegetico-biblico lasciano molto a desiderare. E non sentirti offeso se ti dico, in base alla mia esperienza e quella di altri che conoscono la Società, sono uomini quelli a capo, che operano in mala fede e, per rendersene conto, è sufficiente esaminare i loro scritti, sorti nel corso della loro storia, per capire le numerose contraddizioni dottrinali che solcano questo movimento.
Vorrei scriverti molte cose in base alla mia esperienza di TdG, e oggi di ex, ma poiché non voglio abusare della tua pazienza, mi limiterò solo ad alcune osservazioni di carattere biblico. Prima di passare agli argomenti ai quali sono interessato di esporti, ti informo, sinceramente, che conservo un buon ricordo dei tuoi genitori che conobbi negli anni ’50 (allora tu eri un ragazzo), i quali, nella tua casa, ospitavano il gruppo dei TdG per lo studio del libro “Sia Dio riconosciuto verace”, condotto dal “fratello” V.B. e qualche volta condotto anche da tuo padre; persone in buona fede, come sei tu del resto e la maggioranza dei TdG.
Da parte mia, anche se conservavo allora dentro di me molte domande insolute, sin dall’inizio credevo nella religione dei TdG. Ma nel corso del tempo ad un certo punto della mia vita, si fece strada l’idea, mentre passeggiavo in una via affollata di Torino in compagnia di un amico, pure TdG, F.B., di chiedere: “Perché tutti questi devono “fra breve” essere colpiti dalla interdizione divina, che per cultura non comprendono il messaggio proclamato dai TdG? Cosa è Dio, il dio Crono, che dopo aver generato divora i suoi figli?”. Se è così, tutto allora diviene inconsistente con l’amore di Dio, anche la dottrina secondo la quale nell’onnipotenza di Dio è prevista, per gran parte dell’umanità, un luogo di tormento privo di fine temporale. In questo modo va osservata la stessa dottrina dei TdG che invia nella distruzione eterna sia l’umanità al tempo del diluvio e altri interventi di Dio, come Armaghedon, ad una fine senza ritorno, compresi milioni di bambini e lattanti innocenti. Non contrasta tutto questo con l’insegnamento di Gesù, quello di amare i nemici? (Rom. 12:20; Mat. 5;44; Luca 6:20,27). Il male e il dolore, da qualsiasi parte lo si consideri, per quanto ci si sforzi di offrire una spiegazione soddisfacente, la teodicea, ossia la giustificazione della giustizia di Dio di fronte al male e al dolore, sono avvolti nel mistero.
Una lettura indipendente, dopo essermi liberato dagli occhiali della Società indossati in buona fede, mi ha permesso di vedere con chiarezza ciò che intendeva Gesù quando parlò alla sua generazione riguardo al Regno dei cieli. Come risulta dai Vangeli, le persone di quel tempo equivocarono il senso delle sue parole, mentre i giudei aspettavano il Messia, il quale avrebbe ripristinato il Regno davidico in terra di Israele, è dimostrato che Gesù si oppose a questa idea, in quanto il suo Regno, da Lui predicato, andava al di là della sfera terrestre concepita dai Giudei: “Il mio Regno non è di questo mondo”. Pertanto Egli si scontrò col messianesimo politico, atteso dagli Zeloti e di altre fazioni, che pur avendo idee diverse sulla forma della sua realizzazione, avevano però tutti in comune l’idea del compimento del regno davidico sulla terra, speranza attesa dagli stessi discepoli di Gesù, secondo come è narrato in Luca 24:18-21 che dimostra in modo irrefutabile che essi avevano equivocato circa la natura dell’annuncio del maestro. Come si può riscontrare dalle parole riportate da Luca, la delusione fu grande dal momento in cui l’uomo che aveva tutta la potenza di compiere l’attesa di Israele di un Regno messianico sulla terra, fu crocifisso, e così ogni speranza svanì nel nulla.
Nei Vangeli sono evidenti i segni delle attese, che nutrivano le persone che avvicinarono Gesù, circa il Regno messianico, i quali pensavano fosse lo stesso annunciato da Lui, per esempio i figli di Zebedeo, la richiesta di sedersi uno a destra e l’altro alla sinistra di Gesù nel Regno. Poi abbiamo il popolo che acclama Gesù dicendo che viene il Regno del nostro padre Davide (Mc 11:10) ed è vista imminente la sua realizzazione ( Luca 19:11). Anche nei discepoli vi era la convinzione, la stessa degli Zeloti, dell’azione armata per il compimento del Regno. Abbiamo lo stesso apostolo Pietro che si oppone all’arresto di Gesù, che è la dimostrazione evidente delle attese messianiche da parte di Israele (Marco 14:47). Pure il ladrone crocifisso accanto a Gesù dimostra di credere nelle stesse attese (Luca 23:42,43). Alla sua richiesta Gesù gli offre molto di più della speranza che nutriva, anzi: “Ti dico: oggi sarai con me in Paradiso” che la TNM, a causa del suo pregiudizio religioso, sposta i due puntini dopo a “oggi:”. In questo modo i TdG stravolgono il modo di parlare di Gesù che, quando usa l’espressione “Io vi dico:” i due puntini vengono sempre a trovarsi regolarmente dopo a “Io vi dico:…”. Solo nel capitolo 6 del Vangelo di Giovanni troviamo questa frase per ben 4 volte, e sempre con i due puntini dopo “Io vi dico:”; perché in Luca 23:43 dovrebbe essere diverso? La risposta è ovvia: vogliono dimostrare che sia al ladrone che all’intera umanità, ad eccezione dei cosiddetti “unti”, è chiuso l’accesso del Regno dei cieli, così ha decretato il Corpo Direttivo (CD)! Hanno falsificato il testo per i loro fini religiosi. Non sarebbe stato assurdo da parte di Gesù che negli altri giorni in cui disse “Io vi dico:” avesse aggiunto “oggi”? E quando doveva dirlo? Perché dovrebbe essere differente l’espressione in Luca 23:43? La spiegazione in nota nella TNM, che viene fornita, non convince, non giustifica lo spostamento dei due punti adducendo che nei manoscritti onciali, non avevano le virgole. Eppure il testo greco da loro usato adopera la virgola dopo “ti dico, …” (gr: soi lego, …). In questo modo accusano il recensore di disonestà in quanto non ha tenuto conto del contesto ed è proprio il contesto a stabilire che la virgola va proprio lì, dopo “Io ti dico,…” come dimostrano i testi come il Nestle, il Merk, il Colombo e tutti gli altri, checché ne dicano gli “esperti” manipolatori di Brooklyn! Se tutte queste opere non sono corrette, secondo i visionari, cioè travisate perché il CD non ci provvede una sua recensione “corretta”!?! Sarebbe molto interessante!
Ritornando al messianesimo politico o religioso, in Atti 1:6, dove viene dimostrato che i discepoli di Gesù sono ancora ad esso legati e ogni qualvolta i presenti chiedevano a Lui quando il Regno si sarebbe verificato, Egli negava ciò che essi chiedevano: Luca 17:20,21; 19:11; 21:7. Il Regno di Dio sul quale alla predicazione di Gesù avevano equivocato, sia le persone in generale che agli stessi apostoli, non aveva connotazioni terrestri, ma celesti e quindi non politico, ma religioso: “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù, voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo”(Giov. 7:33-36; 8:21-23). E’ la risposta ai suoi connazionali. E in Giovanni 17:11,16,24, Gesù non lascia dubbi sulla natura del suo messaggio. E’ alla Pentecoste, con la discesa dello Spirito Santo, che le cose per i discepoli si chiarirono. La Pentecoste, infatti, è l’inizio della vera testimonianza dell’opera di Gesù, ossia l’annuncio del Regno dei cieli, ma soprattutto l’annuncio del nome di Gesù Cristo Signore e Salvatore del mondo e i suoi discepoli sarebbero stati d’ora in poi conosciuti come testimoni di Gesù Cristo e non erroneamente TdG (Atti 1:7,8).
Seguendo il consiglio biblico di ‘accertarsi di ogni cosa’ venni a conoscenza che il Regno di Dio non poteva essere nato nel 1914, com’è risultato dai calcoli ottenuti attraverso la cabalistica, detto insegnamento si oppone, non solo ad Atti 1:6, dove Gesù chiaramente afferma che nessuno conosce il tempo della sua venuta, ma anche alle parole dell’invito fatto alle pecore di porsi alla destra del Figlio dell’uomo: “Ereditate il Regno che fu preparato prima della fondazione del mondo”. (Mt. 25:34) Addio al 1914! E lo stesso vale per gli eletti: Ef. 1:4,5; 2 Tim. 1:9,10; Rom. 8:29; 1 Piet. 1:2, 4,20. Addio alla risurrezione degli unti nella primavera del 1918. Un’eresia che si diffonde come una “cancrena” tra la gente a danno di chi ci casca (2Tim. 2:16-18; Luca 21:8). E sin dai primi anni del 1870, dal loro nascere come gruppo dissidente, che va avanti con questa solfa delle date della fine sempre fallite! Tu appartieni alla generazione del 1975, periodo nel quale si annunciava la fine del “sistema di cose” attuale ed ignoravi, come me, le speculazioni che la Società aveva fatto sulle date precedenti fallite che provocarono momenti infausti per quelle generazioni che avevano rinunciato a tutto con la speranza della salvezza imminente. Ne conobbi qualcuno di quella generazione, come la “sorella” Proti, anziana di età, a Zurigo, nel 1956, quando mi trovavo lì per lavoro. Mi raccontava la “sorella” che negli anni ’20 molti TdG abbandonarono il gruppo per le delusioni provate in quegli anni. Dopo il fallimento 1975, migliaia, per gli stessi motivi, lasciarono la Società frustrati e delusi. Ciò che veniva annunciato con certezza e lì stampato nero su bianco e non si può negare, “… rimangono al massimo solo pochi anni … Questo periodo di sette anni … (ndr. 1969 all’atto dell’annuncio) finirà evidentemente nell’autunno del 1975 … possiamo essere sicuri: gli anni settanta vedranno certamente i tempi più critici che il genere umano abbia mai conosciuto” (V.S. 22-4-1969, pp. 13,14). Chi si è convertito ai TdG dopo il 1975 ignora del tutto, com’è accaduto alle altre generazioni prima di questa data, il fallimento profetico.
In secondo luogo, cosa più importante e che è la base del vero cristianesimo, appresi che il Figlio di Dio, l’unico generato dal Padre, non è assolutamente un angelo come erroneamente credono i TdG. La Bibbia è chiara, l’autore della lettere agli Ebrei non ha dubbi: “ … A quale degli angeli Egli ha MAI detto:<< tu sei mio Figlio oggi ti ho generato>>? …” (Ebrei 1:5). E’ evidente quindi da questa espressione che il Figlio è l’unico generato dal Padre e ha la sua stessa natura, e non quella di un angelo che fa parte della creazione venuta all’esistenza tramite l’Eterno Logos di Dio. Il vero cristiano non fonda la sua fede su un angelo, ma sul Figlio naturale di Dio (Giov. 1:1; 1:18; 8:58; Filip. 2:5-8) che gli autori della TNM fraudolentemente hanno falsificato con il chiaro scopo di armonizzarle alla loro dottrina ispirata dall’eretico Ario loro legittimo padre! Arriviamo ora ad elencare alcune tue affermazioni riportate nel tuo scritto riguardanti l’interpretazione di scritture prese alla lettera:
1- Affermi che studi la Bibbia da 60 anni, in verità sono 60 anni che studi la letteratura della TG, e butti l’occhio dove ti dice la Società, dove le domande e le risposte vengono prodotte dalla stessa voce e i dubbi sono banditi dalla testa del singolo testimone che se solo ne dubitasse con altri componenti, al varco l’aspetta la disassociazione. Il dubbio è facoltà della Società e quando non funziona lo elimina per crearne altri con il giochetto delle “verità progressive”!
2- Per quanto riguarda il giudizio di Dio su quelli del diluvio e dei sodomiti la Società dà l’impressione di vaneggiare: “Sodoma per quanto malvagia fosse non era arrivata al punto di non potersi pentire … pertanto la generazione dei morti di Sodoma non è senza speranza”, e quindi i “Sodomiti saranno risuscitati” (TG 15-8,1965, pag 491; TG 15-3, 1966, pag 191). “Alcuni” sodomiti saranno risuscitati. Vivere per sempre in una terra paradisiaca pag. 178 Ed 1972 e 1988. “Gli abitanti di Sodoma e delle città vicine subiranno una distruzione dalla quale non sembra che saranno mai risuscitati” Vivere per sempre 1990, pag 179. Infine il Ministero del Regno di dicembre 1989 pag. 7 le “altre pecore” vengono informate che: “Alcuni aggiustamenti saranno apportati nel libro Potete vivere. L’unico cambio significativo è riguardo ai Sodomiti a pag.178 e 179. Questo mutamento apparve nel libro Rivelazione a pag. 273 e sulla Torre di Guardia del 1° giugno 1988 alle pp. 30 e 31. Voi potete notarlo nelle prime stampe che avete in mano”, che gioia! In tal modo i Sodomiti e altri come loro, il CD, rispetto al pensiero precedente sono stati ben “aggiustati”: subiranno un’eterna distruzione” (Rivelazione 1988, 2006, pag. 273). Lo stesso giochetto, a suo tempo, venne seguito dal teocratico Rutherford: dal libro L’arpa di Dio 1925 pp. 40, 347,349, dove si suona la melodia che tutti i sodomiti e tutti gli altri uomini senza esclusione saranno risuscitati affinché abbiano l’opportunità della vita, compreso Adamo. In un contrordine divino, dettato a Rutherford, viene negato tutto ciò come riportato nel libro Salvezza 1939, pp. 43,331. Riconciliazione 1928, pp. 129,311. Dopo la lettura di detti voltagabbana dottrinali, quale persona può prendersi la responsabilità di affermare che chi scrive ha le idee chiare sul contenuto degli enunciati biblici? Ma qui ha parlato la birra o cos’altro? Ma è possibile far dire alle stesse Scritture una “verità” contraria all’altra?
3- Affermi che “solo Cristo è la Via, la Verità e la Vita”. A prescindere dalla divinità dell’espressione, vuoi dire con questo che mio cugino ha perso la fede nel Cristo dopo che si è allontanato dal vostro gruppo? A me non risulta, anzi, ora è più che mai vicino a Lui, legge la Bibbia senza i paraocchi della Società, ma affidando se stesso all’azione dello Spirito Santo, quale unica guida per comprendere il vero disegno di Dio.
4- Tu dici, tra l’altro, di seguire la “verità”, quale “verità” dal momento che, come visto sopra, ogni generazione ne ha seguita una differente dall’altra? Un altro esempio: l’interpretazione di Romani 13:1-7. Fino al 1929 i TdG insegnavano sulle parole di Paolo che le autorità superiori erano le autorità politiche terreni. Nel 1929 fino al 1962 radicalmente si capovolse la dottrina dicendo che le autorità superiori erano costituite da Geova Gesù Cristo, che il libro La verità vi farà liberi 1944, pp. 313,314, stigmatizzò la precedente interpretazione (cioè quella fino al 1929), una “perversione della Scrittura”. Con la TG del 15 giugno 1963, la “perversione della Scrittura” si trasformò in “verità” dicendo che le autorità superiori di Romani 13 erano composte da autorità politiche terrene. C. T. Russell ride dal cielo dalla primavera del 1918! E non parliamo dei cambiamenti dottrinali attribuiti a Cristo sulla generazione del 1914 che alcuni dovevano essere presenti durante Armaghedon! Credo che la “verità” non regredisce, può solo progredire, credo anche che essa non “bordeggia”!
5- Affermi: “Esiste un Dio severo e un Dio buono? Cosa dice Malachia 3:6? (Dio non cambia, è sempre lo stesso) Giacomo 1:17”. Cosa intendi con questo ragionamento che esiste solo un Dio severo sulla base di quello che si legge alla lettera riguardo i giudizi di Dio narrati nel Vecchio Testamento? Dunque la bontà, l’amore, la misericordia non fanno parte forse proprio della giustizia di Dio? Non è lo stesso Giacomo che dice che la misericordia divina prevale sul giudizio? (Giac. 2:13). Mentre i TdG pongono limiti alla misericordia di Dio, essa invece non ha limiti come dicono le parole di Gesù in Matteo 5:43,44,45, insegnamento per i cristiani verso tutti, e Luca 6:27,35,36, la misericordia divina che si riversa sui malvagi; e molto significative poiché ci dicono che l’amore che si riversa sui peccatori è il fuoco che tormenta questi che ne sono privi a causa della separazione da Dio (Rom 12:20). Pertanto misericordia e liberazione vanno a braccetto e si riversano sull’intera creazione alla quale Dio è legato perché causa prima e non è sordo ai suoi gemiti. La meravigliosa opera di Dio è quella di inseguire gli uomini che si sono, con il loro comportamento peccaminoso, allontanati da Lui, dalla Luce, li insegue per condurli alla riconciliazione e alla vita eterna, dopo averli liberati dal peccato tramite il sacrificio di Cristo (Malachia 3:2,3; 1Cor. 3:12-15). Giacomo infatti ci spiega che da Dio “Padre delle luci” scendono solo doni buoni e perfetti; nessun male può provenire dall’alto (Giac. 1:16,17); Dio è solo amore infinito e non può mutare questa essenza. Se poi tu pensi che Dio non può mutare riguardo alle sue leggi si oppone alle parole di Gesù: “Vi fu detto … io invece vi dico …” (Matt 5:38,39; Es. 21:24; Lev. 24:20).
6- Accusi di falsità i “Padri della Chiesa” e i “poeti” di aver “travisato” e “reso insignificante la Parola di Dio” ossia con il loro pensiero l’avrebbero “svilita”. A quali Padri ti riferisci, a Marcione, a Montano, ad Ario e ad altri come loro? Se le accuse sono indirizzate a questi hai tutte le ragioni. Ma se al contrario pensi a Clemente Romano, a Giustino Martire, a Tertulliano, a Ireneo, ecc., per correttezza avresti dovuto far riferimento direttamente alle loro opere; e peccato che tu non l’abbia potuto fare a dimostrazione su quanto credi in quale modo essi abbiano tradito il pensiero delle Scritture. I Padri della Chiesa, solo per far riferimento alla dottrina principale riguardante il Figlio di Dio, non si trovano espressioni per nulla in opposizione ad Ebrei 1:5,6 dove si specifica che mai Dio disse ad un angelo: “Sei mio Figlio”. Che il Figlio fosse una creatura lo insegnava Ario e suoi successori, i TdG, e sono proprio questi a travisare e rendere insignificante la Parola di Dio, ma non i Padri della Chiesa, come testimoniano i loro scritti.
7- “Chi e quando è sorta Babilonia la Grande?” Le elucubrazioni dei TdG su quanto il veggente riporta nell’Apocalisse riguardo a Babilonia e la sua attività malvagia, non c’entrano proprio nulla su quanto insegnano i TdG che essa rappresenti “l’infedele cristianità e le altre religioni”. Come si può osservare l’autore dello scritto è imbevuto di cultura vetero-testamentaria e tutti i riferimenti che sono presi dall’Antico Testamento derivano dalle vicende storiche della Babilonia antica oppressore del popolo di Dio e vengono trasferite nel libro per descrivere l’attività della Babilonia del tempo che, come quella antica opprime il nuovo popolo di Dio, i cristiani e non i TdG che allora non esistevano, come è evidente! Il Grande Lessico del Nuovo Testamento che riguarda la Babilonia dell’Apocalisse, dice tra l’altro: “ La città di cui si profetizza la distruzione esiste già al presente (ndr cioè al tempo dello scritto) … e non può che essere Roma. Ciò è dimostrato soprattutto da due fatti: a) Apoc. 17,9: la città siede su sette monti - Roma ‘città dei sette colli’ è una definizione quasi proverbiale. b) L’identificazione, comune nel tardo giudaismo di Babilonia, simbolica potenza del male, con Roma” ( vol. II, col. 7-12).
8- “ … 1Giov. 5:19 … A quale mondo fa riferimento Giovanni? …” E il “potere” su di esso? Domande retoriche! Esse sottintendono che Dio, secondo i TdG, concesse al diavolo l’autorità sul mondo qualificando Dio quale mandante e responsabile di tutto ciò che avviene di male e di sofferenza nel mondo. Quando mai Dio ha condiviso il suo potere sul mondo con Satana? Quando Satana dice di aver ricevuto il potere sui regni e la loro potenza, non dice affatto il vero, perché è il padre della menzogna. Paolo dice in Romani 13:1-7 che le autorità terrene sono stabilite da Dio, le quali nella loro libertà possono esercitare il loro potere per il bene o per il male. E’ Gesù Cristo che ha autorità su tutto secondo Mat 28:18 (cfr Ef 1:20,21; 1Piet. 3:22) in adempimento a Daniele 7:14, che Matteo riprende alla lettera, potere che possedeva anche prima della risurrezione: Giov. 17:2; Mat 7:29; 9:6; 11:27. La Bibbia distingue mondo da mondo e il suo significato dal suo contesto e non bisogna fare di ogni erba un fascio. Ci sono le accezioni che vanno rispettate. Per capire che cosa 1Giov. 5:19 intendesse dire per “mondo” occorre osservare l’espressione alla luce del capitolo 2:15-17 dove i cristiani vengono avvertiti di guardarsi dall’effimero, dal desiderio smodato, da ciò che offre questo mondo attraverso il suo sistema, l’autore si preoccupa che la persona fugga dal fascino delle ricchezze e dai desideri della carne, nefasti per la sua vita spirituale e morale. L’amore verso questo tipo di mondo nemico di Dio, è un amore che si oppone all’amore verso Dio per cui il cristiano viene esortato con vigore, a ripararsi da ciò che si oppone all’amore verso Dio. E ciò che si oppone è il suo ordinamento politico e religioso a lui ostile. D’altra parte abbiamo le parole “che Dio ha tanto amato il mondo da consegnare il suo Figlio alla morte sacrificale per la sua redenzione” (Giov. 3:16,17). Inoltre Gesù comandò ai suoi discepoli di amare il prossimo ed il nemico. Egli non può agire contro i nemici al contrario di ciò che insegna. Piuttosto c’è da dire e ammettere la nostra incapacità di conoscere perché Dio nella sua onnipotenza permette il male e il dolore innocente, anche sugli animali, che perdura nel mondo da millenni sulla storia umana.
9- “Chi ha perpetrato odio, crociate, guerre religiose che hanno scannato milioni di persone?” Ti sei dimenticato di includere nel tuo elenco di errori umani quelli della “pura e santa Organizzazione di Geova” che durante l’ultimo conflitto mondiale, a prescindere dal primo, ci informa nell’Annuario del 1984, alle pp. 96-99, che “l’Organizzazione” aveva operato nello sforzo bellico con “molti beni del consacrato popolo di Dio”. Si aggiunga a ciò l’iscrizione della Società TG all’ONU per circa 10 anni dal 1991 al 2001, la “bestia” dell’Apocalisse secondo la loro interpretazione, che costituiva per la Società delle Nazioni Unite un’offesa. Ad un certo punto vennero scoperti e di conseguenza espulsi dall’ONU. Se non fosse stata smascherata la cosa, dal quotidiano inglese il The Guardian, molto probabilmente la Società TG sarebbe tuttora iscritta! Ma il fatto più grave della storia di questa Organizzazione è stato il tentato compromesso con Hitler, fatto già noto da molto tempo. La Società voleva attirare la simpatia del nazismo per aver campo libero a propagandare le sue dottrine dopo che gli era stata proscritta tale attività che, secondo il nazismo, costituiva un pericolo per la nazione tedesca. Questa azione è ben descritta nella Dichiarazione dei fatti riportata nell’Annuario, in lingua inglese, del 1934. Essendo in possesso di detto libro, se ti interessa, posso fornirti una copia delle pagine che contengono la Dichiarazione. Posso, pure, procurarti la stessa in tedesco, quella inviata a Hitler, per la quale, come viene segnalato nell’Annuario del 1975, pp. 111,112, fu accusato ingiustamente il responsabile della filiale tedesca per aver alterato la Dichiarazione rendendola accessibile ai capi del nazismo. Questo episodio sarà poi smentito, come riportato nella rivista Svegliatevi dell’ 8-7-1998, pp.11-14. A parte le svastiche che si trovavano anche all’interno dell’edificio dove è stata presentata la Dichiarazione dei fatti che i nazisti non avrebbero mai concesso ai TdG di toglierle e a prescindere dal Cantico di Sion che conteneva la musica dell’inno nazista, la cosa più scandalosa è quanto dissero sugli Ebrei: “L’Impero più grande e oppressivo della terra è quello anglo-americano. Vale a dire l’impero britannico, del quale gli Stati Uniti d’America fanno parte. Sono stati gli affaristi Ebrei dell’Impero Britannico-Americano che hanno costituito l’Alta Finanza allo scopo di sfruttare e opprimere i popoli di molte nazioni. Questo è vero in modo particolare per la città di Londra e di New York, le fortezze dell’Alta Finanza. Questo fatto è così noto in America che vi è un proverbio riguardante la città di New York che dice: ‘I Giudei la posseggono, i Cattolici irlandesi la governano, e gli Americani pagano i conti’. … L’attuale governo della Germania (quello nazista, ndr) si è schierato apertamente contro gli oppressori dell’Alta Finanza e contro la perniciosa influenza religiosa che viene esercitata nelle vicende politiche della nazione. Questa è esattamente la nostra posizione … Invece di essere contro i principi che sono propri del governo tedesco noi ci schieriamo decisamente dalla loro parte, e sottolineiamo che Geova Dio per mezzo di Gesù Cristo porterà alla piena realizzazione di tali principi e darà al popolo pace e prosperità … Non è vero, quindi, che la nostra letteratura e la nostra opera costituiscano una minaccia per i principi dell’attuale governo, viceversa noi siamo i più accesi sostenitori dei suoi nobili ideali … Adesso, siccome sembra che la Germania possa tra breve liberarsi dall’oppressione ed il suo popolo essere sollevato, ecco che Satana, il grande nemico, si adopera con tutte le sue forze per distruggere tale opera benefica in questo paese … “ ecc. ecc.! Quando affermano che l’accusa non era rivolta a tutti gli Ebrei viene smentita dal libro Sia Dio riconosciuto verace 1949, p. 206: “Gran parte delle loro sofferenze se le sono procurate con la propria condotta affarista e ribelle”. Nella seconda edizione di detto libro questa affermazione sarà eliminata! Queste parole della Dichiarazione avevano lo scopo di scoraggiare Hitler? Oppure il loro spirito sintonizzarsi con quello del nazismo? Dice “la bibbia del nazismo” Mein Kampf ( ed. La Lucciola – Varese 1991) a p. 155: “ … L’ebreo faceva il comodo suo e vendeva la nostra patria e la nostra libertà nell’alta finanza internazionale …”. Nella p. 217: “La distruzione della Germania non era un fine inglese, ma ebraico … La borsa americana è in mano agli ebrei. Ogni anno controllano la produzione di 120 milioni di persone: solo pochi restano liberi a dispetto degli ebrei. Muovono come vogliono gli interessi del popolo e se ne servono per il loro specifico fine …”. A p. 243 si trova scritto: “Dalla fine della guerra il nostro destino, in maniera ormai chiara, è in mano agli Ebrei, per questo non si può dire che soltanto la mancanza di senno sia la causa delle nostre disgrazie: anzi si deve pensare ad una cosciente intenzione di portare alle estreme sventure il nostro popolo”. Queste parole di Hitler, paragonate a quelle di Rutherford, dove stanno le differenze? Come risulta evidente non si può negare che i TdG non abbiano degli scheletri nell’armadio!
10- Menzioni poi l’agire di Dio al “Diluvio” e poi di quello di “Sodoma e Gomorra” e al riguardo anche della “Gerusalemme” infedele come immagini tipologiche di ciò che accadrà ad Armaghedon “tra breve”, naturalmente! Una distruzione, quella, in cui Dio non baderà agli innocenti, specialmente i bambini; è questo il tuo Dio? Ai tempi del Vecchio Testamento vi era l’idea che quando avveniva una catastrofe fosse opera di Dio per punire i peccati dell’uomo secondo la legge della retribuzione che pure i figli che non avevano colpa venivano raggiunti dalla punizione divina fino alla terza e quarta generazione (Es. 20:5). Con l’emanciparsi, Israele comprese, in seguito, il contrario, le colpe dei padri non cadranno sui figli (Ez. 18:20). Inoltre Gesù dice: “Vi fu detto “occhio per occhio … io invece vi dico …”. Come puoi constatare se tutto ciò viene attribuito a Dio, Dio muta! Giacomo 1:17 spiega che Dio essendo amore non muta la sua natura e cioè quella di dispensatore solo di doni buoni e perfetti e non dispensatore di sofferenza e di morte. Non bisogna dimenticare che la Bibbia è, sì, Parola di Dio, ma anche parola dell’uomo e leggere alla lettera il suo contenuto, specialmente gli episodi attribuiti a Dio senza badare agli innocenti bambini, addirittura i lattanti, la cui innocenza non si discute, è disegnare un volto di Dio così tremendo che la strage degli innocenti condotta da Erode impallidisce al confronto: Deut. 2:34; 32:25; Gious. 6:21-23; 1Sam. 15:3. Una lettura fondamentalista è un tradimento all’amore e all’infinita misericordia di Dio, quello vero! C’è da rilevare, poi, che la Bibbia non risolve tutti i problemi che l’esistenza umana solleva nel suo dispiegarsi lungo la sua storia. Sant’Agostino, nelle Confessioni dice che gli scritti sacri presentano parole “assai arcane” e l’apostolo Paolo, pur avendo avuto esperienze mistiche, dice che egli vedeva nel disegno di Dio in modo parziale e nebuloso (1Cor. 13:9,12).
11- “Se Dio perdona tutto e tutti oggi si potrebbe fare qualsiasi azione malvagia, non avrebbe senso comportarsi bene perché tanto perdona i malvagi quanto i buoni. Dove è scritto questo?”. Ecco dove sta scritto: nel libro Potete vivere per sempre in una terra paradisiaca 1990, a p. 175 che al commento di Rom 6 e 7 afferma: “La Bibbia spiega che alla morte l’individuo è prosciolto
assolto da tutti i peccati commessi (mio il grassetto)”. Pertanto assoluzione per i morti del diluvio, quelli di Sodoma e Gomorra e per tutti gli altri peccatori (sul perdono universale confronta 2Corinti 5:19)! Le tue parole, che uno possa fare tutto quello che vuole “tanto Dio perdona tutto e tutti”, trovo che non hanno senso, è la coscienza che ha valore e alla quale tutti, credenti e non, dobbiamo rispondere (Rom 2:14,15). E la coscienza di uno è la coscienza di tutto il mondo: “ … Tutto il mondo, - non appena si fosse spenta la mia coscienza – si sarebbe immediatamente spento come un miraggio, come un attributo della mia sola coscienza e sarebbe scomparso, giacché forse tutto questo mondo e questi uomini non erano altro che io stesso” (Dostoevskij, Il sogno di un uomo ridicolo). Solo chi soffoca la coscienza, giudice dell’uomo, e percorre questa via si pone al di là del bene e del male: “Se Dio non esiste, tutto è permesso” (Dostoevskij, I fratelli Karamazov). Alla salvezza universale la Bibbia non è estranea. Negli scritti paolini e in quelli pastorali è presente una forte tensione tra l’universalismo e la retribuzione, retribuzione riservata in anticipo alla gran massa dell’umanità. Ma quale padre sceglierebbe tra i suoi figli chi deve vivere o chi invece morire, per quanto cattivi possano essere? Ora Dio, dice Giovanni, “è più grande del nostro cuore” (1Giov. 3:20). E segue pertanto la riconciliazione anche da nemici, per la vita (Rom. 5:10). Addirittura sul peccato sovrabbonda la grazia (Rom. 5:20). Il Vangelo di Giovanni più tardi dirà che Gesù, il Figlio di Dio, è venuto per salvare il mondo e non per giudicarlo (Giov. 3:16,17). L’apostolo Paolo, proprio a riguardo all’universalismo, diversamente dalla salvezza parziale spiegherà che in Adamo tutti (gr. pantas) muoiono, nel secondo Adamo, Gesù Cristo, “tutti” sono generati a nuova vita, a quella eterna nei cieli, uno causa di morte, l’Altro causa di vita (Rom. 5:18-20). Anche se l’uomo ha la libertà di dimenticare Dio e si ritiene demiurgo del proprio avvenire, Dio non può essere libero di dimenticare l’uomo, essendo Egli il suo creatore e quindi non può essere il suo avversario o nemico. Dio infatti risponde al male con il bene (Lu. 6:35,36), alla mancanza di amore con amore. I credenti vengono invitati a separarsi dalla condotta errata per vivere in anticipo le gioie delle beatitudini celesti che si compiono all’atto sacrificale di Gesù che purifica l’uomo da tutto ciò che può impedire la sua realizzazione escatologica. Non esistono limiti alla provvidenza! Le tracce dell’universalismo cristiano vengono riconosciute dagli stessi TdG dal momento che si sono preoccupati di falsificare tutti i passi che la esprimono. Al posto di tradurre come dice il testo greco “tutti” gli autori della TNM si sono presi la libertà di tradurre “ogni sorta di …” allo scopo, come dicono, di “armonizzare” con i passi biblici che parlerebbero di salvezza parziale contro l’universalismo: Giov. 12:32; Rom. 5:18-20; 1Tim. 2:3,4; Tito 2:11 (Ragioniamo 1990, p. 331). Ma il pensiero esatto di questi passaggi, alla lettera è “tutti” ed eretico “ogni sorta di …”. Manomettere il testo, per sostenere il proprio credo religioso, va contro il comando biblico che non si deve né aggiungere né togliere alla Parola di Dio. Non si possono utilizzare dei versetti di contesti diversi per giustificare la propria traduzione. Per loro, i TdG, che la lettera a 1Timoteo nel capitolo 2:5,6 affermi in modo esplicito che Gesù: “uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini”, non ha nessun significato! Tant’è vero che il riscatto è riservato “unicamente” ai soli 144.000, coeredi con Cristo alla vita celeste! Invece tutti gli altri, chiamati “altre pecore”, destinati alla vita terrena, i quali usufruiscono solo i benefici di quella mediazione in quanto il riscatto vero e proprio è riservato al cosiddetto “piccolo gregge”. Pertanto le altre pecore usufruiscono del beneficio mangiando ortaggi per l’eternità; pensa che lavoro! Come 1Tim. 2:5,6 sia sfuggita ai falsari la traduzione “mediatore di ogni sorta di …” è un mistero! Ma infine anche l’espressione “ogni sorta di” se vogliamo vedere bene, osservata sotto il profilo di bianchi, neri, gialli, rossi, ecc., può essere giustificata se vista come sinonimo di “tutti”, quindi tante falsità per niente! L’universalismo è ben radicato nelle parole di Gesù che senza ombra di dubbio dice proprio su questa dottrina: “Quando il Figlio dell’uomo sarà innalzato io attirerò tutti gli uomini a me” (Così recita il testo greco) anche per tutti quelli, che, secondo il pensiero giudaico del tempo, vengono considerati dannati.
Permettimi di dire, a fronte di quanto è stato detto, che la religione dei TdG è una religione falsa sotto molto aspetti, il suo posto è tra gli Ebioniti che insegnavano che Gesù, Figlio di Dio, fosse una creatura angelica e tra coloro che credevano a un messianesimo politico-religioso-terrestre, i TdG possono essere annoverati anche tra alcune correnti gnostiche che avevano l’idea di aver ricevuto segretamente da Gesù una conoscenza superiore attraverso la quale si sentivano qualificati come gli unici a possedere la “verità”. La maggioranza dei TdG non si accorge di essere manipolata e strumentalizzata da quelli che fanno parte del CD ai quali non interessa la “verità”, quella vera, ma il fine è quello di estendere il proprio spazio di potere religioso e, conseguentemente, commerciale. L’avvertimento apostolico è questo: “ Siete stati comprati a prezzo, smettete di divenire schiavi degli uomini” (ICor 7:23, TNM).
“ La volontà dell’uomo di arrendersi all’infinito è il principio della sua unione con Dio. Solo allora può l’amore di Dio agire pienamente nell’animo dell’uomo attraverso la libertà. Questa resa è libera scelta della nostra anima, nella sua vita di cooperazione con Dio, cooperazione nella perfetta trasformazione del mondo della legge in mondo dell’amore” (IL DIO VICINO, di Rabindranath Tagore).
In ultima analisi mi rendo conto della complessità degli argomenti trattati che meriterebbero, proprio per la loro difficoltà, maggiore attenzione, ma credo che questa non sia la sede opportuna per farlo. Era mia intenzione, all’inizio, di dedicare meno pagine, ma gli argomenti che hai buttato sul tappeto non me l’hanno concesso, ma confido nella tua comprensione e pazienza.
Se trovi che alcune espressioni del mio scritto turbano la tua sensibilità religiosa non avermene, e ti chiedo scusa.
Approfitto dell’occasione per porgere a te e alla tua famiglia i miei più fraterni saluti.
ADRIANO BASTON
[Modificato da parliamonepino 18/10/2015 21:57]